Regia: Richard Donner
Origine: USA
Anno: 1987
Durata: 110'
Durata: 110'
La trama (con parole mie): Roger Murtaugh è un veterano del Vietnam e poliziotto della Omicidi che ha appena compiuto cinquant'anni, sposato e con tre figli, alla ricerca di quella tranquillità che l'età comincia ad imporgli. Martin Riggs, vedovo, più giovane e alla ricerca di un incontro ravvicinato con la morte che lo ricongiungerebbe alla moglie, fu addestrato fin da ragazzo e proprio in Vietnam per diventare una vera e propria arma, finendo per trasformarsi in una mina vagante.
Quando dalla Narcotici Riggs viene assegnato come partner a Murtaugh, i due si trovano a dover fare i conti con le loro differenze e con un gruppo di trafficanti di droga disposti a tutto pur di mettere a tacere poliziotti zelanti come loro: lo scontro con i criminali coinvolgerà anche la famiglia di Roger, che dovrà imparare a fidarsi del suo instabile collega per poter portare a casa la pelle e proteggere i suoi cari.
Richard Donner avrà sempre un posto d'onore nel cuore del sottoscritto per aver permesso ad una meraviglia come I Goonies di diventare uno dei punti fermi della mia crescita, eppure i primi ricordi che ho rispetto a lui sono quelli - sconvolgenti, per allora - della sequenza d'apertura di Arma letale, supercult inossidabile che vidi per la prima volta quando ancora credo che fosse estraneo alle emittenti televisive il concetto di "parental advisory": facevo le elementari, e pronti via, dopo il classicone Jingle bell rock, partiva al volo una sequenza che vedeva la tipica modella strafatta che, in pieno delirio e mostrando quello che allora mi pareva clamoroso - e che non era nient'altro che un seno nudo - si gettava nel vuoto schiantandosi su una macchina.
Come se non bastasse, di lì a poco feci la conoscenza di Martin Riggs, uno dei personaggi più azzeccati che il folle Mel Gibson abbia mai interpretato, pronto ad ogni piè sospinto non soltanto a togliere di mezzo i criminali di turno ma anche ad infilarsi la canna della pistola in bocca, pronto ad affrescare le pareti con la sua scombinata materia grigia per raggiungere la moglie morta tragicamente.
A fare da contrappeso a questi elementi destabilizzanti giunse in soccorso Roger Murtaugh con la sua famiglia, che in un certo senso fotografava una realtà più simile a quella che vivevo tutti i giorni con i miei e mio fratello, quasi facesse da ancora rispetto al mondo invaso dal caos di Riggs e della storia che avrebbe coinvolto entrambi i poliziotti: ma prima di parlare della trama, o del fatto che, a venticinque anni di distanza, questo poliziesco fracassone e roboante ancora funziona e diverte nonostante alcuni palesi limiti, voglio godermi la sensazione dell'ennesima visione concessa alle avventure dei due protagonisti, alle praticamente innumerevoli scene cult disseminate nelle quasi due ore di durata - il salto di Riggs con l'aspirante suicida, ancora oggi il mio momento preferito, il poligono, la cena a casa Murtaugh, lo scontro con il torturatore, i continui botta e risposta dei due poliziotti - e alla sensazione che Arma letale sarà sempre un porto cui potrò fare ritorno nei momenti di difficoltà, quasi una riserva d'aria in caso di apnea cinematografica.
Per il resto, quello che ci troviamo ancora di fronte è un film solido e convincente, scritto dallo stesso Shane Black che qualche anno dopo avrebbe firmato un'altra pietra miliare - L'ultimo boy scout, appena passato da queste parti - del genere, non privo di difetti ma pane e salame abbastanza per essere altamente credibile anche ora, praticamente in un'altra epoca: oserei dire anzi che, insieme a Danko - che resta comunque superiore -, si possa parlare di una delle migliori espressioni dell'hard boiled made in USA del decennio, simbolo di una certa tipologia di pellicole che ora pare quasi fuori moda ma che, al contrario, è assolutamente perfetta per costruire e cementare ogni rapporto d'amicizia, fratellanza o tra padri e figli che si rispetti, unendo di fatto generazioni appartenenti a realtà differenti grazie ad ironia, follia, qualche sparatoria che non fa mai male e botte senza risparmiarsi - si veda lo scontro finale -, giusto per manifestare il proprio sostegno a chi ci guarda le spalle, ricambiato.
Andrebbe spesa qualche parola anche per l'albino selvaggio interpretato da Gary Busey, mitico interprete di Un mercoledì da leoni ed altrettanto mitico Angelo Pappas di Point break, qui nel ruolo di psicopatico ammazzacristiani dalla prima apparizione destinato alla resa dei conti con "l'arma letale" Mel Gibson: spesso e volentieri, negli action che si rispettano, anche il "cattivo" contribuisce - e non poco - alla riuscita dell'operazione.
Ma si potrebbe costruire una serata intera di bevute, su una visione come questa: per quanto non si parli di Capolavori, o di chissà quali alte opere artistiche, ringrazio che ci siano stati film come Arma letale ad alimentare la mia passione per la settima arte.
Senza di loro, non sarebbe davvero lo stesso.
MrFord
"Jingle bell, jingle bell, jingle bell rock
jingle bells chime in jingle bell time
dancin' and prancin' in Jingle Bell Square
in the frosty air."
jingle bells chime in jingle bell time
dancin' and prancin' in Jingle Bell Square
in the frosty air."
Bobby Helms - "Jingle bell rock" -
Ah, altro cult condiviso, caro cowboy. Ma ora li "passi" tutti? Perchè in questa serie il mio ricordo si va obbligatoriamente ad appollaiare sulla Patsy Kensit del secondo episodio...
RispondiEliminaGae, tranquillo, che arriveranno anche gli altri della serie! :)
EliminaDirei che si tratta di un cult generazionale. Rivisto poco tempo fa, direi che Gibson non è mai stato più così in palla come in questa serie.
RispondiEliminap.s. Fatto il compitino, visto finalmente "Killer Joe"...farò sapere al più presto.
Beatrix, sicuramente è stato un cult - ma anche gli altri non sono da meno - per tutta la nostra generazione.
EliminaAttendo Killer Joe, allora! :)
vedo che questa settimana si va in contro tendenza rispetto alla scorsa e iniziamo con il peggio del peggio:
RispondiEliminamerd gibson
ahaahhaah :D
Naaaaaa, Cannibal. Puoi definire come hai fatto, il Gibson de "laPassione di Cristo" ma non in Arma letale. Orsù, dai !
EliminaCannibale, sapevo che questo inizio settimana ti avrebbe riportato sui giusti binari! ;)
EliminaIrriverent, che ci vuoi fare!? Quel soggetto poco raccomandabile non capisce niente di action! ;)
Arma Letale, signori che film! Notti da bambino passate a guardarlo su Italia1.
RispondiEliminaPesa, quanto ti capisco! Avevo consumato la videocassetta!
EliminaCultissimo che non ha perso un grammo del suo smalto. Donner uno di noi...
RispondiEliminaPuoi dirlo forte, Frank!
EliminaSottoscrivo. La scena del tipo che si vuole lanciare dal tetto è fantastica - il poveretto non poteva sapere che gli si sarebbe presentato un VERO pazzo!
RispondiEliminaDici bene, Valentina. Scena di culto.
Eliminavabbè già lo sai... sono troppo vecchio per queste stronzate!
RispondiEliminaE pure io, Frank. E pure io. ;)
Eliminacultissimo non visto e stravisto ma letteralmente vivisezionato!
RispondiEliminaTi capisco alla grandissima, Bradipo.
EliminaGrande film e grande Mel al massimo del suo splendore, la scena del salto dal tetto è da leggenda!
RispondiEliminaCome fai a non volergli bene a Gibson?
;)
Fratello, ma io amo Mel attore! E' con Mel regista che ho qualche problema! ;)
Eliminaipercult. m'hai messo voglia di rivederlo. BOOMBA!
RispondiEliminaLorant, ipercult senza se e senza ma. E rivederlo è una ficata.
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