martedì 23 maggio 2017

Insospettabili sospetti (Zach Braff, USA, 2017, 96')




Nel corso delle ultime stagioni cinematografiche la mancanza di nuove idee così come di produzioni, personaggi e situazioni pronti a diventare instant cult ha provocato un fenomeno decisamente curioso, quello della riscossa dei "vecchietti", leggende dello schermo dal punto di vista attoriale o di charachters riproposte in modo da solleticare la fantasia dei nuovi fan e l'amarcord dei vecchi: dalla saga degli Expendables ai ritorni di Rocky e Terminator, passando per operazioni come Il grande match o Stand up guys, chiaramente basate sull'effetto nostalgia.
Inutile dire che, per la maggior parte di questi titoli, il mio livello di esaltazione sia stato piuttosto alto, essendo cresciuto fortunatamente in un decennio - i mitici eighties - che praticamente ha macinato cult uno dietro l'altro: purtroppo, però, ormai il fenomeno ha raggiunto il suo punto di saturazione, e così come per i supereroi - altro genere ultimamente andato alla grandissima - rischia di stancare perfino i fan più accaniti come il sottoscritto.
Questo Insospettabili sospetti - terribile adattamento italiano, come al solito, dell'originale Going in style - fa parte, purtroppo, del novero: nonostante, infatti, la presenza di tre mostri sacri come Morgan Freeman, Alan Arkin e Michael Caine, alcuni passaggi molto divertenti ed una riflessione sociale non banale, il lavoro di Zach Braff - che tutti noi ricorderemo per Scrubs davanti alla macchina da presa, ma non è da dimenticare l'interessante La mia vita a Garden State, realizzato invece come autore - si presenta come inplausibile e poco avvincente nonostante il minutaggio favorevole, finendo per trasformarsi da commedia dissacrante sull'avanzare dell'età e sul riscatto dell'uomo della strada nel più classico dei film buonisti pronti a mettere d'accordo tutti con il più prevedibile finale che si possa immaginare.
Certo, il prodotto funziona, non fa incazzare ed è perfetto per una visione disimpegnata, ma non aggiunge nulla a questo nuovo "genere", ed anzi finisce per confermare i dubbi rispetto ad una saturazione del mercato dello stesso: Michael Caine e soci che scherzano a proposito di quanti anni restano loro da vivere sono sempre mitici da vedere, ma forse è ora di cominciare a valutare di tirare fuori dal cilindro qualche idea nuova che vada oltre il (ri)pescare attori, situazioni e personaggi che siano garanzie e sbatterli sullo schermo sicuri che bastino i loro nomi a portare a casa il risultato.
Ad ogni modo, doveste aver voglia di un film leggero ed innocuo, pronto a riempire una serata in cui il sonno e la stanchezza la fanno da padroni, Insospettabili sospetti farà al caso vostro.
Non aspettatevi troppo, e non pensiate che si possa andare avanti ancora per molto così: e certo non a causa del poco tempo che sulla carta rimane a certi pezzi da novanta.




MrFord



2 commenti:

  1. Non sapevo neanche fosse di Zach Braff!
    A tempo perso, prima o poi lo vedo di sicuro.
    Per quanto mi piacciano i vecchietti, e si sa, ultimamente questi film mi sono venuti un tantino a noia.

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    Risposte
    1. Tu sai che io adoro i vecchietti, ma ormai cominciano a stancare anche me: troppo scontate le vicende, e ormai troppo uguali uno all'altro i film. Peccato.

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