Autore: Garth Ennis, Steve Dillon
Origine: USA, UK
Anno: 1999
Editore: Vertigo/Magic Press
La trama (con parole mie): sconvolto dalla scoperta dell'unione di Cassidy e Tulip che lo credono morto ed in cerca di se stesso, Jesse Custer si perde per le strade dell'America rurale finendo nella piccola cittadina di Salvation, posta nel cuore del bayou e dominata dal malvagio industriale locale Odin Quincannon, legato a doppio filo con il Klan. Spinto dal suo senso della Giustizia, Jesse si ritrova sceriffo della piccola comunità e principale rivale di Quincannon stesso, che per la prima volta dovrà affrontare un osso forse troppo duro per i suoi denti.
Ma non sarà solo questo scontro, a rendere il soggiorno del predicatore a Salvation unico: due persone legate al suo passato, infatti, hanno finito per stabilirsi proprio nella sperduta cittadina, ed accanto a loro Custer avrà modo di confrontarsi anche con losers e reietti ansiosi di incontrare qualcuno che possa davvero tenere fede al nome del loro paese.
E quel qualcuno è, neanche a dirlo, Jesse Custer.
Il fatto che il sottoscritto adori incondizionatamente Preacher e le gesta del suo indimenticabile protagonista Jesse Custer non è ormai un mistero neppure per il più scombinato dei radical fan del mio rivale Cannibal Kid, che ormai, invece, questo strepitoso fumetto deve essere arrivato ad odiarlo. Per darvi un'idea di quanto la saga ideata dalla premiata ditta mi abbia segnato, potrei paragonare addirittura il fatto di aver incrociato il cammino di questo insolito predicatore alla prima visione de Il grande Lebowski.
Roba grossa, insomma.
Roba grossa, insomma.
E Salvation, volume che, di fatto, crea una parentesi - anche piuttosto ampia - nella storia principale della serie e riporta il lettore alle atmosfere che avevano reso grandiosa la prima parte di Fino alla fine del mondo, è uno dei miei personali favoriti nella cavalcata orchestrata dal Tarantino del Fumetto e già citato Garth Ennis: atmosfere torride da profondo Sud, un'America fatta di losers e seconde possibilità, emozioni e commozione accanto a risate, alcool e quell'aura mitica che pare sempre perduta dei tempi del vecchio West, con l'eroe solitario e dannato pronto a raddrizzare tutti i torti possibili per poter vivere in pace prima di tutto con se stesso.
Odin Quincannon, ridicolo e grottesco villain scelto dagli autori per tentare di contrastare il potere di Jesse come sceriffo, ometto che parla in terza persona legato al Klan ed alla carne, spalleggiato dalla segretaria filonazista con la passione per il dominio è perfetto per bilanciare le questioni etiche, religiose e sociali affrontate tra le righe delle pagine di questo volume, e soprattutto il carico emotivo dei due incontri che porteranno una volta ancora Jesse nel cuore dei suoi ricordi di Angelville e dell'infanzia rubata dalla nonna e dai suoi sgherri Jody e T.C., così come del confronto tra lo stesso predicatore/sceriffo con l'ex spia nazista rifugiatasi negli States proprio in cerca di quell'opportunità che gli USA, per Natura, finiscono per dare a chiunque sogni di ricominciare da capo.
Un riscatto, una salvezza che passa dal nome di questo paese dimenticato "tra il nulla e l'addio" e prende forma nei gesti, nelle parole e nelle azioni di un viaggiatore come Custer, pronto a mettersi in gioco in tutto e per tutto e non abbandonare chi ha scelto di proteggere fino a quando il suo compito non sarà assolto: in questo senso, viene descritto alla grande anche il rapporto tra Jesse e la sua vice, che da potenziale nuova fiamma del Nostro finisce per diventare un trampolino per il ritorno di quest'ultimo tra le braccia della sua amata, amatissima Tulip.
Ma non pensiate che Salvation sia tutto massimi sistemi e sogni di Frontiera: preparatevi ad una serie di sequenze ben oltre il grottesco, ad ammazzarvi dalle risate nel vedere Custer prendere Quincannon a calci in culo così forte da spedire il deretano al vecchio affiliato del KKK dritto in gola, a tifare spudoratamente per l'eroe neanche ci trovassimo in un action tamarro anni ottanta o ancora bambini, di fronte al nostro cartone animato del cuore, solo con tanto sesso, sangue, violenza, turpiloquio ed alcool in più.
La scoperta, inoltre, della verità a proposito di Dio, Genesis e di quello che gli è accaduto a seguito degli eventi di Guerra sotto il sole, spingeranno Jesse, una volta risolti tutti i sospesi di Salvation, dritto indietro alla civiltà per chiudere definitivamente i conti con Dio, Cassidy, Starr e chiunque altro avrà la malaugurata idea di mettersi tra il cowboy solitario ed il suo orizzonte.
Ed io, cazzo, continuerò a viaggiare al suo fianco.
Sceriffo, predicatore, amico, combattente, uomo.
Perchè di Jesse Custer c'è bisogno.
A meno che non si rinunci definitivamente alla salvezza.
MrFord
"To all those people doin' lines,
don't do it, don't do it.
inject your soul with liberty,
it's free, it's free."
don't do it, don't do it.
inject your soul with liberty,
it's free, it's free."
The Cranberries - "Salvation" -
Ah che nostalgia i vecchi Cramberries, l'ultimo disco purtroppo è stato piuttosto spendo. :/
RispondiEliminaQuesto Preacher ti ha fatto scrivere come nessun'altra opera o sbaglio? :D
Effettivamente mi sono lasciato prendere un pò la mano, ma l'opera meritava tutto questo spazio, eccome! :)
EliminaPuoi giurarci, che sono arrivato a odiarlo!
RispondiEliminaGli autori del fumetto dovrebbero citarti per averne parlato così allo sfinimento da aver fatto venir voglia di girare al largo, piuttosto che di leggerlo ahahah ;)
L'avresti odiato comunque, davvero troppo, troppo lontano dai tuoi standard. ;)
EliminaEppure sono convinto che Cassidy ti piacerebbe.
Massimo del coolness totale!
RispondiEliminaQuesto è uno dei miei volumi preferiti!
Di Preacher ho letto davvero poco, ma quel poco mi è piaciuto davvero davvero tanto. Purtroppo quando la casa editrice (Planeta? Play Press? non ricordo) ha deciso di ristampare la serie, tipo dieci anni fa, ha deciso di ristampare anche Hellblazer e ho dovuto fare il lancio della monetina per decidere quale delle due seguire, date le mie misere finanze dell'epoca. Comunque mi mancano i Cranberries, e To The Faithful Departed, da cui viene questa canzone, è per me l'ultimo album decente che hanno inciso.
RispondiEliminaCapisco la scelta di Hellblazer, altro titolone. Ma Preacher, secondo me, lo supera.
EliminaE i Cranberries, per me, hanno chiuso con dopo il buon Bury the hatchet.