venerdì 20 maggio 2016

Film rivalutati

La trama (con parole mie): complice un'idea davvero interessante del buon Jean Jacques promossa come Day per bloggers in modo da togliere la ruggine che da mesi pare essersi depositata sulle iniziative di gruppo, si dedica la giornata di oggi ad una carrellata di pellicole negli anni rivalutate, dal sottoscritto, in positivo o in negativo, complici reiterate visioni, il Tempo e l'età, che spesso e volentieri ci fornisce punti di vista differenti rispetto a titoli apparsi la prima volta come delusioni o must assoluti.




AMORES PERROS di Alejandro Gonzales Inarritu


All'epoca dell'uscita - lo vidi in una sala semideserta in solitaria - rimasi stregato dal Pulp fiction messicano che lanciò nell'orbita che conta il doppio premio Oscar Inarritu, che per un breve periodo divenne il mio idolo incontrastato: alla lunga, per quanto ancora ami questo film, ho di molto rivalutato la valutazione complessiva, che deve tantissimo a Tarantino, per l'appunto, e a parte una tecnica pazzesca mostra tanta pancia ma poco controllo.


ROMEO+GIULIETTA di Baz Luhrmann


Ricordo che fui trascinato al Cinema dalla mia fidanzata - se si può definire così una storia di poche settimane a diciassette anni - insieme ad un altra coppia di amici a causa di Di Caprio e passai il secondo tempo a limonare duro e a mettere le mani sotto la maglietta della suddetta sbattendomene di Luhrmann e soci.
Con il tempo, ho rivalutato tantissimo - ed in positivo - lo straordinario lavoro di adattamento alla modernità operato da Luhrmann su uno dei drammi più noti del Bardo.


HEAT - LA SFIDA di Michael Mann


Se torno con la memoria alla prima visione di Heat - La sfida, quasi non ci credo io stesso.
Mi parve verboso, lungo, inconcludente, in completo contrasto con la fama che lo precedeva e le descrizioni di mio fratello: già alla seconda visione, cambiai completamente punto di vista.
Insieme a Vivere e morire a Los Angeles e Point break, infatti, può essere considerato l'action d'autore definitivo made in USA.


ARANCIA MECCANICA di Stanley Kubrick



Altra storia curiosa: vidi per la prima volta Arancia meccanica in sala con mia madre, nel duemilauno, quando fu presentato nella versione rimasterizzata per i trent'anni dall'uscita: ricordo che, per quanto strabiliato, trovai il tutto dannatamente datato, e pensai che, forse, almeno in parte la sua fama poteva essere considerata eccessiva.
Non molto tempo dopo, rivedendolo in VHS, rimasi a bocca aperta di fronte ad una scena in particolare che mi aprì gli occhi non solo a proposito di questo Capolavoro, ma anche dell'opera tutta del genio assoluto Kubrick.


FERRO 3 di Kim Ki-Duk



Nuovo titolo, nuova fidanzata - questa volta una storia davvero seria -, qualche anno dopo Luhrmann: stavo ancora scoprendo Kim Ki-Duk, ed ero abituato alla ruvida, violenta bellezza dei suoi primi lavori, e finii per essere spiazzato dall'eterea spiritualità di Ferro 3.
Ci vollero almeno un altro paio di visioni prima di apprezzare completamente quello che, forse, è uno dei titoli più significativi della carriera del cineasta coreano.


CRANK di Neveldine e Taylor


Nel mio periodo di allontanamento dall'action e dalle tamarrate, preso completamente dal solo Cinema d'autore, Crank mi parve una vera schifezza, un insulto alla settima arte tutta.
Fortunatamente, quel periodo è finito ed il sottoscritto è arrivato al disintossicarsi dalle stronzate da radical finendo per godersi al meglio chicche come questa, e come il suo seguito.
Il discorso varrebbe anche per i miei titoli favoriti del genere action, e perfino per la saga di Rocky, ma ho pensato di sfruttare uno dei film che di norma meno cito e che, ad oggi, mi esalta davvero alla grande.


DISTRICT 9 di Neil Blomkamp



Quando approcciai per la prima volta il lavoro dell'enfant prodige ormai imploso Neil Blomkamp, avevo in testa ancora le parole entusiastiche di mio fratello, ma a parte lo schierarmi con i Gamberoni, non trassi troppo godimento dalla visione: occorsero un paio di altri passaggi per seguire le orme del percorso già fatto anni prima con il succitato Heat - La sfida, e finire per considerare District 9 uno dei grandi classici di fantascienza contemporanei.
Peccato davvero che, con i film successivi, il buon Neil non sia più stato in grado di raggiungere gli stessi livelli.


THE DEPARTED di Martin Scorsese


Scorsese è un Maestro, e su questo non ci sono dubbi. Complici il cast all star ed una storia tra il noir ed il poliziesco che avevo già apprezzato nella sua versione made in Hong Kong, uscii dalla sala soddisfatto e pronto ad applaudire alla grandiosa messa in scena orchestrata dal vecchio Marty: ad oggi trovo The Departed una delle pellicole più convenzionali di Scorsese, paradossalmente quella che è riuscita a regalare allo stesso il tanto agognato Oscar - un pò com'è accaduto quest'anno per Di Caprio con The Revenant -.
Niente di davvero grave, ma si sa che da un grande ci si aspettano sempre cose grandi.

KUNG FU PANDA di John Stevenson e Mark Osborne


La prima volta che il mio cammino incrociò quello di Po fu con Julez, nei primi mesi della nostra convivenza, quando non avevamo orari, vivevamo in centro a Milano ed avevamo un Cinema praticamente sotto casa.
Tanto mi divertì il film, quanto detestai il finale, in contrasto con la filosofia di accettazione del diverso e di tolleranza espressa fino a dieci minuti dall'epilogo.
La passione del Fordino per il personaggio del paffuto panda passato dall'essere un fan nerd dei Cinque Cicloni a Guerriero dragone esperto di kung fu e le decine di visioni dello stesso hanno finito per smussare gli angoli e trasformare questo film in un vero e proprio cult del Saloon.

SALVATE IL SOLDATO RYAN di Steven Spielberg



Questo film ha una storia curiosa, rispetto al sottoscritto: lo vidi in videocassetta pirata ai tempi dell'uscita in sala, e rimasi emozionato oltre misura dalle storie dei singoli soldati raccontati da Spielberg, in un periodo - quello dell'adolescenza - in cui l'ideale romantico della tragica morte eroica da giovane mi rapiva, e non poco.
Lo rividi nel pieno del mio periodo da radical appassionato di proposte d'autore e, a parte la tecnica indubbia mostrata nella sequenza dello sbarco, trovai il tutto infarcito di una retorica a stelle e strisce eccessiva.
Quando, recuperato in bluray, affrontai una nuova visione per raccontarlo anche qui al Saloon, riscoprii una sorta di via di mezzo tra le due posizioni: epoche diverse per vite che sembrano diverse.




MrFord




Partecipano all'iniziativa con coraggio anche:

http://nonceparagonecinema.blogspot.com/2016/05/film-che-ho-rivalutato-donnie-darko.html
http://directorcult.blogspot.com/2016/05/i-film-che-ho-rivalutato.html

27 commenti:

  1. Di che scena stai parlando,relativamente ad Arancia meccanica?
    Io l'ho trovato datato e noioso,mi aspettavo un film scioccante ed invece...
    Grande Crank,ed anche il soldato Ryan mi piace molto.Ma noi la retorica a stelle e striscie l'adoriamo ;)
    Per Kung fu panda,tu hai il Bonus Bimbo Entusiasta(da qui BBE),diciamolo XD
    District 9 mi annoiò talmente tanto che IO abbandonai il Khal sul divano per mettermi a fare altro(cosa ESTREMAMENTE rara,si solito capita il contrario),ne apprezzo a posteriori la storia,ma non la regia.
    Amores perros e Ferro 3 non li ho visti,Heat e R+J visti ma senza grossi entusiasmi.Mi ricordo che mi diede fastidio l'ambientazione moderna con le battute antiche,nel secondo.
    The Departed è un compitino fatto bene,senza grossi guizzi.

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    1. La sequenza in cui Alex picchia i Drughi con Beethoven in sottofondo.
      Secondo me Kubrick l'aveva immaginata anche prima di girare il film. Una dote che, dopo di lui, hanno avuto in pochissimi, come Wong Kar Wai o Tarantino.

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    2. Andrò a cercarla su TuTubo,l'ho visto + di 10 anni fa e sinceramente me ne ricordo davvero poco.Potrei fare un secondo tentativo in lingua originale per vedere se mi conquista ;)

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    3. Alla fine, Kubrick conquista sempre.
      Del resto, parliamo del forse più grande regista di sempre.

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  2. Romeo + Giulietta è veramente irripetibile. In mezzo al kitsch e alla violenza, le parole del Bardo spiccano ancora di più: loro veramente splendidi, ricordo la scena in cui si sbirciano da dietro l'acquario... Più bello ancora Moulin Rouge, che vedo e frigno in automatico. Gli altri, chi più e chi meno, visti. Crank, anche non amando l'action, mi aveva molto molto divertito (ricordo quelle scene di sesso assurde in giro per la città), Amores Perros dovrei rivederlo alla luce della mia nuova antipatia per Inarritu, Arancia Meccanica mi ha sempre detto poco ma c'è mio fratello che lo venera. Lo scorso anno, di questi tempi, lo aiutavo a fare la tesina per la maturità (mio fratello faceva l'alberghiero, quindi viva la fantasia) sui Drughi & Co. :)

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    1. Mi associo alla lacrima automatica per Moulin rouge,quello sì un capolavoro!!!!

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    2. Tra i due preferisco anch'io Moulin Rouge, che è splendido. :)

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  3. A parte Romeo+Giuletta tutti ottimi film, hai fatto bene a rivalutarli ;)

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    1. L'età e le esperienze servono anche a rimediare agli errori! :)

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  4. Tutti grandi film... proverò anche io a cimentarmi nell'impresa, non sarà facile :)

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    1. E' un'idea interessante, quella che ha avuto Jean Jacques. Provaci!

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  5. Ecco, non ho messo Arancia Meccanica nella lista! Te la spiattello qua, va là: il film lo avevo visto a 16 anni, quando avevo cambiato scuola e al liceo artistico c'era una settimana di cazzeggio dopo la scuola (una cosa così). Ovviamente non l'avevo capito, e ora, rivedendolo anche io al cinema nel 2001 e avendo la VHS, ho notato la violenza della società inglese pre-Tatcher pronta a esplodere nel nichilismo di Alex DeLarge, dove la violenza insensata del protagonista è 'valida' quando può essere utili per secondi fini, dove la violenza di chi detiene il manganello e fa parte delle forze dell'ordine è altrettanto 'valida' e soprattutto che non si può reprimere una natura violenta a suon di Ludovico Van.
    ;-)

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    1. Capisco bene. Del resto, essendo parte della stessa generazione, potremmo aver percorso strade molto simili. ;)

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  6. Uh hai rivalutato in negativo Amores Perros? Gran filmone per me, forse tra i 10 film che preferisco in assoluto. Mentre con Arancia Meccanica, strano ma vero, fu amore a prima vista.

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    1. Non così in negativo da giudicarlo un brutto film, sia chiaro: è ottimo.
      Eppure mi fa l'effetto degli album che, nel corso dell'adolescenza, giudicavo Capolavori! ;)

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  7. Ho partecipato anche io!
    Quante mancanze, porca loca. The departed meh anche per me, così come Romeo + Giulietta lo adoro contro ogni aspettativa.

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    1. Sorry, non ho più sbirciato su F.I.C.A., pensavo non avesse partecipato nessun'altro! :)

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  8. Arancia meccanica datato?
    Mi sa che quell'anno avevi visto "2001: Odissea nello spazio malato di un Ford", uaahahah!

    Per fortuna ci hai ripensato, così come sul mitico Crank, che vale più di tutti i tuoi altri amati action messi insieme che schifo facevano, e schifo fanno tutt'ora. ;)

    Su Ferro 3 invece non sbagliavi: è una palla allucinante e basta. Rivederlo più volte significa proprio volersi del male. :)

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    1. Considerato che tu i film belli li giudichi tutti pallosi, strano che si sia salvato Arancia meccanica! ;)

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  9. Capisco quello che dici su Kung Fu Panda. Penso davvero che il secondo capitolo sia il più maturo.

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    1. Il secondo è ottimo. Ma io ho letteralmente adorato il terzo. :)

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  10. Arancia Meccanica non essere amato dalla prima visione dai! Gli altri invece, a parte forse Romeo + Giulietta - ovviamente tra quelli che ho visto - mi sono o piaciuti o non piaciuti subito e nemmeno eventuali seconde visioni mi hanno fatto cambiare idea.

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    1. Ne avrei avuti altri, ma non volevo schiaffare un listone di quelli da spesa grossa! ;)

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  11. Oddio, alcune 'confessioni' sono addirittura più colpevoli delle mie :-P

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    1. Ahahah beh, riconoscere i propri sbagli è sempre un ottimo punto di partenza! :)

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  12. A proposito di Romeo + Juliet. Lo vidi con le amiche e con un tot di sospiri sui primi piani di Leo. Ma a parte questo. Non sono una fanatica del bardo, ma ho visto diverse cose a teatro e ogni volta trovo pazzesco quanto lui sia fottutamente presente anche nei riadattamenti più originali, anche interpretate da attori più o meno carismatici. È come se Shakespeare avesse inventato lo storytelling, anche quando le sue opere sono ormai cultura generale, ben lontane dall'autore, sia a livello di epoca che di sensibilità.

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    1. Da fan oppure no, il grande pregio di Shakespeare, in effetti, è quello di calzare come un guanto a tutte le epoche e a tutte le persone.
      Come lui forse nessuno è riuscito a descrivere così profondamente gli uomini.
      E il Cinema se n'è accorto, sfruttandolo come sceneggiatore in innumerevoli occasioni. :)

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