domenica 1 agosto 2010

Predator

Comincio subito con un avvertimento: se siete di quelli che snobbano i film di genere, non avete ancora visto - scellerati! - o, ancor peggio, non avete apprezzato Predator - quello vero, il primo, unico ed originale - smettete immediatamente di leggere questo post, e prendetevi la giornata - voi che potete, soprattutto se di domenica non lavorate - per riflettere sui vostri peccati.
Avendo percorso una via simile qualche giorno fa con Highlander, non potevo esimermi, sull'onda dell'insipido ultimo capitolo di questa franchise, parlare di uno degli action movies più innovativi ed interessanti degli anni '80, nonchè pietra miliare nell'ormai stracitata mia ideale lista di film "estivi": John McTiernan - che negli anni pare essersi bevuto tutta la sua abilità, ma allora stupiva a ripetizione, considerato questo film e il primo della serie di Diehard -, partendo da un soggetto classico che incrocia lo spirito militare/ironico di Gunny alla tipica trama horror - mostro spaventoso e sconosciuto uccide uno ad uno tutti i membri del gruppo fino a venire sconfitto dal protagonista di turno - riesce ad inchiodare alla poltrona con un abile mix di risate, autoironia, tecnica - fu il primo ad introdurre in un film l'utilizzo delle termocamere, utilizzate fino ad allora soltanto in ambito industriale o militare - e terrore, sfruttando al meglio il cast e giocandosi perfettamente uno dei mostri meglio realizzati della storia del Cinema, a mio parere sviluppato nel design e nelle movenze addirittura meglio del suo "collega" Alien.
Kevin Peter Hall, gigante che allora interpretò il Predator, diede al mostro tutta l'eleganza di un ninja nonostante la mole, e, pur sotto un pesantissimo trucco - stupendo - e il casco portato per quasi tutta la durata del film caratterizzò la nemesi di Arnold e soci con un'espressività inaspettata, giocata principalmente sul movimento, la "vista termica" - ma qui il merito va assegnato al regista - e l'utilizzo delle mani, vero e proprio strumento di comunicazione delle emozioni dell'alieno.
Il resto dei protagonisti, una squadra che vedeva fra le sue fila alcuni fra i più mitici interpreti dei film di genere del periodo - Schwarzenegger a parte, figurano Jesse "The body" Ventura, Sonny "Sorvegliato speciale" Landham, Carl "Apollo Creed" Weathers e Bill "Commando" Duke -, appare in forma come non mai, affiatata e sempre in grado di cavalcare quel sottilissimo filo che separa l'autoironia dal patetismo.
Non mancano, inoltre, scene di culto assoluto, una buona dose di violenza e i brividi di un duello finale con i controfiocchi, dalla fuga di Schwarzy ricoperto di fango alla scazzottata con il Predator, fino alla risata beffarda che segna la conclusione della caccia.
Il tutto con la sensazione che non ci siano veri vincitori, alla fine, e che il segno lasciato nella psiche molto più che nel corpo del buon "Terminator" sia più profondo di quanto non possa sembrare.
Un film di quelli come non se ne fanno più, capace di essere autoriale quanto profondamente sguaiato e terra terra, tecnico e trucidissimo: se qualcuno dice in giro di essere un appassionato di Cinema e non apprezza un lavoro come questo, girategli bene al largo, perchè non ama davvero, di quella passione tarantiniana o smithiana, la settima arte.
Quella passione che spinge a vedere ogni film fino in fondo, e a godersi, gustarsi e cinementarsi con tutti i generi senza paura di definire cult chicche assolute come questa.
Chiudo con una speranza e un'aspettativa: il 3 settembre uscirà in sala The expendables di Stallone, film che ha tutte le carte in regola per poter rimembrare tutto il meglio dei sottogeneri anni '80.
Speriamo che Sly porti nel nuovo millennio quella magia che solo l'epoca d'oro sua e del suo "rivale" Schwarzy pareva regalare a film di questo tipo.

MrFord

"Oh baby, yes, baby,
ooh baby, havin' me some fun tonight."
Little Richard - Long tall Sally

15 commenti:

  1. Ogni volta che rivedo la scena in cui il predator esce dall'acqua (con relative piccole scosse blu intorno all'armatura) e Schwarzy è lì, sotto le radici, tutto sporco di fango e con quei occhioni bianchi che risaltano tutta la sua paura; un pò mi cago ancora in mano.
    E quando sono sullo stesso albero e il predator gli passa praticamente sopra senza toccarlo?
    La stessa ansia che ho provato vedendo John Dillinger fermo ad un semaforo rosso, in attesa di un fottuto verde che sembra non arrivare mai.

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  2. La scena del "tuffo" del Predator è una delle mie preferite in assoluto, e un pò mi cago ancora in mano anch'io.
    Così come quando corre verso il buon vecchio Apollo, in stile "sono la morte che ti viene incontro". Grandissimo.
    Dillinger, quanti brividi.
    Mi ha detto di dirti "Bye bye, bluebird."
    Roba grossa.

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  3. L'età comincia a minare il mio cervelletto.
    Mi sa tanto che era "Bye bye, blackbird."
    Che ci vuoi fare, il tempo è il vero "implacabile", altro che Schwarzy, tanto per sfagiolare un'altra citazione!

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  4. A proposito, come va la scelta dei titoli per le 5 serate? Già ti vedo ad impazzire per sceglierli.
    Sono curioso di sapere anch'io cosa consigli.
    Hai un bel fardello di aspettative, sulla schiena.
    Non vorrei essere nei tuoi panni.
    :-)

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  5. Ho già inviato a Julez una prima proposta, ma lei, fortunella, è a casa a dormire, quindi non avrò un responso fino al primo pomeriggio.
    Devo dire che sono stuzzicato anch'io da qualche post tematico con i consigli per le varie evenienze, ma ancora non ho avuto l'idea giusta, quindi attenderò.

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  6. Sì, era blackbird, riferito al merlo.
    L'implacabile è il quarto potere dei film distopici.
    Ok, ho esagerato.

    "Gesù..."
    "No, ti sbagli."

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  7. Sai com'è, il lavoro domenicale porta ad un inevitabile declino mentale.
    Tra non molto diventerò come i clienti che sfotto.
    L'implacabile è un culto micidiale.
    Ma te lo ricordi "Sotto zero"!?

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  8. Fantastico!!
    Ieri ho comprato un film che si chiama bubba ho-tep. L'ho comprato perchè il protagonista è Bruce Campbell e interpreta Elvis (di cui sono fan). Poi a casa guardo meglio la custodia e scopro che è tratto da un racconto del vecchio Joe. Ne sapevi qualcosa?
    Io no.
    ps: Voglio rivedere ORA L'armata delle tenebre.

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  9. Ne sapevo eccome!
    E' surreale e divertentissimo, vedrai che ti piacerà, in pieno stile Joe!
    Tra Campbell/Elvis e il suo compare nero che pensa di essere Jfk cui Johnson ha trasferito la mente in un altro corpo le perle sono continue.
    L'armata delle tenebre stracult.
    Il re del cazzo e della merda. Indimenticabile.

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  10. Mi scuserete "sapientoni" di cinema ma mi permetto di correggervi.
    E' "IL CAPO del cazzo e della merda".
    Please don't touch "L'armata delle tenebre".
    Thanks

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  11. L'età e il sole preso ieri stanno effettivamente cominciando a spappolarmi quel poco di materia grigia rimasta.
    Il capo del cazzo e della merda. Giusto.
    Indimenticabile in ogni caso.

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  12. Ciao Ford, ho visto Bubba ho-tep. Non mi ha entusiasmato granchè. Si vede che c'è lo zampino del vecchio Joe, ma niente di più.
    Mi aspettavo una sorta di Armata delle tenebre...
    Il racconto deve essere di gran lunga superiore.
    Anzi, vorrei averlo letto.

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  13. Dai, il combattimento con la mummia è divertentissimo!
    E Bruce Campbell è mitico!
    Sicuramente il racconto supera il film, e sicuramente vorrei averlo letto anch'io.
    Tra ieri e oggi, invece, quattro film.
    Domani mi scateno con i post.

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  14. La selva....la selva es animada!!!!!
    Mi associo al gruppo di fan della scena "Schwarzy infangato e Predator con scossette".Oddio,detta così sembra una cagata.in mano. XD

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    Risposte
    1. Supercult totale che non mi stanco mai di rivedere.
      E di scene mitiche ce ne sono almeno una decina!

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