giovedì 22 marzo 2012

La cosa in cima alle scale

Regia: Michele Torbidoni
Origine: Italia
Anno: 2011
Durata: 21'



La trama (con parole mie): Pietro, bloccato a causa di un volo cancellato dopo un affare concluso al meglio a poca distanza dal paese in cui è cresciuto, decide di fare visita al vecchio ristorante che i suoi genitori gestivano, un luogo ormai abbandonato in cui ha passato i primi anni della sua vita.
Il ritorno a casa porta l'uomo a rivivere ricordi d'infanzia che lo legano a doppio filo alla paura che covava ogni volta che si trovava costretto a salire la scala che lo portava in bagno, posto proprio sotto una botola all'interno della quale il piccolo Pietro era sicuro di intravedere un mostro sempre pronto a ghermirlo, aspettando il momento giusto per trascinarlo nel suo abisso.
Il confronto con quelle sensazioni e con il mostro stesso segnerà per sempre l'esistenza dell'adulto, quanto e più di quanto non fosse accaduto al bambino.




In mezzo al disastro che è la produzione italiana recente, è un piacere promuovere lavori di nicchia sicuramente promettenti come questo - potete trovare i dettagli all'indirizzo www.lacosaincimaallescale.com -, opera del buon Michele Torbidoni.
Già dai tempi dello strabiliante Radice quadrata di tre - e senza dimenticare esperimenti non completamente riusciti ma ugualmente degni di nota come quello de Il bosco fuori -, osservare il fermento del genere horror - e del Cinema in generale - dalle nostre parti è sempre stato interessante, soprattutto nei casi in cui a realizzare corti o lungometraggi sono persone in grado di trasmettere - senza dimenticare, ovviamente, una certa perizia tecnica - la passione per la settima arte.
Anche in questo caso Michele, partendo da un racconto di Ray Bradbury - lo stesso, giusto per citare un altro titolo che richiamò notevoli attenzioni cinematografiche, di Fahrenheit 451 - porta sullo schermo tutto l'amore per le atmosfere cui noi ormai ex giovani eravamo abituati nel pieno degli anni ottanta, da E.T. fino a It, senza dimenticare però le radici italiane - tutta l'ambientazione e le location mi hanno riportato alla mente la desolazione quasi country de L'amico di famiglia di Sorrentino - ed un pizzico di citazionismo che, fortunatamente, non suona assolutamente radical chic o pretenzioso.
La confezione, decisamente curata per un prodotto assolutamente di nicchia e soprattutto per un corto, risulta decisamente buona, ed il lavoro sulle inquadrature, la colonna sonora e soprattutto la fotografia - un aspetto che mi ha colpito non poco - è di un livello che spesso non ritroviamo neppure nei film italiani prodotti da grossi distributori ed assegnati a centinaia di sale in tutta la Terra dei cachi.
Certo, risulterei falso se dicessi che tutto funziona ed è perfetto, anche perchè, giusto per non farla passare troppo liscia al già citato Michele, mezzi produttivi permettendo una sceneggiatura come questa avrebbe meritato il respiro del lungometraggio per risultare più profonda e fornire spunti ulteriori allo spettatore, senza contare che, soprattutto per un regista in rampa di lancio, l'importante è avere sempre margini di miglioramento con i quali confrontarsi.
Lo stesso utilizzo del mostro, insolito ed affascinante per certi versi, per altri forse risulta più - troppo? - legato alla sci-fi che non all'horror, finendo per limitare in parte la tensione costruita nel corso dei flashback di Pietro adulto: ma non ci si lamenta affatto, anche perchè era dai tempi di Freaks - altro esperimento non esente da difetti ma più che meritevole - che non mi capitava di assistere ad un tentativo, da parte di giovani autori made in Italy di uscire dalla banalità tanto comune da queste parti - anche e soprattutto a livelli di majors del settore - e proporre lavori che non sfigurerebbero in Festival internazionali.
Spero dunque che Michele abbia la sua meritata vetrina e, chissà, la possibilità di lavorare ad un lungometraggio realizzato con lo stesso amore per il Cinema ed una perizia che non ha certo nulla di meno - anzi, parecchio di più - rispetto a schifezze abominevoli che si insistono a proporre nelle sale.


MrFord


"Ecco spuntare da un mondo lontano 
l'ultimo mostro peloso e gigante
l'unico esempio rimasto di mostro a sei zampe 
quanto mi piace vederlo passare, cosa farei per poterlo toccare
io cosa farei!"
Samuele Bersani - "Il mostro" -


18 commenti:

  1. Oddio il trailer è molto Maccio Capatonda style, con quell'urlo PIETRO! che ricorda il mistico "SHAMALAIAN!". Non mi attrae più di tanto se devo essere onesto.

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    1. Pesa, in realtà per essere un prodotto italiano di nicchia è girato in una qualità insolita, inoltre operazioni come questa - e come fu, pur se qualitativamente inferiore - Radice quadrata di tre sono da sostenere, considerato quanto male siamo messi ultimamente.
      Chissà che non venga fuori, in futuro, qualcosa di finalmente interessante!

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    2. l'impressione che ne ho avuto rispecchia un po' quella di pesa ma son curiosa e, se lo trovo, un occhio glielo do, anche perché tempo fa ho assistito alle riprese del possibile (?) nuovo film (medio?) di bianchini e vedere 7-8 persone senza mezzi, senza soldi, che lavorano con tanta passione m'ha aperto il cuore.

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    3. Ciku, hai detto bene. Questi ragazzi girano mettendoci l'anima, e in particolare in questo caso la parte tecnica è davvero molto curata.
      In una situazione come quella del Cinema italiano attuale, dovremmo cercare di sostenerli il più possibile.
      Grande Bianchini, tra l'altro! :)

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  2. ford che parla bene di un film italiano, per di più una piccola produzione?
    questo post mi sa di marketta ahahaha :D

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    1. Cannibale, io parlo sempre bene anche di Stallone, ma il buon Sly non mi ha ancora cavato fuori un euro! ;)

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  3. In effetti la trama a parole tue mi ha ricordato It (non ho mai visto il film, avevo letto solo il libro, quindi la la scenografia è mia, va bene lo stesso?). E mi fa piacere sapere che anche in Italia si fa qualcosa di buono; io non sono tanto per gli horror, non so perché.. ah sì, ora ricordo: ero rimasta traumatizzata dalla stupidità di Le colline hanno gli occhi e Il collezionista di occhi, quest'ultimo secondo me non era nemmeno un horror, perché l'inizio mi ha ricordato Ti va di ballare e qualsiasi altro film con teppistelli americani da raddrizzare.. vabbe' questi alla fine son morti ma è lo stesso, mentre il grosso del film era indeciso fra diversi generi tra cui psico-thriller.
    Parola d'incompetente.
    A proposito d'incompetenza.. cosa vuol dire sci-fi?

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    1. Certamente It è presente tra le influenze del regista, come molti altri titoli anni ottanta del genere.
      L'horror è uno dei generi più difficili da gestire: il rischio di porcata è sempre dietro l'angolo - vedi quelli da te citati -.
      Ogni tanto, però, si riesce a rimanere stupiti anche in quel campo.

      P.S. Sci-fi sta per science fiction. Fantascienza, insomma. :)

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    2. Grazie, adesso ho capito la frase sul mostro :)

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  4. Irriverent Escapade22 marzo 2012 alle ore 14:32

    Noooo downmood a parte lo trovo inquitante. E ancora una volta leggo in maniera discrasica la tua recensione e il trailer (fosse per la prima andrei a vederlo...meno male che ci hai piazzato il trailer, con il titolone scritto con i caratteri di the Blob)

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    1. Irriverent, io l'ho approcciato nel modo più distaccato possibile, senza aspettarmi nulla, e sono rimasto piacevolmente sorpreso.
      In Italia si dovrebbe lavorare più in quest'ottica, per crescere con il tempo.

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  5. Beh sembra interessante, ed è girato e fotografato con cura..Cercherò di vederlo al più presto!
    ;)

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    1. Dembo, assolutamente. Non mi aspettavo una parte tecnica così curata. Soprattutto qui da noi, dove spesso e volentieri le cose si fanno "alla cazzo di cane".

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  6. Grazie per la dritta, mi piacciono queste cose! :)

    P.s. Ricordi quel corto di cui parlai post fa, Ice scream, so che lo mandano su MYA, se ha modo e riesci a vederlo, voglio sapere che ne pensi!

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    1. Melinda, mi sa che dovrò cercarlo in qualche altro modo, perchè se non sbaglio Mya è un canale di Sky, che mi guardo bene dall'avere! ;)

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    2. Ah, boh! Io Sky non ce l'ho, sono ignorante in materia. Ho letto la notizia sulla pagina ufficiale di Ice scream.

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    3. Perfetto, allora siamo in due rispetto all'ignoranza su Sky!

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