martedì 29 gennaio 2013

Flight

Regia: Robert Zemeckis
Origine: USA
Anno: 2012
Durata: 138'




La trama (con parole mie): Whip Whitaker è un pilota di linea esperto e di talento con un matrimonio fallito alle spalle, un figlio con il quale non parla ed un problema legato all'alcool. 
Dopo una nottata di baldoria con una delle sue hostess a suon di bevute e cocaina prende il comando di un aereo che da Orlando è diretto ad Atlanta: dopo aver superato indenne una pesante turbolenza, Whip riesce per miracolo ed abilità ad operare un atterraggio di emergenza causato da un malfunzionamento meccanico riuscendo a portare in salvo novantasei dei centodue passeggeri.
Per i media è un eroe, ma le indagini indicano che il suo sangue presenta valori fuori norma, trasformandolo nel capro espiatorio più facile rispetto all'inchiesta che segue il disastro, legata ai risarcimenti alle vittime.
Whip sarà costretto dunque ad affrontare i suoi demoni ed il suo passato per poter fare finalmente i conti con la vita ed i sensi di colpa che lo tormentano.





Ricordo quando, qualche anno fa - e non voglio sottolineare esattamente quanti - mi massacrai di visioni e lessi il romanzo - esattamente in quest'ordine - di Alta fedeltà, commedia romantica alternativa tutta giocata sull'amore del protagonista - e dell'autore - per la musica: proprio per bocca degli stessi si aveva l'occasione di scoprire che, nel pianificare una compilation - termine ormai quasi obsoleto e sostituito dal più freddo playlist - occorreva sparare cartucce di un certo carico in apertura ed in chiusura, lasciando i pezzi meno incisivi per la parte centrale.
Senza dubbio Nick Hornby, John Cusack e Robert Zemeckis hanno in parte ragione, eppure ho sempre considerato un azzardo notevole quello di giocarsi le migliori risorse in apertura, rischiando di rimanere senza fiato proprio sul più bello, proprio come un pugile che parte forte sperando di mettere l'avversario al tappeto entro un paio di round e poi si ritrova a metà incontro con le gambe che cedono: Flight è proprio così.
Nonostante, infatti, una sequenza iniziale da cardiopalma girata e giostrata alla grandissima - dall'apertura al momento dell'impatto dell'aereo si vive praticamente con il fiato della pellicola sul collo - ed un Denzellone nostro in forma smagliante - il suo balbettio e la resa splendida dei fantasmi della dipendenza sono da manuale -, il lavoro di Zemeckis manca senza dubbio della scintilla in grado di trasformare un'opera caruccia e guardabile in qualcosa di destinato davvero a restare nella memoria dello spettatore per qualcosa di diverso dalla perizia tecnica e dal sensazionalismo di una morale piuttosto spiccata.
Certo, da bevitore di un certo livello potrò suonare campanilista e di parte nel criticare la storia di un protagonista senza dubbio nel torto rispetto alla condotta ma in grado di salvare come nessun altro le vite di novantasei passeggeri presentata come se fosse un esempio da mostrare nei circoli degli alcolisti anonimi e alla giuria dell'Academy o dei Festival più importanti giusto per darsi un tono da moralizzatori finti alternativi, eppure ho trovato impossibile non riconoscere l'evidente calo che lo script firmato da John Gatins - sceneggiatore specializzato in film formativi di ambito sportivo come Coach Carter e Real steel - manifesta dalla prima alla seconda parte del film, e che l'interpretazione indubbiamente maiuscola di Washington - come già giustamente sottolineato - non può sperare, da sola, di riuscire a compensare.
Eppure le premesse per fare bene c'erano tutte, dal senso di disagio alla posizione dell'outsider, dal rapporto tra il ruolo di eroe - è indubbio che Whitaker sia il responsabile della salvezza dei novantasei superstiti dell'incidente - e quello di colpevole per la Legge - è altrettanto ovvio che il Capitano fosse completamente preda di alcool e droga prima, durante e dopo il volo -, dal confronto tra il protagonista e suo figlio ad una struttura da legal thriller mascherato da riscatto sociale, senza contare una possibile storia d'amore finita male in grado di rompere le consuetudini zuccherose del genere romantico e non solo.
Ma l'impressione è che Zemeckis ed il suo staff non abbiano voluto affondare troppo sull'acceleratore per evitare di inimicarsi l'Academy così come i responsabili dei vari Festival nonchè del pubblico abituato ai blockbuster di grana grossa, finendo in questo modo di fatto per remare contro l'effettiva portata di un film che avrebbe senza dubbio potuto ambire a molto più di quanto non arrivi a portarsi a casa alla fine, troppo preso a non concedere troppo alla realtà di una vita che bastona senza ritegno e dalla volontà di fornire un lieto fine anche quando il lieto fine stesso risulta stonato e poco utile.
Peccato, perchè vedere un regista - seppur artigiano - di grande capacità come Zemeckis svilirsi più di quanto non abbia già fatto per cercare di portarsi a casa un qualche riconoscimento è davvero desolante, almeno quanto il finale moralizzatore che, più che commuovere o far riflettere, finisce per risultare didascalico e da piedistallo.
E qui da queste parti, è sempre meglio un talentuoso errore da sbronza che non un pentito dietrofront da Libro Cuore.


MrFord


"Picket lines and picket signs
don't punish me with brutality
talk to me, so you can see
oh, what's going on
what's going on
ya, what's going on
ah, what's going on."
Marvin Gaye - "What's going on" -


 

33 commenti:

  1. Ero proprio curiosa di sapere cosa ne avresti pensato di questo film...a me, nonostante tutti i riconoscimenti, un po' puzzava...

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    1. Straw, ti dirò, è un discreto riempitivo, ma niente di più.
      Comunque non è da scartare a priori.

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  2. Lo vedrò domani sera.
    Anzi no, è già martedi, quindi stasera. Già sono riuscita a convincere le amiche ad un cambio di programma e riesco ad evitare Lincoln, che mi sembra avvincente come la messa cantata...

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    1. Poison, Lincoln è avvincente come una messa non cantata, figurati.
      Quindi direi che Flight è comunque una scelta migliore.

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    2. Purtroppo c"è stato un cambio di programma sul cambio di programma. È siamo andate a vedere Lincoln. Sono stremata! :)

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    3. Immagino. Flight in confronto è da Palma d'oro.

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  3. Visto ieri. Mi ha dato l'impressione del classico "osiamo, ma non troppo". La trama mi intrigava molto, ma poi scende in un finale che se in fin dei conti poteva starci, finisce per essere di un buonismo assurdo, con un sottotesto religioso davvero ridicolo. Peccato, una grande occasione mancata, anche se la perizia tecnica, come dici tu, non manca.

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    1. sottotesto religioso? ma dove???
      festi, la smetta di drogarsi più di denzel washington ahahah :)

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    2. Secondo me il problema di Giacomo e' tutto l'inverso, Kid.S'avverte pressante, cospicua e implacabile la totale assenza di consumi ludici di qualsivoglia tipo e forma! 8D

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    3. @Cannibal: oooh, sciocchino, lo sai che la mia droga sei unicamente tu <3
      @GIOCHER: cazzarola, mi hai davvero inquadrato! Bravo!

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    4. Non sapevo di questo affair Festi/Cannibal! ;)

      Per il resto, che dire!? Giacomo, sono d'accordo con te e in disaccordo con Peppa Kid. Ma questo è praticamente routine. ;)

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    5. E non approfondiamo, altrimenti...

      Sì in effetti... dai tira fuori una recensione che crei il giusto divario, in modo di fare un bel tutti contro tutti fra noi tre XD

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    6. Non è facile, comunque quel non approfondiamo già mi inquieta! ;)

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  4. Andata: pur con dei limiti, pare che lo mettero' in lista visioni.
    Mi metti in guardia meglio del Kid, quindi se alla fine staro' ringhiando, non potro' lamentarmi se non con me stesso.
    Denzel redivivo, Goodman pusher e Zem valgono la pena, dico io!

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    1. Giocher, una visione riempitivo ci sta, ma non aspettarti la gran roba che ha voluto dipingere il Coniglione, perchè siamo ben lontani dai grandi film!

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    2. Ci mancherebbe!Ho ben presente il quadro, grazie!
      Lo vedro' tassativamente a riempitivo.

      (Se non sai come prendere sonno stasera, vieni a trovarmi in corsia ;))

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    3. In corsia tipo E.R.?
      Comunque il riempitivo ogni tanto ci sta!

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    4. -_c
      No tipo a Cinematografia Patologica

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    5. Verrò, allora. Anche se con un pò di ritardo. ;)

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  5. mi spiace perché pensavo potesse essere veramente un bel film... anche perché denzel washington da un po' non si faceva protagonista, e poche volte non aveva brillato

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    1. Denzellone funziona, e il film parte bene: si spegne un pò nella seconda parte. Tienilo buono se non hai nient'altro di più impellente.

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  6. a me è piaciuto, non è così cosolatorio e per essere un film hollywoodiano il finale non è malaccio in fondo...e poi vuoi mettere quella scena in cui a Denzelo compare un frigobar pieno di alcolici che sembra gli sia apparsa la Madonna?

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    1. Bradipo, quella scena è piaciuta molto anche a me, ma il film nel complesso non mi è sembrato chissà che roba, mancato incidente a parte.

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  7. un gran bel film, invece. con un'ottima partenza, ma soprattutto una notevole evoluzione, lontana dalle prevedibili paludi del solito legal thriller, in cui forse volevi che finisse.
    strano, perché sono un film e un protagonista molto pane e salame, ma evidentemente ormai se in un film non ti rifilano un qualche ridicolo messaggio new-age, tu non sei più contento :D

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    1. Mah, invece ho trovato la seconda parte molto più consolatoria di quanto non avrebbe voluto essere. Un film finto alternativo, insomma. Un pò come te! Ahahahahahah!

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  8. Concordo con te: un bel film ma anche un'occasione sprecata, penso sia un film che vorrebbe far emozionare lo spettatore ma ci riesce solo in parte.

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    1. Sailor, concordo in pieno. Prova un pò a spiegarlo anche tu a quel tordo del Cannibale! ;)

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  9. Questa volta ascolto il Canny, me lo vedo moglie appresso che a lei l'horror dice che è roba da malati così ogni tanto devo variare... :)

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    1. In realtà come visione riempitivo ci sta e non è così male, ma non aspettarti chissà cosa.
      Tra l'altro, la signora Ford si è fatta un gran sonno, durante la visione. ;)

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  10. visto stasera, non eccezionale, ma funziona, c'è mestiere, spettacolo, attori, qualche colpo di scena

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  11. Ti premetto che un dì, Denzel, dalle mie parti era più amato di Jason. Se pensiamo anche al diverso livello dei suoi film, puoi ben capirmi.
    Nel trailer mi è parso interpretare un personaggio parecchio antipatico....A questo punto se devo scegliere un riempitivo, sai cosa faccio? Mi vedo l'ultimo Schwarzi ;-)

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    1. Schwarzy forever. Comunque il Denzellone si difende alla grande nonostante il film non completamente riuscito. ;)

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