Regia: Guillermo Del Toro
Origine: USA
Anno: 2013
Durata: 131'
La trama (con parole mie): siamo in un prossimo futuro, e troviamo gli abitanti della Terra impegnati in una guerra senza esclusione di colpi contro i Kaiji, mostruose e gigantesche creature giunte dalle profondità degli abissi nel nostro mondo grazie ad una falla che garantisce il passaggio delle stesse dalla loro dimensione d'origine alla nostra.
Per poterli fronteggiare, il genere umano ha sviluppato delle armi chiamate Jager, robot giganteschi e potentissimi che soltanto l'unione di due piloti collegati tra loro attraverso menti e ricordi permette di manovrare: quando il giovane e promettente Raleigh Becket perde il fratello in uno scontro abbandona per cinque anni la battaglia dedicandosi come operaio alla costruzione di un muro che dovrebbe tenere lontani i Kaiji senza doverli necessariamente combattere.
Alla scoperta che la struttura non sarà in grado di adempiere allo scopo e che le creature preparano in realtà un'invasione del nostro pianeta, Becket verrà richiamato in servizio dal suo ex comandante per tentare un'ultima, disperata missione pensata per chiudere definitivamente la breccia tra i due mondi.
I pochi Jager rimasti ed i loro piloti, dunque, si troveranno a tentare di scrivere la parola fine alla guerra.
Per poterli fronteggiare, il genere umano ha sviluppato delle armi chiamate Jager, robot giganteschi e potentissimi che soltanto l'unione di due piloti collegati tra loro attraverso menti e ricordi permette di manovrare: quando il giovane e promettente Raleigh Becket perde il fratello in uno scontro abbandona per cinque anni la battaglia dedicandosi come operaio alla costruzione di un muro che dovrebbe tenere lontani i Kaiji senza doverli necessariamente combattere.
Alla scoperta che la struttura non sarà in grado di adempiere allo scopo e che le creature preparano in realtà un'invasione del nostro pianeta, Becket verrà richiamato in servizio dal suo ex comandante per tentare un'ultima, disperata missione pensata per chiudere definitivamente la breccia tra i due mondi.
I pochi Jager rimasti ed i loro piloti, dunque, si troveranno a tentare di scrivere la parola fine alla guerra.
E' davvero dura, sedersi qui a scrivere un post a proposito di Pacific Rim.
In qualche modo, per poter cominciare decentemente dovrei partire dai tempi della mia infanzia, in cui ai cartoni animati di genere sportivo - su tutti Holly&Benji e L'Uomo Tigre - si alternavano le visioni legate ai cosiddetti robottoni, da Jeeg a Mazinga, passando per Daltanious, Gordian, Voltron ed il mio personale favorito Daitarn III: erano tempi magici, in cui bastavano venti minuti di giocattoloni a cartoni per sognare mondi infiniti e battaglie intergalattiche contro gli alieni cattivi di turno. In quel periodo fiorirono non soltanto pupazzoni e modellini dei suddetti robot, ma anche videogames come Rampage o King of the monsters targato Neo Geo, classiconi del periodo almeno per il sottoscritto, soprattutto quando d'estate, al mare, si passava buona parte della serata in sala giochi ad inserire un gettone dietro l'altro.
Quando vidi per la prima volta il trailer di Pacific Rim mi parve di vivere il sogno ad occhi aperti di quel bambino magro e piccoletto, un film dagli effetti pazzeschi con protagonisti proprio quei robottoni che per anni - se non decenni - si erano potuti ben rappresentare soltanto nei cartoni animati: se, a questo, si aggiungeva il fatto che dietro la macchina da presa stava un certo Guillermo Del Toro, autore di tamarrate goduriosissime come Blade II, ottimi film da fumetto come i due Hellboy o lo splendido Il labirinto del fauno, il gioco era fatto.
L'hype, dunque, era altissimo, alimentato dal fatto che in questi giorni, in tutta la blogosfera, si sono letti pareri entusiastici e stroncature eccellenti di questo lavoro: il risultato è stato un vero e proprio conflitto interiore che ha portato ad una media purtroppo non esaltante anche nel voto, incontro dell'apparato tecnico e visivo assolutamente spettacolare - roba da far sembrare Cloverfield un filmetto amatoriale - ed un impatto emotivo al contrario piuttosto anonimo, specie per chi ha vissuto gli anni d'oro dei cartoni animati citati in apertura di post con il cuore e gli occhi spalancati che solo i bambini possono avere.
Parliamoci chiaro: Pacific Rim, forte di effetti da capogiro e sequenze da esaltazione totale - al primo ingresso dei fratelli Becket nel loro Jager ho avuto un brivido simile a quello che provavo la sera della vigilia di Natale da piccolo, quando non vedevo l'ora di scartare i pacchi -, manca del cuore in grado di rendere una visione memorabile a livello emozionale così come - purtroppo - dell'ironia perchè la stessa non risulti quel pochino pretenziosa perfino per un tipo pane e salame come il sottoscritto.
Rispetto all'opera di Del Toro, da un lato, mancano dunque sia la profondità e la drammaticità de Il labirinto del fauno, sia la scanzonata guasconeria di Hellboy, mentre allargando il campo al Cinema d'intrattenimento in generale - è impossibile non considerare che la sceneggiatura e la storia, quando si tratta questo genere, finiscono per avere il sapore della minestra riscaldata - non troviamo il pathos di Avatar, l'aura autoriale di District 9 o la fracassoneria di The Avengers.
Per quanto suoni quasi una bestemmia, artisticamente parlando, personalmente mi sono divertito di più a spegnere i neuroni con Battleship che ad attendere il momento della definitiva consacrazione di Pacific Rim, che continuerà ad essere un prodotto di riferimento per il genere - e che già voglio in bluray - ma che non mostra il carattere necessario a soddisfare le aspettative dei fan che, da prima ancora che potesse essere sviluppato il progetto, sognavano con tutto il loro amore di bambini un'intera pellicola dedicata ai robottoni che non fosse lo scempio che Michael Bay operò rispetto ai Transformers.
Certo, in tutto questo ammetto che nel momento in cui nel pieno della battaglia con un terrificante Kaiji lo Jager estrae la spada dal braccio per fare a fette il nemico è stato come se il cervello avesse avuto un orgasmo in bilico tra l'amarcord e le potenzialità del futuro, Charlie Hunnam è un fordiano fatto e finito - oltre che volto di Sons of anarchy -, la lotta nel pieno dell'oceano e quella nella baia di Hong Kong sono da antologia, eppure con tutto questo clamore, a Pacific Rim è mancata proprio quella scintilla.
Quella che, ai tempi, sul grande schermo seppe infiammare Spielberg.
E che, a questo punto, solletica il dubbio che, forse, se questo film fosse finito nelle mani di un certo J. J. Abrams ora penseremmo di essere tutti negli anni ottanta e saremmo qui a gridare a squarciagola: "E ora, con l'aiuto del sole, vincerò! Attacco solare: energia!".
In qualche modo, per poter cominciare decentemente dovrei partire dai tempi della mia infanzia, in cui ai cartoni animati di genere sportivo - su tutti Holly&Benji e L'Uomo Tigre - si alternavano le visioni legate ai cosiddetti robottoni, da Jeeg a Mazinga, passando per Daltanious, Gordian, Voltron ed il mio personale favorito Daitarn III: erano tempi magici, in cui bastavano venti minuti di giocattoloni a cartoni per sognare mondi infiniti e battaglie intergalattiche contro gli alieni cattivi di turno. In quel periodo fiorirono non soltanto pupazzoni e modellini dei suddetti robot, ma anche videogames come Rampage o King of the monsters targato Neo Geo, classiconi del periodo almeno per il sottoscritto, soprattutto quando d'estate, al mare, si passava buona parte della serata in sala giochi ad inserire un gettone dietro l'altro.
Quando vidi per la prima volta il trailer di Pacific Rim mi parve di vivere il sogno ad occhi aperti di quel bambino magro e piccoletto, un film dagli effetti pazzeschi con protagonisti proprio quei robottoni che per anni - se non decenni - si erano potuti ben rappresentare soltanto nei cartoni animati: se, a questo, si aggiungeva il fatto che dietro la macchina da presa stava un certo Guillermo Del Toro, autore di tamarrate goduriosissime come Blade II, ottimi film da fumetto come i due Hellboy o lo splendido Il labirinto del fauno, il gioco era fatto.
L'hype, dunque, era altissimo, alimentato dal fatto che in questi giorni, in tutta la blogosfera, si sono letti pareri entusiastici e stroncature eccellenti di questo lavoro: il risultato è stato un vero e proprio conflitto interiore che ha portato ad una media purtroppo non esaltante anche nel voto, incontro dell'apparato tecnico e visivo assolutamente spettacolare - roba da far sembrare Cloverfield un filmetto amatoriale - ed un impatto emotivo al contrario piuttosto anonimo, specie per chi ha vissuto gli anni d'oro dei cartoni animati citati in apertura di post con il cuore e gli occhi spalancati che solo i bambini possono avere.
Parliamoci chiaro: Pacific Rim, forte di effetti da capogiro e sequenze da esaltazione totale - al primo ingresso dei fratelli Becket nel loro Jager ho avuto un brivido simile a quello che provavo la sera della vigilia di Natale da piccolo, quando non vedevo l'ora di scartare i pacchi -, manca del cuore in grado di rendere una visione memorabile a livello emozionale così come - purtroppo - dell'ironia perchè la stessa non risulti quel pochino pretenziosa perfino per un tipo pane e salame come il sottoscritto.
Rispetto all'opera di Del Toro, da un lato, mancano dunque sia la profondità e la drammaticità de Il labirinto del fauno, sia la scanzonata guasconeria di Hellboy, mentre allargando il campo al Cinema d'intrattenimento in generale - è impossibile non considerare che la sceneggiatura e la storia, quando si tratta questo genere, finiscono per avere il sapore della minestra riscaldata - non troviamo il pathos di Avatar, l'aura autoriale di District 9 o la fracassoneria di The Avengers.
Per quanto suoni quasi una bestemmia, artisticamente parlando, personalmente mi sono divertito di più a spegnere i neuroni con Battleship che ad attendere il momento della definitiva consacrazione di Pacific Rim, che continuerà ad essere un prodotto di riferimento per il genere - e che già voglio in bluray - ma che non mostra il carattere necessario a soddisfare le aspettative dei fan che, da prima ancora che potesse essere sviluppato il progetto, sognavano con tutto il loro amore di bambini un'intera pellicola dedicata ai robottoni che non fosse lo scempio che Michael Bay operò rispetto ai Transformers.
Certo, in tutto questo ammetto che nel momento in cui nel pieno della battaglia con un terrificante Kaiji lo Jager estrae la spada dal braccio per fare a fette il nemico è stato come se il cervello avesse avuto un orgasmo in bilico tra l'amarcord e le potenzialità del futuro, Charlie Hunnam è un fordiano fatto e finito - oltre che volto di Sons of anarchy -, la lotta nel pieno dell'oceano e quella nella baia di Hong Kong sono da antologia, eppure con tutto questo clamore, a Pacific Rim è mancata proprio quella scintilla.
Quella che, ai tempi, sul grande schermo seppe infiammare Spielberg.
E che, a questo punto, solletica il dubbio che, forse, se questo film fosse finito nelle mani di un certo J. J. Abrams ora penseremmo di essere tutti negli anni ottanta e saremmo qui a gridare a squarciagola: "E ora, con l'aiuto del sole, vincerò! Attacco solare: energia!".
MrFord
"Voi della mia generazione,
che siete cresciuti coi cartoni
GIAPPONESI!
Voi mi dovete spiegare
perché in quei cartoni non si vede mai
TROMBARE!
Solo robot che fan la guerra
GUERRA!
Ai nemici della terra
TERRA!"
TERRA!"
Gem Boy - "Orgia cartoon" -
speriamo, se meglio, in "Pacific Rim 2".
RispondiEliminaNon mi pare che gli incassi, finora, favoriscano un secondo capitolo. Staremo a vedere, e nel caso, spereremo in meglio!
Elimina- piange disperato -
EliminaPiangi disperato perchè volevi il secondo!?
Eliminao avevi troppe aspettative oppure non ti sei lasciato andare abbastanza...io mi sono lasciato andare totalmente è ho goduto in maniera suina! come citazione sarebbe stata perfetta Mongolius dei Prophilax ma poi ti chiudevano il blog per oscenità...
RispondiEliminaAvevo grandi aspettative, e ho cercato di lasciarmi andare per tutto il film: ma non so, mi è parso che mancasse qualcosa perchè fosse un titolo da goduria suprema!
EliminaD'accordo con te su tutto! Tolte alcune scene d'azione molto incisive, il film manca di anima.
RispondiEliminaIo ci ho provato, a trovargli un'anima, ma niente da fare.
Eliminaincredibile...
RispondiEliminagià mi aspettavo avresti dato mille bicchieri a questa porcheria robotica.
evidentemente stai rinsavendo e ti stai sempre più cannibalizzando! :D
O forse anche i tamarri hanno un'anima! ;)
EliminaIo concordo con quasi tutto quello che hai scritto. Manca proprio quell'epica umana che permette allo spettatore di entrare completamente nel film, di assaporarne un romanticismo che comunque è presente. La passione e l'amore per il genere c'è e rende questo film immenso da un certo punto di vista ma povero da un altro (che è il mio preferito, che mi permette di innamorarmi della pellicola)
RispondiEliminaL'ho già detto da te... ;)
EliminaFrank, anche io preferisco un maggiore coinvolgimento emotivo alla perfezione tecnica e stilistica: di conseguenza, nonostante sia splendido per gli occhi, a questo film è mancato il cuore.
EliminaUn giocattolone prevedibile, telefonato, privo di anima sì... ma un giocattolone ben fatto che mi ha lasciata a bocca aperta per tutta la durata.
RispondiEliminaForse sono rimasta soddisfatta perché non mi aspettavo nulla :P
Anche io sono rimasto soddisfatto: il problema è che avrei voluto rimanere strabiliato! ;)
EliminaTi dirò, io mi sono divertito abbestia. "Hellboy 2" mi è piaciuto di più, ma pure questo ha i suoi momenti forti!
RispondiEliminaSicuramente ha dei momenti forti, ma rispetto a quello che si poteva effettivamente portare a casa, è stato decisamente molto al di sotto delle aspettative.
EliminaAh! Non avrei mai pensato che il Ford potesse avere dubbi su questo film, e invece...
RispondiEliminaPer me poi Charlie Hunnam, al di là del personaggio orribile, qui recita proprio maluccio, non ha nulla della spavalderia di SoA quando gli sarebbe servita solo quella per fare bella figura...
Hunnam mi sta simpatico comunque, in fondo è un fordiano! ;)
EliminaA parte questo, che posso dire!? Meravigliosi gli effetti, alcune sequenze pazzesche, ma manca la scintilla della meraviglia.
...a me mi non si dice...
RispondiEliminama a me non mi piace questo genere
Patalice, posso capire. Ma i robottoni sono sempre e comunque mitici!
EliminaPeccato per i limiti che evidenzi. Però credo che varrà la pena tenerlo per una visione con i bimbi, soprattutto i maschi... per le serate fracassone quando le donne vanno via con le amiche.
RispondiEliminaGae, senza dubbio per una serata tra bambini grandi e piccoli film come questo funzionano alla perfezione: peccato soltanto che secondo me non è destinato a diventare il cult che poteva essere.
EliminaA me ha divertito parecchio e consiglio vivamente a tutti di vederlo al cinema per godere degli incredibili effetti speciali. Detto questo, è vero, la trama e la caratterizzazione dei personaggi è deboluccia, da Del Toro ci si aspettava un po' di più.
RispondiEliminaMa resta cmq un gran film, chiaramente deve piacere il genere..
Fratello, sai che in più di una sequenza mi è andato in pappa il cervello dal piacere, ma avrei voluto davvero che fosse un supercult di quelli impossibili da dimenticare.
EliminaIo, che ero scettica, mi son divertita da pazzi.Forse perchè non mi aspettavo una grande profondità dei personaggi, i limiti che tu evidenzi non mi hanno disturbato più di tanto. Una bella sorpresa che mi ha fatto tornare una bimbetta. Presto anche dalle mie parti.
RispondiEliminaAnche io mi sono divertito, eppure mi aspettavo anche una componente in grado da lasciarmi con il cuore in gola come è stato, ad esempio, con Super 8.
Elimina*Modalità-pubblicità-a-gratis-su-blog-più-rinomato on*
RispondiEliminaDear Mr. Ford,
se le interessa, da oggi inizio a pubblicare la mia Classifica di fine Stagione (Agosto 2012-Luglio 2013): si parte con i miei personali flop.
Perdoni l'intrusione completamente off-topic e la faccia di bronzo (di me**a).
*Modalità-pubblicità-a-gratis-su-blog-più-rinomato off*
Verrò con piacere a vedere, Saix.
EliminaBlog più rinomato!? Addirittura!?
James, era un casino di tempo che no ti leggevo.
RispondiEliminaho visto la recensione di Pacific Rim che vorrei andare a vedere ma mi sembra che me la stronchi un pò...
ma non ne vale neanche la pena ?
non è un bel filmone rumoroso?
mah...
mi orienterò su WWZ
ciao
niente....
RispondiEliminaanche quello me lo stronchi!
eppure la Guida alla Sopravvivenza agli Zombi sempre di Max Brooks mi era sembrato un "Must-have"
Suara, bentornato! :)
EliminaPacific rim è visivamente pazzesco, anche se non mantiene le promesse dell'esaltazione.
WWZ, invece, è bruttino. Tra i due senza dubbio il primo.
Terribilmente noioso. Se ci ripenso mi addormento in un lampo.
RispondiEliminaImpossibile che sia più noioso di To the wonder! ;)
EliminaStrano, nessuno ha nominato "Neon genesis Evangelion". Ho appena rimediato :)
RispondiEliminaGiusto. Anche se a me Evangelion ha sempre un pò annoiato! ;)
EliminaIo l'ho trovato piacevole e genuino, semmai un po' ingenuotto... molto naif! Comunque le due ore e un quarto passano in un battito di ciglia, e questo è un bel punto a suo favore.
RispondiEliminaUn difetto evidente però: assomiglia direi un po' troppo a Starship Troopers, ma senza i risvolti sarcastici e politici del film di Verehoven.
Sicuramente ingenuo, ma secondo me privo di quella grana grossa che ha reso grandi tanti film anni ottanta.
EliminaE davvero troppo semplice per confrontarsi con Starship Troopers! :)
Io in questo genere di film, mio caro Ford, non so se fidarmi di te sai? Perché hai una vera e propria passione per questo genere, mentre io ho sempre cercato di prendere con le pinze... Quindi appena vedrò giudicherò!
RispondiEliminaIn realtà questo lo attendevo con lo stesso hype di un bambino, ma sono rimasto parzialmente deluso: quindi non so che effetto potrebbe farti!
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