sabato 29 dicembre 2012

Ford Awards 2012: serie tv


La trama (con parole mie): uno dei momenti cult di casa Ford è senza dubbio quello dedicato alle praticamente quotidiane serie tv, compagne di viaggio quanto i film di quelle che sono le visioni del Saloon. Come lo scorso anno ho deciso di inserire nella classifica le migliori dieci stagioni viste nel corso degli ultimi dodici mesi senza preoccuparmi del loro anno di produzione, quanto delle emozioni che possono aver suscitato nel cuore di questo vecchio cowboy.
Una decina monopolizzata da due titoli in particolare che sono stati fondamentali per questo 2012 e che con il prossimo anno mi attendono al varco con quelle che saranno le loro stagioni conclusive.




Giunto sugli schermi di casa Ford nel corso della mia permanenza in ospedale a seguito dell'addio alle tonsille, Hatfields&McCoys si è rivelata una (mini)serie assolutamente di livello, in grado di riportare il Western ad una dimensione classica pur mantenendo l'aura di titoli "di rottura" con il genere come Gli spietati. Morti a profusione e vite consacrate alla vendetta per una faida tra famiglie ispirata a fatti storici avvenuti realmente negli USA.
Costner e Paxton in formissima, ma Tom Berenger una spanna sopra tutti.




Quel vecchio bastardo di Hank Moody non poteva mancare anche quest'anno nella top ten dedicata alle serie con quella che è stata forse la sua stagione più amara, quella che ha visto lo scrittore trovare e perdere tutto ancora una volta.
Nata come una visione praticamente casuale, Californication è diventata una delle certezze del sottoscritto, in grado di mescolare sesso ed intelligenza con un'ironia e dosi di alcool decisamente da record.
Moody, quest'altro vecchio bastardo è sempre dalla tua parte.




La serie con protagonista il reazionario al cubo Jack Bauer ha avuto nel corso del 2012 fordiano una vera svolta: dopo tre stagioni convincenti, con la quarta e la quinta c'è stato un cambio di marcia che ha portato 24 ad un livello decisamente superiore, rendendola ancora più tesa ed avvincente dal primo all'ultimo secondo delle sue stagioni "in tempo reale": tra le due ho optato per la numero quattro principalmente grazie ad Habib Marwan, uno dei bad guys più cult mai apparsi al Saloon.
Bauer, comunque, non perde un colpo e continua a regalare perle in grado di far apparire l'Ispettore Callaghan una scolaretta.




Come 24, meglio di 24.
La sorprendente serie spionistica votata dal mio rivale Cannibale come migliore dello scorso anno e proprio in questi giorni in dirittura d'arrivo con una seconda stagione anche superiore alla prima mostra tutti i risvolti psicologici e lontani dall'azione "lottata" della gemella capitanata dall'inossidabile Bauer.
Un prodotto confezionato e recitato benissimo, legato a doppio filo più che agli intrighi della politica USA ai giochi di potere che logorano un pezzo per volta le vite di chi ne muove gli ingranaggi.
Coppia bomba Claire Danes e Damian Lewis.




Se dovessi pensare ad una vera e propria sorpresa per gli ultimi dodici mesi il mio pensiero correrebbe dritto dritto al cuore di Spartacus, iniziata con tutti i dubbi possibili rispetto ad una confezione che pareva un giocattolone in pieno stile 300 - e tutti al Saloon sanno quanto abbia detestato il lavoro di Zack Snyder costruito sull'impresa di Leonida e soci - e giunta ad una seconda - che poi era praticamente una terza - stagione esaltante ed assolutamente coinvolgente, all'interno della quale la costruzione dei personaggi diviene più importante di effettoni e combattimenti all'ultimo sangue.
Senza contare la carica da "partigiani" di Spartacus e dei suoi. 
Non vedo già l'ora della prossima - e conclusiva - stagione.




Stagione in un certo senso di transizione, questa di Game of thrones, nata come una sorta di disposizione sulla scacchiera dei pezzi che comporranno gli schieramenti per la grande guerra che attende tutti i regni: nonostante comunque un utilizzo part-time della stratosferica Danaerys, grazie ad un crescendo finale pazzesco e all'inserimento di personaggi strepitosi come l'assassino Jaqen, anche quest'anno la serie tratta dalla saga letteraria firmata da Martin si conferma come una delle cose migliori apparse sul piccolo schermo.
Una garanzia anche per la prossima stagione, che promette battaglie, sangue a fiumi ed una lotta ancora più selvaggia.




Già ai primi posti lo scorso anno, con il 2012 la serie incentrata sulle gesta sportive dei Dillon Panthers e sulla famiglia del coach Taylor assume di fatto il ruolo di una delle realtà più amate in casa Ford quando si parla di prodotti per la televisione.
Grazie ad una stagione che è, di fatto, lo specchio "in negativo" della strabiliante prima annata, viene progressivamente ribaltato il punto di vista dell'intera serie aprendo le porte ad un quarto giro di giostra ancora più entusiasmante di questo: restano negli occhi le imprese sul campo di Tim Riggins, Matt Saracen e soci, che non rivedremo mai più vestire la casacca biancoblù dei Panthers.
Texas per sempre.




Esistono pochissime serie in grado di mantenere la loro qualità per l'intera programmazione, e ancora meno in grado di cambiare il loro punto di vista senza snaturarsi: una di queste è senza dubbio Friday night lights, che passato l'uragano che fu il finale della terza stagione appronta una quarta che azzera quasi completamente l'intero prodotto sostituendo gran parte del cast e confezionando una stagione se possibile ancora più coinvolgente ed emotivamente strabiliante delle precedenti.
La partita conclusiva tra i Panthers ed i nuovi, outsiders Lions del coach Taylor è una gemma dello sport portato su piccolo - e grande - schermo.
Impossibile non uscire indenni dall'incontro con questo splendido prodotto.





Ed eccola, la vera trionfatrice di quest'anno di serie tv in casa Ford: Breaking bad.
Dai tempi di Lost credo di non avere mai incontrato qualcosa di così dirompente e rivoluzionario, esplosivo eppure clamorosamente sotto le righe, grottesco ed ironico quanto violento e disperato.
Dall'episodio interamente incentrato su una mosca al confronto tra Hank - cognato del mitico protagonista Walter White - ed i due sicari messicani, una stagione così incredibile da lasciare a bocca aperta.
Non ci sono parole per Breaking bad. Occorre semplicemente assumerla e lasciarsi travolgere da essa.





E quando pensavo che la serie creata da Vince Gilligan poteva aver raggiunto il suo apice, ecco che Walter White ed il suo socio Jessie Pinkman tornano a sorprendermi con una quarta stagione a livelli assoluti, resa quasi inarrivabile dall'escalation degli ultimi episodi e dall'incredibile confronto a distanza con tanto di clamorosa rivelazione finale tra lo spietato Gus Frings e l'ancora più spietato Walter White.
Breaking bad è il nuovo verbo delle serie tv.
Prendete e guardatene tutti. 

O vi prendo a bottigliate come non ho mai fatto neppure con il Cannibale.



I PREMI

Preferito fordiano: Tim Riggins, Friday night lights
Miglior personaggio: Jaqen, Game of thrones
Miglior sigla: Game of thrones
Uomo dell'anno: Bryan Cranston alias Walter White, Breaking bad
Donna dell'anno: Claire Danes alias Carrie Mathison, Homeland
Scena cult: la sequenza finale, Breaking bad Stagione 4
Migliore episodio: Blackwater, Game of thrones Stagione 2
Premio ammazzacristiani: Jack Bauer, 24 Stagione 4
Miglior coppia: Claire Danes e Damian Lewis, Homeland Stagione 1
Cazzone dell'anno: Jessie Pinkman, Breaking bad
Cattivo dell'anno: Ashur, Spartacus - Vengeance


"Take me back way back home,
not by myself, not alone.
I ain't askin' for much.
I said, Lord, take me downtown,
I'm just lookin' for some tush."
ZZ Top - "Tush" -


 

7 commenti:

  1. homeland solo settimo??
    dietro spartacus?????????
    questa classifica è una vergogna totale!

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    1. Non avrebbe comunque superato Friday e Breaking Bad! ;)
      Comunque, la seconda è stata ancora meglio, quindi il prossimo anno sarai più contento!

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  2. Mi unisco al cannibale, solo settimo?!? Non va bene. Spartacus però ha fatto una terza stagione da brividi (il quinto episodio basterebbe da solo per consacrarla)!

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    1. Quelli che l'hanno preceduto sono roba grossa, Spartacus compreso.
      Comunque, con la seconda stagione Homeland ha fatto un altro salto in avanti, quindi chissà che il prossimo anno non scali altre posizioni!?

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