mercoledì 28 novembre 2012

Hatfields&McCoys

Produzione: History
Origine: USA
Anno: 2012
Episodi: 3




La trama (con parole mie): Anse Hatfield e Randall McCoy sono due amici pronti a proteggersi l'un l'altro nel corso della sanguinosa Guerra di Secessione americana. Quando il primo decide di disertare per tornare a casa tra i due si crea una frattura resa ancora più profonda dall'uccisione da parte di Jim Vance, fedele ad Hatfield, di un parente stretto di McCoy.
L'episodio accende la miccia di una disputa che vedrà le due famiglie darsi battaglia senza esclusione di colpi per più di un ventennio, dalle aule di tribunale alle risse di strada, e che costerà lacrime e vite di figli, fratelli, parenti vicini e lontani da entrambe le parti.
I due patriarchi, Anse e Randall, dovranno dunque trovare il modo di risolvere la questione prima che il conto delle esistenze spezzate diventi troppo caro per entrambi: ma soltanto uno tra loro riuscirà, con la vecchiaia, ad abbandonare i propositi di lotta.




Non sarebbe un vero Saloon, questo, se non amassi il western alla follia.
Ricordo quando, da bambino - parliamo del pieno degli anni ottanta - la sera capitava che, dopo cena, scendessi di due piani per andare a trovare i miei nonni materni, che abitavano nel nostro stesso palazzo: mio nonno, reduce della Seconda Guerra Mondiale, carattere orribile, aggressivo e litigioso con quasi tutto il mondo, giocatore di carte incallito - e discreto baro -, con me - ai tempi mio fratello era appena nato - diventava un pezzo di pane, viziandomi in ogni modo e permettendomi qualsiasi cosa.
Così, quando approfittavo di quel breve tempo prima che i miei richiamassero perchè tornassi a casa e andassi a letto, finì per acconsentire a tutte le mie richieste - soprattutto in materia di caramelle - mentre io guardavo ammirato un mondo alla tv che mi fece, di fatto, scoprire lui: dalla lotta libera - il mio amore per il wrestling nacque in quei primi giorni di incontri del leggendario Antonio Inoki - a tutta la filmografia di John Wayne, idolo di mio nonno soprattutto per i suoi ruoli lungo la Frontiera, da Ombre rosse a Sentieri selvaggi, da Rio Lobo a I quattro figli di Katie Elder.
Da allora, i miei sentimenti per il western non sono cambiati, anzi: con l'ingresso nella mia vita de Gli spietati di Clint Eastwood, tutto quello che era il mito, la leggenda, i ricordi di quelle sere magiche nella sala dei miei nonni che ispiravano poi durante il giorno la costruzione di improbabili capanne in stile indiano con coperte, sedie e oggetti di vario genere divenirono il lato onirico di un'epoca difficile, dura, sporca, che non fece sconti a nessuno: sotto questi segni è nato il romanzo che spero a breve di pubblicare, e si sono accumulate visioni sempre nuove.
Da Dead man a Il grinta targato Coen, la Frontiera non era più qualcosa di perfetto e tirato a lucido, ma un luogo di sangue e lotta, segnato nel profondo come chi l'aveva vissuta: Hatfields&McCoys, miniserie in tre episodi targata History, produzione firmata dal Kevin Reynolds che fu regista di Robin Hood - Il principe dei ladri e Waterworld, ne è una rappresentazione perfetta.
Ispirato ad una faida che vide opposte due famiglie e che è divenuta storica negli States, questo lavoro fotografa con un piglio decisamente autoriale - ma non per questo poco fisico - la sensazione di precarietà e continuo "lavoro di gomito" che era prerogativa di luoghi e tempi in cui, fondamentalmente, valeva spesso e volentieri la legge del più forte, e l'alternativa alla morte o ad una schiavitù mascherata da quieta sudditanza era data dall'imparare a difendersi, ad ogni età e senza alcun riguardo per nessuno.
In questo senso un plauso va senza dubbio agli autori, in grado di portare avanti uno script che, seppur reso a tratti ostico a causa dell'elevato numero di personaggi, presenta alla perfezione lo spirito di profonda volontà di lottare che animava uomini, donne ed intere famiglie, senza contare l'equilibrio con il quale vengono presentati personaggi clamorosamente discutibili ed altri sicuramente più nobili d'animo da una parte e dall'altra di questa rivalità che ricorda, pur se legata a diverse motivazioni, quella degli shakespeariani Montecchi e Capuleti.
Così, a tratti e a seconda dei differenti charachters, si finisce per parteggiare per l'una o l'altra parte, ben consci che, in casi come questi, poco importa ed importerà chi avrà davvero iniziato, o chi avrà rifiutato di porre la parola fine quando avrebbe potuto, che "non ci saranno meriti" - e neppure perdono -, e che sangue e morte avranno le redini saldamente in pugno, fino alla fine.
Preparatevi dunque ad una cavalcata che non porterà niente di buono se non qualche pallido momento di felicità che basterà un'occhiata a spazzare via: Hatfield o McCoy, non importa quale sarà il nome che porta il vostro prediletto, perchè il Destino avrà segnato per lui una pagina speciale del suo taccuino.
E non è deciso a fare sconti.
Un lavoro dunque pazzesco, girato con perizia, coinvolgente e tesissimo, con un cast stellare ed in forma smagliante - strepitoso Kevin Costner nel ruolo del ruvido Anse Hatfield, ottimo Bill Paxton in quello di Randall McCoy, ed una spanna su tutti un fantastico Tom Berenger a prestare fisicità ed anima allo "spietato" Jim Vance - che invito davvero tutti a recuperare: tre episodi che paiono film uno migliore dell'altro, una corsa attraverso due decadi che mostra la potenzialità distruttiva del rancore e del desiderio di rivalsa e che è diventata un simbolo nella Storia dei "giovani" Stati Uniti che, per qualità e forza, non esiterei ad associare a cose pregevoli come Game of thrones.
Dunque, che siate abituati alla Frontiera, oppure no, Hatfields&McCoys è un ottimo modo per affrontarla: perchè almeno una volta nella vita, tutti dobbiamo percorrerla almeno per un tratto.


MrFord


"I am what I create
believing in my fate
integrity is my name
all that I am doing
can never be ruined
my song remains insane
eye for an eye
eye for an eye
eye for an eye."
Soulfly - "Eye for an eye" -


19 commenti:

  1. sta robetta western me la risparmio mooolto volentieri!

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    1. Sai che all'inizio del post la pensavo come Cannibal? Poi mi sono ricordata che, un decennio prima di te le costruivo anch'io le improbabili capanne in casa, con sedie e coperte (ma solo d'inverno, con la bella stagione, noi , bambini di campagna facevamo.dannu fra giardini e boschi)...Il western è un genere che non frequento più da tempo: quasi avesse dato e consumato tutto il suo fascino, con la mia infanzia: momento in cui rappresentava il mio.genere preferito.
      Al solito, Fratello, ti ho letto con piacere e poi la presenza di Tom Berenger (di cui sono perdutamente innamorata dai tempi di The Big Chill, senza soluzione di continutá: that's true love) mi incuriosisce. Non è detto che provi a vederli questi tre film....Mal che vada, mi riavvicineró al genere quando pubblicherai.
      PS non prendere lo stesso correttore di bozze di Marco, eh ;-)

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    2. Cannibale, capisco che non sia il tuo genere, ma fai male: è una miniserie davvero ben fatta.

      Sorella, capisco che il Western possa non essere il genere numero uno da frequentare, ma ti assicuro che questo è un signor prodotto, girato e recitato alla grandissima.
      E Berenger spacca davvero.

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  2. Risposte
    1. Infatti ho apprezzato molto! Ottima segnalazione, mi spiace non avere inserito il tuo link nel post!

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  3. Il western è un genere che ho sempre amato e che, negli ultimi anni, ha centellinato le produzioni. Questo me lo segno... Se lo sostiene un cowboy... ;)

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    1. Gae, se ti piace il western, questo non puoi proprio perdertelo! Bellissimo!

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  4. Mi hai davvero incuriosito, la devo vedere al più presto.
    Ora provo a recuperarla, al massimo me la passi tu quando ci vediamo!
    ;)

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    1. Tranquillo, Fratello!
      Se non riesci quando ci vediamo te la passo più che volentieri!

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    2. Finalmente l'ho recuperato... cazzo che bomba. Bellissimo.
      Fatto proprio bene, tesissimo e avvincente.

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    3. Sono contento che ti sia piaciuto! :)

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    4. Cazzo ma proprio di brutto....è 4 giorni che sono in fissa piena

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    5. Alla grande! Tra l'altro ho visto che lo stanno dando su due canali diversi! ;)

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  5. Wow. L'ho cercato e l'ho trovato e presto lo guarderò. Thanks per la segnalazione!

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  6. Tom Berenger (con AL Pacino) è il migliore attore al mondo, e non lo scrivo da adesso ma da 30 anni.

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