sabato 3 novembre 2012

Lake Mungo

Regia: Joel Anderson
Origine: Australia
Anno: 2008
Durata: 87'




La trama (con parole mie): è il 21 dicembre 2005 quando la famiglia Palmer, nel pieno di un tranquillo picnic nei dintorni di una diga, è sconvolta da un incidente che segnerà le esistenze di tutti i suoi membri. Alice, la figlia sedicenne di June e Russell, entrata in acqua con il fratello Matthew che tornato a riva la perde di vista, muore annegata.
Il corpo viene ritrovato la sera della vigilia di Natale dai sommozzatori della polizia, ed è lo stesso padre ad effettuare il riconoscimento del cadavere.
Da quel momento, però, strani fenomeni paiono verificarsi all'interno della residenza dei Palmer, tanto da muovere ognuno di loro a farsi una differente idea sulla loro origine: casualità, fantasmi, la presenza di Alice.
Attraverso ricerche personali, sogni, richieste ad un sensitivo locale, la famiglia della ragazza scoprirà passo dopo passo i segreti della vita della ragazza, incastrando una dopo l'altra le tessere di un mosaico che potrebbe portarli alla ricostruzione del loro status di famiglia o alla follia.





Dimenticatevi Oren Peli e quella robetta di Paranormal activity.
Dimenticatevi gli scialbi esempi di mockumentary di cui abbiamo avuto esempio durante l'ultimo anno - su tutti, la schifezza abominevole che fu L'altra faccia del diavolo -.
Lake Mungo è un signor film. 
Nonchè il primo titolo "di genere" da parecchio tempo a questa parte in grado di lasciarmi addosso una profonda sensazione d'inquietudine amplificata senza dubbio dall'atmosfera che ha fatto da cornice alla visione - casa Ford tutta nel mondo dei sogni, orario tra sera e notte, luci spente, solo il Bushmills a tenermi compagnia - ma ugualmente in grado di ricordarmi momenti di turbamento che solo il vecchio Lynch, normalmente, riesce a trasmettermi.
Sarà che il nome Palmer è una garanzia, dopo Twin Peaks, ma le vicende di Alice e della sua famiglia, la "ricerca" del regista ed il percorso che conduce i protagonisti all'accettazione del dolore di una perdita enorme - una figlia ed una sorella - così come al confronto con situazioni decisamente oltre la sfera del quotidiano comunemente noto, ma ho trovato il lavoro di Anderson non solo un ottimo ed ideale proseguo della recente ed ottima tradizione horror australiana - ricordiamo le due chicche Wolf Creek e The loved ones -, ma anche il miglior film prettamente di paura - anche se, per molti versi, definirlo in questo modo è limitante - dell'anno.
Purtroppo, a causa di una scellerata distribuzione italiana, probabilmente non vedremo mai nelle nostre sale - o nell'ambito del mercato home video - un titolo risalente ormai a quasi cinque anni fa, e dovremo accontentarci di continuare ad affidarci alla rete ed alle recensioni di pochi prodi - nel mio caso, Bradipo e Simone Corà - affinchè la curiosità ci spinga a compiere quel minimo sforzo per recuperarlo.
Ma perdersi in lunghi preamboli sarebbe riduttivo, per questo film profondamente angosciante, in grado di spaventare grazie alle suggestioni e alla realtà in misura quasi maggiore rispetto alla sua componente effettivamente horror, ritratto di una teenager apparentemente normale e felice ed al contempo profondamente segnata non soltanto per essere la sfortunata protagonista dell'incidente all'origine delle vicende dei Palmer narrate dal regista.
Il piglio di Anderson è preciso e dettagliato esattamente come se ci trovassimo alle prese con un vero e proprio documentario, ha dalla sua il fascino di un argomento che, in qualche modo, è in grado di attrarre ed affascinare praticamente chiunque - esiste una vita dopo la morte? E' davvero possibile avvertire la presenza di spiriti nel nostro mondo? - senza per questo risparmiare twist clamorosi in grado di dare una svolta alla narrazione per almeno tre volte nel corso dei novanta minuti scarsi della visione.
Del resto, senza considerare l'elemento effettivamente orrorifico di Lake Mungo le domande che si materializzano ben più dei fantasmi di fronte allo spettatore sono molteplici: come decidiamo di affrontare il dolore per una perdita? Quali sono le ragioni di Russell, che in quanto padre ha riconosciuto il cadavere sfigurato di sua figlia, nel rifugiarsi nel lavoro? Quali quelle di June, sconvolta dagli incubi in cui Alice continua a comparire, nel non dormire aggirandosi nelle case del vicinato? Quali quelle di Matthew, che è alla ricerca di una conferma del fatto che quella sia proprio sua sorella?
E soprattutto, quali sono quelle di Alice, "il cui segreto era di avere dei segreti", che nessuno conosceva davvero, che, pur se non strappata da questa vita a causa di qualcuno, ma semplicemente di una tragica casualità, ha lasciato dietro di sè una lunga scia di interrogativi?
Cosa è davvero accaduto, quella notte a Lake Mungo, mesi prima che l'acqua si portasse via la ragazza?
Personalmente, con gli anni, mi sono allontanato sempre di più dal concetto di fede e religione, e ora come ora penso che, nel momento in cui lo spettacolo sarà finito, sarà come addormentarsi per sempre, in un eterno sonno senza sogni.
Eppure, saranno state l'atmosfera o la suggestione, le vicende narrate, il coinvolgimento o l'indubbio mestiere di Anderson, l'ellissi finale che lega madre e figlia, di fronte a Lake Mungo ho avuto la netta sensazione che possa esistere "qualcosa che non riesco a immaginare": e quel brivido lungo la schiena che corre come se non fossi solo di fronte alla tv, l'ho sentito tutto, senza aver bisogno di sedute spiritiche o essere alla ricerca del fantasma di qualche mio caro passato dall'altra parte.
E questo, signori miei, è un potere che ha solo il Cinema della miglior specie.

MrFord


"You motherfuckers can't stop me
even if I die I'm gonna be a fuckin' problem
do you believe in ghosts, motherfucker?
real live, black... Ghosts
fear me."
2Pac - "Ghost" -


28 commenti:

  1. Hai proprio ragione: l'horror australiano è ormai una gran garanzia.

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  2. bella recensione( come tuo solito) e grazie per la citazione. Se ti può consolare anche per un appassionato duro e crudo come me la visione in notturna di Lake Mungo è stata così inquietante che ho abbandonato per riprendere al mattino dopo, giusto per andare al lavoro di buon umore....

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    1. Bradipo, muchas gracias, e citazione doverosa!
      Comunque, concordo sull'inquietudine da visione notturna: meno male che, ai tempi della visione, avevo del buon Bushmills a farmi coraggio! ;)

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  3. ottimo film, di quelli che ti fanno credere in quello che raccontano e per ciò doppiamente spaventoso.
    E ci si mette pure quel birichino di fratello.
    Ottimo docu-film.

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    1. Vincent, dici benissimo.
      La capacità di comunicare ed i continui twist sono spettacolari. Gran prodotto.

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  4. è già da un po' che devo vederlo, però dopo il tuo parere positivo potrei rimandare un altro po'.. ahahah :D

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    1. Beh, in fondo sei abituato a stare lontano dagli ottimi film! Ahahahahahah!

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  5. Tenchiu! :D

    Comunque sì, film davvero pauroso e che meriterebbe di diventare unico punto di riferimento del mockumentary dopo The Blair Witch Prohect (anche se a me i Paranormal Activity sono piaciuti). :)

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    1. Simone, io rimasi molto deluso da Blair Witch, ma questo Lake Mungo è senza dubbio un signor prodotto che si pone come nuovo punto di riferimento del genere.
      Peccato soltanto che il regista non abbia fatto più nulla.

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    2. Ma come, per me Blair Witch è L'HORROR! :)

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    3. A me non era piaciuto neanche allora. Comunque, almeno restiamo d'accordo su Lake Mungo! :)

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  6. l'avevo già segnato sempre grazie a simone e bradipo, ma ho ormai sviluppato una vero un'avversità verso il mockumentary che non mi permette di affrontare facilmente queste pellicole :(

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    1. Frank, supera l'avversione e provaci.
      Questo è un signor film.

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  7. questo ce l'ho lì da un pò.. devo decidermi a spararmelo perchè nn sei l'unico che ne parla bene ;)

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  8. Davvero un gran film, io me lo sono guardato di pomeriggio col sole che plendeva e mi son cacato durissimo lo stesso.

    Fra un po' hai finito di bere alcolici, dopo la detonsillazione solo acqua del rubinetto a temperatura ambiente!!! :D :D

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    1. Fratello, gran film davvero. La sera che l'ho visto, tutto solo nel salotto buio, quasi quasi tornavo bambino dalla paura. Meno male che avevo il whisky! ;)

      E a tal proposito, non parliamo del post-operazione! :)

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  9. Non ce la posso fare. No no no.
    Poi dovrei pagare qualcuno che venga a dormire da me.
    Che la settimana scorsa ho avuto paura con una replica di criminal minds, non ti dico altro.

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    1. Criminal minds, soprattutto nella prima stagione, non scherzava affatto.
      Ma questo inquieta davvero. Comunque io lo recupererei comunque.

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  10. Nel mio caso White Russian, caso gravissimo, il mio, perché non riesco nemmeno a vedere i film che sono al cinema adesso.. Comunque sembra interessante, e quando una storia (film o romanzo) riesce a farti credere in qualcosa in cui non credi, anche se solo per novanta minuti o novanta pagine, si può quasi parlare di capolavoro.

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    1. Elle, anche se non ho colto il principio del commento, ti consiglio di recuperarlo. Questo è davvero un signor film.

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    2. Ehm.. già, scusa volevo dire che, mentre tu recuperi film che in Italia non arrivano solo grazie alle recensioni del Bradipo e di Simone Corà, nel mio caso il recupero avviene tramite le tue recensioni; ma siccome i film di cui parli non li vedo mai, nemmeno quando sono in Italia nelle sale proprio mentre ne leggo, il mio è un caso gravissimo..

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    3. Elle, dovresti correggere un pò la tua condotta, cominciare a recuperarli e concederti qualche visione: anche perchè ci sono davvero tantissimi film che non arrivano in Italia ma che meriterebbero di essere visti a ripetizione! ;)

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  11. Grande James.
    Non hai citato LA scena ma hai dato risalto a quell'incredibile finale, quella ipnosi che annulla il concetto spazio tempo e unisce madre e figlia, impressionante.
    Grande rece per una delle meglio cose horror di questi anni

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    1. Caden, grazie a te.
      E hai ragione: uno degli horror più incredibili ed intensi degli ultimi anni, e forse di sempre.
      Filmone.

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