Regia: Peter Bogdanovich
Origine: USA, Germania
Anno: 2014
Durata: 93'
Anno: 2014
Durata: 93'
La trama (con parole mie): Isabella, una giovane escort nata e cresciuta nei sobborghi di New York, si ritrova a dover trascorrere una delle sue serate di lavoro con un regista di Broadway che cela la sua identità per preservare matrimonio e tranquillità del focolare.
Lo stesso regista, dopo averla portata fuori a cena ed averle regalato una nottata indimenticabile, si offre di donarle trentamila dollari in cambio di una promessa, ovvero mollare il lavoro più antico del mondo per coltivare i suoi sogni.
Tempo dopo la stessa ragazza, trasferitasi in città per tentare di costruirsi una carriera come attrice, si ritrova ad un provino per uno spettacolo che vede l'uomo come regista e la moglie di quest'ultimo come protagonista femminile: il loro secondo incontro sarà l'innesco di una serie di coincidenze e guai sentimentali che coinvolgeranno tutto il cast.
Lo stesso regista, dopo averla portata fuori a cena ed averle regalato una nottata indimenticabile, si offre di donarle trentamila dollari in cambio di una promessa, ovvero mollare il lavoro più antico del mondo per coltivare i suoi sogni.
Tempo dopo la stessa ragazza, trasferitasi in città per tentare di costruirsi una carriera come attrice, si ritrova ad un provino per uno spettacolo che vede l'uomo come regista e la moglie di quest'ultimo come protagonista femminile: il loro secondo incontro sarà l'innesco di una serie di coincidenze e guai sentimentali che coinvolgeranno tutto il cast.
Per quanto mi riguarda, basterebbero L'ultimo spettacolo e Paper moon per voler bene a Peter Bogdanovich, e consegnarlo in tutta onestà alla Storia del Cinema.
Sinceramente, tra le altre cose, pensavo che ormai non avrei più rivisto in sala un suo nuovo lavoro, e che i recuperi sarebbero stati il solo modo per assaporare la sensazione di avere a che fare con un piccolo ma importantissimo pezzo della settima arte statunitense.
E invece, quasi a sorpresa, con ogni probabilità per le evidenti influenze ed apparenze alleniane, è giunto addirittura in sala nella Terra dei cachi She's so funny that way, adattato come lo avrebbe adattato un gruppo di scimmie urlatrici lasciate senza banane per settimane con Tutto può accadere a Broadway, commedia degli equivoci ambientata nel cuore dell'ambiente teatrale newyorkese in grado di accontentare tanto il pubblico più radical in cerca di uno sfizioso divertissement quanto il pubblico più generico che di Bogdanovich non conosce nulla e che, chissà, forse è finito seduto sulla poltrona pensando che dietro quello strano pseudonimo si celasse, per l'appunto, Woody Allen.
Perchè, in bilico tra jazz ed equivoci, ironia e psicanalisi, fotografie di rapporti alla deriva e di cotte destinate ad un solo, grande caos, questo film è quanto di più simile al Cinema dell'autore di Pallottole su Broadway e Manhattan si possa trovare al momento in tutto il mondo, suddetto autore compreso.
Dunque, l'apparenza di Tutto può accadere a Broadway sarà stata un vantaggio oppure no, qui al Saloon, per Bogdanovich ed i suoi?
La risposta è semplice e diretta: assolutamente sì.
L'ora e mezza di questa commedia estremamente brillante, giocata ed interpretata con leggerezza, dal cast azzeccatissimo e dalla colonna sonora smooth è scorsa come un cocktail di quelli che non si dimenticano, pronto a scivolare fin nello stomaco dando il suo colpo di grazia quando meno ce lo si aspetta, giusto prima di tornare a casa, quando ci si rialza dal tavolo e ci si accorge di non reggersi più troppo bene sulle gambe: le vicende di Isabella e di Arnold, la prima sognatrice legata a doppio filo al concetto più meraviglioso di Cinema ed il secondo inguaribile seduttore pronto a sfoderare le sue armi sempre efficaci e sempre uguali, quasi fosse un serial killer dedito allo stesso rituale - il tormentone di scoiattoli e noci è una vera chicca, per quanto "non originale" sia -, riempiono lo schermo con la giusta dose di sorrisi amari, risate sguaiate, riflessioni e tutto quello che si può chiedere ad un prodotto "alto" che, di fatto, si trasforma nell'intrattenimento puro della parte più intellettuale della settima arte.
Un intrattenimento che potrebbe rischiare di far storcere il naso tanto ai "duri e puri" quanto a chi non è abituato a questo tipo di prodotto - e che potrebbe arrivare a definirlo verboso prima ancora che noioso - che in realtà è un omaggio al Cinema di ieri e di oggi, dalle commedie romantiche anni cinquanta ai noir, dal teatro allo slapstick, da Audrey Hepburn a Quentin Tarantino: e resto convinto che soltanto un vecchio leone come Bogdanovich, aiutato da un gruppo di attori decisamente affiatato, avrebbe potuto raccontarlo con lo stile ed il tocco giusti, senza esagerare da una o dall'altra parte.
Certo, non risulterà imperdibile o sarà un titolo destinato a spodestare Io e Annie dalle personali classifiche del cuore degli appassionati, eppure resto convinto che, se esistessero più film di questo tipo, anche un certo Cinema d'autore "hipster" osteggiato dal grande pubblico avrebbe tutti i riconoscimenti ed il rispetto che merita: in fondo, il grande schermo vende sogni pronti ad alimentare aspirazioni, ideali ed idee di persone che vengono da ogni latitudine e realtà.
E poco importa, che siano scoiattoli e noci, o noci e scoiattoli.
L'importante sarà aver vissuto quel sogno.
Sinceramente, tra le altre cose, pensavo che ormai non avrei più rivisto in sala un suo nuovo lavoro, e che i recuperi sarebbero stati il solo modo per assaporare la sensazione di avere a che fare con un piccolo ma importantissimo pezzo della settima arte statunitense.
E invece, quasi a sorpresa, con ogni probabilità per le evidenti influenze ed apparenze alleniane, è giunto addirittura in sala nella Terra dei cachi She's so funny that way, adattato come lo avrebbe adattato un gruppo di scimmie urlatrici lasciate senza banane per settimane con Tutto può accadere a Broadway, commedia degli equivoci ambientata nel cuore dell'ambiente teatrale newyorkese in grado di accontentare tanto il pubblico più radical in cerca di uno sfizioso divertissement quanto il pubblico più generico che di Bogdanovich non conosce nulla e che, chissà, forse è finito seduto sulla poltrona pensando che dietro quello strano pseudonimo si celasse, per l'appunto, Woody Allen.
Perchè, in bilico tra jazz ed equivoci, ironia e psicanalisi, fotografie di rapporti alla deriva e di cotte destinate ad un solo, grande caos, questo film è quanto di più simile al Cinema dell'autore di Pallottole su Broadway e Manhattan si possa trovare al momento in tutto il mondo, suddetto autore compreso.
Dunque, l'apparenza di Tutto può accadere a Broadway sarà stata un vantaggio oppure no, qui al Saloon, per Bogdanovich ed i suoi?
La risposta è semplice e diretta: assolutamente sì.
L'ora e mezza di questa commedia estremamente brillante, giocata ed interpretata con leggerezza, dal cast azzeccatissimo e dalla colonna sonora smooth è scorsa come un cocktail di quelli che non si dimenticano, pronto a scivolare fin nello stomaco dando il suo colpo di grazia quando meno ce lo si aspetta, giusto prima di tornare a casa, quando ci si rialza dal tavolo e ci si accorge di non reggersi più troppo bene sulle gambe: le vicende di Isabella e di Arnold, la prima sognatrice legata a doppio filo al concetto più meraviglioso di Cinema ed il secondo inguaribile seduttore pronto a sfoderare le sue armi sempre efficaci e sempre uguali, quasi fosse un serial killer dedito allo stesso rituale - il tormentone di scoiattoli e noci è una vera chicca, per quanto "non originale" sia -, riempiono lo schermo con la giusta dose di sorrisi amari, risate sguaiate, riflessioni e tutto quello che si può chiedere ad un prodotto "alto" che, di fatto, si trasforma nell'intrattenimento puro della parte più intellettuale della settima arte.
Un intrattenimento che potrebbe rischiare di far storcere il naso tanto ai "duri e puri" quanto a chi non è abituato a questo tipo di prodotto - e che potrebbe arrivare a definirlo verboso prima ancora che noioso - che in realtà è un omaggio al Cinema di ieri e di oggi, dalle commedie romantiche anni cinquanta ai noir, dal teatro allo slapstick, da Audrey Hepburn a Quentin Tarantino: e resto convinto che soltanto un vecchio leone come Bogdanovich, aiutato da un gruppo di attori decisamente affiatato, avrebbe potuto raccontarlo con lo stile ed il tocco giusti, senza esagerare da una o dall'altra parte.
Certo, non risulterà imperdibile o sarà un titolo destinato a spodestare Io e Annie dalle personali classifiche del cuore degli appassionati, eppure resto convinto che, se esistessero più film di questo tipo, anche un certo Cinema d'autore "hipster" osteggiato dal grande pubblico avrebbe tutti i riconoscimenti ed il rispetto che merita: in fondo, il grande schermo vende sogni pronti ad alimentare aspirazioni, ideali ed idee di persone che vengono da ogni latitudine e realtà.
E poco importa, che siano scoiattoli e noci, o noci e scoiattoli.
L'importante sarà aver vissuto quel sogno.
MrFord
"American girls are weather and noise
playing the changes for all of the boys
holding a candle right up to my hands
making me feel so incredible."
playing the changes for all of the boys
holding a candle right up to my hands
making me feel so incredible."
Counting Crows - "American girls" -
Elegantissimo e ben recitato, però ammazza, quante chiacchiere!
RispondiEliminaDicono più parole i protagonisti, in un'ora e mezza, che io in un anno. :)
A me le chiacchiere piacciono parecchio, se sono frizzanti come queste.
EliminaE ben vengano i film di questo tipo, seppure non perfetti.
Mi avevano allontanato da questo film i paragoni Alleniani,ma il trailer mi invoglia!
RispondiEliminaPer quanto io sìa un pelo logorroica,però,i film verbosi mi stancano.Mah vedremo!Cmq fra Owen Wilson,la Aniston ed il mio adorato Rhys Ifans,non lo possiamo perdere :D
Secondo me ti piacerà: equivoci, risate, risvolti romantici.
EliminaMa non garantisco per il Khal.
Conto di convincerlo perchè c'è la sua adorata Aniston,anche se qui è castana e quindi perde un milione di punti,ai suoi occhi!
EliminaPerò mi hai scritto radical-chic/autoriale/d'essai ,in questa pagina,ed ora ho un pò di paura anche per me,sinceramente XD
A prescindere dal fatto che non si guardano i film per gli attori, per il resto resto convinto che a te piacerà. ;)
EliminaE chi lo dice?Il Grande Maestro Ford? XD
EliminaNoi guardiamo i film PRINCIPALMENTE per gli attori,poi certo che ci sono certi registi che ci attirano,o plot particolari che ci attraggono verso film interpretati da sconosciuti,ma di solito,per dire,se c'è un film con Eva Green,lo guardo a prescindere da tutto il resto!!!!
A proposito,stamattina ho visto Perfect Sense con lei e Ewan McGregor (grazie Bollaaaaaa!!!),e l'ho trovato meraviglioso!!!!Tu l'hai visto?Se non l'hai fatto FALLO imperativamente,secondo me ti deve piacere!!!!!
Lo dice il buon senso. ;)
EliminaSe Eva Green fa un film con Von Trier o con il regista di A serbian film, o con Martinelli, non lo guardo neanche sotto tortura. ;)
Vabbè ma Lars Von Trier è il peggio che mi puoi proporre,con lui dopo Melancholia ho chiuso forevah XD
EliminaFosse il regista di Serbian film,avrei paura per lei,Martinelli non lo conosco :P
Cmq sì poi dipende,ci sono attori che mi piacciono tanto e con loro guarderei qualsiasi porcata(anche di Lars),altri meno...
Martinelli è una fortuna, che tu non lo conosca! :)
EliminaPer il resto, io ormai con Von Trier ho chiuso, se non fosse per stroncarlo dando fastidio a Peppa! :)
Visto stasera,mi è piaciuto molto,davvero tipo commedia vecchio stile.Poco romanticismo per come la vedo,ma parecchie situazioni divertenti,ed un buon ritmo.In effetti è piuttosto Alleniano,come film.
EliminaMolto alleniano, direi.
EliminaComunque, piacevolissimo.
Contento ti sia piaciuto.
La protagonista,Imogen Potts, è tipo una delle donne più belle che abbia visto in vita mia <3 <3 <3 qui è meravigliosa,ma ho realizzato dopo che l'avevo già vista in Green room(dove però il look del personaggio la mortifica non poco)
EliminaAddirittura!?
EliminaNon starai mica sviluppando gusti stile Cannibal!?!? ;)
Dài è gnocca forte,non puoi dire di no!!!!Non è una di quelle bambinette sciape che piacciono a lui di solito XD
EliminaA me non dice granchè. Preferisco tipe decisamente più rock e pane e salame! ;)
Eliminaha i sui difetti ma anche a me è piaciuto, frizzante e citazionista ...
RispondiEliminaConcordo: ce ne fossero di più, di pellicole così fresche pur essendo di fatto molto autoriali!
EliminaTutto può accadere a Broadway, ma non che noi si sia d'accordo.
RispondiEliminaPer quanto l'abbia trovato carino e divertente, non lo posso certo considerare un film memorabile.
In più la colonna sonora "smooth" fa davvero pena. :)
Ormai la tua conversione al radical-chicchismo comunque è completa, visto che questa è una delle più grandi radical-chiccate dell'anno. :D
A me non è parso affatto radical chic, al massimo d'essai. ;)
EliminaComunque, sono sempre felice quando non siamo d'accordo.
Devo quotare questo pezzo di quanto hai scritto perché mi sono fatto una grossa risata: "adattato come lo avrebbe adattato un gruppo di scimmie urlatrici lasciate senza banane per settimane".
RispondiEliminaL'ultimo spettacolo è proprio un gran bel film e per quanto mi riguarda il regista si è meritatamente guadagnato una dose infinita di fiducia, inoltre mi piace il cast, il tuo parere è positivo. C'è tutto quello che mi serve.
Alla vigilia io ero dubbioso nonostante Bogdanovich, e invece l'ho trovato davvero piacevole, ben recitato e perfetto per chi ama il Cinema.
EliminaRecuperalo!
Non mi ha entusiasmato particolarmente, carino, ma di certo non indimenticabile. credo di averlo visto più che altro per una sorta di "affetto" nei confronti di bogdanovich. Di certo la solita immonda traduzione del titolo non invoglia alla visione, anzi.
RispondiEliminaHo apprezzato il personaggio della Aniston, su tutti.
Io invece mi ci sono divertito.
EliminaNon sarà memorabile, ma è intelligente e leggero, e ottimo per chi ama il Cinema.
Il mio favorito, però, resta il padre detective. E anche un pò Ifans.