mercoledì 23 luglio 2014

Una vita fa, con quei fumetti lì dove tutto è cominciato (e non è mai finito)

La trama (con parole mie): grazie al gentile invito arrivato da La firma cangiante e legato ad un'idea di Luigi, anche il vecchio Ford si ritrova a pescare dai ricordi del suo passato, prima ancora che di sceneggiatore, di lettore di fumetti.
Dall'estate del novantuno - e qualcuna prima, a dirla tutta - a quella del duemilasei, infatti, le nuvole parlanti sono state mie compagne inseparabili, pronte a fornire evasioni, sogni, illusioni e magia quasi quanto il Cinema stesso.
Ecco dunque una carrellata di titoli, albi e personaggi che hanno fatto la storia di un percorso a dir poco fantastico.


TOPOLINO


Per quanto abbia sempre detestato l'orecchiuto numero uno Disney ed adorato Paperino con le sue sfighe inenarrabili, gli albi del settimanale della grande D hanno rappresentato, di fatto, il primo approccio del sottoscritto con le storie a fumetti: saranno vent'anni che non ne leggo uno, ma ricordo ancora con enorme affetto le storie a bivi - le mie preferite in assoluto -, le avventure di Paperinik, Topomouche - forse una delle pietre miliari della testata - e Paperino marinaio per caso.
La memoria corre anche agli episodi dedicati alle Olimpiadi di Seoul 1988, e alle estati passate a leggere e rileggere i numeri preferiti. Indimenticabile.


SLURP


Una rivista contenitore scombinata e grottesca, durata troppo poco perchè troppo avanti, ma che adorai incondizionatamente per quanto, allora,  non potessi comprendere tutte le sue sfumature.
Da qualche parte, a casa dei miei, devono esserci ancora i numeri di una pubblicazione che, esistesse ancora, non esiterei a tornare a recuperare.
Satira politica, giochi, fantasia stuzzicata e, almeno per quello che posso rievocare ora, un approccio assolutamente divertito e divertente.

L'UOMO RAGNO N°78


L'alter ego di Peter Parker è stato il viatico principale della mia passione per i fumetti: ricordo ancora benissimo il giorno in cui acquistai questo albo, datato trenta agosto - compleanno, tra l'altro, di mio fratello - millenovecentonovantuno.
Ero in Abruzzo con i miei, e per la prima volta, essendo morta mia nonna il marzo precedente, mio nonno - quello dei Western che i lettori del Saloon conoscono ormai bene - finì per venire con noi: ero con lui, quella mattina, e fui incuriosito dal costume nero di Spidey così come dalla figura minacciosa di Sabretooth, che solo in seguito scoprii nemico di Wolverine e degli X-Men.
Fu amore a prima vista. Rilessi quella storia - non l'albo intero - decine di volte, e i più di duecento numeri successivi della testata che divorai furono legati indissolubilmente a quel momento.


CAP. AMERICA & I VENDICATORI N° 68


Non ho mai amato particolarmente il Vendicatore a stelle e strisce.
Anzi, con ogni probabilità si tratta di uno degli eroi Marvel che più ho osteggiato negli anni.
Eppure la prima storia di questo albo, con uno Steve Rogers privato della sua identità ed assunta quella di U. S. Agent, accompagnato per le strade dell'America da Nomad, Falcon e Demolition Man mi colpì per la sua semplicità, lontana dai clamori delle imprese cosmiche o spaziali cui gli Avengers mi avevano abituato: vedere D-Man rischiare l'infarto per portare un furgone fuori da un fosso solo per fare buona impressione sul Capitano mi commuove ancora oggi.
E quando sfoglio questo albo, la nostalgia sale sempre.


SPECIALE X-MEN & L'UOMO RAGNO: EVOLUTIONARY WAR


Gli X-Men, ai margini e perenni outsiders, hanno rappresentato nel corso degli anni da lettore l'esperimento più riuscito per quanto riguarda i cosiddetti "supergruppi", considerata la mia preferenza per gli eroi singoli e "solitari": questo special, divertentissimo e disegnato dall'allora astro nascente Jim Lee, è ancora oggi nel cuore del sottoscritto grazie principalmente alla presenza di uno dei fordiani più fordiani dell'universo mutante, purtroppo sparito dai radar dopo l'inizio degli anni novanta: Longshot.
Se dopo di lui non fosse giunto Gambit, probabilmente avrei abbandonato gli Uomini X senza farmi neppure troppi pensieri.


IMAGE N°1


Correva l'autunno novantatre, e mio padre - anima pia - a seguito di numerose insistenze del sottoscritto, acconsentì ad avventurarsi in un viaggio in giornata a Lucca per la kermesse italiana più importante del fumetto: oltre a La morte di Superman, quell'anno l'evento fu la pubblicazione italiana del primo numero di Image grazie alla Star Comics - che si sarebbe vista privare del parco testate Marvel dalla Panini/Marvel Italia -.
Negli States, la nascita della creatura di Rob Liefeld e soci era stata un vero e proprio terremoto, con i maggiori artisti della tavola uniti per contrastare le imposizioni delle majors come la suddetta Marvel e la DC. Gli anni sono passati, molti personaggi caduti nel dimenticatoio, alcuni autori spariti dalle scene ed altri diventati a tutti gli effetti imprenditori - come Todd McFarlane - ma l'idea fu assolutamente rivoluzionaria.  


DRAGONBALL


Era l'inizio del novantacinque, e fino ad allora, fatta eccezione per qualche sporadica puntata in territori italiani o europei, l'America dominava le letture del Ford adolescente, con il Giappone ancora ad interpretare un oggetto misterioso: Dragonball fu la prima esperienza con la lettura "al contrario" e con il Sol Levante a fumetti, che sarebbe diventato in breve una vera e propria certezza per le mie letture a fumetti.
Goku e soci, per quanto ormai inflazionati a dismisura, hanno fatto la Storia.


LAZARUS LEDD


Ai tempi in cui ancora non seguivo proposte di stampo bonelliano - avrei rimediato in seguito con Napoleone, Magico Vento e Julia -  le vicende del buon Larry e le chiacchierate alle fiere con il suo creatore Ade Capone furono ottime compagne di viaggi, naufragate con il tempo a causa di un'eccessiva aura retorico/militarista/filoammeregana affibbiata alla pubblicazione dal suo autore. Quando seppi della fine della sua corsa rimasi dispiaciuto: resta, di fatto, l'esperimento di questo formato più longevo e di successo mai creato nel nostro Paese fuori dal contesto bonelliano.
E non è affatto poco.
Senza contare che, almeno fino al numero cento, il livello è rimasto decisamente alto.


MONDO NAIF N°1/3


Con l'esplosione dell'adolescenza, questa miniserie - che sarebbe, poi, diventata una testata - contenitore di lavori di giovani autori italiani destinati - chi più, chi meno - al successo, fu un vero e proprio stravolgimento, quasi come la prima, vera cotta importante della vita.
Ricordo ancora l'emozione di leggere, nella rubrica che apriva l'ultimo albo, una citazione della lettera che inviai chiedendo di rimanere anonimo, ed i brividi di quel periodo da Noi siamo infinito.
Fu una specie di prima scopata, in termini più vissuti.


ALITA, BERSERK & SLAM DUNK


Il fumetto giapponese, entrato prepotentemente nel mio mondo di lettore, fu il dominatore assoluto della fine degli anni novanta,  principalmente grazie a tre titoli - e mi è dispiaciuto da morire non inserire anche le meraviglie di Adachi, Video Girl Ai, Ushio e Tora o JoJo - capaci di emozionarmi come pochi altri, di regalarmi lacrime amarissime - Alita all'apice del Motorball -, cazzotti in piena faccia - la saga della Squadra dei falchi in Berserk - e la passione per lo sport - i miei due anni di basket sono tutti merito di Mitsui e del team di Sakuragi-.
Un vero e proprio trionfo di brividi ed emozioni, come piacciono dalle parti del Saloon.



WATCHMEN


Giunto all'età adulta - più o meno - il mio rapporto con il Fumetto cominciò a cambiare, preferendo le graphic novels con una conclusione ai prodotti seriali potenzialmente infiniti e soggetti alle regole più bieche di mercato.
Alan Moore divenne, in questo senso, un vero idolo, nonchè una delle ispirazioni principali per il tentativo che feci di trasformare la passione per la scrittura nel lavoro di sceneggiatore: il passato è passato - soprattutto per quanto riguarda le velleità artistiche del sottoscritto in questo campo -, ma alcune esperienze - come la lettura di Watchmen - restano.



PREACHER 


Concludo la carrellata con la creatura principe di Garth Ennis, uno dei titoli più irriverenti, bastardi e neri del Fumetto: Preacher.
Alan Moore - citato pocanzi - resta senza dubbio il miglior sceneggiatore di sempre, ma se dovessi scegliere un titolo tra quelli pubblicati negli ultimi trent'anni, non ci sarebbe gara per nessuno: le vicende raccontate nella saga firmata dall'allora giovanissimo autore irlandese pubblicate dalla Vertigo - costola autoriale della DC Comics - sono da urlo dalla prima all'ultima pagina, sboccate e romantiche, violentissime e profonde, anticlericali ed antisociali e piene di sentimento.
Un cocktail perfetto, e l'ultima vera esplosione che provai nel cuore da lettore.
Spero comunque, un giorno, magari complice il Fordino, di ricominciare a sentire gli stessi brividi.



MrFord

24 commenti:

  1. Ehilà Ford, bellissimo post, hai centrato lo spirito dell'iniziativa, e quanti ricordi comuni... Inizio col dirti che proprio qualche settimana fa Topolino ha festeggiato gli 80 anni di Paperino con un numero a lui dedicato nel quale c'è anche una storia a bivi, meglio di cosi... magari riesci a recuperarlo. Slurp stranamente non la ricordo proprio, devo essermela persa per strada, con Spidey epoca Star inizia una cinquantina di numeri prima ma anche io ricordo bene l'epoca del costume nero e del simbionte alieno, che tempi. Invece quel periodo lì di Cap e I Vendicatori non lo seguii, sempre lì a far lotte coi soldi. Longshot invece da un po' di tempo è finito in mano al sempre bravo Peter David e nei ranghi della sua X-Factor. Avevo mancato di ricordare il periodo Image e l'hai fatto tu, bravo! Produssero, Liefeld in cima, anche parecchia monnezza però qualcosa mi piaceva parecchio, WildC.a.t.s. e Spawn in primis, col tempo arrivarono Stormwatch e The Authority ma quella era un'altra storia.
    Su Lazarus sembra che il parere di tutti noi sia lo stesso mentre tra Watchman e Preacher io scelgo il primo per quanto anche il secondo ammetto abbia fatto storia e mi ci sia divertito per parecchio tempo.

    Grazie per aver accettato l'invito :)

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    1. Cazzo, adesso che so del ritorno di Longshot quasi quasi riprendo a leggere qualcosa! :)
      Comunque, grazie a te dell'invito, e per questa iniziativa. Quando volete, io ci sono.

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  2. E' una vita fumettistica davvero intensa!
    Complimenti per Slurp: che è una cosa per intenditori :)

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    1. Grande che ti ricordi Slurp!
      Forse eravamo gli unici due a comprarlo! ;)

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  3. eh quanti ricordi Marvel comuni! e poi Preacher e Watchmen...

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    1. Un giorno o l'altro dovremo organizzare un bell'aperitivo con digressioni fumettistiche!

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  4. di questi leggevo giusto topolino, che tra l'altro oggi evito volentieri come un po' tutte le disneyate. e come tutte le fordianate XD

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    1. E invece roba come Preacher ti esalterebbe, razza di Coniglione! ;)

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  5. Quello speciale X-Men: Evolutionary War è stato un pezzo importante anche per me. Bel post ;)

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    1. Muchas gracias, Luigi!
      E quello speciale è una bomba, cazzo.

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  6. Wow, in termini di nuvole parlanti abbiamo molte cose in comune :D

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    1. Ottimo!
      Bisognerà che se ne parli un pò più approfonditamente, prima o poi.

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    2. Allora me lo segno. Prima o poi, bevuta più fumetti! ;)

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    3. Eh, per la bevuta io dovrò accontentarmi di una coca cola...
      In compenso domani passa da me ed avrai una sorpresa ;)

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    4. Magari ci aggiungerò io un pò di rum di nascosto! ;)

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  7. Ricordo scatoloni e scatoloni di Topolino regalatomi da un vicino che ha una quindicina di anni più di me. da leggere fumetti per almeno un anno. E un Capitan America comprato al mare da mio padre e non particolarmente apprezzato. Dio mio, sei riuscito a farmi risentire l'odore dei cassonetti vicino alla spiaggia. E tutti i bei ricordi che anche quel brutto odore riesce ad evocare.

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    1. Il bello di questi post è proprio tirare fuori dal cassetto i ricordi e le sensazioni. Sono contento di averti coinvolto!

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  8. Ho anch'io fatto un percorso molto simile.
    Son partito da Topolino e il mondo Disney che poi ho accantonato per quello Marvel.
    Il mio primo albo Marvel è stato L'uomo ragno 83, da lì per almeno un decennio diventai un marvel zombie visto che compravo qualsiasi albo uscisse in edicola con quel logo, poi improvvisamente mollai, anche se conservo ancora tutti gli albi.
    Adesso leggo solo Graphic Novel rigorosamente selezionate e autoconclusive.
    Ah, leggo anch'io Berserk, sebbene ormai esca un albo ogni due anni, forse meno. :-P

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    1. Io non leggo più niente da anni, purtroppo.
      Ma ho in programma una revisione di Preacher con tanto di serie di post: staremo a vedere.

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  9. Cazzo prima o poi lo devo recuperare Preacher, addirittura lo preferisci a watchmen?

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    1. Minchia Fratello, Preacher è il nostro fumetto definitivo.
      E anche di Lansdale. ;)

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  10. Domani sera esce anche il mio "contributo alla causa". Abbiamo in comune solo Preacher, un capolavoro davvero irrinunciabile, ma Gulp! lo ricordo bene anche io: sebbene dalle mie parti non si trovasse, quando ero stata in ospedale per le adenoidi qualche anima pia cittadina era riuscita a procurarmelo.. quante risate con quell'affare slurposo! :D

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    1. Grande che lo ricordi anche tu!
      Non è davvero una cosa da tutti!

      Preacher mitico, praticamente indiscutibile.

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