martedì 13 marzo 2018

Bastardi in salsa rossa (Joe R. Lansdale, USA, 2017)




I più vecchi ed affezionati lettori del Saloon ben sanno che, se c'è un autore di casa da queste parti, è Joe Lansdale, che scoprii - anche se già lo conoscevo - pochi mesi prima di aprire il blog e che divenne un vero e proprio punto di riferimento per il lato pare e salame ed affezionato all'avventura ed allo spirito cowboy che coltivo dentro dall'infanzia.
La saga di Hap e Leonard - suoi personaggi principe -, poi, è da sempre una delle mie favorite, in grado di unire dramma, grottesco, botte da orbi e commedia selvaggia, senza contare il potere che questi due personaggi hanno di tirare fuori il meglio dal loro autore.
A distanza di un paio d'anni dalla loro ultima avventura, Honky Tonk Samurai, chiusa in modo drammatico tanto da suggerire ai suoi fan che il tutto potesse essere giunto al termine, a sorpresa - almeno per quanto mi riguarda - questo Bastardi in salsa rossa - adattamento pessimo dell'originale Rusty puppy - ha riportato i due amiconi nella mia vita in un momento in cui ce n'era davvero bisogno: ho comprato, infatti, questo libro il giorno prima di un'operazione non proprio semplice cui è stato sottoposto mio padre di recente, e sono stato felice di sapere che Hap e Leonard fossero accanto a me, pronti a farmi affrontare il giorno dell'intervento in sala d'attesa con le loro battute ed il modo di affrontare anche i momenti peggiori della vita con la testa alta e la lingua tagliente.
E posso solo ringraziare loro ed il vecchio Joe per questo.
Peccato che, ragionando a mente libera, questo sia indubbiamente il romanzo peggiore della serie dedicata ai due improvvisati detectives, di grande effetto per la prima metà e dunque pronto a spegnersi come una bolla di sapone, o un racconto tirato fino a colmare la distanza verso il romanzo, stanco come due protagonisti che, per quanto in forma, superata la cinquantina cominciano ad averne abbastanza della cresta dell'onda e dei tempi delle "stagioni selvagge".
E per la prima volta, nonostante il piacere di leggere le loro avventure sia immutato, e nei momenti migliori regalino battute e momenti a dir poco perfetti, ho avuto la sensazione che si ha con alcune serie televisive nel momento in cui tirano troppo la corda, e forse sarebbe il caso di preferire un finale con il botto ad un lento spegnimento progressivo.
Certo, le tematiche affrontate sono molto interessanti - la povertà causa di avvicinamento al crimine ed alla perdizione, la tentazione del potere in mano alla parte bianca ed apparentemente "bene" dell'America di confine, il rapporto tra padri e figli -, la spontaneità non manca, eppure la sensazione è quella di un compito svolto ad uso e consumo del fan service, che oltretutto liquida in modo abbastanza rapido ed indolore quello che pareva a tutti gli effetti l'addio ad uno dei protagonisti della serie, quasi il suo autore avesse avuto paura di rischiare troppo e mollare la presa.
Non una delusione, sia chiaro - non finivo un romanzo in due settimane da non ricordo neppure io quando -, ma più che altro un campanello per noi fan e per un autore che senza dubbio non potrà mai essere considerato lirico come i vari McCarthy o Winslow ma che rappresenta una bella fetta dell'avventura - in tutti i sensi in cui la si può intendere - made in USA attuale: in un certo senso, Lansdale deve accettare - come pare stiano facendo Hap e Leonard - il fatto di stare invecchiando, e che se le prospettive non cambiano, sarebbe più consigliabile godersi una sanissima e meritata pensione.
Del resto, un'avventura di questi due combinaguai me la godrei anche nella cornice di un ricovero per anziani.




MrFord



 

8 commenti:

  1. Non ti leggo per ora, solo perché ho il romanzo sul comodino tra le cose da leggere, ogni nuovo libro di Champion Joe è una gioia ;-) Cheers

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    1. Goditelo, non dico altro.
      Ma non aspettarti il suo lavoro migliore. :)

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  2. vado ad ascoltarlo stasera al circolo dei lettori. Non ho ancora iniziato il libro, ma avevo finito honky tonk samurai con la paura che fosse l'ultimo, e invece il 27 marzo esce Jack Rabbit smile.

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    1. Sì, spero solo che non si faccia prendere troppo la mano, perchè in questo si nota una leggera flessione.

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  3. Non l'ho ancora letto, che sto andando avanti con le raccolte tre-a-tre fatte da Einaudi... però so già che non potrò mai essere obiettivo con questi due.
    Hai presente l'effetto "Non mi importa cosa, basta che ci siano loro"? Proprio quello...

    Spero che la situazione in casa si sia sistemata...

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    1. Con loro due ho lo stesso problema anch'io. ;)

      E sì, il peggio dovrebbe essere alle spalle. Grazie. :)

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  4. Con Hap e Leonard ho già dato con la prima stagione della serie TV, guardabile ma tutt'altro che indimenticabile.
    Se questo è pure il loro romanzo peggiore, vade retro, fordianata!

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    1. Hai comunque la possibilità di leggere tutti gli altri, se hai bisogno di fordianate! ;)

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