giovedì 31 gennaio 2013

Il manuale del papà e La guida del giovane papà

Autore: Robert Richter, Eberard Shafer (Il manuale del papà) - Pierre Antilogus, Jean Louis Festjens (La guida del giovane papà)
Origine: Germania (Il manuale del papà) - Francia (La guida del giovane papà)
Anno: 2005 (Il manuale del papà) - 1988 (La guida del giovane papà)
Editore: Tecniche nuove (Il manuale del papà) - EDT (La guida del giovane papà)




La trama (con parole mie):  la nuova frontiera dell'essere padri secondo due letture leggere che possano comunque informare e mantenere sulla soglia d'attenzione necessaria i futuri padri, soprattutto quando si tratta di primi figli.
Il manuale del papà è un'opera di stampo didattico basata su un approccio preciso, dettagliato e didascalico, ricca di informazioni e basata su una concezione molto razionale del percorso che porta al fatidico momento del parto - e oltre -.
La guida del giovane papà è una sorta di parodia dei momenti migliori - e peggiori - che aspettano il futuro genitore dal momento della scoperta della "dolce attesa" ai trent'anni suonati del suo futuro erede.




Già lo so che qualcuno tra gli avventori più stagionati del Saloon storcerà il naso rispetto a questo tipo di letture, specie se affrontate da uno che predica la filosofia dell’imparare dall’esperienza come il sottoscritto: parrebbe quasi suonare come una ritirata, o peggio un ritrattare il panesalamismo di cui vado così fiero.
Al contrario devo ammettere che, così come il corso preparto – esperienza mitica -, questi due libri piccoli piccoli dalla lettura veloce e leggera sono stati una buona fonte d’informazioni rispetto a quello che è, di fatto, il mestiere più difficile e soddisfacente ad un tempo del mondo: quello del genitore.
Ovviamente quella che sarà la mia vita da padre “sul campo” andrà ben oltre le pagine dei consigli e le descrizioni delle esperienze altrui – degli autori, nello specifico -, e probabilmente al primo cambio di pannolino la mente si farà vuota e non riuscirò a ricordare nulla di quello che ho letto o ascoltato, eppure buttarmi in queste pagine è stato piacevole e confortante, quasi potessi contare su una sorta di cuscinetto soprattutto nelle temibili prime sei settimane, quando se il destino è avverso – ed il bimbo non ama dormire la notte – le cose possono diventare drammatiche per i genitori, anche considerato che, purtroppo, in Italia non esistono cose intelligenti come un periodo anche minimo di permesso lavorativo per i padri – che sono costretti a bruciarsi le ferie per poter stare accanto alla compagna ed al nuovo arrivato almeno nei primi giorni – e l’occupazione continua ad incombere senza pietà alcuna.
Dei due testi ho trovato sicuramente più valido Il manuale del papà, a volte forse un po’ troppo didascalico ma sicuramente più indicato per cominciare a masticare qualcosa sia rispetto alla preparazione al parto – che, se è pur vero che si tratta di un’incombenza femminile, incide su entrambi i componenti di ogni coppia che voglia partecipare “come squadra” al lieto evento – che al periodo post-nascita, mentre La guida del giovane papà, sulla carta più easy e “narrativa” appare a volte un po’ troppo forzatamente simpatica – e dunque, di fatto, finta – per poter conquistare un lettore come il sottoscritto, che cerca sempre negli autori una certa onestà nel portare sulla pagina storie ed esperienze – in questo senso, ho trovato pressoché perfetta soltanto l’introduzione al testo di Baricco -.
Ad essere sincero, poi, inizialmente avevo pensato di ignorare bellamente da queste parti l’idea di dedicare un post a due titoli assolutamente settoriali e lontani dalla consuetudine del bancone grezzo e dell’alcool, ma considerato l’arrivo del Fordino ho trovato la cosa in qualche modo affascinante, anche perché voi per primi sarete testimoni, pur se indiretti, dell’impatto che il piccoletto avrà rispetto alle vite del sottoscritto e di Julez così come sulla quotidianità del blog, che potrebbe allargare la sua sfera di competenza anche alle esperienze “paterne” di questo vecchio cowboy.
Niente, ovviamente, è certo, o definito, un po’ come l’esperienza di questo viaggio assolutamente unico che, nonostante i corsi, i consigli di parenti o amici già padri e chi più ne ha, più ne metta, giorno dopo giorno diviene qualcosa di profondamente intimo ed unico, così come il legame che ci porterà a lasciare quella che è la più grande eredità che un essere umano possa regalare al mondo: una nuova esistenza.
E di nuovo mi rendo conto che una frase come questa potrebbe suonare addirittura new age o radical chic da genitore “di cultura”, dunque passo oltre e me la gioco affermando che questi due testi sono stati un piacevole riempitivo nell’attesa dell’arrivo del Fordino ma che non potranno mai e poi mai sostituire quello che sarà il mio rapporto con lui, le cose che avremo in comune e quelle che, al contrario, ci porteranno a trovarci su fronti opposti: e chissà che, un giorno, non decida anche io di scrivere qualcosa legato a questo periodo così particolare e che, in qualche modo, non avrà mai fine, perché una volta passati “dall’altra parte” e divenuti genitori, si continuerà ad esserlo per sempre.
Di sicuro è presente la voglia e la curiosità di conoscerlo ed il desiderio di trasmettere tutto quello che la Frontiera ha insegnato a me, sperando che possa fare del suo meglio per goderselo e trovare una strada che possa renderlo felice ed appassionato, curioso ed affamato di vita almeno quanto continua ad essere anche quel vecchiaccio di suo padre.
E poi, in un prossimo futuro, forse toccherà anche a lui affrontare la lettura di un manuale che tenterà di tradurre in parole quello che è il mestiere più antico e difficile del mondo.
E anche lui penserà che, chissà, quel libretto sarà stato soltanto un modo per accorciare i tempi e passare, finalmente, dalla teoria alla pratica.
Perché non c’è pratica più intensa e soddisfacente di questa.


MrFord


"It's not time to make a change,
just sit down, take it slowly.
you're still young, that's your fault,
there's so much you have to go through.
Find a girl, settle down,
if you want, you can marry.
Look at me, I am old, but I'm happy."
Cat Stevens - "Father and son" -


 

17 commenti:

  1. Guarda, per esperienza posso dirti.... lascia correre, in questo caso il paneesalamismo (visto nella sua accezione positiva) è quello che funziona meglio. I libri potranno essere utili se ti servono info precise sulla quinta malattia o sulla crosta lattea, sulle cacche molli e cose così.

    Ma se non sei uno spiantato (e non penso che tu lo sia, anche se penso che il Kid lo pensi) fare il papà ti verrà più facile e naturale di quel che tu possa credere nei primi tempi. Così, panesalame senza troppe pippe mentali.

    Informarsi va bene ma take it easy, di solito funziona :)

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    1. Firma, tranquillo. Il panesalamismo sarà la mia regola di base per la paternità come è anche per il resto: solo mi è piaciuto "recensire" anche queste letture che comunque, a modo loro, sono riuscite ad insegnarmi qualcosa nel corso dell'attesa per l'arrivo del Fordino!

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  2. Ma R O T F L !!


    No dai..


    Oddio mi schianto.
    ><'

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    1. Giocher, a volte il tuo linguaggio da supergiovane mi sconvolge.
      Che cazzo vuol dire ROTFL!?!? ;)

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    2. Rolling On The Floor Laughing

      No, davvero: troppo tenerocomicoso.(con rispetto parlando,per carita'..)

      Soccia, a trovarne uno, UNO, di libro chiarificante su di un qualsiasi argomento assoluto come questo!

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    3. Il bello è che non ci sono libri, e ci si può solo illudere un pò!
      Del resto, è in linea con il resto della vita, no? ;)

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  3. Second step: "Fate la nanna".....

    Uah ah ah ah da te non me lo sarei aspettato !!
    Peró da sorellona ti dico che queste letture ci stanno. Quando torni a casa con quel robino (la Belva era una rospetta di 51 cm per poco meno di tre kili...) al quale nessuno ha allegato un manuale di istruzioni (e io ti parlo da madre..) tutto ti sembra d'aiuto. Ma poi, come molto.saggiamente ti ha scritto Firma, tutto viene naturale. A meno che tu non sia uno psicopatico (e io non lo penso, anche se credo che Cannibal ne sia certo....ah ah ah ) fornito di istinti omicidi le mosse e gli atteggiamenti che il tuo istinto ti consiglierá saranno quelli giusti...
    Per il resto, rassegnati, da figlio giá lo sai, non esiste il manuale del perfetto genitore. Sará divertente (..forse non sempre) scoprirsi ad avere atteggiamenti che, un tot di anni fa, contestavamo.ai nostri !
    In ogni caso, non sará facile ma se pensi che nelle tue (nelle vostre) mani c'è la formazione.di un piccolo uomo, capisci quanto possa essere grandiosa questa avventura.
    Un bacino al Fordino e un abbraccione alla mamma...va beh, dai,anche a te

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    1. Ti prego fuggi da fate la nanna. Poi, tutto quello che si legge, se incasellato con cura e buon senso nel proprio cervello può servire.
      Senza perdere il panesalamismo, chiaramente.
      In bocca al lupo

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    2. Sorella e Gae, so bene che nessun libro potrà sostituire l'esperienza più incredibile - e difficile - delle nostre vite, tranquilli.
      Io farò scorta di panesalamismo e cercherò di fare il meglio possibile affidandomi anche a quell'istinto che non ci arriva fino a quando non è il momento di crescere un qualche piccolo Fordino. O Belva che sia.
      Come ho scritto a Firma, mi ha fatto comunque piacere parlare qui di queste letture "di nicchia" che hanno in parte ingannato l'attesa nei mesi scorsi! ;)

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  4. E poi tra un paio d'anni mi aspetto un'autorecensione del Ford papino! :D

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  5. dal panesalamismo alla new age...
    sei passato proprio dalla padella alla brace :D

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    1. Un pò quello che capita a te quando passiamo dalle uscite settimanali alle Blog Wars! Ahahahahah!

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  6. Ti confesso che diventare padre è uno dei miei sogni - sono giovane, lo so, c'è tempo -, ma ora come ora trovare la donna giusta con cui fare una famiglia è come cercare un briciolo d'intelligenza in Flavia Vento. E dopo questi due libricini, però, pur non essendo padre, vorrei consigliartene uno, importantissimo, del più grande scrittore del mondo, nonché padre, Cormac McCarthy: "La strada", in cui il protagonista del libro dice riguardo al suo bambino:
    "Se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato."

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    1. Denny, ti capisco: anche io ho sempre desiderato diventare padre, fin da giovane e perfino nei miei periodi più "selvaggi", e sarei stato disposto anche a farlo "da solo".
      Poi, certo, quando si ha la fortuna di incontrare la donna che capisci sarà la tua famiglia, è sempre una cosa buona.
      Conosco McCarthy - un grandissimo, uno dei miei miti letterari - e conosco La strada, bellissimo romanzo.
      Grande citazione, comunque.

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  7. Stando lontana dai blog mi sono persa grandi eventi.. sono felice per te Ford. :-)

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    1. Muchas gracias, Sara!
      E intanto mi godo la felicità che mi regala il Fordino, che è una meraviglia! :)

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