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giovedì 12 aprile 2018

Thursday's child



Prosegue la corsa della rubrica a tre più nota della rete, nonostante la crescente penuria della blogosfera e l'altrettanto crescente fancazzismo di Cannibal Kid, che mi ha costretto ad impaginare come solo io so fare questo post.
Per fortuna, a rendere tutto più interessante ed inserirsi nel mezzo delle ormai note Blog Wars, giunge Michele "Mick" Paolino, che trovate tra le pagine di Pulp Standoff.


"Pronto, parlo con The Rock? Dovresti fare un salto da queste parti per dare una ripassata a Cannibal."


Rampage - Furia Animale

"Cannibal, io ti spiezzo in due!"

Mick: Mostri, distruzione e The Rock. Ispirato a un videogioco. Di solito su di me è il fattore revival che fa la differenza, ma in questo caso devo dire che già sopportavo poco il videogame e va bene per la trama semplice, però magari sarebbe stato meglio inserire qualcosa che non sembri un gioco inventato da un ragazzino con la playstation guasta.
Cannibal Kid: Mostri, distruzione, The Rock e videogame. Sembra la ricetta ideale per una cena fordiana. Si astengano i palati fini. O chiunque cerchi un film anche solo vagamente decente. Qui si preannuncia il lato peggiore di Dwayne Johnson, quello più buonista e catastrofico, già mostrato nel pessimo San Andreas. Solo che qui non c'è manco Alexandra Daddario a rendere consigliabile la visione a chiunque non sia un gorillone cinematografico come il mio blogger rivale.

Ford: da bambino adoravo giocare a Rampage, forse inconsciamente già sulla strada che mi avrebbe portato all'essere un tamarro fan del wrestling e di The Rock, dunque anche se questo film promette di essere una porcata totale ovviamente non vedo l'ora di vederlo, anche perchè so che è il tipo di prodotto che infastidisce tantissimo il mio pusillanime rivale.


Io sono Tempesta

"Se non vuoi fare la fine di quei bloggers poveracci fidati di me, non metterti a scrivere di Cinema."

Mick: Marco Giallini ed Elio Germano per me sono tra i migliori attori italiani in circolazione. Ci sono i ricchi che sono cattivi (dal luglio del 1789 è così) e i poveri che sono….cattivi uguale o forse di più. E i buoni? Finalmente un film senza i noiosissimi buoni.
Cannibal Kid: Marco Giallini ultimamente rischia di ripetersi un po' sempre nella stessa parte, però lo si vede comunque. Se poi recita in un film ad alto tasso di cattiveria, meglio ancora. Alla faccia del buonismo imperante dei finti duri dal vero cuore tenero come The Rock e The Ford.
Ford: Giallini mi piace - anche se trovo sia "solo" un buon caratterista che ha trovato la parte della vita -, e i film cattivi pure. Che sia una proposta italiana tra le poche pronte ad essere promossa al Saloon? O mi toccherà essere cattivo neanche mi trovassi per le mani Cannibal?
 
 
The Happy Prince

"Quelle, caro Mick, sono le bianche scogliere di Dover dalla cima delle quali The Rock ha scagliato nell'acqua Cannibal Kid."

Mick: Se un giorno istituissero il reato di maltrattamento di artista e lo rendessero retroattivo nella storia allora non si potrebbe non risarcire i discendenti di Oscar Wilde (se ce ne sono) per come è stato trattato negli ultimi anni della sua vita. Per fortuna che qualcuno scrive dei film così per rendergli onore.
Cannibal Kid: Rupert Everett esordisce alla regia e recita la parte di Oscar Wilde in quello che si preannuncia come un omaggio sentitissimo. Il rischio è quello di non avere il distacco oggettivo sufficiente nei confronti del personaggio. Considerando però che a me dell'oggettività importa un fico secco, un'occhiata a questo promettente biopic penso la darò. A pensarci bene comunque qualcosa di oggettivo c'è: l'incompetenza di Ford è sotto gli occhi di tutti, uahahah.
Ford: anche Rupert Everett mi piace, così come Oscar Wilde, uno che ha lottato tutta la vita, artisticamente e socialmente parlando, per affermare la bellezza della diversità e dell'apertura mentale. Se le premesse sono quelle che sono, questa potrebbe essere un'altra bella sorpresa. Un pò come il ritiro di Cannibale dalla rete.


The Silent Man
"Cannibal, ti stalkererò come tu fai con Jennifer Lawrence e Ford!"
Mick: Si intitola The Silent Man ma è un film su Gola Profonda. No, non è quello che pensate voi! Gola Profonda è il nome in codice di Mark Felt, vicedirettore dell’FBI che all’inizio degli anni 70 rese noti i fatti dello scandalo Watergate che provocarono la fine dell’era Nixon. Ah, questi americani e la loro limpida storia….
Cannibal Kid: Ma se Mark Felt era Gola Profonda, The Silent Man chi ca**o è? E soprattutto, Liam Neeson cosa c'entra con il cinema? E Ford? Ford che c'azzecca con questa rubrica che questa settimana sfoggia non uno, bensì due grandi intenditori come me e Michele Paolino?
Ford: sarebbe proprio bello se, accanto a me e a Michele, a condurre questa rubrica fosse The Silent Man al posto di Liam Neeson o Cannibal Kid. Così non saremmo costretti ad ascoltare un sacco di cazzate.


Il viaggio delle ragazze

"Sono davvero felice che non ci sia Ford alla guida del nostro aereo!"

Mick: Film su stile rimpatriata: ci sono quattro amiche che si sono allontanate a causa delle vicissitudini della vita. Per riallacciare i rapporti decidono di partecipare a un festival musicale. Ci sono black music e buoni sentimenti. Il regista è il cugino di Spike Lee. Appeal non pervenuto.
Cannibal Kid: Tra tutti i poco fenomenali film di questa settimana, questa americanata mi sa che è l'uscita che mi guarderei più volentieri. Negli Usa è uscita quasi un anno fa ed è stata un successone, ma da noi quando il protagonista non è l'uomo biango certe pellicole preferiscono non farle arrivare, se non con un ritardo clamoroso. Io sono in curioso in particolare di vedere all'opera Tiffany Haddish, che a quanto pare è la nuova fenomena della comicità d'Oltreoceano.
Ford: ai tempi non mi sarebbe affatto dispiaciuto fare un bel viaggio da solo con quattro ragazze. Purtroppo non è mai accaduto ed ora mi ritrovo vecchio e costretto a condividere una rubrica a tre con Michele e il Cucciolo Eroico. Neanche Spike Lee ci farebbe un film sopra.


Il prigioniero coreano

"Preferisco tornare in Corea del Nord piuttosto che stare qui in compagnia di quei cosiddetti esperti di Cinema!"
Mick: Il buon Kannibal Kid non poteva saperlo ma Kim Ki-Duk è il regista che mi ha fatto innamorare della regia e del cinema fatto bene in generale. In questo film affronta il tema del regime totalitario e lo ridicolizza. Ha vinto.
Cannibal Kid: Mi spiace per Mikele, e molto meno per un altro suo fan kome Mr. Ford, ma konsidero Kim Ki-duk uno dei registi più noiosi e sopravvalutati di tutti i tempi. Se ripenso a Ferro 3 ancora kiedo Pietà! Per kostringermi a vedere questo suo nuovo Il prigioniero coreano, Mikele e Ford mi dovranno trasformare nel loro prigioniero italiano.
Ford: mi dispiace per Mikele, che skopre kosì l'ignoranza abissale di Kannibal Kid, pronto a rifiutare un regista certamente a tratti perso in se stesso come Kim Ki-Duk, ma incredibilmente talentuoso e magiko. Pekkato per lui.


La casa sul mare

"Mi può mettere anche la panna!? Senza White Russian non posso vivere!"

Mick: Crisi di coscienza, analisi introspettive, bilanci con il passato. La casa sul mare è uno di quei bei film francesi leggeri come il martello di Thor o la parmigiana di melenzane a ferragosto. Però il pretesto da cui la storia ha inizio sembra buono.
Cannibal Kid: Se parliamo di pesantezza, credo che questa settimana, e forse quest'anno in generale, niente possa superare Kim Kiii? Duk. Forse giusto Ford e i suoi commenti da finto esperto di Cinema, e più in generale di Vita. Io invece nel mare francese ci sguazzo leggiadro come un delfino e quindi un soggiorno in questa casa potrei anche farlo.
Ford: una casa sul mare non mi dispiacerebbe affatto, anche perchè potendo farlo, vivrei perennemente in estate come gli Ex-Presidenti. Ma la pesantezza la lascio volentieri sulle spalle di Cannibal Kid. Fino all'ultimo grammo.


Transfert

"Forse in questo modo mi prenderanno per un piccolo Keanu!"

Mick: Se devi lanciare la tua carriera da regista scegli un tema facile e scorrevole: la psicoterapia. Ecco, come non detto. Massimiliano Bruno ci fa confrontare con un tema delicato come quello del rapporto terapeuta – paziente. Anzi terapeuta – paziente saccente. Ne vedremo delle belle.
Cannibal Kid: Già solo il trailer (https://youtu.be/DevYw5DUehU) mi ha fatto venire un attacco epilettico. Se devo pensare di vedermi tutto il film, quasi quasi preferisco fare una sessione con il Dr. Ford come psicoterapeuta. Tanto la follia in entrambi i casi è garantita.
Ford: probabilmente si rischia di finire in terapia dopo aver visto questo film. Passo, e piuttosto vado a farmi un filetto dal vero Cannibal del Cinema, il Dottor Lecter.


Sherlock Gnomes

"Corriamo a metterci in salvo da questo film!"

Mick: Ma si, non bastasse la marea di film tratti da romanzi classici, perché non ne facciamo anche delle versioni animate? Ecco fatto. Prendiamo quello che è forse il lavoro più conosciuto di zio Bill da Straford-upon-avon e lo facciamo diventare un cartone animato dal nome ridicolo. Che dite? Esistono pure i sequel? Ecco l’idea: facciamo un secondo episodio con Sherlock Holmes, però cambiamogli il nome che questo è troppo serio. Mr. Ford ci salvi lei.
Cannibal Kid: Dopo Gnomeo & Giulietta, ecco Sherlock Gnomes. Manca solo Mr. James Gnomes, e poi la trilogia più assurda e inutile nella storia degli uomini, e pure degli gnomi, e bell'e che servita.
Ford: caro Michele, io ti salverei anche, ma considerato che hai deciso di condividere questo magico appuntamento con me e soprattutto con Cannibal, direi che hai propositi suicidi almeno quanto chiunque decida di vedere Sherlock Gnomes spontaneamente.

venerdì 20 maggio 2016

Film rivalutati

La trama (con parole mie): complice un'idea davvero interessante del buon Jean Jacques promossa come Day per bloggers in modo da togliere la ruggine che da mesi pare essersi depositata sulle iniziative di gruppo, si dedica la giornata di oggi ad una carrellata di pellicole negli anni rivalutate, dal sottoscritto, in positivo o in negativo, complici reiterate visioni, il Tempo e l'età, che spesso e volentieri ci fornisce punti di vista differenti rispetto a titoli apparsi la prima volta come delusioni o must assoluti.




AMORES PERROS di Alejandro Gonzales Inarritu


All'epoca dell'uscita - lo vidi in una sala semideserta in solitaria - rimasi stregato dal Pulp fiction messicano che lanciò nell'orbita che conta il doppio premio Oscar Inarritu, che per un breve periodo divenne il mio idolo incontrastato: alla lunga, per quanto ancora ami questo film, ho di molto rivalutato la valutazione complessiva, che deve tantissimo a Tarantino, per l'appunto, e a parte una tecnica pazzesca mostra tanta pancia ma poco controllo.


ROMEO+GIULIETTA di Baz Luhrmann


Ricordo che fui trascinato al Cinema dalla mia fidanzata - se si può definire così una storia di poche settimane a diciassette anni - insieme ad un altra coppia di amici a causa di Di Caprio e passai il secondo tempo a limonare duro e a mettere le mani sotto la maglietta della suddetta sbattendomene di Luhrmann e soci.
Con il tempo, ho rivalutato tantissimo - ed in positivo - lo straordinario lavoro di adattamento alla modernità operato da Luhrmann su uno dei drammi più noti del Bardo.


HEAT - LA SFIDA di Michael Mann


Se torno con la memoria alla prima visione di Heat - La sfida, quasi non ci credo io stesso.
Mi parve verboso, lungo, inconcludente, in completo contrasto con la fama che lo precedeva e le descrizioni di mio fratello: già alla seconda visione, cambiai completamente punto di vista.
Insieme a Vivere e morire a Los Angeles e Point break, infatti, può essere considerato l'action d'autore definitivo made in USA.


ARANCIA MECCANICA di Stanley Kubrick



Altra storia curiosa: vidi per la prima volta Arancia meccanica in sala con mia madre, nel duemilauno, quando fu presentato nella versione rimasterizzata per i trent'anni dall'uscita: ricordo che, per quanto strabiliato, trovai il tutto dannatamente datato, e pensai che, forse, almeno in parte la sua fama poteva essere considerata eccessiva.
Non molto tempo dopo, rivedendolo in VHS, rimasi a bocca aperta di fronte ad una scena in particolare che mi aprì gli occhi non solo a proposito di questo Capolavoro, ma anche dell'opera tutta del genio assoluto Kubrick.


FERRO 3 di Kim Ki-Duk



Nuovo titolo, nuova fidanzata - questa volta una storia davvero seria -, qualche anno dopo Luhrmann: stavo ancora scoprendo Kim Ki-Duk, ed ero abituato alla ruvida, violenta bellezza dei suoi primi lavori, e finii per essere spiazzato dall'eterea spiritualità di Ferro 3.
Ci vollero almeno un altro paio di visioni prima di apprezzare completamente quello che, forse, è uno dei titoli più significativi della carriera del cineasta coreano.


CRANK di Neveldine e Taylor


Nel mio periodo di allontanamento dall'action e dalle tamarrate, preso completamente dal solo Cinema d'autore, Crank mi parve una vera schifezza, un insulto alla settima arte tutta.
Fortunatamente, quel periodo è finito ed il sottoscritto è arrivato al disintossicarsi dalle stronzate da radical finendo per godersi al meglio chicche come questa, e come il suo seguito.
Il discorso varrebbe anche per i miei titoli favoriti del genere action, e perfino per la saga di Rocky, ma ho pensato di sfruttare uno dei film che di norma meno cito e che, ad oggi, mi esalta davvero alla grande.


DISTRICT 9 di Neil Blomkamp



Quando approcciai per la prima volta il lavoro dell'enfant prodige ormai imploso Neil Blomkamp, avevo in testa ancora le parole entusiastiche di mio fratello, ma a parte lo schierarmi con i Gamberoni, non trassi troppo godimento dalla visione: occorsero un paio di altri passaggi per seguire le orme del percorso già fatto anni prima con il succitato Heat - La sfida, e finire per considerare District 9 uno dei grandi classici di fantascienza contemporanei.
Peccato davvero che, con i film successivi, il buon Neil non sia più stato in grado di raggiungere gli stessi livelli.


THE DEPARTED di Martin Scorsese


Scorsese è un Maestro, e su questo non ci sono dubbi. Complici il cast all star ed una storia tra il noir ed il poliziesco che avevo già apprezzato nella sua versione made in Hong Kong, uscii dalla sala soddisfatto e pronto ad applaudire alla grandiosa messa in scena orchestrata dal vecchio Marty: ad oggi trovo The Departed una delle pellicole più convenzionali di Scorsese, paradossalmente quella che è riuscita a regalare allo stesso il tanto agognato Oscar - un pò com'è accaduto quest'anno per Di Caprio con The Revenant -.
Niente di davvero grave, ma si sa che da un grande ci si aspettano sempre cose grandi.

KUNG FU PANDA di John Stevenson e Mark Osborne


La prima volta che il mio cammino incrociò quello di Po fu con Julez, nei primi mesi della nostra convivenza, quando non avevamo orari, vivevamo in centro a Milano ed avevamo un Cinema praticamente sotto casa.
Tanto mi divertì il film, quanto detestai il finale, in contrasto con la filosofia di accettazione del diverso e di tolleranza espressa fino a dieci minuti dall'epilogo.
La passione del Fordino per il personaggio del paffuto panda passato dall'essere un fan nerd dei Cinque Cicloni a Guerriero dragone esperto di kung fu e le decine di visioni dello stesso hanno finito per smussare gli angoli e trasformare questo film in un vero e proprio cult del Saloon.

SALVATE IL SOLDATO RYAN di Steven Spielberg



Questo film ha una storia curiosa, rispetto al sottoscritto: lo vidi in videocassetta pirata ai tempi dell'uscita in sala, e rimasi emozionato oltre misura dalle storie dei singoli soldati raccontati da Spielberg, in un periodo - quello dell'adolescenza - in cui l'ideale romantico della tragica morte eroica da giovane mi rapiva, e non poco.
Lo rividi nel pieno del mio periodo da radical appassionato di proposte d'autore e, a parte la tecnica indubbia mostrata nella sequenza dello sbarco, trovai il tutto infarcito di una retorica a stelle e strisce eccessiva.
Quando, recuperato in bluray, affrontai una nuova visione per raccontarlo anche qui al Saloon, riscoprii una sorta di via di mezzo tra le due posizioni: epoche diverse per vite che sembrano diverse.




MrFord




Partecipano all'iniziativa con coraggio anche:

http://nonceparagonecinema.blogspot.com/2016/05/film-che-ho-rivalutato-donnie-darko.html
http://directorcult.blogspot.com/2016/05/i-film-che-ho-rivalutato.html

giovedì 5 settembre 2013

Thursday's child



La trama (con parole mie): il rientro dalle vacanze, evento già di suo traumatico nella vita di ogni individuo dall'infanzia all'età adulta, è stato reso ancora più amaro da un paio di delusioni cinematografiche e da una settimana di uscite che non lascia intravedere quasi nulla di buono.
Come se tutto questo non bastasse, mi tocca ricominciare a condividere lo spazio con quel buono a nulla di Cannibal Kid, cui l'estate pare non aver fatto bene.
Dovrò dunque allargare le spalle e continuare a sopportare ancora per un pò: del resto, prima o poi ci sarà un'inversione di tendenza!

"Grazie, Cannibal! Sei stato super carino ad organizzarci una festa!"

One Direction: This Is Us di Morgan Spurlock

 
Il consiglio di Cannibal: one direction, quella opposta all’ingresso in sala
È arrivato, è arrivato!
Il film più atteso dell’anno da Mr. James Ford è arrivato!
Fa tanto l’uomo duro, quello vecchia scuola, ma in gran segreto è il fan bimbominkia numero 1 della teen band sensation del momento. Non preoccupatevi, comunque: il loro successo è stato tanto rapido, quanto rapida sarà la loro scomparsa. Nel frattempo però è arrivato persino il film documentario, che cercherà di spiegarci il perché siano tanto amati. Una cosa che se volete può spiegarvi anche Ford, risparmiandovi il prezzo del biglietto del cinema.
A sorpresa, la regia di questo docu è curata da Morgan Spurlock, quello di Super Size Me, film che non ho mai visto perché, da appassionato di cibo spazzatura dei fast-food, temo che se lo vedessi potrei non mettere mai più piede in un McDonald’s. Da un regista del genere dobbiamo aspettarci qualche sorpresa?
Mi sa di no. Sarà solo una bimbominkiata, e pure di quelle clamorose.
Il consiglio di Ford: c'è solo una direzione, per il Cannibale. Quella che porta il suo grugno contro il mio pugno.
Cominciamo la settimana del rientro decisamente male.
Morgan Spurlock, regista del decisamente noto Supersize me, intossicato dal junk food si è dato alla realizzazione di un documentario che rivel i retroscena del fenomeno One Direction, uno dei gruppi più inutili della storia della musica.
Ovviamente non sto neppure a sprecare una parola rispetto al fatto di evitarlo come la peste, più che altro mi chiedo cosa cazzo possa passare per la testa dei ragazzini che spenderanno la loro paghetta per correre in sala a guardare i loro idoli con le lacrime agli occhi.
Cannibal, tu me lo sai spiegare?

"Speriamo che Cannibal non guidi come Ford, altrimenti siamo nella merda fino al collo!"

Riddick di David Twohy

 
Il consiglio di Cannibal: cazzo riddick?
Terzo capitolo per la saga di Riddick. Io c’avevo provato, a vedere il primo episodio di questa serie, Pitch Black, ma m’era sembrato una schifezza assoluta, oltre che una noia mortale, e non ero manco riuscito a guardarlo fino alla fine. Mi sono quindi perso con enorme piacere il seguito The Chronicles of Riddick e lo stesso farò con questo, lasciando la visione al patito dei muscolazzi Ford, che oltre al sempre più bollito Vin Diesel qui si ritroverà pure il suo amichetto Bautista. Chi vuole vedere del cinema con dei veri attori, lasci invece perdere wrestler e cantanti teen fordiani…
Il consiglio di Ford: Riddick spacca!
Onestamente, non ho mai amato Vin Diesel: rispetto agli altri action heroes della sua generazione mi pare quello più bollito, e lo stesso personaggio di Riddick era stato abbandonato dal sottoscritto dopo il pur divertente Pitch black. Eppure, complice il rientro dalle vacanze, sento di aver bisogno di una tamarrata con tutti i crismi per riprendermi dallo shock delle ferie finite, e prometto addirittura, per l'occasione, di recuperare il secondo capitolo del franchise, che ai tempi avevo bellamente ignorato.

"Non pensavo che nelle fogne di Casale si potessero trovare cose del genere!"

Il mondo di Arthur Newman di Dante Ariola



Il consiglio di Cannibal: Il mondo di James Fordman fa schifo, quello di Arthur Newman speriamo sia un po’ meglio…
Un film che in genere snobberei in maniera molto snob, in questa settimana tragica mi appare come la pellicola più vedibile tra tutte, e di gran lunga. Nonostante la presenza di Colin Firth, attore che sopporto a fatica, se non altro c’è anche Emily Blunt, e in più la storia di un uomo che finge la propria morte sembra possedere dei risvolti pirandelliani dal buon potenziale. Poi finirà per essere il solito filmucolo tutto buoni sentimenti sulla scoperta di se stessi, ma se non altro sembra meno terribile delle altre proposte fordiane settimanali.
Il consiglio di Ford: il mondo di Marco Goi è molto triste.
Filmaccio che snobbo in pieno pane e salame style per dedicarmi a Riddick, Vin Diesel e Bautista, buontemponi più consoni al Saloon della fighetta Colin Firth, uno degli attori che più detesto dopo Peppa Kid, prossimo ad interpretare se stesso nel reboot di Donnie Darko.
Attenderò che ne parli il mio antagonista, giusto per farmi un'idea di quale robaccia possono aver cercato di propinarmi i distributori.

"E così quello è Ford!? Che animale strano!"

Moebius di Kim Ki-Duk

 
Il consiglio di Cannibal: Kim Va-da-via-il-Ku
Quello di Kim Ki-Duk è uno di quei nomi che al solo sentirli mi viene da sbagliare. Un altro di questi nomi è Mr. James Ford, of course. Gli appassionati del soporifero regista sudcoreano come il mio blogger nemico troveranno di che divertirsi anche con questa sua nuova fatica, tutti gli altri come me meglio evitino. A meno di non volersi fare un bel sonnellino in sala. In questo caso, mi sa che Moebius potrebbe tornare molto utile.
Il consiglio di Ford: Kim Spacca il Kul al Kid
Kim Ki-Duk, uno dei registi orientali più importanti degli ultimi vent'anni, alle spalle la presunta crisi creativa che lo aveva tenuto lontano dalle scene per parecchio tempo, torna con un nuovo titolo che segue Pietà, vincitore del Festival di Venezia dello scorso anno. Devo ancora recuperare anche quello, dunque l'uscita di questo Moebius potrebbe essere l'occasione giusta per sfoderare una mini maratona dedicata al buon Kim, con buona pace di chi non si intende di Cinema d'autore come il mio rivale.

"La recensione di Cannibal de Il principe abusivo è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso."

L’intrepido di Gianni Amelio

 
Il consiglio di Cannibal: intrepido chi va a vederlo
Che è, questa? La settimana dell’orgoglio anti-Cannibale?
Dopo Kim Ki-Duk, un altro autore o pseudo autore che mi annoia profondamente: Gianni Amelio, il regista che non ammalia. In più, in questo suo nuovo film ci propone l’ormai insopportabile Antonio Albanese come protagonista, in quella che si preannuncia come una storia in grado di riflettere sulla situazione di (non) lavoro nell’Italia di oggi ma che, come al solito nel cinema italiano di oggi, potrebbe farlo con una miriade di banalità. Intrepido, ma soprattutto incosciente, chi come Ford vorrà andare a vederlo.
Il consiglio di Ford: caro Gianni, questa roba mi pare troppo poco intrepida!
Come il mio petulante compare di rubrica ha sottolineato, ho sempre considerato Amelio uno degli autori più interessanti del panorama italiano, autore di cose enormi come Lamerica o Così ridevano, per non parlare de Il ladro di bambini. Peccato che, pur da suo sostenitore, non riesco proprio a farmi stuzzicare da un film che promette una banalità dietro l'altra, e che non mi pare abbia proprio nulla che possa in qualche modo rilanciare la produzione nostrana in quest'ennesima annata buia e scialba.

"Ford, Cannibal, certo che le sparate proprio grosse, vuoi due!"

La religiosa di Guillaume Nicloux



Il consiglio di Cannibal: prego per non guardarlo
Questa è davvero una settimana anti-cannibale. Cos’è, un complotto di Ford sofferente per la sindrome del post-rientro dalla vacanze?
Se c’è una cosa che faccio fatica a sopportare, quasi quanto i film con attori-wrestler, sono le pellicole a tematica religiosa. Sarà anche francese, sarà anche ben diretto e interpretato (e in una settimana di anti-attori come questa non è una cosa da poco), ma l’idea di vedermi un film ambientato in un convento mi attira quasi quanto fare un salto in un vero convento, magari pure insieme a quella suorina di Ford.
Il consiglio di Ford: è in arrivo una scomunica doppia per il sottoscritto e Cannibal Kid. E noi ne siamo fieri.
La prima settimana dopo il rientro dalle ferie - unita alle delusioni di In trance ed Elysium - non promette niente di buono per l'autunno che incombe su questo povero Ford ancora avvezzo ai ritmi della spiaggia e alle infradito: almeno in questo caso parliamo di un film che due anticlericali di ferro come il sottoscritto e Coniglione Kid si troveranno ad ignorare neanche fossero alleati. Ci sarà mica lo zampino del demonio!?

Suorina Kid in un momento di profondo pentimento.

venerdì 14 settembre 2012

Last friday night

La trama (con parole mie): neppure il tempo di polemizzare almeno un pò a proposito della Giuria dell'ultimo Festival di Venezia - o dei premi assegnati, o di Malick fischiato - con il mio antagonista numero uno Cannibale ormai noto come la Regina delle suocere, e subito si riparte con i consigli legati alle uscite del weekend, che con il sopraggiungere dell'autunno si fanno decisamente interessanti.
E così, in bilico tra Leoni d'oro e dubbi d'autore, ecco i Batman e Joker della blogosfera tornare a confrontarsi sulle proposte che ci attendono nei prossimi giorni in sala: quali saranno i consigli più sensati? Inutile anche farsi venire dei dubbi!


"Cannibale, vai pure a quel paese insieme al tuo amico Terrence!"

Prometheus di Ridley Scott


Il consiglio di Cannibal: poco promethente
Punto primo, odio la saga di Alien.
Punto secondo, odio quell’alien di Ford.
Punto terzo, pare che questo film abbia fatto cacare persino parecchi fan della serie sci-fi che a me fa solo schi-fi.
Detti tutti questi tre punti, una visione potrei pure dargliela. Perché negarmi la possibilità di fare una bella recensione stronzatur… ehm, stroncatura?
Non sono mica un bonaccione come Ford che vuole sempre parlare bene di tutti. Tranne quando c’è da parlare di film davvero grandi, come The Tree of Life o Melancholia o La guerra è dichiarata, e solo allora si decide a parlarne male. Dimostrando così di essere il blogger cinematografico meno promethente dell’intera rete internet mondiale.
UPDATE: ho visto il film e non mi è nemmeno dispiaciuto del tutto, per 2/3 almeno, perché la parte finale fa pena. Comunque è guardabile, ma chi si aspetta un capolavoro temo rimarrà deluso e, nel caso di Ford, fetuso.
Recensione cannibale prossimamente.
Il consiglio di Ford: di sicuro più promethente dei pareri del Cannibale.
L'ultima fatica di Scott, malgrado gli effettoni, l'hype e il cast davvero niente male, non ha riscosso il successo che tutti i suoi fan speravano oltreoceano, e promethe di essere un ottimo candidato alle
bottigliate, che spesso e volentieri colpiscono quando anche i grandi registi deludono - vedi Malick -.
E Ridley Scott è un grande regista, per quanto ne possa sparlare quella vecchia suocera del Cannibale: in fondo, uno che snocciola cose come I duellanti, il primo Alien - che non è piaciuto solo al Cucciolo
- e Blade runner una chance la merita sempre. Fosse anche solo per prendersi una bella ripassata dal sottoscritto.

"Dannazione, i film proposti dal Cannibale sono sempre più nauseanti!"
Che cosa aspettarsi quando si aspetta di Kirk Jones


Il consiglio di Cannibal: chiedetelo a Ford
Che cosa aspettarsi quando si aspetta?
Ford ne deve sapere qualcosa, visto che al momento è in dolce attesa. Ebbene sì, per seguire in tutto e per tutto le orme del suo idolo Arnold Schwarzenegger, ha fatto come lui in Junior ed è rimasto incinto.
Il padre del nascituro? Secondo il sito di gossip TMZ, potrebbe essere Sylvester Stallone o Jean-Claude Van Damme, ma sembra che anche Mario Balotelli abbia richiesto il test del DNA.
Che cosa aspettarsi invece da un film che si intitola Che cosa aspettarsi quando si aspetta? Se va bene, una commediola scacciapensieri con un cast all-stars. Se va male, cosa più probabile, una schifosa porcheria con un cast all-stars come Capodanno a New York.
Il consiglio di Ford: non aspettatevi che vada a vedere una roba del genere.
A volte mi chiedo come sia possibile che schifezze abominevoli da comparsata di attori in cerca di una sontuosa retribuzione riescano ad essere distribuite ottenendo un successo ben maggiore di film di
qualità. Forse perchè continuano ad esistere personaggi di dubbio gusto come il mio antagonista che appena sentono parlare di operazioni modaiole sono sempre in prima fila con la bava alla bocca come fosse il primo giorno di saldi. Io mi godo la mia dolce attesa facendo finta che titoli come questo non esistano.

"Caro, preferisci sia maschio o femmina?" "Basta che non sia il Cannibale, e sarò l'uomo più felice del mondo!"
È stato il figlio di Daniele Ciprì


Il consiglio di Cannibal: chi vi ha consigliato un film schifoso? È stato il Ford!
È stato il figlio è stato presentato a Venezia e vanta come protagonista Toni Servillo, però…
Mi attira meno di zero o, come si dice dalle mie parti, meno di Ford.
Se proprio si rivelerà una visione bellissima, da non perdere, segnalatemelo. Altrimenti me lo risparmio in scioltezza.
Mi stavo rivolgendo ai magnifici lettori di Pensieri Cannibali e a quelli meno magnifici di WhiteRussian che però potrebbero diventare più magnifici se solo si spostassero su Pensieri Cannibali. Ford, tu invece segnalamelo se a te ha fatto schifo, in tal caso potrebbe risultare un film davvero interessante.
Il consiglio di Ford: chi è più rigido di una vecchia zitella, ha i gusti di una pischella adolescente ed ha reso la critica cinematografica online un giocattolo per il suo ego smisurato? Il Cannibale, of course.
Servillo a parte - che ormai è davvero ovunque e comincia a darmi sui nervi - il film dell'ottimo Ciprì è stato presentato a Venezia con un buon successo, e nonostante in qualche modo rappresenti il tipico film
italiano che potrebbe irritarmi mi ha molto incuriosito, specie se le voci che lo vedono come un erede della grande tradizione del neorealismo si rivelassero fondate.
Dalle mie parti è segnato, come ogni proposta che fa storcere il naso al Cannibale.

"Cucciolo, vieni fuori! Smettila di nasconderti, o ti scateno contro il Ford!"
Gli Equilibristi di Ivano De Matteo


Il consiglio di Cannibal: in equilibrio tra “non lo vedrò mai” e “magari lo vedrò se proprio tutti gli altri film del mondo finiscono”
Altro film italiano proveniente da Venezia. Pure questo non è che mi attizi tanto quanto i pollici di Megan Fox, però mi ispira un pochino di curiosità in più rispetto a È stato il Ford. Ma comunque mi ispira davvero poco e allora, se a Venezia l’hanno presentato nella sezione Orizzonti, a casa mia lo si vedrà lontano lontano, sull’orizzonte.
Ford? Lui nemmeno all’orizzonte. Ho reclutato un branco di Expendables, che in quanto mercenari non si sono fatti scrupoli a “tradirlo” per un pacco di steroidi, in modo da tenerlo il più possibile lontano dalla mia vista.
Il consiglio di Ford: l'equilibrio mentale del Cucciolo eroico è ormai compromesso.
Questo mi pare proprio uno di quei film pubblicizzati tanto per fare dai finti alternativi e presunti geni del Cinema come il mio antagonista dai quali io mi tengo felicemente alla larga, un pò come il Cannibale dal Cinema divertente e spensierato.
Lascio dunque lui e pellicole di questa risma sprofondare oltre l'orizzonte dell'oblio, e passo oltre per cose decisamente più degne di nota.

"Ascolta, devo proprio dirtelo: questo taglio di capelli fa pietà. Somiglia troppo a quello del Cannibale."
Pietà di Kim Ki-duk


Il consiglio di Cannibal: che Ford abbia Pietà di noi
Il recente vincitore della Mostra del Cinema di Venezia è un film che sembra interessante, di certo è il più promethente della settimana. Considerando come il mio rapporto con Kim Ki-duk finora è stato piuttosto soporifero, grazie alla visione di Ferro 3 sponsorizzata proprio da Mr. James Boring, non posso però garantire che il mio entusiasmo sarà pari a quello della giuria di Venezia.
Che poi, a dirla tutta, Michael Mann e gli altri giurati del festival avrebbero voluto dare il Leone d’Oro a The Master dell’immenso Paul Thomas Anderson, salvo poi scoprire che non potevano assegnare più di 2 premi allo stesso film e decidendo così di ripiegare sul film di Kim Chiiiii?-duk.
E adesso Ford, dicci la tua opinione ma abbi Pietà di noi ed evita di raccontarci tutta la tua vita prima di arrivare a parlare del film…
Il consiglio di Ford: abbiate pietà del Cannibale e delle sue discutibili prese di posizione.
Kim Ki-Duk è uno dei registi più importanti che l'Oriente abbia lanciato negli ultimi vent'anni, nonchè l'unico - forse con Bong Joon Ho - a raccogliere l'eredità del primo Kitano. Pietà - o Pieta, come in originale -promette di essere un ritorno alla durezza dei suoi primi lungometraggi, roba da far tremare i mobili molto più dell'ormai perso per strada Park Chan Wook.
Film della settimana - e forse uno di quelli dell'anno - a mani basse, nonostante anche al sottoscritto sia dispiaciuto non veder premiato The master, uno dei titoli più attesi della stagione anche al Saloon.

"Non ho trovato un castoro, ma secondo me al vecchio Mel va bene anche questa!"

martedì 11 settembre 2012

Venezia 69

La trama (con parole mie): pur con un discreto ritardo a causa del weekend passato a compiere un selvaggio canyoning e a festeggiare di conseguenza l'addio al celibato del mio fratellino Dembo, ecco giungere anche qui al Saloon la lista dei premi del da poco concluso sessantanovesimo Festival del Cinema di Venezia, corredati ovviamente da qualche opinione del sottocritto in proposito.
Per una volta, tutto sommato, potrei quasi dire di non essere deluso.



E così, tra una gaffe della Giuria ed un'altra, a portarsi a casa il Leone d'oro, quest'anno, è stato Kim Ki-Duk, che pare abbia avuto la sorte - ed il regolamento delle premiazioni - dalla sua imponendosi sul favoritissimo Paul Thomas Anderson, che ha dovuto accontentarsi del secondo posto.
Il The master di quest'ultimo, uno dei titoli più attesi di quest'ultima parte di stagione, si porta a casa un ottimo successo di pubblico e critica ed il premio ex aequo ai due straordinari protagonisti, che non vedo l'ora di poter vedere all'opera sugli schermi del Saloon.
Resto comunque molto soddisfatto della vittoria dell'autore di Ferro 3 e La samaritana, uno dei cineasti più importanti che l'Oriente abbia consegnato al pubblico mondiale negli ultimi vent'anni, che pare essere tornato alla durezza dei suoi primi lavori - ricordo ancora l'incredibile e potentissimo Bad guy -.
Per il resto, attendo con curiosità sia il lavoro di Assayas - qui da noi fin troppo poco conosciuto - che gli italiani E' stato il figlio e Bella addormentata - come al solito difesi per i mancati premi con un campanilismo imbarazzante da tutta o quasi la stampa, come se fosse dovuto almeno un premio ad una produzione nostrana giusto perchè si tratta del Festival di Venezia -, che promettono di essere decisamente interessanti.
Soddisfazione enorme anche per i fischi rifilati a To the wonder di Terrence Malick, che pare inesorabilmente sempre più perso nei suoi pipponi da pseudo santone: sento già il rollare delle bottigliate.


MrFord



LEONE D'ORO


Pietà di Kim Ki-Duk




LEONE D'ARGENTO


The Master di Paul Thomas Anderson




PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA


Paradise: Faith di Ulrich Seidl





COPPA VOLPI MASCHILE


Ex aequo, Joaquin Phoenix e Philip Seymour Hoffman, The Master

 


COPPA VOLPI FEMMINILE



Hadas Yaron per Fill the Void






PREMIO MASTROIANNI ATTORE EMERGENTE


Fabrizio Falco, E' stato il figlio e Bella addormentata

 


OSELLA PER LA MIGLIOR SCENEGGIATURA


Olivier Assayas, Apres mai 



OSELLA PER IL MIGLIOR CONTRIBUTO TECNICO

Daniele Ciprì per la fotografia di E' stato il figlio




PREMIO ORIZZONTI YOUTUBE PER IL MIGLIOR CORTOMETRAGGIO


Cho-de (Invitation) di Min-young Yoo



PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA ORIZZONTI

 
Tango Libre di Frédéric Fonteyne 



PREMIO ORIZZONTI PER IL MIGLIOR FILM

 
San zimei (Three Sisters) di Wang Bing



PREMIO OPERA PRIMA LUIGI DE LAURENTIIS

Kuf di Ali Aydin


 
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