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mercoledì 30 dicembre 2015

Ford Awards 2015: i film (N°20-11)

La trama (con parole mie): prosegue la marcia verso la testa della classifica dei migliori film dell'anno secondo White Russian, con le posizioni dalla venti alla undici.
Siamo, dunque, a ridosso della Top 10, con titoli che, a sorpresa o a conferma delle aspettative della vigilia, hanno guadagnato la loro posizione con il sudore della fronte: dal Cinema d'autore a quello mainstream, ecco i secondi migliori dieci film dell'anno ad insindacabile parere del vecchio cowboy.
La varietà la farà da padrona, dunque preparatevi ad incontrare pellicole tutte l'una completamente diversa dall'altra.


N°20: IXCANUL - VOLCANO di JAYRO BUSTAMANTE



Dal cuore della cultura Maya, ormai considerata ai margini anche in un paese problematico come il Guatemala, una pellicola dolente legata ai concetti di Natura, Creazione, Vita, madri e figlie.
Realismo estremo, eppure una magia emotiva che quasi tracima dallo schermo. Sorpresa.

N°19: LOUISIANA - THE OTHER SIDE di LUCA MINERVINI



Nell'edizione più chiacchierata del Festival di Cannes legata alla presenza dei tre assi italiani - Moretti, Garrone e Sorrentino - la pellicola di Luca Minervini, passata nella rassegna Un certain regard, centra il bersaglio grazie ad un grande cuore ed uno sguardo disincantato sul lato oscuro di un Paese che, di norma, vende quasi esclusivamente sogni.

N°18: LA FAMIGLIA BELIER di ERIC LARTIGAU



A sorpresa, almeno rispetto alle aspettative che il sottoscritto covava alla vigilia, questo piccolo, grande film franco/belga si guadagna una posizione più che invidiabile nella classifica di fine anno grazie ad un perfetto mix di risate ed emozioni e ad un paio di sequenze che sono riuscite a portare alle lacrime perfino questo vecchio cowboy.

N°17: LA LEGGE DEL MERCATO di STEPHANE BRIZE'



Ancora una volta Francia, ancora una volta una sorpresa.
Con uno stile a metà tra i Dardenne e Loach, Brizè racconta il dramma del mondo del lavoro attuale sfruttando al massimo un'interpretazione magistrale del suo protagonista Vincent Lindon.
Una pellicola che fotografa la società attuale e colpisce dritta alla bocca dello stomaco.

N°16: IL VIAGGIO DI ARLO di PETER SOHN



E' strano che la Pixar produca due pellicole nel corso della stessa stagione, e considerato il successo e la qualità della prima, pensavo che Il viaggio di Arlo si sarebbe rivelato una proposta di serie b buona giusto per le operazioni commerciali ed i più piccoli.
Niente di più sbagliato. Una storia di amicizia e formazione sentita e toccante, dal respiro profondamente classico ma non per questo noiosa o scontata.

N°15: FAST AND FURIOUS 7 di JAMES WAN 



Cosa potrei dire, di Fast 7, se non che si tratta di uno dei film d'azione definitivi di questo nuovo millennio, migliore della sua serie e tra i pochi a poter pensare di formare una generazione di appassionati del genere?
Come se non bastasse, il "lungo addio" a Paul Walker, messe da parte le tamarrate senza ritegno, resta uno dei momenti più commoventi del duemilaquindici. 
A tutto gas.

N°14: IDA di PAWEL PAWLIKOWSKI



Alle spalle il mio periodo da radical chic d'autore estremo, le pellicole d'essai hanno sempre dovuto superare prove decisamente ardue, per conquistare davvero gli occhi ed il cuore del sottoscritto.
Ida le ha superate brillantemente, grazie ad una fotografia strepitosa, riflessioni profonde, un incedere che tratteggia il ritratto di due donne diverse eppure a loro modo indimenticabili.
Tra i migliori presenti all'ultima Notte degli Oscar.

N°13: MIA MADRE di NANNI MORETTI



Nonostante, nel corso della sua carriera, non mi abbia sempre convinto, e lui mi stia profondamente sul cazzo, Nanni Moretti, quando vuole, sa quali tasti toccare per scuotere fin nell'anima.
Lo fa, e molto bene, con Mia madre, forse non il suo miglior lavoro, ma senza dubbio uno dei più interessanti della stagione, nonchè ossigeno puro per il malandato Cinema italiano.

N°12: EX MACHINA di ALEX GARLAND



Questo duemilaquindici che ci sta salutando senza dubbio passerà alla Storia come l'anno del revival, almeno nei concetti, ma anche come quello del riscatto della fantascienza, classica o no che sia.
Ex machina, algido e glaciale, rappresenta uno dei punti più alti che il genere abbia consegnato al suo pubblico negli ultimi anni: sci-fi psicologica della miglior specie con un trio di protagonisti che non si dimenticano.

N°11: PREDESTINATION degli SPIERIG BROTHERS



Restiamo nell'ambito della fantascienza con un thriller "temporale" che tocca alcune delle tematiche più importanti legate alla vita dell'Uomo: lo scorrere dell'esistenza, l'ineluttabilità, la crescita, il confronto con il mondo e con se stessi.
Giunto quasi a sorpresa sugli schermi italiani e quelli del Saloon, il lavoro degli Spierig Brothers è stato un fulmine a ciel sereno in un'estate decisamente povera di proposte.

To be continued...

lunedì 13 aprile 2015

Fast and furious 7

Regia: James Wan
Origine: USA
Anno: 2015
Durata:
137'





La trama (con parole mie): Deckhard Shaw, fratello di Owen, ridotto in fin di vita in seguito allo scontro con Dom Toretto e soci, giura vendetta alla crew di fuorilegge dall'alto senso dell'onore e della famiglia, bypassando la resistenza delle forze dell'ordine e di Hobbs e colpendo al cuore il gruppo.
Minacciati e braccati, i nostri dovranno fare appello a tutte le loro forze e risorse per guardarsi le spalle l'un l'altro, mettere i bastoni tra le ruote a Shaw ed al contempo vendicarsi a loro volta per le perdite subite.
Ma a quali livelli arriverà lo scontro tra le due forze, pronte a sconvolgere lo status quo di qualunque luogo sul globo ospiti il loro faccia a faccia?
Cosa saranno disposti a perdere i contendenti di questa faida, ora che è diventata materia di vendetta e dunque assolutamente personale da entrambi i lati della barricata?








Quando ci si cimenta in un campo artistico, o nella critica dello stesso, occorrono sempre una buona dose di follia e di coraggio, ed è fondamentale non avere timore di rischiare, o di esprimere le proprie opinioni in assoluta libertà, condividendole con il mondo come un barbarico YAWP.
Proprio per questo, pane e salame a parte, ho sempre pensato che, quando si finisce per rifugiarsi nelle proprie idee, schemi e pregiudizi senza alcuno sforzo riposto nel gettare il cuore oltre l'ostacolo, quello stesso coraggio viene inevitabilmente meno, insieme all'ispirazione e a tutto quello che ne consegue di positivo.
E so bene che molti di quelli che leggeranno questo post, soprattutto dopo aver dato una sbirciata al voto, storceranno il naso come fossero depositari di chissà quale scienza infusa che la settima arte ha donato solamente a loro, eletti di chissà quale circolo ove possono fregiarsi del titolo di "re del cazzo e della merda".
Ma tant'è: non ho mai avuto paura di dire la mia, e tantomeno di scriverla.
Dunque, fiato alle trombe: Fast and furious 7 non solo è il film migliore della serie, ma anche l'action più tamarro, potente, sguaiato - e toccante, non dimentichiamolo - dai tempi di Expendables 2, nonchè uno dei vertici del genere da almeno vent'anni a questa parte.
E sì, istintivamente, artigianalmente, visivamente, caratterialmente mi è piaciuto da morire.
L'esaltazione di sequenze assolutamente lontane dalla realtà, auto che volano tra i grattacieli di Dubai o contro elicotteri in piena manovra, The Rock che con la forza del bicipite spezza il gesso dopo non si sa neppure quanti giorni di degenza in ospedale, Statham e Vin Diesel che si battagliano a suon di sprangate alternando ai colpi della domenica mosse di wrestling non ha prezzo per chi, come me, è cresciuto a pane ed action, e che ancora oggi, alle spalle anni passati a riscoprire i grandi Classici ed il Cinema d'autore, riconosce l'importanza di questi prodotti come figli della sospensione dell'incredulità che fu propria di quegli anni ottanta tanto bistrattati eppure assolutamente fondamentali per quella che è stata la formazione di ben più di una generazione di spettatori.
A questi brividi sopra le righe si aggiungano poi le sensazioni provate guardando l'ormai ribattezzato "lungo addio" a Paul Walker, il divertimento di godermi la pellicola in parte insieme al Fordino - che tra un gioco e l'altro, è stato distratto dai "bimbi grandi con le macchinine" - l'impressione di assistere ad uno spettacolo come quelli che mi facevano spalancare gli occhi più di vent'anni fa, fino alla commozione di fronte ad una parte conclusiva toccante e sentita, addirittura in grado di riportare alla mente le lacrime versate per il finale di Spartacus: onestamente non so se sia perchè anche io ho perso di recente un amico che era e sarà sempre in qualche modo parte della mia famiglia, ma soltanto i dieci minuti finali varrebbero un applauso a scena aperta per la sincerità con la quale Wan e tutta la crew protagonista di questa tamarrata si spoglia della realtà cinematografica per rendere - e bene - l'idea che una perdita di questo genere finisce per lasciare a chi resta.
E nonostante "non ci siano addii, ma arrivederci", riesce difficile davvero credere che quelle due vetture che si separano possano essere il preludio, prima o poi, di un nuovo incontro.
Così come riesce difficile pensare che chi pensa che il Cinema sia altro possa trovare intenso ed importante quello che è stato fatto qui, pur applaudendo ad un tempo il revisionismo storico - splendido, sia chiaro - di un altrettanto eccessivo Tarantino o gridando al miracolo di fronte a supposte invenzioni dai significati oscuri se non per i loro autori.
Eppure quello cui ho assistito con Fast 7 è un vero e proprio miracolo, nonchè uno sdoganamento di quella che è sempre stata considerata settima arte bassa, una cocktail in grado di mescolare (auto)ironia e machismo, botte da orbi e sparatorie improbabili con massimi sistemi cui di norma preferiamo non fare cenno per evitare di essere considerati troppo normali ma che, al contrario, fanno parte della vita di tutti noi, dal primo all'ultimo.
Perchè tutti noi siamo figli, padri, fratelli, amici, in qualche misura ed almeno una volta nella vita.
E questo film, per quanto i suoi difetti e le sue assurdità possano essere macroscopiche, mostra proprio questo, con una schiettezza che le pellicole cosiddette d'autore tendenzialmente non hanno quasi mai.
Non voglio fare una colpa a questi ultimi, ma un merito a Fast 7.
Personalmente, non mi intendo di macchine e detesto guidare, eppure quando mi trovo di fronte a gioiellini di questo calibro, non toglierei il piede dall'acceleratore neppure per un secondo.
Per me, la mia Famiglia, un amico fraterno.
E per il Cinema.
Che ha bisogno di respirare ossigeno vero, gridare all'orizzonte e sentirsi davvero libero.
Come solo quando diamo sfogo ai nostri istinti "bassi" sentiamo essere possibile.
Come mi sono sentito sui titoli di coda di questo grande film.



MrFord




"And oh, my my, it would break your heart,
if you knew how I loved you, if I showed you my scars,
if I played you my favorite song lying here in the dark.
oh my my, it would break your heart."
The Gaslight Anthem - "Break your heart" - 



Così come James Wan e soci hanno dedicato questo film a Paul, io dedico il post, una volta ancora, a Emiliano. Anche se per me esistono gli addii, e non gli arrivederci.



giovedì 1 maggio 2014

Thursday's child


La trama (con parole mie): la rubrica più lenta del mondo a cambiare look, grafica e composizione, redatta come di consueto dai due scellerati che siamo io e il Cannibale, torna per festeggiare il Primo Maggio con le uscite dell'ennesima settimana poco esaltante in sala.
A questo giro, però, almeno un film pare essere di quelli da segnare sul calendario e tra le possibili sorprese della stagione: speriamo, dunque, che il suddetto a sorpresa non si riveli una robetta da Peppa Kid e che confermi tutte le aspettative della viglia.

"Quelli sono Ford e il Cucciolo Eroico!? Sono anche più mostruosi di quanto si dice in giro!"
Locke

Cannibal dice: Non so perché, ma ho l’impressione che questo potrebbe essere il nuovo Drive. Magari non sarà bello quanto quello, però questo film, acclamato all’ultimo Festival di Venezia, rischia di essere una delle visioni più affascinanti dell’anno. A meno che non sbandi su pericolosi sentieri fordiani…
Ford dice: probabilmente l'unico film interessante di questo periodo molto, molto moscio. Speriamo solo che non si riveli la solita cannibalata da poco e viaggi, al contrario, con il pedale dell'acceleratore ben premuto in direzione Saloon.

"Piuttosto che far guidare Ford un minuto, ne guido io ottantaquattro!"
Non dico altro

Cannibal dice: Film che ho visto da poco e… non dico altro. Non fino alla mia recensione in arrivo nei prossimi giorni, almeno. E anche Ford farebbe meglio a non dire altro. Anzi, lui non dovrebbe proprio dire niente. Mai.
Ford dice: film che non ho visto, ma del quale non ho voglia di dire troppo. O vedere. Dunque passo la palla al mio quasi rivale.

"Katniss Kid, i tuoi aperitivi da fighetto indie ci piacciono più dei beceri happy hours di Ford!"
Brick Mansions

Cannibal dice: Ultima occasione per vedere su grande schermo il compianto Paul Walker, se si esclude qualche breve momento previsto in Fast & Furious 7, si tratta di un remake del francese Banlieue 13. Sono tentato di recuperarmi l’originale prima di vedere questo, anche se il rischio di trovarmi in una doppia razione di action fordesco mi spaventa più di un giro nelle banlieue.
Ford dice: Banlieue 13, film che ha ispirato l'ultimo lavoro del povero Paul Walker, non mi piacque neanche un po’. Dunque difficilmente darò una possibilità al suo remake, se non per ricordare il fu protagonista di Fast&Furious.

"Vedi di tenere le mani bene in vista, e soprattutto di non visitare Pensieri Cannibali!"
Tracks – Attraverso il deserto

Cannibal dice: Mia Wasikowska secondo me è una delle migliori giovani attrici in circolazione nel mondo, oggi come oggi, ma allo stesso tempo è una che nello scegliere i film da interpretare ne sbaglia più di quanti ne azzecca. E questa fordianissima avventura tra i deserti australiani rischia seriamente di essere tra le sue mosse meno azzeccate in assoluto.
Ford dice: sulla carta, questa robetta in stile the nel deserto - australiano - mi dice poco o niente, ma sarà la Wasikowska, sarà la terra down under - da sempre nel cuore del sottoscritto -, ho decisamente voglia di vederlo.

"Piuttosto che far guidare Ford, mi faccio migliaia di chilometri a dorso di cammello nel deserto."
Il mondo fino in fondo

Cannibal dice: Opera prima nonché on the road movie italiano che promette abbastanza bene, almeno rispetto agli standard delle solite proposte nostrane. Certo, poi è tutto da vedere se avrò il coraggio di andare fino in fondo e guardarlo.
Ford dice: le proposte italiane, di norma, mi spaventano non poco. Questa in particolare, ha il merito - almeno sulla carta - di spaventarmi un po’ meno. Ma non è affatto detto che questo significhi avere a che fare con una sorpresa piacevole.

"Ma il Cinema italiano è davvero messo male quanto Cannibal Kid!?"
Il venditore di medicine

Cannibal dice: Altra pellicola italiana potenzialmente intessante, questa pellicola sul sistema medico nostrano rischia nei fatti di trasformarsi nella solita ennesima occasione mancata. Marco Travaglio come giornalista mi piace, ma come attore? Mi sa che rischia di fare la stessa figura barbina di MrFord improvvisato chitarrista ad Amici di Maria de Filippi…
Ford dice: Travaglio, nonostante a livello giornalistico non si possa discutere, mi è sempre stato incredibilmente sul cazzo, tanto da solleticare la voglia di bottigliate del sottoscritto al solo vederlo comparire in tv. Il desiderio di vederlo sul grande schermo è, dunque, più o meno lo stesso di schiaffarmi una rassegna dedicata all'amicizia che lega Von Trier al Cannibale.

"Che tristezza. Sto messo peggio di Peppa Kid!"
Un fidanzato per mia moglie

Cannibal dice: Se i due film precedenti rischiano (forse) di non essere troppo male, questa terza proposta italica della settimana non corre certo questo rischio. Il nuovo film con Luca e Paolo, che ormai hanno stufato quasi più di Fabio De Luigi e Mr. Ford, e pure dei due Papi insieme, puzza di ciofeca lontano un miglio.
Ford dice: Luca e Paolo, una volta, erano anche divertenti. Una volta.

"Brindiamo al Cinema italiano di qualità. Quello che non c'è più."
Nut Job – Operazione noccioline

Cannibal dice: Operazione bambinata fordiana in corso. Il pubblico adulto può anche saltarla.
Ford dice: non avrei dato due lire a questo film d'animazione, temendo un nuovo Peabody&Mr. Sherman. Guardando i cartoni animati con il Fordino ed incrociandone il trailer, però, un po’ di curiosità mi è salita. Staremo a vedere.

"Quello è il Cucciolo Eroico!? Per la miseria, quanto è brutto!"

domenica 1 dicembre 2013

Paul Walker (1973 - 2013)


So long, Mr. Fast&furious.


MrFord


"Scusa, che diavolo è quella roba? Che cosa mi hai portato?"
"Questa è la tua macchina!"
"La mia macchina? Ho detto un quarto di miglio in dieci secondi, non in dieci minuti!"
"Questa ce la porti a spinta oltre il traguardo, oppure... col carroattrezzi!"
"Non ce la porti nemmeno col carroattrezzi oltre il traguardo."
"Non hai fiducia!"
"Io ho fiducia in te, ma questo non è uno sfasciacarrozze, è un garage!"
Da Fast&furious


venerdì 7 giugno 2013

Fast and furious 6

Regia: Justin Lin
Origine: USA
Anno: 2013
Durata: 130'




La trama (con parole mie): l'agente speciale Hobbs, supportato dalla nuova collega Riley, è alle calcagna di una banda dalle capacità incredibili che pare stia mettendo insieme un pezzo alla volta un'arma che potrebbe valere miliardi sul mercato nero e mettere in ginocchio un intero Paese capeggiata da un ex dei servizi segreti britannici di nome Shaw.
Per poter colpire il bersaglio grosso, però, Hobbs sa bene di doversi rivolgere ai migliori sulla piazza, ovvero Dom Toretto e la sua squadra, ormai in pensione a godersi i proventi dell'ultimo colpo brasiliano: per poter essere sicuro della loro partecipazione all'operazione, oltre all'amnistia e la possibilità di tornare negli States da uomini liberi, il mastodontico ufficiale è pronto a mettere sul piatto un'offerta che la famiglia Toretto non potrà rifiutare.
Tra le fila della banda di Shaw, infatti, figura anche Lettie, ex fidanzata di Dom creduta morta tempo prima nel corso di una missione d'infiltrazione.





Ai tempi del suo esordio cinematografico e dei primi capitoli, detestavo non troppo cordialmente il franchise di Fast&furious: troppo tamarro nel senso brutto degli anni zero e troppo poco rispetto a quello davvero divertente degli eighties, completamente - o quasi - legato alle corse d'auto clandestine - che per uno che ha preso la patente ad oltre trent'anni soltanto nell'estate duemilaundici non sono proprio come il miele per le api - ed affidato ad una coppia di protagonisti uno più cane maledetto dell'altro, Vin Diesel e Paul Walker.
Poi venne l'epoca dei Free drink del Saloon, e a seguito di una richiesta del mio antagonista Cannibale, finii per recuperare l'intera saga, dal pessimo capitolo ambientato a Tokyo fino ad arrivare in contemporanea all'uscita del quinto in sala: il risultato fu una parziale rivalutazione di situazioni e personaggi, certo non all'altezza degli action heroes che avevo amato alla follia nel corso dell'infanzia ma comunque in grado di garantirmi un pò di sano divertimento da neurone spento e quell'ironia da amicizia virile che tanto fa bene a noi maschietti che vorremmo sempre atteggiarci a duri, vissuti o entrambe le cose.
E' stato però solo con l'entrata di The Rock - alias Dwayne Johnson - nel cast che le cose hanno cominciato a prendere effettivamente un'altra piega: il quinto capitolo, infatti, è un vero tripudio di sequenze talmente ridicole da risultare divertentissime, un sacco di botte ed un'atmosfera finalmente degna di quelli che sono state le pellicole cult della mia giovinezza.
Il tutto senza contare una discreta perizia nel portare in dono allo spettatore un giocattolone da leccarsi i baffi, con tanto di finale con il botto che apriva la strada a questo sesto giro di giostra: questo - probabilmente non ultimo - film dedicato alle gesta di Toretto e soci, come di consueto - e nello spirito dei primi capitoli - legato a doppio fila ai temi della Famiglia e dei legami di sangue, amicizia ed amore - nonchè quel senso dell'onore da machos esibizionisti - riprende quasi dallo stesso punto in cui avevamo lasciato i protagonisti, gettandoli nella mischia per una sfida che, più che correre in macchina, li vedrà mettersi in qualche modo a nudo rispetto al pericolo, al desiderio di rimanere uniti - e di nuovo torna la Famiglia - ed al ritorno di Lettie, che sconvolgerà e non poco i nostri, finendo per metterli alla prova anche e più della lotta senza quartiere con Shaw ed i suoi, sorta di "gemelli cattivi" del Team Toretto neanche ci trovassimo in un cartone animato giapponese figlio degli ormai stracitati eighties.
Rispetto al precedente, si possono notare però due grandi differenze - evoluzioni o involuzioni, a seconda dei punti di vista - che pongono questo numero sei leggermente più indietro nella mia personale classifica di gradimento del brand: minutaggio a parte - centotrenta minuti sono decisamente troppi per un prodotto di questo tipo -, infatti, si notano da un lato la volontà del regista di cercare qualche spunto insolitamente profondo - i legami, per l'appunto, ma anche i rapporti che alcuni charachters hanno sviluppato tra loro, come Han e Gisele o la paternità di Brian - e dall'altro un aumento esponenziale dei numeri da fantascienza che i protagonisti riservano al pubblico più scatenato, dai carri armati in autostrada ai voli da un ponte all'altro, senza contare un The Rock talmente pompato da far apparire Vin Diesel - che non è esattamente Luigi il pugilista campione dei pesi paglia - come un ragazzino rachitico, sempre pronto a scagliare gente in giro per le sale interrogatori neanche si trattasse di bambole di pezza - ed è proprio questo il The Rock che vogliamo al Saloon, certo non la sua versione tiepida ed edulcorata di Snitch -.
Inutile che stia qui a sottolineare quale sia stata la parte che ho preferito: spero, con il settimo film che presto o tardi arriverà, di poter godere di uno spettacolo magari più breve ma completamente concentrato sull'aspetto più scanzonato, roboante e tamarro, senza regalare neppure un pensiero all'idea che, con un pò di profondità in più, si potrebbe portare questo tipo di blockbuster ignorantone ad un altro livello.
Non ce n'è bisogno: Fast&furious è Fast&furious.
Ci vogliono macchine veloci, gusto kitsch, inseguimenti, gran belle signorine ed un sacco di esplosioni e cazzotti pronti a riempire lo schermo: il resto - preghierine buoniste conclusive comprese - lo lasciamo volentieri al Cinema d'autore o ai successi per famiglie.
Qui si spinge sull'acceleratore. E non serve nient'altro.


MrFord


"Oh I'm begging Lord to save me and let me go,
to see my family,
and keep it inside,
dry eyes, while my brother weeps."
Ed Sheeran - "Family" -


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