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giovedì 10 maggio 2018

Thursday's child




Nuova settimana di uscite e nuovo ospite che, avendo compreso il livello di pigrizia mio e del mio antagonista Cannibal, si è gentilmente offerto di scrivere una intro per la rubrica. Ringraziamo dunque Franco Battaglia non solo per l'ospitata, ma anche per questo "bonus".



Intro di Franco: E così, in una mattina di uggiosa pigrizia in riva al Trasimeno, vengo contattato dai maghi del dileggio, gli acrobati dello sberleffo, i Signori del sarcasmo e della tritatura cinematografica ad ampio spettro: nientepopodimeno che Cannibal Kid e Mr.Ford, per una estemporanea collaborazione.. avvampo e fibrillo che mia moglie mi fa:

“Ao.. ma chi t’ha scritto?! Margot Robbie?!?” No, Cannibal Kid…
(velo pietoso sulla replica...)

Ma eccomi qua, a sbrindellare il prossimo giovedi intasato di uscite che probabilmente non farebbero sold out neanche proiettate tutte insieme al pidocchietto sotto casa mia.


"Se volete invitare Ford ad una qualsiasi ospitata, sarà meglio ci sia vodka, e non acqua, in quelle bottiglie."


LORO 2

"Consentitemi, signori bloggers, ma forse non sapete con chi avete a che fare."

Franco: Dove Loro due sta proprio per “loro due”, ebbene si: RubynipotediMubarak, e Berlusca.
Il film è l’intensa rievocazione della votazione in aula, che accertò l’esatto grado di parentela della gnocchetta minorenne con un certo Presidente egiziano.
Si attende già il seguito, Loro “Tre”, dove verrà rivelato il nome del gestore telefonico che curava le comunicazioni tra Ruby e l’ex Premier (certo qualcuno sveglio e perspicace, potrebbe averlo già intuito dal didascalico titolo...).

Ford: secondo capitolo del film evento targato Sorrentino costruito attorno a una delle figure più grottesche nonchè in grado di mettere d'accordo questo vecchio cowboy e Peppa Kid, Berlusconi.
Non ho ancora visto il primo, ma come sempre quando c'è di mezzo Sorrentino le aspettative sono alte. Speriamo non vengano deluse come quando Cannibal ti invia il post delle uscite cinque minuti prima della pubblicazione per sabotarti.
Cannibal Kid: Siamo sicuri che Loro 2 sia un film su Ruby e Berlusca, e non su me e Mr. Ford?
Sorrentino è sempre imprevedibile e quindi, finché non avrò visto entrambe le parti spero una dietro l'altra come fatto con Kill Bill e Nymphomaniac, non posso giurare che non sia davvero così. In ogni caso, credo ne vedremo delle belle. O delle brutte, a seconda dei punti di vista.

SI MUORE TUTTI DEMOCRISTIANI

"Mi sa che Ford e Cannibal non si risponderanno all'invito. Solo la Red Bull a quei due beoni non basta."

Franco: Praticamente la telecronaca di una seduta a Botteghe Oscure.
Volti noti in “piano piano” sequenza, e tanti altri in slow motion, tanto per far capire quali sono le bradipesche tendenze politiche nazionalpopuliste..
Io proporrei Cannibal Presidente del Consiglio… ma avrebbe la fiducia di Mr. Ford?!?
Ford: direi che sono anch'io favorevole a Cannibal Presidente. A patto che mi nomini portaborse o guardia del corpo o accompagnatore delle sue accompagnatrici.
Cannibal Kid: Mattarella mi ha appena assegnato un mandato esplorativo. Anche se credo sia più per la Siberia che per l'Italia. In ogni caso accetto l'appoggio dell'alleato Franco, e pure quello esterno a sorpresa del solitamente oppositore Ford, e sono pronto a fare il Premier. Io se non altro in 60 giorni non solo farei un Governo, ma sarei pure in grado di distruggerlo.

LA BANALITA’ DEL CRIMINE

"Ford, sarà abbastanza grande questa fossa per l'ego di Cannibal?" "Non saprei, Franco. E' davvero smisurato."

Franco: ...riprende suo malgrado, la banalità del soggetto, di spazzini del crimine esistono svariatissimi esempi, ma il deja vu non sembra spaventare le brillanti e volenterose regie di casa nostra.
Voglio fare a meno di questa ennesima banalità che cerca addirittura di somatizzarsi nel titolo, voglio criminalizzarle le banalità fatte film, voglio che alla porta di Maltagliati suonino alla porta domani mattina:
“Chi è?” “Sono Wolf, risolvo problemi (ed elimino registi, su richiesta dei miei amici bloggers)”.
Ford: a questo giro la distribuzione si deve essere dimenticata che esistono anche film non prodotti in Italia. O forse, su suggerimento di Cannibal, ha deciso di farmi girare le palle.
Cannibal Kid: Caro Mr. Wolf, non è che oltre ai registi elimini anche i bloggers? Ce ne sarebbe uno che si chiama quasi come te di cui mi disferei volentieri...

TONNO SPIAGGIATO

"Perfino così sono più veloce di Ford alla guida!"

Franco: Speravo che il protagonista fosse Alessandro Gasmann sotterrato dalle sue famigerate scatolette tracimanti olio motore… invece pare che sia ancora Matano (orfano di Bisio) a sperperare sovvenzioni statali… un Matano va preso a piccolissime dosi (un po’ come Cannibal e Mr. Ford) fino a poterne fare serenamente a meno. Specie al cinema (..ma pure a Italia’s Got Talent… sia chiaro..).
Ford: altro giro, altra italianata, questa volta con protagonista Matano, che non mi da fastidio o mi sta sulle palle, ma è l'emblema dell'inutilità totale. Come sia possibile che abbia fatto questa carriera è una domanda che è meglio non porsi.
Cannibal Kid: Matano è uno dei comici meno comici oggi in circolazione, fatta eccezione per gli insuperabili (tanto per rimanere in tema di tonno) Ruffini e Brignano. Se però vorrò vedermi un film che mette un sacco di tristezza, potrei farci un pensierino (cannibalino).

IL DUBBIO - UN CASO DI COSCIENZA

"Ecco che fine fanno le porcherie che scrivono quei tre sulla rubrica di questa settimana!"

Franco: Medico legale specialista in autopsie, causa incidente stradale a bimbo che morirà qualche giorno dopo: per colpa della botta o per l’assunzione di pollo avariato acquistato dal papà indigente?
Ecco la delicata metafora di noi che subiamo mattonate al cinema per colpa di una produzione indecente (o perché non capiamo un tubo di cinema e ci fidiamo delle recensioni di Cannibal e Ford?)
Un caso di incoscienza cinematografica dove l’unico dubbio che monta davvero è sapere se il regista sia in analisi da più o meno di due anni.
Ford: il Cinema iraniano è da sempre tra i miei preferiti, eppure c'è qualcosa, in questo film gettato allo sbaraglio nella settimana dell'italianità, che non mi convince. Che abbiano scelto una sòla per far fare bella figura ai nostri? O per dirla in un altro modo: che abbiano scelto un Cannibal per far far bella figura agli altri bloggers?
Cannibal Kid: Il dubbio sul vedere o meno questo probabile mattonazzo iraniano, non firmato da Asghar Farhadi quindi quasi di certo una sòla fordiana, non si pone nemmeno. Quello sul preferire Posto di bloggo o White Russian nemmeno. Franco Battaglia vince la battaglia alla grande!

SHOW DOGS - Entriamo in scena

"Mi dispiace, ma il ruolo di Cucciolo Eroico è già stato assegnato."

Franco: E io sicuro che finalmente Pannofino, Accorsi, Degan e la Golino, girassero una pellicola tutti insieme… invece no, dopo Quel pomeriggio d’un giorno da cani (dove neanche Accorsi riuscì a strappare un guaito), questi di Show dogs, sono davvero cani, e recitano - giustamente - da cani. Ecco l’equivoco.
Ma attrarre pubblico in sala con questo stratagemma non è corretto, proprio no, un po’ come attrarre pubblico su Pensieri Cannibali spacciando Lampur di Postodibloggo come guest star...ahah
Ford: diciamo pure che il mio desiderio di vedere un film con una schiera di cani protagonisti doppiati a caso da personaggi più o meno noti del panorama italiano è lo stesso che ho di visitare Casale Monferrato. Prossimo al sotto zero.
Cannibal Kid: Non vado d'accordo con i cani, né tantomeno con gli attori cani. E nemmeno con i bloggers cani. Sorry, Ford. ;)

BENVENUTO IN GERMANIA!

"Mi sa tanto che a Franco ci vorrà ben più di una birretta, per reggere quei due squilibrati!"

Franco: Senta, Berger, come mai si è imbarcata in questa sorta di francesata?!?
Non lo sa che gli immigrati in Germania hanno un futuro solo se stanno al Bayern?
In Italia, Albanese, li riporta a casa e lei ci gioca al familienfreund?
Se certo cinema continua così.. la Merkel rimette su il muro...
Ford: film tedesco che sa di francese che puzza di cannibalata lontano un chilometro, una di quelle produzioni che fossero girate negli USA Cannibal massacrerebbe volentieri, e invece quando fingono di far parte del radicalchicchismo europeo esalta. Altro titolo che rimbalzo ai miei due colleghi.
Cannibal Kid: Benvenuto su Pensieri Cannibali, caro Franco! E Malvenuto a te, caro Ford!
Questa è una cruccata che sa di francesata che parla di immigrati? Meno male che l'hanno fatta uscire prima che Salvini salga al Governo, altrimenti quello era capace di bloccarne l'uscita. E io 'sta simpatica cacchiata dell'eurozona me la voglio vedere.

LE GRIDA DEL SILENZIO

"Ecco la kriptonite di Ford: le vodke aromatizzate tipiche delle feste teen cannibali!"

Franco: Un gruppetto di Amici (ma senza la De Filippi) si addentra in un bosco dove alterchi psicologici e scontri generazionali si alternano fino a che i malcapitati si imbatteranno nella casa dalle finestre ridacchianti del Grande Fratello, alcuni riusciranno ad evitarla e si imbarcheranno alla volta della Shutter Island dei Famosi.
L’Ardua sentenza al Televoto finale.
Fine della conversazione in chat
Digita un messaggio...
Ford: credo che il commento di Franco sia più bello di quanto possa sperare di essere il film.
Cannibal Kid: Il film girato da Franco nella sua testa me lo voglio vedere. Quello girato per davvero anche no, grazie.

giovedì 29 marzo 2018

Thursday's child



Nuovo episodio della rubrica a tre più scoppiettante della rete e nuovo ospite che, complice il nome, giunge per tentare di arbitrare il duello che ormai da anni si perpetua tra questo vecchio cowboy ed il suo rivale Cannibal Kid, ideatori e co-conduttori di questo spazio ormai da tempo immemore o quasi: Marco Grande Arbitro.
Sarà riuscito questo imparziale terzo conduttore a tenere a bada i contendenti? E ce ne sarà stato davvero bisogno?

"E secondo te questo Marco Grande Arbitro dovrebbe essere buono a giudicarmi!?"


Ready Player One

"All'attacco! Sgominiamo tutti i robottoni made by Del Toro!"

Marco Grande Arbitro: Ringrazio il duo Cannibal & Ford per questa ospitata, ma devo mettere le cose in chiaro: oggi non mi metterò a fare il nerd del cinema. Toh, ma guarda un po'; iniziamo con il film più nerd e citazionistico degli ultimi 8 anni! Bravo Spielberg e complimenti a Ernest Cline, ma diciamolo: questo revival nostalgico degli anni '80 e '90 ha rotto i coglio... NO! OK... LA SMETTO DI FARE IL FINTO RADICAL CHIC: QUESTO È IL FILM CHE TUTTI I NERD VOGLIONO VEDERE! È uscito quasi in sordina, ma già dal trailer si vede che trasuda di tutte quelle cose che piacciono a noi amanti della cultura pop. Sono sicuro che ci sarà almeno una scena/situazione/personaggio che toccherà la sfera geek dello spettatore. Sarà il film manifesto della retronostalgia? Staremo a vedere... Intanto, possiamo dire senza problemi che questo è il blockbuster perfetto per questa Pasqua 2018!
Cannibal Kid: Steven Spielberg è uno dei registi più massacrati da Pensieri Cannibali degli ultimi anni, si vedano gli spernacchiati War Horse, The Post, Il ponte delle spie e Il GGG. Quello che molti non sanno è che c'è anche uno Spielberg che amo, o meglio ho amato. Quello più fantascientifico, quello più 80s, quello di E.T.. Il suo nuovo Ready Player One sembra quindi avere tutte le carte in regole per tornare a conquistare il mio cuore, soprattutto per quella patina da revival di 80s e 90s che a me personalmente non ha ancora stufato. Figuriamoci a quel vecchio nostalgico di Ford e a quel geek di Marco 2...
Ford: Spielberg negli ultimi anni ha infilato una serie di pacchi davvero niente male, ma l'hype per Ready Player One è altissimo. Il romanzo di Cline è una bomba, e se Spielberg fosse riuscito a mantenerne lo spirito buttandoci dentro effettoni e visionarietà - oltre alle citazioni a pacchi - potrebbe rivelarsi uno dei cult dell'anno. O almeno, lo spero: anche perchè se il vecchio Steven fallisce su questo, per me può essere considerato bollito senza ritorno.

Tonya

"Tranquilla, poteva andarti peggio: Ford avrebbe potuto darti uno strappo in macchina!"

Marco Grande Arbitro: Gli americani sono bravi a raccontare le vite bizzarre di gente eccentrica. Tonya Harding è stata una pattinatrice incazzosa, circondata da gente altrettanto teste di ca...spita! Solo Margot Robbie e Allison Janney valgono la visione del film. Da vedere!
Cannibal Kid: E che aspetti ancora a vederlo, Grande Arbitro chiamato quest'oggi al difficile per non dire impossibile compito di arbitrare l'ennesimo scontro dell'eterna sfida tra me e Ford? Io l'ho già guardato, recensito (http://www.pensiericannibali.com/2018/02/i-tonya-and-you-you-suck.html) e adorato. Perché ai film con gente incazzosa e teste di ca... è difficile che non voglia bene. A Ford però, che pure risponde alla descrizione, col ca... che gli voglio bene.
Ford: anche io l'ho già visto, e purtroppo per tutti noi l'ho trovato decisamente valido, proprio come Cannibal. Niente match, dunque, almeno per ora: aspetto però di pubblicare il post la settimana prossima in modo che Peppa Kid trovi comunque qualcosa da criticare del mio punto di vista.

Nelle pieghe del tempo

"Ma dove siamo finiti!? In un incrocio tra un film di Malick e Annientamento!?"

Marco Grande Arbitro: Film Disney tratto da un libro che non conosco. Mi hanno detto che è davvero un bel romanzo per ragazzi! Nonostante parli di distorsioni spazio-temporali, la pellicola mi interessa davvero poco... Ma dico: avete visto come hanno truccato Oprah Winfrey? Sembra un lampadario! Dopo la visione esclameremo il classico: "Era meglio libro"? Staremo a vedere...
Cannibal Kid: L'unico motivo per cui potrei vedere 'sta disneyata clamorosa persino per gli standard Disney è la mia adorata Reese Witherspoon. Per il resto è una di quelle bambinate che Ford fingerà di schifare per darsi un contegno, ma poi in gran segreto amerà. Come tutto ciò che proviene dalla casa di Topolino.
Ford: nonostante Cannibal continui a pensare che io sia un fan sfegatato di tutto ciò che è Disney, sarà lui il primo a correre a vedere questa roba, perchè quando qualche suo protetto dirige o recita in qualche nuovo titolo diventa più groupie di me rispetto a Clint e Sly.

Contromano

"Queste calze urticanti sono giuste giuste della taglia di Salvini, ma se vuoi puoi sempre rifilarle a Cannibal Kid."

Marco Grande Arbitro: Ma quanti film di Antonio Albanese stanno uscendo negli ultimi mesi? Almeno è una comicità intelligente, non volgare da cinepanettone, che ti lascia anche da pensare. Il tema dell'immigrazione è molto serio, spero solo che non la butti in buonismo.
Cannibal Kid: Io sento la puzza di buonismo lontano un miglio. Anche se Albanese un tempo era uno imprevedibile e fuori dagli schemi. Un tempo però... Adesso è solo uno qualunque, anzi qualunquemente.
Ford: ancora una volta, purtroppo, mi trovo dalla parte del Cannibale. Marco, ma che combini!? Vuoi proprio fare il ruolo dell'arbitro osteggiato da tutti i giocatori in campo!?

Io c'è

"Fidati, piccoletto: a casa Ford si beve di più e meglio."

Marco Grande Arbitro: Una commedia che fa ironia sul concetto di religione. Dopo questo film l'Ionismo diventerà culto professato in Italia? Oppure se non se lo filerà nessuno? Staremo a vedere... In ogni caso, complimenti per la scelta d'uscita: farlo uscire qualche giorno prima di Pasqua è una bella sfida!
Cannibal Kid: Un film che sembra più antireligioso che religioso a Pasqua ci sta. Il protagonista poi è Edoardo Leo, attore che a me sta simpatico e che Ford invece considera sopravvalutato, quindi mi sembra una doppia ragione per accettare la sfida!
Ford: l'idea di ironizzare sulla religione per Pasqua è assolutamente valida, peccato che questa robetta si rivelerà la classica commediola italiana inutile portata alla ribalta dall'altrettanto inutile Edoardo Leo.

Era giovane e aveva gli occhi chiari

"Questa robetta mi pare uno di quei cocktail sciapi che si beve Peppa Kid!"

Marco Grande Arbitro: Non sono un'amante del cinema romantico, specialmente se è indipendente come questo. Non capisco se sia un drammone o una commediona... Questo è un film che lascio volentieri Cannibal Kid!
Cannibal Kid: Grande incognita della settimana. Potrebbe essere una cannibalata teen made in Italy coi fiocchi, di quelle che fanno rivoltare lo stomaco a Ford, e di cui quindi c'è sempre un gran bisogno. Potrebbe però essere anche una robina semi-amatoriale di quelle inguardabili persino per me. E ho detto tutto.
Ford: sugli occhi chiari ci siamo - almeno per quanto mi riguarda - ma giovane, di noi tre, non è rimasto nessuno. Dunque meglio saltare a piè pari l'ennesima robetta italiana senza senso.

L'ultimo viaggio

"Porca puttana, sono più vecchio di Ford!"

Marco Grande Arbitro: Un film tedesco che rievoca emozioni passate, incentrate nel tema del viaggio. Ma è Il Posto delle Fragole? Lo lascio a Ford, che saprà parlarne meglio di me :P!
Cannibal Kid: Tipica pellicola finto autoriale di quelle che una volta Ford si sparava giusto per darsi un tono da intellettuale. Adesso che nemmeno lui, resosi conto che tanto 'sta cosa tanto non se la beveva nessuno, li guarda più, ma chi diavolo se li fila 'sti film? Chi?
Ford: effettivamente, come giustamente dice Marco, pare quasi una versione in minore de Il posto delle fragole, Capolavorone di Bergman che non credo proprio verrà eguagliato da questo film da pomeriana per vecchie signore radical in stile Cannibal Kid. Direi che viaggerò molto volentieri verso altri lidi.

domenica 30 aprile 2017

Lui è tornato (David Wnendt, Germania, 2015, 116')





Penso che, senza ombra di dubbio, una delle rappresentazioni del Male più significative della Storia e della cultura popolare abbia il volto di Adolf Hitler.
Il responsabile dell'ascesa del Reich e di tutto quello che accadde tra gli anni trenta e quaranta in Germania ed in Europa, per quanto terrificante al pari di tanti altri dittatori assolutisti - da Pinochet a Duvalier, passando per i fin troppo numerosi casi in Africa ed in Oriente -, è divenuto un simbolo di quanto agghiacciante possa essere l'opera dell'Uomo a questo mondo, e rappresenta per la Germania una ferita ancora aperta, un personaggio pericolosissimo con il quale confrontarsi anche e forse soprattutto quando lo si fa in chiave grottesca o ironica.
Lui è tornato, giunto sugli schermi del Saloon in ritardo rispetto all'uscita in sala, rientra nel novero degli esperimenti coraggiosi tentati sul grande schermo a proposito della figura del Fuhrer, e senza dubbio finisce per rappresentare una visione "sul filo", a metà tra la genialità e la classica cagata fuori dal vaso, tra le risate e l'inquietudine che alcune riflessioni possano generare.
In tutta onestà, infatti, non solo non saprei dare una collocazione precisa ad un film come questo, che passa dalle suggestioni di critica sociale di uno dei Von Trier a mio parere più interessanti, Il grande capo, alla sfrontatezza nera di cult come Le mele di Adamo fino ad arrivare all'attualità sfrenata - per quanto folle possa suonare, se Hitler o uno come lui dovesse fare ritorno in un contesto storico delicato come quello in cui viviamo, rischierebbe davvero di fare molti proseliti, si veda ad esempio, pur se non comparabile, l'ascesa di Trump negli States come cartina tornasole per gli effetti del terrore sul mondo e la società -, ma anche nella mera valutazione, che si scontra con la bizzarra natura del prodotto, la sua apparente povertà tecnica associata ad idee metacinematografiche e profonde ed una sensazione di quasi disagio che giunge al termine della visione, legata a doppio filo alla presa di coscienza di quel "Hitler è dentro tutti noi" che rappresenta non tanto un'ammissione di colpa da parte della Germania, ma dell'Umanità intera, che quando guarda dentro l'abisso, spesso e volentieri non ricorda che l'abisso ricambia, ed influenza non poco.
E per quanto, dunque, mi sia divertito ad osservare le gesta dell'Hitler trapiantato nel nostro tempo mentre chiama i suoi seguaci "negri" imitando il gergo dei rappers che ribaltano l'appellativo dispregiativo per indicare i loro amici più stretti o manifesta la propria preferenza per il partito dei Verdi, d'altra parte sono rimasto agghiacciato rispetto alle risate che susciterebbe nelle vesti di "comico", o ai proseliti che raccoglierebbe soprattutto in strada, considerata la crescente psicosi da attentati, immigrazione, crimine e via discorrendo.
Una produzione, dunque, quella di Wnendt, che potrebbe essere considerata quasi horror, e che porta alla luce molti nervi scoperti della società anche a quasi un secolo dagli inizi dell'ascesa di Hitler: il terrore, la manipolazione, la strumentalizzazione sono mezzi usati allo stesso modo ancora oggi, pur se attraverso canali differenti.
E se dovesse arrivare, purtroppo per noi, un nuovo Hitler - o chi per lui - e sapesse usarli, allora ci sarebbe davvero ben poco da ridere.




MrFord




 

lunedì 27 marzo 2017

Victoria (Sebastian Schipper, Germania, 2015, 138')




Se, nel corso della vita, vi siete concessi qualche nottata wild, sarà di sicuro capitato, qualche volta, di trovarsi in situazioni - pur non così estreme, sia chiaro - in pieno stile "Fuori orario" - che non solo è uno dei titoli che preferisco di Scorsese, ma uno dei miei cult assoluti -: personalmente ricordo l'ultimo giorno che passai a Barcellona nel mio viaggio in solitario del luglio duemilasei, nel pieno del mio periodo allo stato brado.
Avevo passato il pomeriggio a tatuarmi - quello che, allora non lo sapevo, sarebbe stato il secondo di una lunga serie - e dopo aver mangiato qualcosa al volo avevo deciso di rivedere l'amica di una tizia con la quale ero uscito a Milano nel corso di giugno che si trovava a nella città catalana per lavoro e che avevo già incontrato un paio di sere prima per andare al Michael Collins, un pub irlandese di fronte alla Sagrada Familia che negli anni è diventato la mia seconda casa ad ogni visita in quello che è uno dei miei posti preferiti al mondo, dove era in programma un concerto acustico di un duo argentino che aveva in scaletta una serie di cover di classici del rock niente male.
Ad una certa ora, l'amica della mia amica decise di prendere un taxi per tornare a casa, e sul punto di rientrare in albergo - in fondo il giorno dopo avevo il volo di ritorno - pensai invece di riprendere posizione al Michael Collins e vedere quantomeno la fine dell'esibizione: quando arrivò, diversi Jameson e Coca dopo, venni fermato da una fanciulla niente male che mi disse "Hola, Working Class Hero!", alludendo alla scritta sulla t-shirt che indossavo.
Venni a sapere che non era spagnola neanche lei, bensì americana, si chiamava Dawn ed insegnava alla scuola americana - per l'appunto - a Barcellona: le cose si fecero quasi subito abbastanza ovvie, ma lei, nel locale con un'amica, mi disse che avremmo dovuto trovare qualcuno anche per la suddetta in modo da poterci divertire come si conveniva senza sensi di colpa da parte sua.
La scelta ricadde su un giovane ben vestito che pareva uscito da Wall Street, inglese, che propose di prendere un taxi a sue spese ed andare a casa sua: ricordo un appartamento esageratamente grande per un single in una città straniera, privo di qualsiasi quadro o immagine alle pareti e di mobili che non fossero la cucina, il divano e i letti delle due camere da letto.
Ci disse di non credere ad altro che al fare soldi, e dunque non gli interessava abbellire casa sua, tanto che televisione e stereo erano bellamente appoggiati sul pavimento: per quello che ne sapevo, poteva essere tranquillamente un serial killer.
Fortunatamente andò bene, sparì in camera sua dicendo che doveva alzarsi presto il giorno seguente, l'amica di Dawn tenne il divano mentre io e lei ci aggiudicammo la camera degli ospiti: la mattina seguente il tizio - non ricordo il suo nome - ci pagò di nuovo il taxi fino alla Sagrada e tanti saluti.
La cosa divertente fu che non sapevo ancora che avrei passato le successive trentasei ore all'aeroporto di Barcellona a causa di uno sciopero del personale di terra, dormendo accanto ad una ragazza olandese conosciuta in coda nell'area del check in sdraiati su scatoloni piegati come senzatetto con i bagagli a mano come cuscini, dimenticando il pin del bancomat e di conseguenza impietosendo la stessa ragazza che finì per offrirmi cena e colazione in aeroporto prima di riuscire entrambi finalmente a ripartire.
Ma tant'è.
Il bello di notti così, è l'improvvisazione totale.
Ed è anche il bello di Victoria, un gioiellino strepitoso girato grazie ad un vertiginoso piano sequenza di quasi due ore e venti che ha tutta l'energia, l'emozione, la paura, la magia di notti come quelle, in cui può andarti bene e regalare aneddoti che racconterai per tutta la vita o male, e portartela via.
Inutile raccontare di più di una vicenda che afferra lo spettatore e non lo lascia neppure al termine della visione, che passa dall'ironia e spontaneità della commedia romantica - quasi fossimo tornati ai tempi di Before sunrise - alla tensione del thriller in cui scappa sempre il morto, dall'intimismo - la parte di scoperta al pianoforte di Victoria e Sonne - all'hard boiled - la rapina e la fuga -, quasi avessero fatto un cocktail con il già citato Fuori orario, Enter the void, Irreversible, L'odio e Linklater, senza sbagliare praticamente nulla.
Sinceramente, se non avete mai avuto, nella vita, qualche nottata totalmente priva del vostro controllo, vi consiglierei di recuperare per evitare di perdervi qualcosa di unico, e se volete sentire quanto il Cinema, a volte, può avvicinarsi alla vita, dovete perdervi dentro un film come questo.
Perchè sarà come il ricordo della gioventù senza freni, il sogno di qualcosa che poi, chissà, forse non si sarà avverata, quella notte che rappresenterà per sempre la notte.
Anche quando non avremo vinto.
Anche quando saremo solo sopravvissuti.
Perchè sarà comunque la nostra notte.
Una volta e per sempre.



MrFord



 
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