mercoledì 4 luglio 2012

Game of thrones - Stagione 2

Produzione: HBO
Origine: Usa
Anno: 2012
Episodi: 10



La trama (con parole mie): la guerra per conquistare il Trono di spade imperversa, e alla partita che vedeva coinvolti principalmente i Lannister e gli Stark si aggiungono eserciti e pretendenti da ogni parte del Continente. Mentre Robb Stark è impegnato nella sua marcia verso King's Landing, Jon Snow affronta un pericolosissimo viaggio oltre la Barriera, e Tyrion Lannister, nominato Primo Cavaliere, si ritrova a fronteggiare la minaccia di un assedio che potrebbe costare il potere alla sua famiglia: oltremare, nel frattempo, Daenerys Targaryen e i suoi draghi sono alla ricerca di una flotta di navi che possa condurre la giovane nelle sue terre d'origine, reclamando la corona che fu di suo padre.
Intrighi, morte, guerra e poteri sovrannaturali si mescolano nel sangue per un nuovo capitolo di un affresco sempre più impressionante.



Ogni serial televisivo, anche quelli meglio riusciti, ha un compito clamorosamente difficile da svolgere ad ogni inizio stagione: mantenere il suo livello alto abbastanza perchè il pubblico e la produzione non rinneghino quello che soltanto l'anno precedente - e a volte anche meno - osannavano senza riserve.
Come visto a fine 2011, anche i prodotti migliori - Misfits e Dexter, giusto per citarne due - hanno subito battute d'arresto notevoli, perdendo terreno rispetto a nuove proposte come la fulminante prima stagione di Game of thrones, una vera e propria pietra miliare del fantasy e non solo sul piccolo schermo e non solo.
La scommessa degli autori, dunque, era proporre una nuova annata che fosse all'altezza della prima, lasciando di nuovo a bocca aperta il pubblico: per quanto mi riguarda, l'obiettivo è stato quasi completamente centrato, considerato che abbiamo assistito ad una fase di transizione della guerra per il Trono di spade, destinata a durare ancora per molto - in fondo, i romanzi da cui è tratta la serie devono ancora narrare la conclusione della vicenda - sulla pagina così come sullo schermo.
Certamente, rispetto alla stagione d'apertura, è mancato il pathos di un crescendo strepitoso così come l'apporto di quello che era uno dei suoi protagonisti assoluti, una Daenerys tenuta in disparte per la maggior parte di questa annata ed esplosa soltanto con l'ultimo episodio, quasi ad alimentare la speranza di una sua sempre più decisiva influenza sugli eventi che attendono i pretendenti alla corona: ma è davvero un cercare il pelo nell'uovo per uno dei prodotti al momento meglio realizzati della HBO - e non solo -, recitato, scritto e realizzato a livelli altissimi ed in grado di catturare l'audience e la sua attenzione nonostante il numero consistente di sottotrame e personaggi pronti a darsi battaglia in campo aperto così come nei corridoi delle corti.
In particolare, ho apprezzato - una volta ancora - la struttura "in crescendo" della stagione, partita con passi lenti e circospetti ed esplosa in una doppietta conclusiva spettacolare, con gli episodi Blacwater - diretto, tra l'altro, da Neil Marshall - e Valar Morghulis, season finale da urlo: proprio prendendo spunto da quest'ultimo titolo, posso dichiarare ufficialmente di aver trovato un sostituto a due dei miei favoriti dipartiti - ATTENZIONE SPOILER - al termine della prima stagione - Ned Stark e Khal Drogo - nel misterioso assassino Jaqen, che promette di essere uno dei charachters più interessanti della saga, nonchè mentore di un'altra delle mie beniamine, Arya Stark.
Come se questo non bastasse, il come di consueto bravissimo Peter Dinklage da volto al sempre mitico Tyrion Lannister, che al contrario della prima annata si troverà spesso e malvolentieri a fronteggiare le sue battaglie con la spada, invece che con il cervello, confermandosi il cuore pulsante della sua casata, Jon Snow aprirà scenari epici e al limite dell'horror oltre la Barriera e la coppia Brienne di Tarth - personaggio di spessore pazzesco -/Jaimie Lannister promette già scintille per la prossima stagione, così come la fino ad ora poco sfruttata sacerdotessa Melisandre, eminenza grigia alle spalle di Stannis Baratheon.
Ma descrivere in questo modo tutti gli avvenimenti che scuotono nel profondo i Sette Regni appare riduttivo, rispetto alla cavalcata selvaggia e all'ultimo respiro che è questa serie di fattura sopraffina, confezionata con mano d'autore e portata agli occhi e al cuore dello spettatore con tutta la forza delle martellate di un fabbro: l'unica alternativa è prepararsi alla battaglia e lanciarvisi senza guardare indietro.
Chissà che non ci sia qualche possibilità di uscirne tutti d'un pezzo.
Di sicuro, a prescindere da chi siederà sul Trono di spade quando tutto sarà finito, gli autori di questa meraviglia possono già dirsi vincitori. 


MrFord


"Running silent, running deep, we are your final prayer,
warriors in secret sleep, a merchantman's nightmare,
a silent death lies waiting, for all of you below,
running silent, running deep, sink into your final sleep."
Iron Maiden - "Running silent, running deep" -


4 commenti:

  1. Fantastico: non mi sono perso una puntata, con la mia copilota a farmi da Cicerone; lei ha letto tutti i libri di Martin.
    Io non sono mai stato un appassionato di fantasy, ma queste serie è oltre.

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    1. Lucien, concordo in pieno.
      Serie oltre il genere, perfetta sotto ogni punto di vista.

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  2. Per me questa seconda stagione è un capolavoro della madonna, un nuovo standard per la televisione per ambizioni, grandezze, produzioni, sceneggiatura, cast e tutto quello che ci vuoi mettere. Daenerys ritornerà bene in pista con la prossima stagione, se con la prima serie intuivi che fosse uno dei personaggi migliori, lo diventa indubbiamente al prossimo giro, profondissimo e maturo come pochi altri, una donna con le palle quadrate. :)

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    1. Simone, è indubbio che Game of thrones abbia fissato un nuovo standard per quanto riguarda le serie tv e sia uno dei prodotti - se non il prodotto - migliore attualmente in circolazione.
      Grandissima stagione e grandissima attesa per Daenerys, ho abbassato di mezzo bicchiere il voto rispetto all'anno scorso soltanto perchè l'ho trovata, considerata la storia, una stagione di raccordo.

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