lunedì 5 luglio 2010

Matinee

E' stato davvero un caso che mi sia imbattuto in questo film.
Joe Dante, più che per The hole in 3d, sarà sicuramente ricordato per cose alquanto sfiziose come Gremlins e Salto nel buio, che hanno fatto parte della mitologia della mia infanzia a mani basse.
Casualmente, grazie all'assegnazione di un pezzo per effettonotteonline - a proposito, se vorrete dare un'occhiata alla mia recensione vera del film, tra un paio di settimane potrete imbattervici, per l'appunto, su http://www.effettonotteonline.com/ - mi sono ritrovato, di ritorno alla calura mortale del lodigiano, di fronte ad un film che se avessi visto tra i quindici e i vent'anni fa d'estate sarebbe diventato uno dei miei cult personali senza ombra di dubbio.
Matinee è un omaggio sentitissimo - senza menate e con tanto divertimento - che il regista regala a quella che fu, anno più anno meno, l'epoca d'oro della sua giovinezza, rievocando atmosfere fantastiche sullo schermo, dentro lo schermo e oltre lo schermo, quasi stesse facendo un amarcord metacinematografico.
Partendo da Hitchcock - il personaggio interpretato da Goodman è riuscitissimo, un pò cialtrone e molto più spesso paterno, e ancor di più la battuta che lo associa al vecchio Alfred - per giungere ai grandi film di fantascienza anni '50 - da Ed Wood all'Invasione degli ultracorpi, giusto per citare il peggio e il meglio - non ci si dimentica del ruolo del Cinema e dell'epoca della meraviglia per eccellenza, quella in cui le ragazze sono un sogno quasi impossibile e in cui un bacio è quanto di più incredibile si possa sperare di ottenere, così come della capacità di immaginare "tenendo gli occhi aperti" e di apprezzare i film del terrore perchè in grado di farci godere ancora di più della vita una volta usciti dalla sala.
Tutto questo anticipando clamorosamente il 3d e riesumando la crisi dei missili di Cuba proprio nel giorno in cui, per caso, mi sono ritrovato, a pranzo, prima del rientro nel forno della bassa padana, in un documentario sul tormentato rapporto fra i Kennedy e la Monroe più famosa della storia.
Coincidenze lostiane a parte, devo dire di essermi gustato almeno quanto il white russian che lo ha accompagnato quest'amalgama di commedia, film per ragazzi e omaggio traboccante amore per la settima arte quasi fosse un cocktail tra I Goonies, L'ultimo spettacolo e Stand by me.
Di sicuro non può essere paragonato a nessuno dei tre, ma già solo ricordarli è un vero piacere.

"Whenever you're in trouble won't you stand,
stand by me, oh now now, stand by me."
MrFord

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