Arrancando selvaggiamente verso la partenza, la mente a riposo da visioni cinematografiche - ma che bomba la terza di True blood e la sesta di Grey's anatomy! - e in attesa dei Mickey Spillane e dei Lansdale on the beach mi sono riposato in questi ultimi giorni di lettura con il buon vecchio Carlo Lucarelli, dalle mie parti uno di casa dai tempi in cui vedevo sui Raitre a tarda sera Blunotte prima versione, con quei delitti insoluti capaci di inquietare grazie all'abile mix di ricostruzioni, indagine giornalistica, narrazione quasi teatrale e, soprattutto, per il fatto di essere tutti reali, avvenuti, consumati "alla porta accanto".
In questo libro che è più una sorta di raccolta, Lucarelli raccoglie eventi, morti e misteri per nulla comuni, tutti legati ai paradisi dorati di musica, cinema e spettacolo: pur non sfoggiando una prosa alla McCarthy - anzi, trovo che il suo stile eccessivamente legato alla colloquialità da trasmissione poco si adatti alla pagina scritta - e rimanendo nell'ambito della curiosità, più che dell'indagine approfondita - ad ogni episodio sono dedicate solo poche pagine - lo scrittore di Parma riesce comunque nell'intento di attrarre ed incuriosire il lettore, aiutato certo anche dal fascino "maledetto" che morti e misteri illustri sono sempre in grado di smuovere nell'animo umano, sia esso fan, oppure no.
Così, dalla Black dahlia che ispirerà anche Ellroy e DePalma fino a Heath Ledger e all'ombra del Joker passando attraverso Brandon Lee, Cobain, Hendrix si scoprono - o riscoprono - le vite di Wendy O. Williams, paladina punk animalista, o Darby Crash, frontman dei Germs suicida per manifesto oscurato dall'uccisione di John Lennon, avvenuta neppure ventiquattro ore dopo la sua morte.
Nel mezzo, senza dimenticare il fascino di Crowley e le sue influenze sulla musica degli anni '70, Manson e la sua family, John Wayne Gacy e i suoi trenta e più omicidi, il dramma di Gimme shelter, la furia incendiaria e omicida di Varg Vikernes, Sam Cooke e Marvin Gaye, la lotta fra Tupac e Notorious B.I.G., O.J. Simpson, l'uccisione sul palco di Dimebag Darrell e i miti come Morrison, Marylin, Elvis, Jfk e Jimmy Dean.
Vite al massimo, ma anche morti solitarie e terribili, uccisioni misteriose ed influenze magiche, che a volte, ma solo a volte, restano semplicemente un simbolo di spettacolarizzazione - l'esempio dei Throbbing Gristle è evidente - e l'ancora di chi è riuscito ad assaggiare un pò di quell'abisso senza farsi guardare troppo di rimando.
E' curioso quanto, casualità o crudeltà a parte, quelli che apparivano come miti anche nella morte soltanto qualche anno fa, ora diventano vittime con le quali, personalmente, non cambierei il posto per nulla al mondo: successo, fama o denaro non mi pare che valgano la vita, e se da un lato ci sarà chi penserà che io lo scriva soltanto perchè invidioso di quella stessa immortalità data dall'affermazione, o più materialmente dei soldi, io imperterrito continuo ad aggrapparmi saldo alla mia esistenza e al futuro, pensando che, in qualche modo, come tanta altra "gente normale", sono riuscito - e riuscirò - a fare molto più di quanto molti di loro abbiano avuto la possibilità di fare.
In fondo, ormai sono più vecchio di Morrison, Hendrix, Janis Joplin, Brandon Lee, Darby Crash, Nick Drake, Cobain, James Dean.
Sono tutti miei fratelli e sorelle minori.
E tutta quella fama, quei soldi, quella vita non se la stanno neppure godendo.
Così, invece di ammirare quelle vite spezzate, mi dispiaccio per loro.
Perchè io sono qui, e posso continuare a scrivere, mangiare, bere, fare sesso e pensare al mio futuro, e lotterò con le unghie e i denti per farlo il più a lungo possibile.
Mi dispiaccio per loro perchè, forse, erano troppo fragili. O troppo attratti dal lato oscuro.
O forse no, e se la sono cercata, la loro sorte.
E mi dispiace ugualmente.
O forse, più semplicemente, "a volte sei tu che mangi l'orso, e a volte è l'orso che mangia te."
Mi viene in mente Grizzly man, ma questa è un'altra storia.
MrFord
"May you build a ladder to the stars,
and climb on every rung,
may you stay forever young."
Bob Dylan - "Forever young"-
Voglio partire amore, non ho la forza neanche di commentare o fare un post.
RispondiEliminaMi è scesa l'adrenalina tantissimo!
Come faccio?
Come ti capisco!
RispondiEliminaFortunatamente mi assale ora il pensiero che fra meno di ventiquattro ore sarò e saremo ufficialmente in ferie.
Il resto non conta.
Mi connetto dalla Spagna solo per farti "visita". Se non è amore questo.
RispondiEliminaHo visto grizzly man, molto bello e toccante.
Grande Biggie small. Penso sia il mio artista rap preferito. Hipnotyze è nella storia.
Di Lucarelli ho letto Crimini italiani.
Allora domani siete in ferie?! Bravi ragazzi divertitevi.
Ciao Ford, ma ti è arrivato il mio messaggio privato sul tuo account?
Hasta luego...
Amore totale, quasi quasi ti meriti un timone olandese.
RispondiEliminaGrizzly man bomba totale.
Per il rap sono più per i Cypress Hill di Black sunday.
Divertitevi anche voi in Spagna, ma so che già lo state facendo.
Hasta luego a te!