venerdì 20 luglio 2012

Aurora, 20/07/2012

La trama (con parole mie): qualche ora fa, in un sobborgo di Denver, nel corso della prima dell'attesissimo The Dark Knight rises firmato da Christopher Nolan - nelle nostre sale il 29 agosto -, un individuo abbigliato in uno stile simile a quello del Bane interpretato da Tom Hardy ha fatto irruzione in sala nel corso della proiezione facendo fuoco sulla folla.
Le vittime - un dato in continuo aumento - paiono essere una quindicina, i feriti più di cinquanta.








Nel corso di questi due anni e oltre trascorsi dalla notte in cui decisi di aprire il mio saloon cinematografico, non ho lasciato quasi mai che la cronaca invadesse queste pagine, anche in presenza di avvenimenti decisamente sconcertanti: questo principalmente perchè ho sempre considerato il Cinema - così come la Letteratura, o la Musica - una specie di bacchetta magica in grado di portare i suoi spettatori oltre le trame della quotidianità, aiutando per certi versi a comprenderla ma fornendo sempre una confortevole via di fuga.
A volte, invece, capita che sia la vita reale a varcare i confini della settima arte: e non parlo di Elephant o Polytechnique - drammatiche testimonianze figlie di avvenimenti che sconvolsero interi Paesi -, del lavoro di un regista pronto a tuffarsi nell'abisso mostrandone l'oscurità all'audience attraverso l'occhio della mdp, ma di un atto di guerra, un gesto figlio di una follia che non ha nulla a che vedere con il Cinema, e molto, molto poco con l'Uomo.
Il massacro di Aurora - piccolo centro dal nome affascinante e fiabesco ma con ogni probabilità posto a celare la fotografia di una provincia scialba e tossica di cui spesso abbiamo fatto "esperienza" grazie alle proposte indipendenti e non solo made in Usa -, che da oggi verrà associato alla pellicola di Nolan - destinata ad essere bollata come "maledetta" -, è la triste conferma di quell'atto.
Non voglio fare sensazionalismi, o spararla grossa neanche fossi l'ultimo degli Studio Aperto, ma semplicemente testimoniare la mia vicinanza rispetto a tutte quelle persone uscite - come io stesso farò - per trascorrere una bella serata con gli amici, la fidanzata, la moglie o i figli perdendosi nella meraviglia di uno dei film più attesi dell'anno per finire ammazzati tra una poltrona e l'altra, vittime della roulette russa orchestrata da qualche disadattato soffocato dalla vita. Quella vera. Quella che pretende sempre qualcosa in cambio.
E non oso neppure immaginare quelli tra i sopravvissuti che, con una persona amata contata come vittima, dovranno lottare per non cedere all'impulso di imbracciare a loro volta un'arma e andare a farsi giustizia - e in questo senso penso mi troverei nella stessa situazione - cercando al contempo di infliggere più dolore possibile ai responsabili dell'accaduto.
Fossi in Nolan, o nella produzione, metterei la faccia in modo da fare tutto il possibile perchè questo atto sconsiderato non diventi un boomerang contro il Cinema, che dovrebbe farci respirare, piuttosto che lasciarci agonizzanti, a regalare i nostri ultimi sguardi a pop corn rovesciati o bibite mescolate con il sangue.
Ma tutto quello che si potrebbe scrivere suona come stonato, in questi casi.
Così la chiudo, brindo alla memoria di chi si è visto rubare tutto e spero che i cari, vecchi film possano di nuovo illudermi che esiste anche una vita che non si aspetti nulla di ritorno, se non la meraviglia.




MrFord





20 commenti:

  1. Non c'è altro da dire.
    Spero solo che la tragedia non venga strumentalizzata, come spesso accade, cercando influenze strane dove c'è solo follia.

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    1. Temo che la strumentalizzazione sarà quasi di rito, ma spero anche che il Cinema riesca ad imporsi sull'ignoranza.

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    2. Ciao,

      a tal proposito, un altro punto di vista sulla polemica armi-stragi:

      http://www.tnepd.com/2012/massacro-dellaurora-come-sfruttare-una-tragedia

      T

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    3. Ciao T,
      benvenuto da queste parti.
      Ho letto il post in questione, ma nonostante la chiarezza non mi trovo d'accordo: da un lato, come anche io ho sottolineato qui, abbiamo degli psicopatici che troverebbero il modo di compiere atti insani come questo anche senza le armi da fuoco - che comunque restano uno degli strumenti più pericolosi in mano all'uomo, rendendo dunque necessario un costante controllo della stabilità di chi le porta, che sia per lavoro o autodifesa -, ma dall'altro trovo assurdo imputare il Cinema di plagiare i folli come l'autore della strage di Aurora. Tutte le cose possono essere dannose o nocive, se viste nel modo sbagliato.
      Il problema sta negli occhi - e nella mente - di chi le guarda ed elabora.

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    4. Ciao Mr JamesFord,
      ci sono troppe armi o troppi matti in circolazione?
      Entrambi sono prodotti inevitabili e disgraziati di una società ‘sbagliata’.
      Per fare una strage, un matto può trovare armi anche in una nazione dotata di una legislazione più severa degli USA in merito. Per questo condivido l’idea che la polemica sulle armi in questo caso sia pretestuosa.
      Concordo che la diffusione capillare delle armi da fuoco è pericolosa e foriera soprattutto di omicidi domestici. Ma sulle stragi c’entra davvero poco.
      L’ideale, cristallino e banale, sarebbe che non ci fossero né armi né matti.
      T

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    5. T, questo è poco ma sicuro.
      Con qualche matto in meno, forse, ci si potrebbe preoccupare in misura minore anche delle armi.
      La questione, in questo caso, è che non c'entrano le armi o il Cinema. La questione è che un ragazzo di ventiquattro anni una sera è uscito per entrare in una sala e ammazzare dodici persone - senza contare i feriti - che si stavano godendo un film.
      Questo fa paura più di qualsiasi arma o pellicola violenta.

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  2. io temo invece che non sarà un boomerang "contro". che un'assurdità simile incrementerà la visione per i motivi sbagliati.

    ottima chiusa la tua.

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    1. Purtroppo temo che sarà così, soprattutto da noi.
      Comunque, muchas gracias, anche se in questi casi sarebbe stato meglio non avere nulla su cui scrivere.

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  3. Purtroppo ci sarà sicuramente qualcuno pronto a dare la colpa alle opere cinematografiche, videoludiche - e ludiche in generale - ed ai fumetti. Almeno in questo paese italiota ove il sensazionalismo purtroppo è un'altra forma d'arte.

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    1. Gianluca, concordo, purtroppo: negli anni ho visto spesso questo sensazionalismo colpire a caso anche nel fumetto, o nel wrestling, altre mie grandi passioni.
      Pare che qui nella Terra dei cachi non si riesca a scindere un reale problema da un argomento da talk show.

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    2. http://www.tnepd.com/2012/james-holmes-una-vita-per-il-cinema

      :-)

      T

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    3. Quando ho letto il commento, ci avevo pensato anche io.
      Humour nerissimo, ma ci sta.

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  4. Non si può morire per andare a vedere un film. E' qualcosa di annichilente.L'unica cosa che spero è che dal gesto di un folle non parta la solita rincorsa alla censura. Mentre i veri responsabili, le lobbies delle armi che affermano quello che per loro è il "sacrosanto" diritto a difendersi , dormono sonni tranquilli. E temo che neanche un democrat come obama riuscirà a scalfire il loro potere o mettere mano alla legislazione sul possesso di armi da fuoco da parte dei privati.

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    1. Bradipo, giusta riflessione, anche se, a mio parere, il problema sta non tanto nelle armi, quanto nel fatto che sia fin troppo facile ottenerle: sono sempre stato dell'idea che, come per chi le usa per lavoro, dovrebbe essere d'obbligo un controllo psicologico periodico per chi le possiede. Anche perchè purtroppo credo che, in un modo o nell'altro, persone disturbate come questa troverebbero comunque il modo di essere una minaccia per gli altri.

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    2. Il problema sta nelle armi proprio perché sono usate. Al di là del fatto che un porto d'armi così come dei controlli psico-fisici annuali credo debbano essere d'obbligo anche solo per evitare che un cittadino qualunque debba vivere col terrore che chiunque attorno a sé possa decidere arbitrariamente di sparare quattro colpi col proprio fucile, il problema sta nelle armi in quanto tali. Qui, però, si scade nell'idealismo. Mi fermo.

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    3. MMS, io credo che il problema sia nella violenza incontrollata che alberga in alcune menti in quanto tali: se non esistessero le armi da fuoco - e ti parlo da ex obiettore - personaggi disturbati come l'autore della strage di oggi, o di quella in Norvegia dello scorso anno, troverebbero comunque il modo di nuocere agli altri.
      Il primo rimedio rispetto a queste manifestazioni di violenza, secondo me, è la scienza.

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  5. La maledizione di Batman&Nolan continua a perdurare a quanto pare.

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    1. Il problema, Pesa, è che secondo me il povero Nolan - e Batman con lui - non c'entrano: qui la questione è che uno psicopatico ha preso una scusa per uscire di casa ad ammazzare della gente a caso.
      Roba davvero da brividi. Un pò come fu l'anno scorso in Norvegia.

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    2. Beh certamente, il mio era un riferimento alla stupidaggine che qualcuno aveva tirato fuori all'uscita del Cavaliere Oscuro in seguito alla morte di Heath Ledger, agli incidenti sul set e ai problemi di alcolismo di Bale.
      Il gesto è sicuramente quello di uno squilibrato, che sicuramente darà un pretesto per scagliarsi contro un certo tipo di intrattenimento e spettacolo, ahimè.

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    3. Lo so, ho colto l'occasione per sottolinearlo.
      Io già mi aspetto fior di sviolinate, soprattutto considerato che qui non è ancora uscito.

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