mercoledì 21 novembre 2012

Un sapore di ruggine e d'ossa

Regia: Jacques Audiard
Origine: Francia
Anno: 2012
Durata:
120'




La trama (con parole mie): Ali, insieme al figlio Sam, dal Belgio giunge vagabondando nel Sud della Francia, ad Antibes, per stabilirsi dalla sorella. L'uomo trova dei lavori occasionali come buttafuori e addetto alla sicurezza, arrotondando con combattimenti clandestini.
Proprio fuori da una discoteca conosce Stephanie, addestratrice di orche coinvolta in una rissa, e tenta un approccio senza fortuna: qualche tempo dopo, la donna ha un grave incidente sul lavoro e perde entrambe le gambe.
Disperata e sola, richiamerà Ali e tra i due si instaurerà uno strano rapporto di amore/amicizia che romperà gli equilibri dei loro mondi: per il primo significherà mettersi una volta per tutte alla ricerca di una stabilità per la sua esistenza - e quella del figlio -, per la seconda tornare a sentirsi emotivamente in gioco e, di fatto, "a camminare".




Io vado pazzo, per Jacques Audiard.
Pochi, come lui, in Europa e nel mondo, sono in grado di girare con l'occhio dell'Autore riuscendo al contempo a rimanere profondamente fisici nell'approccio alle pellicole, quasi dovessero plasmarle a mani nude, senza risparmiarsi nulla.
Come se non bastasse, il suddetto è riuscito - almeno finora - nella non facile impresa di lasciarmi impressionato positivamente con ogni sua pellicola: ricordo quando vidi Sulle mie labbra, thriller atipico e storia d'amore altrettando fuori dagli schemi, o Tutti i battiti del mio cuore, per giungere, ovviamente, al magnifico Il profeta.
Proprio al primo dei tre riconduce quest'ultimo Un sapore di ruggine ed ossa, storia d'amore che storia d'amore è solo fino ad un certo punto, di presenza ed amicizia - in molti l'hanno accostato, in qualche modo, a Quasi amici -, di miseria e rinascita, dramma e voglia di vivere: Audiard, abbandonando la violenza ed il romanzo di formazione che vide l'ascesa carceraria di Malik per la vicenda di due persone la cui esistenza è in qualche modo già formata, non perde lo smalto che lo contraddistingue pur rimanendo in secondo piano rispetto ai suoi protagonisti, quasi facendosi da parte ed adempiendo "semplicemente" al suo ruolo di narratore.
Ali e Stephanie - interpretati magnificamente da Matthias Schoenaerts e Marion Cottilard, il primo taurino protagonista dell'ottimo Rundskop, la seconda sempre più emblema di una bellezza a tutto campo, a prescindere dalle condizioni e dalla messa in scena - sono due combattenti: lui ha vissuto una vita sempre al limite, lottando con i pugni per quell'occasione che pare non essere mai arrivata e che, di fatto, gli è accanto - il piccolo Sam, il loro è uno dei rapporti padre/figlio meglio raccontati sullo schermo dell'intera stagione -, lei alimentata dalla voglia di mostrare la propria forza, che sia ballando al centro dell'attenzione di uomini che la vorrebbero e non l'avranno o di fronte alle sue orche, predatrici selvagge ed inarrestabili dirette con una levità quasi sublime.
Ed è proprio grazie a loro che Audiard sfodera due scene da standing ovation, una di thrilling puro - l'esibizione precedente all'incidente di Stephanie - che si segue, nonostante la location e la colonna sonora - un parco acquatico in pieno giorno e Firework di Katy Perry in sottofondo - con il fiato sospeso, l'altra sul balcone del nuovo appartamento della donna, scossa da Ali e all'inizio del suo nuovo percorso di vita. 
Quella danza apparentemente sconnessa diretta al cielo - o a un'orca invisibile - è pura poesia del Cinema, di quelle destinate ad essere ricordate e diventare Classici.
Ma il vecchio Jacques non è uno che si dimentica dei suoi protagonisti, così, poco prima di un crescendo finale pazzesco, c'è occasione anche per Ali e Sam di regalare al pubblico una sequenza da capogiro come quella del lago ghiacciato - la contrapposizione primo/secondo piano nel momento della caduta del bambino è da fare invidia ad Haneke -, anticamera di quello che sarà la sensazione lasciata da questo clamoroso film "romantico" in un'accezione totalmente nuova, nonostante il rischio effettivo che materia di questo genere avrebbe generato in altre mani.
Le ossa che si spezzano, o le gambe che si perdono, sono solo un passaggio: che questo avvenga nel dolore è una condizione alla quale, da esseri umani, dobbiamo abituarci, ma che una volta affrontata a viso aperto libererà qualcosa di potenzialmente indescrivibile.
Nessun altro animale, recita Ali nel finale, ha lo stesso numero di ossa che noi portiamo in una mano: e quando ce ne rompiamo uno, anche il più piccolo ed insignificante, questo è destinato a ricordarci della sua presenza ad ogni colpo che daremo da quel momento in avanti.
Da frequente utilizzatore di un sacco da boxe, posso affermare quanto sia assolutamente vera questa affermazione.
E da amante della vita e di tutte le sue esperienze, posso affermare ancor di più quanto sia assolutamente vera questa affermazione.
Non è detto, comunque, che quel dolore e quelle ossa rotte debbano essere necessariamente un male.
Mentre è detto - e anche questa è un'affermazione assolutamente vera - che Un sapore di ruggine ed ossa è un dannato grande film.


MrFord


"Baby, you're a firework
come on, let your colors burst
make 'em go, oh
you're gonna leave 'em falling down
you don't have to feel like a waste of space
you're original, cannot be replaced
if you only knew what the future holds
after a hurricane comes a rainbow."
Katy Perry - "Firework" -


 

46 commenti:

  1. no, aspetta fammi capire, tu definisci CULT questa emerita puttanata? no dai non ci credo.
    Per quanto mi riguarda lo considero una caduta di stile per Audiard dopo l'ottimissimo Profeta. Ruffiano e sopravvalutatissimo, tu vai a definire scena di pura poesia quella del lago ghiacciato? E' una delle più finte e ridicole dell'intero film.
    Anche tu come Audiard ti sei fatto corrompere dalle tettone di Marion.
    http://lifefunctionsterminated.blogspot.it/2012/11/la-ruggine-e-le-ossa-sai-dove-te-le_19.html

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    1. Lorant, guarda ti prendo a bottigliate, cazzo!
      A parte che la scena di pura poesia è quella in cui lei replica le mosse che indicano i movimenti dell'orca sul balcone, questo è un grandissimo film!
      Ma eri sbronzo quando l'hai visto!?!? ;)

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    2. grandissimo film, si certo, con Katy Perry a palla e con la presunzione di voler essere un film di alta autorialità, mentre invece è una menata presuntuosa e PRETENZIOSISSIMA. Un filmetto da 4 soldi.

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    3. Lorant, io ho trovato le due sequenze con Katy Perry in sottofondo assolutamente geniali, e il film per nulla pretenzioso.

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    4. poi ora non me ne vogliate ma qui si parla della tanto geniale sceneggiatura, ma infondo cos'ha di tanto speciale? è originale ma nulla più, risulta scarna e poco coinvolgente (due persone di caratteri opposti che si incontrano punto). Cmq per me il problema principale resta la regia utilizzata, io la vedo non adatta, troppo invadente e vogliosa di voler dimostrare chissà cosa quando in realtà doveva accomunare il plot semplice e accompagnarlo per l'intera durata. De gustibus

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    5. Pensa che invece io ho trovato la regia assolutamente poco invasiva! Mi sa che abbiamo visto due film diversi! ;)

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    6. Ford prima di bottigliarti ti marchio a fuoco io le ossa con la ruggine!!! ahah

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    7. Ed io ti arrugginisco a colpi di bottiglie! ;)

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  2. Quando ho visto che avevi postato Ruggine e ossa, che - inutile che stia a ripetermi - ho trovato davvero splendido, ho subito pensato a Lorant, che l'altro giorno l'aveva cassato su tutta la linea.
    Comunque ribadisco che è un (gran bel) film struggente con la caratteristica per me fondamentale di non risultare troppo melenso, nè strappalacrime.

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    1. torna in te poison, non sai quello che dici! :D

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    2. ah ah ah ah ah!
      Tornare in me? Ma no, dai, perchè?
      Lorant, scusa se mi permetto di fartelo notare, ma sei in minoranza schiacciante! ;)

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    3. e continuerò per la mia strada!! no vabbè dai il parere è soggettivo, può piacere o no

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    4. ma infatti, ci mancherebbe pure! :)

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    5. Lorant, il parere può essere soggettivo, quindi continua tranquillo, sai che qui al Saloon ti puoi sfogare: al massimo ti prendi due bottigliate! ;)

      Poison, concordo in pieno. Film splendido.

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    6. semmai le bottigliate te le pigli tu e la combriccola, la cavalleria sta arrivando per direttissima Ford! ;)

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    7. preparati per mezzogiorno di fuoco!

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    8. Così ti voglio, Lorant! Combattivo!

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  3. non pensavo l'avrei mai detto parlando di te ahahah, ma questo sì che è un parere illuminato!
    un film stupendo, che evita alla grande il rischio della ruffianata e ci consegna due personaggi memorabili.
    grande ford, per una volta abbiamo visto lo stesso film :)

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    1. Cannibale, questo commento me lo incornicio e lo appendo accanto al computer. ;)

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  4. anche io ho visto lo stesso film di Ford. Ho un debole per Audiard e per me questo è un grande film. Ma Lorant ha ragione sulla Cotillard. Le sue tette però sono abbaglianti!

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    1. @bradipo: sulle tette della Cotillard sono d'accordo pure io, c'è bisogno di aggiungere altro? :)

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    2. Si ok però cosa significa avere un debole? Ok Il profeta l'ho adorato anch'io, ma perchè bisogna difendere a spada tratta un tizio che può benissimo toppare alla grande?
      Le tette della Cotillard sono un'arma letale.

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    3. La Cottilard fa la sua figura in tutto e per tutto, su questo non c'è dubbio.
      Detto questo, concordo con Bradipo e anche con Lorant: perchè bisogna difendere a spada tratta uno come Malick che con The tree of life ha toppato alla grande!?!? Ahahahahahah!

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    4. maledetto come hai osato nominare Terrence? Sappi che lui può osare, può tutto! Altro che Jacques... ;)

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    5. Ahahahah lui può osare tutto, e prendersi un sacco di bottigliate dal sottoscritto! ;)

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    6. Ma la Cotillard ha le tette?Non me n'ero mai accorta.Adesso mi tocca andare a googlarle XD

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    7. In un primo momento pensavo parlaste di QUESTE QUA,poi mi chiedevo:perchè io me la ricordavo piattina gnè gnè,la Cotillard,e questi parlano di superpoppe?POI HO CAPITO,non me le ricordavo perchè sono arrivate dopo|!!!!

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    8. Ma sai che non pensavo!? E soprattuto, se è così, sono state fatte a regola d'arte.

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  5. Io l'avevo detto, l'avevo detto! A istinto, che lui non lo conosco, ma l'avevo detto!

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  6. Mi sa che questo week end vado al cinema!

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    1. Wannabe, se ti capita recuperalo: è un film che merita tantissimo.

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  7. Ciao fratello come va? Qua abbastanza bene, lavoro permettendo. Non riesco a recuperare film, ci ho provato due volte sempre roba pacco. Ma era un tre settimane fa, ora ci riprovo.
    Ne ho letto bene ovunque, sono molto fiducioso.

    Voi tutto bene? Giulia come sta?
    :)

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    1. Ciao fratello, qui sempre in convalescenza. Scusa se ho latitato un pò.
      Domani ti scrivo, così magari ci mettiamo d'accordo per vederci e ti passo anche il film.
      Tu stai bene? Chicca?

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    2. Ma sì, dai, abbastanza bene. Chicca bene grazie, dai aspetto il tuo mex!

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    3. Perfetto! Dai domani allora se riesco ti scrivo, o provo a chiamarti!

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  8. Che dire? Ma ci rendiamo conto di che film stanno sfornando i cugini francesi? Questo l'ho trovato meraviglioso!
    La scena sul lago ghiacciato mi ha angosciato da star male e la Cotillard mi è piaciuta ancora una volta, brava brava brava!
    Dopo i vostri post forse mi decido anche io a scriverne uno su questo film grandioso!!!

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    1. Melinda, concordo in pieno.
      Film magnifico, con alcune sequenze davvero da brividi.
      Avendo messo addirittura d'accordo me e il Cannibale, andrebbe visto e recensito ovunque a scatola chiusa! :)

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  9. Bellissima rece, si vede che sto film lo hai "sentito" molto più di me, cosa strana, di solito quello che si lascia del tutto prendere dall'aspetto emozionale sono io.
    Mi è piaciuto molto ma non mi ha lasciato quasi mai sussultare.
    Sarà che pur essendo personaggio molto empatico Alain l'ho trovato a volte davvero insopportabile :)

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    1. L'ho sentito davvero tanto. Anzi, rileggere il tuo pezzo mi ha fatto venire voglia di rivederlo.

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