Produzione: CBS
Origine: USA
Anno: 2009
Episodi: 23
La trama (con parole mie): Patrick Jane ed i suoi colleghi del CBI continuano a mietere successi caso dopo caso, senza però mai dimenticare l'ancora latitante John il rosso, responsabile degli omicidi della moglie e della figlia dell'esperto in menzogne e comportamenti.
A mettere loro i bastoni tra le ruote viene giunge una nuova squadra speciale capitanata da un ex compagno di Lisbon, Bosco, che riceve l'incarico di occuparsi in esclusiva del pericoloso serial killer: malgrado gli iniziali screzi, i due team paiono trovare una sorta di tacito accordo fino a quando lo stesso criminale non giunge a rompere gli equilibri assassinando Bosco e i suoi uomini per poi svanire di nuovo nel nulla.
Per Jane sarà l'ennesimo incentivo a dare la caccia all'uomo che ha giurato di non consegnare alla Legge in modo da poter finalmente soddisfare la sua sete di vendetta.
Quando, ormai più di un anno fa, Julez mi propose di inserire nel palinsesto delle serie tv di casa Ford The mentalist, rimasi piuttosto dubbioso sulla riuscita dell'operazione, di fatto sottovalutando il titolo firmato Bruno Heller con protagonista il sempre sarcastico Patrick Jane, personaggio azzeccatissimo interpretato da Simon Baker, uno che non mi è mai stato particolarmente simpatico e che, invece, proprio grazie a questo titolo ha guadagnato parecchi punti.
Ora mi ritrovo, con due stagioni alle spalle e tre - se non sbaglio - ancora davanti ad affermare che, pur non essendo un Capolavoro del piccolo schermo, questo prodotto risulta essere uno dei più divertenti e godibili del momento, capace di intrattenere senza richiedere un impegno eccessivo e, soprattutto, di non annoiare neppure con i suoi episodi di fatto autoconclusivi.
Perchè se la sottotrama dedicata all'assassino seriale John il rosso resta il leit-motiv principale della serie, è pur vero che la stessa funziona, di fatto, grazie al meccanismo - che mi ricorda quello dei fumetti made in Italy - dell'episodio singolo in grado di catturare eventuali nuovi spettatori senza che gli stessi conoscano troppo del background dei personaggi o della storia principale: uno dei più grandi pregi di questa seconda annata - un passo avanti alla prima, nonostante, se non ricordo male, lo stesso voto -, al contrario, è costituito proprio dal tentativo di dare una conformazione almeno in parte più profonda all'insieme e ai protagonisti, dalla storia tra Rigsby e Van Pelt all'utilizzo di Bosco e della sua squadra, dal passato da membro di una gang di Cho - in assoluto il mio preferito - all'introduzione del nuovo capo del CBI, la tosta Hightower.
Peccato che il vero salto di qualità dell'intera proposta venga a mancare proprio nel momento in cui, archiviato il terribile omicidio da parte di John il rosso del team di Bosco - e di Bosco stesso -, le dinamiche tornano ad essere quelle di sempre almeno fino al season finale, che cambia almeno in parte le carte in tavola e da inizio ad un nuovo capitolo dello scontro tra Jane e la sua terrificante nemesi.
Probabilmente, se tutta la stagione si fosse mantenuta sui livelli di questi due climax, avremmo avuto di fronte un nuovo titolo di riferimento nell'ambito thriller delle serie tv, mentre pare che gli autori abbiano voluto optare per una scelta più comoda conservando, di fatto, la materia che è il motore del titolo anche per le stagioni successive: non che mi lamenti troppo, in fondo ammetto di essermelo inaspettatamente goduto dal primo all'ultimo episodio, solo coltivo la speranza che, con la terza stagione, possa giungere finalmente il cambio di marcia che possa garantire un vero e proprio passaggio di categoria a Jane e ai suoi.
Sicuramente John il rosso ed il suo rapporto con l'ex medium protagonista della serie è un tesoro che la produzione deve gestire alla perfezione e con il contagocce, perchè - e si torna di nuovo al mondo del fumetto - dietro un grande protagonista c'è sempre un grande antagonista, che di norma spinge l'eroe a compiere le imprese per le quali, alla fine, lo stesso finisce per essere ricordato ed amato: in questo senso, il loro confronto nell'ultimo episodio, se ben sfruttato, può essere un ottimo catalizzatore per i futuri sviluppi del loro rapporto e dello scontro finale che, ovviamente, gli autori decideranno di affrontare soltanto quando la serie giungerà al suo naturale termine oppure avrà bisogno di un brusco e ad effetto cambio di rotta.
A conti fatti, comunque, una proposta che mi sento di consigliare in scioltezza e tranquillità, in grado di mettere d'accordo praticamente ogni fetta di pubblico e portatrice di quella necessaria dose d'intrattenimento per nulla pretenzioso che in alcuni casi per una serie tv diviene quasi necessaria.
Senza contare che il traghettatore e protagonista è davvero un personaggio di cui vale la pena fare la conoscenza.
Ora mi ritrovo, con due stagioni alle spalle e tre - se non sbaglio - ancora davanti ad affermare che, pur non essendo un Capolavoro del piccolo schermo, questo prodotto risulta essere uno dei più divertenti e godibili del momento, capace di intrattenere senza richiedere un impegno eccessivo e, soprattutto, di non annoiare neppure con i suoi episodi di fatto autoconclusivi.
Perchè se la sottotrama dedicata all'assassino seriale John il rosso resta il leit-motiv principale della serie, è pur vero che la stessa funziona, di fatto, grazie al meccanismo - che mi ricorda quello dei fumetti made in Italy - dell'episodio singolo in grado di catturare eventuali nuovi spettatori senza che gli stessi conoscano troppo del background dei personaggi o della storia principale: uno dei più grandi pregi di questa seconda annata - un passo avanti alla prima, nonostante, se non ricordo male, lo stesso voto -, al contrario, è costituito proprio dal tentativo di dare una conformazione almeno in parte più profonda all'insieme e ai protagonisti, dalla storia tra Rigsby e Van Pelt all'utilizzo di Bosco e della sua squadra, dal passato da membro di una gang di Cho - in assoluto il mio preferito - all'introduzione del nuovo capo del CBI, la tosta Hightower.
Peccato che il vero salto di qualità dell'intera proposta venga a mancare proprio nel momento in cui, archiviato il terribile omicidio da parte di John il rosso del team di Bosco - e di Bosco stesso -, le dinamiche tornano ad essere quelle di sempre almeno fino al season finale, che cambia almeno in parte le carte in tavola e da inizio ad un nuovo capitolo dello scontro tra Jane e la sua terrificante nemesi.
Probabilmente, se tutta la stagione si fosse mantenuta sui livelli di questi due climax, avremmo avuto di fronte un nuovo titolo di riferimento nell'ambito thriller delle serie tv, mentre pare che gli autori abbiano voluto optare per una scelta più comoda conservando, di fatto, la materia che è il motore del titolo anche per le stagioni successive: non che mi lamenti troppo, in fondo ammetto di essermelo inaspettatamente goduto dal primo all'ultimo episodio, solo coltivo la speranza che, con la terza stagione, possa giungere finalmente il cambio di marcia che possa garantire un vero e proprio passaggio di categoria a Jane e ai suoi.
Sicuramente John il rosso ed il suo rapporto con l'ex medium protagonista della serie è un tesoro che la produzione deve gestire alla perfezione e con il contagocce, perchè - e si torna di nuovo al mondo del fumetto - dietro un grande protagonista c'è sempre un grande antagonista, che di norma spinge l'eroe a compiere le imprese per le quali, alla fine, lo stesso finisce per essere ricordato ed amato: in questo senso, il loro confronto nell'ultimo episodio, se ben sfruttato, può essere un ottimo catalizzatore per i futuri sviluppi del loro rapporto e dello scontro finale che, ovviamente, gli autori decideranno di affrontare soltanto quando la serie giungerà al suo naturale termine oppure avrà bisogno di un brusco e ad effetto cambio di rotta.
A conti fatti, comunque, una proposta che mi sento di consigliare in scioltezza e tranquillità, in grado di mettere d'accordo praticamente ogni fetta di pubblico e portatrice di quella necessaria dose d'intrattenimento per nulla pretenzioso che in alcuni casi per una serie tv diviene quasi necessaria.
Senza contare che il traghettatore e protagonista è davvero un personaggio di cui vale la pena fare la conoscenza.
MrFord
"If you could read my mind, love,
what a tale my thoughts could tell.
Just like an old time movie,
'bout a ghost from a wishing well.
In a castle dark or a fortress strong,
with chains upon my feet.
You know that ghost is me.
And I will never be set free
as long as I'm a ghost that you can't see."
what a tale my thoughts could tell.
Just like an old time movie,
'bout a ghost from a wishing well.
In a castle dark or a fortress strong,
with chains upon my feet.
You know that ghost is me.
And I will never be set free
as long as I'm a ghost that you can't see."
Johnny Cash - "If you could read my mind" -
ford, smettila con 'sta robetta per far urlanti di simon baker e guardati delle serie degne di questo nome.
RispondiEliminaora che sei un pater familias, che razza di esempio vuoi dare a tuo figlio? :)
Tranquillo, che l'esempio è già pronto con tutti i Rocky e i film degli anni ottanta che hanno cresciuto noi altri! :)
Eliminae quello ti sembra un buon esempio???
EliminaBeh, sui Goonies mi sa che andiamo d'accordo.
EliminaE poi certamente ci sarà un bel pò di wrestling! Ahahahahah!
l'avevo iniziato e non mi sembrava affatto male, poi per ragioni di orario purtroppo l'ho perso di vista.Ma a proposito di Simon Baker, l'avete mai visto in the guardian? quello per me è uno dei procedurali più belli e sottovalutati della storia.
RispondiEliminaDi The guardian mi ha parlato bene anche Julez, mi sa che a questo punto potrei recuperarlo!
EliminaQuesto non sarà il serial del secolo, ma è comunque piacevole da guardare.
Cavolo se è interessante...solo che devo recuperare un bel po'. E devo ringraziare mia madre che è un'assatanata del crimine e vede solo fox crime. ;-) A proposito di Rocky e cose simili, oggi guardavamo Over the top e il grande che ha 4 anni ha iniziato a un certo punto a piangere e a dire: non lo voglio vedere questo, papà levalo. O.o
RispondiEliminaValentina, secondo me 4 anni sono ancora pochi, per Over the top. Io lo vidi per la prima volta credo a otto o nove.
EliminaComunque sempre forza Sly! :)
Questa serie è interessante, se cerchi qualcosa che sia ben fatto ma anche un piacevole intrattenimento ci sta tutta!
Adoro.
RispondiEliminaMa adoro di più Person of Interest.
Perché se è vero che Jane è un figo. John Reese lo è molto, molto di più.
Noi abbiamo iniziato Person of interest, ma per il momento l'abbiamo messo in standby. Personalmente io preferisco Jane a Reese.
EliminaPerché sei uomo, tu.
EliminaLo devo prendere come un complimento o come una frecciatina sarcastica? ;)
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