Con ogni probabilità verrà fuori un post strano, questo dedicato alla prima stagione di Frontiera, serial che avrebbe tutte le carte in regola per conquistarmi, dalla cornice western o quasi all'ambientazione tra Stati Uniti e Canada, un protagonista fuorilegge fordiano al massimo come il Declan Harp di Jason Momoa, tutta quella ruvidità che tanto piace da queste parti: eppure.
A volte si incappa in un eppure di troppo.
Come in quelle serate in cui speri che le cose si mettano bene, e sogni dalla mattina il momento del divano e di pace domestica, cocktail alla mano, piedi che si sfiorano, tranquillità: e invece sono proprio quelle serate in cui tutto, dalle casualità alle intemperanze dei bambini, alla stanchezza, pare puntare a fare il possibile affinchè la tue belle prospettive accarezzate, inseguite finiscano dritte dritte nel cesso. Senza contare che, come un fulmine a ciel sereno, ti ritrovi a ricordare che si tratta anche di uno dei due fatidici giorni di detox alcolico che da più di un anno ti concedi ogni settimana, e tutto quello che vorresti fare - oddio, non proprio tutto, ma sicuramente una delle cose più immediate - sarebbe preparare un white russian di dimensioni titaniche per consegnarti al piacevole oblio del bicchiere. E invece eccoti lì, seduto al computer come uno stronzo dopo aver inutilmente cercato alternative che potessero far scattare la scintilla, con una bottiglia di chinotto accanto a scrivere di un serial che aveva tutte le carte in regola per piacerti, eppure.
Eppure.
Eppure Frontiera ha un potenziale main charachter da urlo, un paio di cattivi stronzi abbastanza, violenza, nativi americani, crimine, un'eminenza grigia femminile che ricorda un paio delle protagoniste più riuscite di Black Sails, la Natura crudele e sconfinata dell'estremo Nord, un pacchetto completo fordiano come non potrei chiederne di più azzeccati.
Eppure pecca anche di un certo pressapochismo in fase di scrittura, è schiacciata almeno in parte da un casting ed un crescendo di tensione poco incisivi, lascia l'amaro in bocca come il chinotto che ora dovrebbe essere un gran bel white russian, ed il monitor del computer il mio bel plasma pronto a trasmettere il film che avrebbe permesso alla serata di prendere un altro binario.
E invece eccomi qui. Alla tastiera. Con il chinotto. A scrivere di Frontiera.
Probabilmente questa proposta resterà una di quelle destinate ai momenti in cui, solo in casa, affronto titoli che non riscuotono successo con Julez - come il già citato Black Sails, o BoJack Horseman - e più per affezione al genere e curiosità rispetto ad un season finale decisamente troppo aperto ed anticlimatico che non alla qualità complessiva, senza sperare troppo in una svolta che, come un miracolo alcolico, cinematografico o di natura prettamente bestiale dovrebbe venirmi a salvare ora, da un post che non avrei voglia di scrivere rispetto ad una serie che mi aspettavo potesse stuzzicare le mie corde, e invece ha finito per essere soltanto un riempitivo e poco più.
Del resto, per citare il Drugo, "a volte sei tu che mangi l'orso, e a volte è l'orso che mangia te".
Ci vorrebbe proprio il Drugo, ora. Per salvarmi da una Frontiera che non è riuscita a regalarmi la magia di quelle lungo le quali ho cavalcato fin da bambino, quando con mio nonno guardavo i film con John Wayne.
Oppure ci vorrebbero un white russian, un bel sonno riparatore, e tanti saluti.
La Frontiera, in quel caso, si oltrepasserebbe molto piacevolmente.
MrFord
So che a casa mia la serie non dispiace, effettivamente. :)
RispondiEliminaA me ha parzialmente deluso, ma chissà che non migliori con il tempo. :)
EliminaLa cornice è perfetta per gli appassionati, ma la serie non è perfetta. Speriamo migliori.
RispondiEliminaSembra una vera schifezza, eppure...
RispondiEliminaNo no, mi sa che è proprio una vera schifezza, e pure di quelle gigantesche, se non è riuscita a convincere nemmeno te. :)
Ahahah più che altro, mi pare una di quelle cose che non riusciresti a vedere neppure sotto tortura! ;)
EliminaIo, per amore del mio adorato Jason, mi sono sparata la prima e la seconda stagione.Alla terza mi son detta caro il mio Khal, manco la tua maschia figaggine può compiere il miracolo.Non ne potevo più di accenti farlocchi e trame raffazzonate, pazienza.
RispondiEliminaInvece io sono ancora dubbioso se iniziare la seconda: onestamente non mi aveva fatto strappare i capelli!
Elimina