sabato 27 ottobre 2012

Cold Case - Stagione 7

Produzione: CBS
Origine: USA
Anno: 2010
Episodi: 22




La trama (con parole mie):  i detectives della sezione delitti irrisolti della Omicidi di Philadelphia stanno attraversando un periodo complicato. 
Lily Rush, storica investigatrice del gruppo, è in apprensione per un sospettato che alla fine della stagione precedente tentò di ucciderla rimesso in libertà da un giudice connivente, Scottie Valens scopre che sua madre nasconde un segreto, Nick Vera accusa problemi di salute che cerca di nascondere ai colleghi, Kat Miller deve fronteggiare il ritorno del padre di sua figlia, mentre Will Jeffries ed il capo del gruppo John Stillman dovranno fare i conti con i giochi di potere del nuovo Capo della Polizia.
Accanto alle loro vicende personali, i consueti casi che sono chiamati a risolvere, e che faranno tornare indietro fino ai tempi della Seconda Guerra Mondiale o a situazioni risalenti ad un paio d'anni prima.





E così, una delle prime serie che fecero capolino in casa Ford quando io e Julez andammo a vivere insieme è giunta alla conclusione.
Dovrebbe esserci almeno un pò di malinconia, a condire situazioni come questa - penso al vuoto lasciato dall'ultimo episodio di Lost, forse la serie più importante della mia vita, o alle lacrime spese per la chiusura incredibile di Six feet under -, e invece il serial che ha portato sui nostri schermi Lily Rush e i suoi colleghi ci ha salutato senza colpo ferire: in fondo, pur essendo un prodotto molto ben confezionato, occorre infatti ammettere la natura di intrattenimento puro e semplice che ha sempre mantenuto, stagione dopo stagione, arrivando addirittura quasi ad annoiare, lo scorso anno.
Curioso quanto, in questo senso, l'annata di chiusura sia stata decisamente superiore alle due che l'hanno preceduta, dando uno spazio ben maggiore all'approfondimento delle vicende personali dei protagonisti, forse l'aspetto che più era mancato a questo titolo fin dal principio.
In particolare, le vicissitudini ed il vacillare della Rush e le azioni di Valens per vendicare la madre - una cosa che avrebbe fatto sfregare le mani a Vic Mackie e alla sua Squadra d'assalto in The Shield - sono riuscite a dare quel pizzico di brivido in più ad una serie che, effettivamente, ormai aveva poco da dire perfino in quello che è stato uno dei suoi punti di forza da sempre, ovvero l'utilizzo di una colonna sonora spesso e volentieri memorabile.
Anche gli stessi casi affrontati dagli investigatori trovano una certa riscossa, quasi una risposta alla prevedibilità proposta con il passare del tempo - ricordo che, in tutta la sesta tornata, Julez mancò il colpevole solo in un'occasione, a volte centrandolo dopo tre o quattro minuti di visione -, finendo per proporre alternative nuove al consueto plot omicidio-sospettati-soluzione, ed inserendo episodi di concorsi di colpa ed addirittura un suicida ed un serial killer.
Probabilmente, però, nonostante la ripresa, effettivamente Cold case non aveva più molto da aggiungere al saturo panorama del piccolo schermo - nonostante io l'abbia sempre ritenuto migliore del commercialissimo CSI, ed il fratellino ufficiale di Criminal minds -, e a conti fatti trovo sia stato giusto porre la parola fine sulle vicende della squadra omicidi irrisolti di Philadelphia: buona, comunque, l'idea di giocarsi la carta di un possibile passaggio di Lily all'FBI - cosa che aprirebbe le porte ad uno spin off ambientato in tutti gli States -, mentre meno azzeccata la scelta del finale completamente aperto tipico dei titoli chiusi anzitempo - ricordo gli indecenti finali di Dirty, sexy, money e Flashforward, giusto per citarne un paio -.
Tra gli episodi, posso dire di essere rimasto colpito da quello ambientato nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, incentrato sulle figure delle prime donne aviatrici, e quello legato al mondo del circo, con una soundtrack d'eccezione tutta legata ai pezzi dei Doors ed un duo di protagonisti mitici, che i vecchi fan di Twin Peaks potranno riconoscere nel nano che parlava al contrario e nel gigante dei sogni di Cooper.
Il resto scivola via con piacere, come sempre, e merita senza dubbio, dopo tanti anni, tutto il mio apprezzamento ed anche un certo affetto che, nonostante la mancanza di un "vuoto" legato alla sua conclusione, si è consolidato per le storie raccontate da un prodotto solido ed affidabile, in grado di soddisfare i fan delle crime stories così come il pubblico occasionale come uno di quegli albi a fumetti che, anche dopo anni, continuano ad essere sfogliati con piacere da chi li ha conosciuti da vicino, e che poi finisce inevitabilmente per consigliarli ad amici, figli, colleghi e quant'altro.
In questo senso, Cold case ha fatto la sua storia, e l'ha conclusa a testa alta.
Dovesse ricapitarmi di trovarlo in tv - le poche volte che la guardo - o, un giorno, di fare il nostalgico come fanno ora i fan del Tenente Colombo con il fordino che starà crescendo, di certo non mi tirerò indietro all'idea di concedergli ancora uno sguardo.
In fondo, anche i casi più "freddi" non restano tali per sempre.



MrFord



"Shattered, shattered
love and hope and sex and dreams
are still surviving on the street
look at me, I'm in tatters!
I'm a shattered
shattered."
The Rolling Stones - "Shattered" -


 

4 commenti:

  1. in generale non amo le serie tv, ma figurati se riuscirei a seguirne una di 22 puntate

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    1. Io ormai al format delle serie sono abituato, e anche se preferisco quelle di dodici, non mi spavento certo se ne sono previste di più! :)

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  2. due cose o tre cose velocissime:confermo le lacrime per quanto riguarda i sei piedi sotto terra(migliore episodio finale della storia della tv!);per quanto riguarda cold case gran bel prodotto anche se ad un certo punto ho iniziato a seguirlo saltuariamente un po' come dicevi tu per la freddezza dei protagonisti un po' perchè certe storie mi mettevano addosso una tristezza angosciante...certo però che quell'urlo all'inizio della sigla mi mancherà un bel po'!!
    massimiliano

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    1. Massimiliano, il finale di Six feet under mi fa venire i brividi al solo pensiero.
      Per il resto, concordo pienamente anche su Cold case. Mi ci ero affezionato, sigla compresa! :)

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