giovedì 27 settembre 2012

True blood - Stagione 5

Produzione: HBO
Origine: USA
Anno: 2012
Episodi: 12




La trama (con parole mie): Sookie Stackhouse è in pericolo. Russell Edgington, millenario vampiro che già tempo prima l'aveva braccata e che tutti credevano morto, è in realtà ancora in vita, salvato dall'avventatezza di Eric e Bill e dall'intervento di un misterioso salvatore rimasto nell'ombra.
Come se non bastasse, ai guai di Sookie si aggiungono quelli di Alcide - licantropo innamorato della ragazza - con il suo nuovo branco, di Lafayette - perseguitato dalla presenza dello zio del suo fidanzato morto -, di Terry ed Arlene - cacciati dallo spirito evocato da una maledizione - e la presenza sempre più incombente dell'Authority, organo di governo che unisce Stato e Chiesa nella società vampirica.
Ma non è ancora finita: perchè Tara è stata uccisa davanti agli occhi di Sookie, e l'unica soluzione per poterla riportare indietro pare essere quella di farla trasformare in una figlia della notte.





Alla fine, è successo.
Dopo le avvisaglie della scorsa stagione, anche True blood incappa in un'annata di passaggio e crisi così come era accaduto ad un altro dei miei preferiti, Dexter, proprio nel corso dell'autunno passato.
Il serial dedicato alle disavventure di Sookie Stackhouse e degli abitanti di Bon Temps, la proposta più southern, passionale e "sudata" del piccolo schermo, tradisce le attese implodendo sotto il peso delle aspettative e dell'eccessiva quantità di carne al fuoco messa dagli autori a partire dalla già citata passata stagione: il solo ritorno di Russell Edgington, infatti, sarebbe bastato a rendere interessante una quinta tornata iniziata molto bene, con la trasformazione in vampiro di Tara e l'ombra dell'Authority ad incombere su Eric e Bill.
Alan Ball e i suoi sceneggiatori, invece, preferiscono buttare nel calderone di Bon Temps praticamente ogni creatura magica conosciuta, costruendo sottotrame spesso assurde ed inconcludenti, e per nulla utili all'economia dell'opera nel suo complesso pur di non perdere di vista nessuno dei protagonisti o l'attenzione di un pubblico che, rispetto alle prime stagioni, mi pare abbia abbassato considerevolmente la sua età media.
Dunque tornano in gioco le fate - che ho sempre trovato pessime ed involontariamente ridicole -, la vicenda di Alcide e del branco di licantropi di Shreveport finisce per fare da tappabuchi nei momenti di stanca degli episodi, la maledizione che porta Terry ed Arlene a confrontarsi con l'Efreet appare tirata per i capelli, i cambi di rotta improvvisi ed improvvisati finiscono per nuocere alla resa finale delle puntate come della stagione - Lafayette prima protagonista dello scontro con il brujo, poi relegato praticamente a comparsa, l'Authority che passa nel giro di una scena dall'essere completamente dedita all'integrazione all'integralismo da setta di invasati, Salomè e Russell che da vampiri millenari quasi invincibili divengono in men che non si dica lamentosi bambini cresciuti molto più vulnerabili di quanto non si potrebbe credere -.
Considerata la potenza che la serie aveva sfoderato nelle prime stagioni - e soprattutto nella terza - quest'approssimazione nella scrittura risulta davvero sconvolgente, senza contare i passaggi forzatamente action che fanno rimpiangere le atmosfere da thriller dell'annata d'esordio: se, poi, la poco sopportabile Sookie appare a suo modo contenuta, l'ancor meno sopportabile Bill acquista sempre più spazio, e se la sua metamorfosi in delirante messia malvagio potrebbe risultare interessante nell'ottica della sesta stagione dall'altra parte aumenta il timore di un True blood completamente Compton-centrico.
Ovviamente questo passo falso non è completo, e nel mezzo disastro ci sono alcune cose sulle quali sicuramente riporre le speranze future: in primis Eric, che seppur scombinato da una sceneggiatura per nulla all'altezza del suo personaggio si appresta a diventare l'effettivo protagonista maschile della serie; subito a ruota il duo Tara/Pam, nato per caso e divenuto uno dei più interessanti proposti dagli autori; il tutto senza dimenticare Alcide accanto al ritrovato padre e la giovane Jess, che ha ormai perduto sia Jason - sciroccato ulteriormente dall'ultimo "colpo di fata" ricevuto - che Hoyt, la partenza del quale è forse la sequenza migliore regalata dai dodici episodi.
La speranza, comunque, è che possa essersi trattato soltanto di una sbronza di esseri sovrannaturali e che presto si possa tornare al caro, vecchio, southern cajun style fatto di cattiveria - vera -, vampiri - altrettanto di sostanza -, e di un bel pò di pulp e sesso come si converrebbe a delle creature della notte che si rispettino.


MrFord


"Searching in the darkness, running from the day
hiding from tomorrow, nothing left to say
victims of the moment, future deep in doubt
living in a whisper until we start to shout."
Kiss - "Creatures of the night" -


14 commenti:

  1. due bicchieri???
    per me solo bottigliate contro questa stagione ridicola di fake blood!

    tra le atrocità, non hai citato l'accento alla canalis della "nostra" valentina cervi, russell edgington ridotto a macchietta, i balletti agghiaccianti della fata anziana, ecc ecc...

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    1. Sono stato indeciso sulle bottigliate fino all'ultimo, poi sono andato a rivedermi il voto che avevo affibbiato allo scarso Dexter dell'ultima stagione, e ho mantenuto lo stesso.

      Comunque, i balli della fata anziana sono terribili.

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  2. Pessima stagione davvero. Senza una tematica vera e soprattutto interessante. In ogni puntata aspettavo il colpo che l'avrebbe risanata, ma nulla. Quando poi ho visto Russell morire in quel modo ridicolo volevo chiudere lì. Spero anch'io sia una serie di passaggio, come lo è stata per me le scorsa di The Walking Dead che però con l'ultima puntata ha ripreso in mano una situazione altrimenti piatta e noiosa. Infatti aspetto con ansia la terza. Ma per TB bottigliate!! :D

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    1. Rossana, come dicevo al Cannibale, sono stato in dubbio per le bottigliate fino alla fine: di sicuro, la peggior stagione del serial fino ad ora.

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  3. Concordo assolutamente. Gli autori hanno deciso di puntare sul creare troppe, davvero troppe, storie secondarie, e alla fine hanno sbroccato. Questa stagione è al limite del ridicolo...

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    1. Alfonso, dici bene.
      Troppa carne al fuoco, e davvero mal gestita.
      Speriamo che si riprenda nella prossima.

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  4. L'ho abbandonata nel corso della seconda stagione, senza rimpianti.
    Sookie è irritante come pochi.

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    1. Jay, effettivamente Sookie è una martellata nei maroni, ma la serie merita, e la terza stagione è senza dubbio splendida.
      Peccato che ora stia perdendo parecchi colpi.

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  5. questa è una delle serie che ho tipo abbandonato dopo il pilot... io avrei bottigliato a prescindere :D

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    1. E invece io l'ho sempre sostenuta, almeno fino ad ora.
      Speriamo che l'anno prossimo le cose cambino, altrimenti partono le bottigliate a cascata! ;)

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  6. Guarda, la terza è sicuramente la migliore, qui hanno davvero peccato nel bruciare russel e nelle troppe inutili sottotrame...però è così trash che la preferisco alla quarta stagione, per davvero inutile, il cui unico momento decente è stata la (temporanea) morte di Tara...poi finalmente hanno mandato via Hoyt...ecchecavolo, ci voleva, vediamo la prossima....comuqnue due bicchieri mi sembrano più che adeguati...

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    1. Ivan, invece io tutto sommato la terza l'avevo apprezzata: in questa le storylines sono trattate proprio sommariamente, e alcune parti potevano esserci tranquillamente risparmiate - vedi le fate, che detesto -.

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  7. Sookie è solo una troia. E deve morire. Morire male.

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    1. Sookie non piace a nessuno, in effetti. Forse neanche a lei!

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