Autori: Garth Ennis, Steve Pugh
Origine: UK, USA
Anno: 1997
Editore: Magic Press/Vertigo
Anno: 1997
Editore: Magic Press/Vertigo
La trama (con parole mie): il Santo degli Assassini, schiacciasassi inviato dal Paradiso alla ricerca di Genesis e Jesse Custer sulla Terra per poi finire a stabilire una sorta di tregua con lo stesso predicatore, alle origini di tutte le sue sofferenze, quando ancora le sue pistole non centravano sempre e comunque il bersaglio e lui non era un demone fatto uomo indistruttibile.
Siamo nel West sporco e cattivo in cui i deboli vengono soggiogati dai prepotenti, e non resta nulla, se non cercare di aggrapparsi alla vita ed a quel poco di buono che offre con le unghie e con i denti.
Quando il futuro Santo si vede togliere anche quello e con la sete di vendetta e l'odio profondo rischia di divorare perfino l'Inferno, il Diavolo stesso e l'Angelo della Morte decidono che per lui potrebbero spalancarsi le porte di una nuova "carriera".
Siamo nel West sporco e cattivo in cui i deboli vengono soggiogati dai prepotenti, e non resta nulla, se non cercare di aggrapparsi alla vita ed a quel poco di buono che offre con le unghie e con i denti.
Quando il futuro Santo si vede togliere anche quello e con la sete di vendetta e l'odio profondo rischia di divorare perfino l'Inferno, il Diavolo stesso e l'Angelo della Morte decidono che per lui potrebbero spalancarsi le porte di una nuova "carriera".
Il fatto che Garth Ennis abbia, di fatto, creato con l'universo di Preacher qualcosa di unico, incredibile, divertentissimo, terrificante, irripetibile, mi pare sia ormai chiaro anche ai sassi: il successo, inoltre, che arrise a questa strepitosa serie negli anni novanta permise al perfido e talentuoso sceneggiatore di realizzare alcuni spin off permettendo al suo socio Steve Dillon di rifiatare, approfittando delle occasioni per approfondire alcuni dei personaggi divenuti tra i preferiti dei fan nella serie regolare.
Il Santo degli Assassini, macchina di morte che fin dal primo volume di Preacher ha imperversato incrociando il suo cammino con Jesse Custer ed i suoi così come con il Graal - uscito spesso e volentieri con le ossa rotte - è in questo special raccontato dai tempi delle sue origini, approfittando dell'albo anche per omaggiare il Western, probabilmente uno dei riferimenti cinematografici e culturali di Ennis, che si premura anche di citare, nell'incipit, alcuni Capolavori del genere - come Gli spietati, tanto per dirne uno - che si aggiungono ai molteplici riferimenti a John Wayne ed alla sua filmografia regalati ai fan per bocca dello stesso Custer, che identifica nell'indimenticato attore simbolo della Frontiera i suoi valori più importanti.
Il Santo degli Assassini, macchina di morte che fin dal primo volume di Preacher ha imperversato incrociando il suo cammino con Jesse Custer ed i suoi così come con il Graal - uscito spesso e volentieri con le ossa rotte - è in questo special raccontato dai tempi delle sue origini, approfittando dell'albo anche per omaggiare il Western, probabilmente uno dei riferimenti cinematografici e culturali di Ennis, che si premura anche di citare, nell'incipit, alcuni Capolavori del genere - come Gli spietati, tanto per dirne uno - che si aggiungono ai molteplici riferimenti a John Wayne ed alla sua filmografia regalati ai fan per bocca dello stesso Custer, che identifica nell'indimenticato attore simbolo della Frontiera i suoi valori più importanti.
La storia delle origini del Santo, di per sè, non aggiunge nulla alla saga del Reverendo Custer se non un approfondimento delle rivelazioni avute da Genesis che permetteranno a Custer stesso di scampare alla furia della macchina di morte su gambe che è il Santo stesso, e, occorre ammetterlo, rispetto alle pagine della serie realizzate sempre alla grande da Steve Dillon, eccede a mio parere in ruvidità con uno Steve Pugh che non è propriamente tra i miei preferiti, quando si parla di disegnatori: eppure, nonostante si tratti di fatto di un divertissement dell'autore con limiti quantomeno visivi, questo speciale funziona e coinvolge, dando spessore ad un charachter che pare uscito dall'unione del Clint Eastwood più "spietato", per l'appunto, l'Undertaker del wrestling e Terminator, costruendogli alle spalle una dimensione più umana e rendendo la sua vicenda per certi versi simile a quella di Custer raccontata nella prima parte dello splendido Fino alla fine del mondo.
Interessante anche il modo di intendere la scelta del Santo, che percorre al contrario del nostro reverendo preferito la via dell'odio assoluto, finendo per rendere la vita davvero dura perfino al Diavolo in persona, e regalando, nonostante la sua aura da duro più duro del più duro dei duri almeno un paio di sequenze divertentissime e grottesche proprio al suo arrivo all'altro mondo.
Certo, rispetto alla serie regolare questo spin off appare più come un regalo agli appassionati hardcore, ostico in termini di resa soprattutto per chi non è avvezzo al mezzo Fumetto, Western fino al midollo - quindi, caro Peppa, tieniti bene alla larga - e cattivo come diviene il suo protagonista che non il classico albo "per tutti", ma a noi devoti di Jesse Custer piace anche - e forse soprattutto - così.
Anche perchè, in tutta onestà, uno come il Santo degli Assassini servirebbe proprio, da queste parti, dovesse trattarsi di eliminare un pò dell'immondizia con la quale ci tocca dividere questa vecchia palla di fango.
Interessante anche il modo di intendere la scelta del Santo, che percorre al contrario del nostro reverendo preferito la via dell'odio assoluto, finendo per rendere la vita davvero dura perfino al Diavolo in persona, e regalando, nonostante la sua aura da duro più duro del più duro dei duri almeno un paio di sequenze divertentissime e grottesche proprio al suo arrivo all'altro mondo.
Certo, rispetto alla serie regolare questo spin off appare più come un regalo agli appassionati hardcore, ostico in termini di resa soprattutto per chi non è avvezzo al mezzo Fumetto, Western fino al midollo - quindi, caro Peppa, tieniti bene alla larga - e cattivo come diviene il suo protagonista che non il classico albo "per tutti", ma a noi devoti di Jesse Custer piace anche - e forse soprattutto - così.
Anche perchè, in tutta onestà, uno come il Santo degli Assassini servirebbe proprio, da queste parti, dovesse trattarsi di eliminare un pò dell'immondizia con la quale ci tocca dividere questa vecchia palla di fango.
MrFord
"Kiss my heart bye bye
you missed my heart this time around
kiss my heart bye bye
and I don't need no one at all, no."
you missed my heart this time around
kiss my heart bye bye
and I don't need no one at all, no."
Kiss - "Saint and sinner" -
A me il Santo piacque molto come personaggio, e il bello è che poi Ennis ha di fatto riesumato il character nella sua run su Punisher MAX, con Frank Castle che lì è praticamente un Santo degli Assassini in versione moderna (anche se un po' smussata - ma neanche tanto). Se non l'hai mai letto te lo consiglio, in particolare il terzo arco narrativo, "Mother Russia", che è proprio un super action anni '80 con un climax incredibile nel finale. :)
RispondiEliminaL'arco narrativo Mother Russia lo ricordo come una vera ficata, anche se Preacher per me resta il meglio della produzione di Ennis.
EliminaGrande associazione, comunque! :)
I richiami sono davvero molti, compresi titoli come Josey Wales di certo meno famosi e noti di Ombre rosse.
RispondiEliminaAdesso che ne abbiamo parlato, tra l'altro, mi viene quasi voglia di recuperarlo, in nome del Santo! ;)
Undertaker era il mio preferito! :D
RispondiEliminaComunque Preacher sempre più protagonista su White Russian!
Approfitto del tuo commento per rispondere anche a Bara: Undertaker combatte ancora, seguite un pò più di wrestling! ;)
EliminaDetto questo, Preacher sarà protagonista ancora per un pò! :)
Mi tengo alla larga sì, tranquillo. ;)
RispondiEliminaComunque nelle ultime settimane hai parlato più volte di Preacher di quante Tuttosport ha messo la Juve in prima pagina. Renditi conto quanto sei monotematico... XD
Ahahah beh, dovresti essere contento, da juventino! ;)
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