giovedì 22 agosto 2013

Shark 3D

Regia: Kimble Rendall
Origine: Australia, Singapore
Anno: 2012
Durata: 93'




La trama (con parole mie): Rory, un bagnino di belle speranze pronto a sposarsi con la sorella di un amico e collega, vede lo stesso morire sotto i suoi occhi tra le fauci di uno squalo, ed il trauma lo porta non soltanto a chiudere la storia della sua vita ma ad iniziare un lavoro più tranquillo in un supermarket.
Un anno dopo quel traumatico evento, uno tsunami si abbatte sulle coste australiane, finendo per intrappolare proprio nel supermarket invaso dall'acqua Rory ed i superstiti, che contano suoi colleghi, clienti ed alcuni rapinatori intenzionati a portare a termine un colpo: come se non bastasse la catastrofe, due esemplari enormi di squalo bianco finiscono per introdursi proprio nel luogo in cui sono prigionieri i nostri, che dovranno fare fronte comune nonostante i diversi background per trovare una via di fuga, salvarsi la pelle e, se possibile, farla ai due terribili predatori.




L'estate gioca proprio dei brutti scherzi, a volte.
La voglia di mandare in vacanza i propri neuroni insieme al resto del corpo, infatti, porta in alcune particolari serate in cui si finisce per essere praticamente una cosa sola con il divano e l'idea di impegnarsi con il Cinema d'autore è pura fantascienza, a scegliere di recuperare perle del trash davvero oltre ogni concezione di bene e male estetico e non solo.
Senza dubbio Shark 3D, pellicola australiana sponsorizzata anche dalla vicina Singapore - ricordo che fu proprio la metropoli asiatica l'ultimo scalo prima dell'arrivo "down under", ai tempi del viaggio che condusse me e Julez da quelle parti - è uno dei più fulgidi esempi del novero: diretto in uno stile da film tv di bassa lega da Kimble Randall - normalmente impegnato nella direzione della seconda unità anche in titoli di un certo livello - ed interpretato da cani e cagne maledetti affiancati dal noto attore australiano Julian McMahon - che i più patiti del piccolo schermo ricorderanno in Nip/Tuck -, questo schifezzone creato ad uso e consumo dei patiti del 3D - che riesce a mettere d'accordo nel ruolo di detrattori perfino il sottoscritto e la sua nemesi, Peppa Kid - dagli effetti talmente brutti da rivaleggiare con quelli dell'altrettanto pessimo The wicked è una sorta di insieme di luoghi comuni di survival inseriti in un contesto sfruttato in altri ambiti dell'horror applicato, però, al modello che il filmone di Spielberg all'origine di tutta la mitologia "squalesca", che ovviamente ha ben poco a che fare con questa robetta, settò come standard parecchi anni or sono.
Senza dubbio non si tratta di nulla per cui strapparsi i capelli o gridare allo scandalo, sfoderare le bottigliate o divertirsi a ridere godendosi i passaggi mossi dal ridicolo involontario - nonostante ne siano presenti parecchi -, quanto più di un innocuo z-movie senza alcuna pretesa che non riesce a catturare l'attenzione neppure nei suoi momenti più smaccatamente trash e ridicoli, o nei passaggi grazie ai quali si vorrebbe costruire un background interessante e drammatico ai protagonisti della vicenda - come lo pseudo fidanzato della ex del protagonista Rory, venuto dalla suddetta Singapore per fare la figura dell'agnello sacrificale e probabilmente rappresentato dal figlio o dal nipote di qualche produttore - sfociando spesso e volentieri in una dimensione che ricorda quella delle fiction italiane - e ce ne vuole davvero, per abbassarsi a certi livelli! -.
Probabilmente, visto in compagnia e sotto un effetto piuttosto pesante di alcool si potrebbe perfino arrivare ad apprezzarlo per la sua scarsissima qualità: per quanto mi riguarda, lo ricorderò - si fa per dire - principalmente per il livello di relax al limite della pennica che mi ha accompagnato un ghiacciolo dopo l'altro nel corso di una delle rare occasioni di serata alcool-free.
E per le riflessioni secondo le quali, probabilmente, se i ghiaccioli di cui sopra si fossero decisi a girarne una loro versione personale ambientata nel mondo dei gelati con un biscotto alla crema gigante o un Magnum bianco giunto a dare la caccia ai loro stecchetti di legno il risultato sarebbe stato di gran lunga migliore.


MrFord


"Lyin' in my plastic bed
thinkin' how things weren't so cool to me
my baby likes to shoot pool
I like lyin' naked in my bedroom
tying on the dinosaur tonight
it used to be so cool to..."
Sublime - "Pool shark" - 


10 commenti:

  1. strano che questa penosa australianata trash non ti sia piaciuta. non l'avrei mai detto...
    d'altra parte, l'estate gioca proprio dei brutti scherzi, a volte ahah

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    1. Davvero un film terribile, Australia oppure no.
      Niente a che spartire con quella genialata di Sharknado! ;)

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  2. ho abbandonato dopo 15 minuti, vergognoso

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    1. Vergognoso davvero.
      Ma ho resistito fino alla fine. ;)

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  3. Già il fatto che il protagonista si chiami come una delle Gilmore segna un punto in meno in partenza...
    Margheresa

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  4. Credo sia impossibile che un film del genere possa piacere a qualcuno!

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  5. Di Sharknado ce nè uno(anzi due!),questo era proprio una poracciata, anche se qualche momento "so bad that it's good" mi pareva lo avesse XD

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    1. Poracciata davvero, niente a che spartire con Sharknado! ;)

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