Autori: Garth Ennis, Richard Case, Carlos Ezquerra
Origine: USA, UK
Anno: 1998
Editore: Vertigo/Magic Press
Anno: 1998
Editore: Vertigo/Magic Press
La trama (con parole mie): uno sguardo al passato di alcuni dei
personaggi che hanno segnato nel profondo la vita ed il percorso di
Jesse Custer, finendo per definire il protagonista della saga di
Preacher almeno in parte per quello che è.
Assistiamo dunque al racconto della
formazione, adolescenza e origine di Facciadiculo, rockstar
improvvisata e ragazzo emarginato da una figura paterna troppo
violenta e limitante – lo sceriffo Hugo Root, visto ai tempi di
Texas o morte -, seguito a ruota da una “scampagnata” di Jody e
T.C., responsabili dell’omicidio del padre di Jesse e carcerieri
tuttofare della sua arcigna e terrificante nonna, che il nostro
predicatore ha affrontato insieme all’amata Tulip nello splendido
Fino alla fine del mondo.
Due spaccati di vite completamente
diverse tra loro e nel modo in cui vengono raccontate, ma non per
questo meno potenti nel loro personale modo di farsi sentire dal
mondo.
E’ curioso quanto, ancor più de Il
santo degli assassini, questo secondo Special di Preacher sia
ufficialmente considerato come il divertissement per eccellenza del
suo geniale e malefico creatore Garth Ennis: di fatto, un personaggio
indimenticabile ma palesemente grottesco come Facciadiculo e i due
malefici emissari dei traumi del passato di Jesse Custer Jody e T. C.
si prestano, in effetti, a questo tipo di operazioni, di norma
attuabili, nel Fumetto, solo quando l’opera di un autore riesce ad
essere talmente celebrata e di successo da poter permettere allo
stesso, di fatto, di fare il bello ed il cattivo tempo con editor e
majors.
Eppure, ho trovato questo spin off
della serie principale ben più profondo di quanto non si possa
pensare ad un’analisi superficiale, o comunque troppo legata alla
natura molto pulp, pure troppo di Ennis e delle sue trovate: la prima
metà dell’albo, dedicata alle vessazioni che conducono
Facciadiculo a divenire Facciadiculo stesso, dal legame con il
migliore amico alternativo per forza che si scopre essere più
giovane di lui ai problemi con i professori e soprattutto con il
padre, il reazionario e fin troppo tutto d’un pezzo Hugo Root, che
il nostro Jesse ha sistemato a dovere in uno dei primi episodi della
serie regolare, è un ottimo ritratto del disagio e delle insicurezze
che nel corso dell’adolescenza ognuno di noi affronta, ed ancora una volta una critica
assolutamente non velata a quella che è stata l’influenza di una
figura come quella di Cobain rispetto ad una generazione fatta a
pezzi dalla voglia di autodistruzione suggerita dal grunge.
I passaggi, poi, che vedono il giovane
Facciadiculo fare buon viso – e certo non bello – a cattivo gioco
quasi suscitano tenerezza, come quando, di fronte al padre che lo
critica rispetto alla posizione del fucile nel tentativo di suicidio,
il ragazzo promette di non ripetere più un errore simile.
Altra cosa curiosa è la duplice natura
di Ennis a proposito dei “duri”: dal John Wayne ispirazione di
Custer a Hugo Root, è interessante notare come la formazione dello
sceneggiatore nutra una certa predilezione per figure forti e legate
ad un certo tipo di valori e, ad un tempo, non esiti neppure un
secondo di fronte all’idea di ridicolizzare e criticare aspramente
le stesse.
In questo senso, il racconto che occupa
la seconda parte dello special, dedicato a Jody e T. C. alle prese
con una coppia di fuggitivi che pare uscita da un action anni ottanta
con protagonista uno Stallone o uno Schwarzy – pare che il modello
per la resa grafica del personaggio fosse proprio Sly – è
indicativo: da una parte abbiamo Jody, che tra le pagine del già
citato Fino alla fine del mondo ha reso alla grande il concetto di
“padre padrone”, un vero e proprio mastino incapace di mostrare
sentimenti ed in grado di esprimersi solo attraverso crudeltà e
violenza – come per Hugo Root, in un certo senso – eppure proprio
attraverso questi intento a manifestare, paradossalmente, il suo affetto
per il “figlio”, e dall’altra uno spocchioso action hero tutto
d’un pezzo pronto ad essere smontato senza pietà non solo dallo
stesso Jody – che, di fatto, rappresenta il Male – ma anche e
soprattutto da Ennis stesso.
Probabilmente all’autore irlandese
gli infallibili – almeno sulla carta – piacciono proprio poco, e
da peccatore fatto e finito, non posso che sentirmi di dargli
ragione, nonostante in questo si caso dei miei tanto adorati action heroes.
Quello che è certo, però, è che
grazie a queste due storie non solo si finisce per dare spessore a
charachters fondamentali per l’evoluzione della serie, ma anche per
suscitare riflessioni non da poco a proposito della crescita e
dell’importanza del rapporto con i nostri padri – o chi pensiamo,
in un modo o nell’altro, che lo siano -.
Da padre, mi sento personalmente
chiamato in causa.
E quasi avrei paura di scoprire cosa
Ennis potrebbe pensare di me.
O forse no. Perché in fondo quello tra
un genitore ed un figlio è un legame talmente unico da trascendere
ogni interpretazione e definizione.
MrFord
"Mama told me when I was young
come sit beside me, my only son
and listen closely to what I say.
And if you do this
it will help you some sunny day.
Take your time... Don't live too fast,
troubles will come and they will pass.
Go find a woman and you'll find love,
come sit beside me, my only son
and listen closely to what I say.
And if you do this
it will help you some sunny day.
Take your time... Don't live too fast,
troubles will come and they will pass.
Go find a woman and you'll find love,
and don't forget son,
there is someone up above."
there is someone up above."
Lynyrd Skynyrd - "Simple man" -
Eccolo qui Preacher, ancora protagonista! :D
RispondiEliminaOrmai è diventato quasi una rubrica fissa! ;)
EliminaIl tema del rapporto padre/figlio è centrale in Ennis, hai letto Highland Laddie? (in italiano vedo che l'hanno tradotto "Il ragazzo delle Highlands")
RispondiEliminaCentralissimo, direi. Highland laddie mi manca, a questo punto provo a recuperarlo.
EliminaE' ufficiale: non se ne può davvero più!
RispondiEliminaMi associo XD
Eliminameno male che è quasi finita!
Vi darò una tregua di qualche giorno, tranquilli? ;)
EliminaE comunque, ne mancano ancora cinque! Ahahahaha!
La storia di Facciadiculo è splendida, così come, a modo suo, l'episodio dedicato a Jody e T. C..
RispondiEliminaAd ogni modo, sono contento che questa cavalcata di Preacher ti abbia coinvolto così tanto!
Ammetto di avere volutamente snobbato entrambi gli special, in quanto interessata solo alla serie principale e soprattutto perché, scorrendo le pagine, avevo trovato i disegni a dir poco orrendi (mi piace solo il tratto pulito di Steve Dillon). Ora però mi hai fatto venire voglia di recuperarli!!
RispondiEliminaRispetto ai disegni ti capisco, anche perchè Dillon è inimitabile, ma i due Special valgono la pena, senza dubbio.
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