mercoledì 25 luglio 2012

The sitter - Lo spaventapassere

Regia: David Gordon Green
Origine: Usa
Anno: 2011
Durata: 81'




La trama (con parole mie): Noah Griffith è un ex studente cacciato dal college, nerd timido ma grintoso sfruttato da una molto presunta fidanzata ed ancora legato all'aiuto - e al tetto - di mamma, senza un lavoro fisso.
Quando, proprio per permettere alla madre di uscire e ritrovare il piacere di essere corteggiata, finisce per fare il baby sitter supplente ad alcuni vicini, ha inizio per lui una nottata come mai se la sarebbe aspettata: accanto a Slater, Blithe e Rodrigo - i tre diversissimi e folli bambini sotto la sua responsabilità - vivrà un'avventura che lo vedrà confrontarsi con ex compagne di liceo divenute gangsta, trafficanti di droga con il pallino per il culturismo, sparatorie, poliziotti corrotti nonchè con la presenza del padre, che anni prima abbandonò Noah per costruirsi una nuova famiglia proprio con la sua baby sitter di allora.




Come voi avventori del saloon ormai ben sapete, Jonah Hill è uno dei protetti di casa Ford fin dai tempi del mitico SuXbad, uno dei cult di tutti i tempi del sottoscritto per quanto riguarda il buddy movie. E McLovin, tanto per gradire.
Una cosa che forse è passata più inosservata è che un altro dei miei cult di tutti i tempi nell'ambito è Pineapple express, meglio noto all'ignorante distribuzione italiana come Strafumati.
Il regista di quella perla è proprio David Gordon Green.
Va da sè che, con queste premesse, The sitter - destino comune con la pellicola appena citata, un titolo italiano che più idiota non si potrebbe, Lo spaventapassere - aveva già tutte le carte in regola per sfondare una porta aperta dalle mie parti nonostante la discreta valutazione in merito del mio antagonista Cannibale.
Le aspettative, alla fine, sono in buona misura state rispettate: il lavoro di Green è divertente, non perde un colpo, viaggia con il piede sull'acceleratore e lascia che Jonah Hill imperversi - spalleggiato da tre piccoli scombinati uno più grottesco dell'altro - in una commedia che ricorda molto - omaggia? - cult degli anni ottanta come il magnifico Fuori orario - uno dei miei tre film preferiti di Martin Scorsese - o Tutto in una notte di John Landis, pellicole in cui un "eroe" assolutamente normale finiva risucchiato in un vortice di avvenimenti da Guinness dell'assurdità fino ad essere in qualche modo fagocitato dal grande caos che soltanto il calare del sole può riservare al mondo.
Una sorta di rivincita dei nerd che passa attraverso una caotica formazione che trova in Slater, Blithe e Rodrigo dei curiosi angeli custodi, portando il buon Noah da una condizione di gregario fin troppo ben disposto a protagonista assoluto - o quasi - della sua vita: come se non bastasse, tematiche importanti come il rapporto tra genitori e figli vengono affrontate con la leggerezza giusta per non risultare stonate, liberando come contrappeso un Sam Rockwell come sempre in ottima forma a fare da nemesi allucinata al nostro impareggiabile baby sitter tutt'altro che perfetto - la base operativa dello spacciatore interpretato dal protagonista di Moon è un vero e proprio spettacolo -.
Azzeccatissime le parentesi gangsta - così come la gag del negozio di vestiti -, anche se mai quanto gli exploit delle tre piccole pesti: dalla principessa da jet set neanche fosse una Gaga in erba Blithe - fenomenale Landry Bender - al sofisticato Slater/Max Records - una sorta di versione decisamente più convincente del giovane gay made in Glee - fino all'esplosivo - in tutti i sensi - Rodrigo/Kevin Hernandez, che di recente si era fatto notare anche nell'altrettanto spassoso Viaggio in paradiso accanto a Mel Gibson.
Certo, rispetto alle pietre miliari citate in apertura di post figlie di un decennio ancora troppo sottovalutato - cinematograficamente e non solo -, questo The sitter risulterà sempre e comunque poca cosa, eppure in un contesto come quello di un luglio ancora troppo distante dalle ferie calza a pennello, specie per una bella serata senza pensieri, magari in compagnia di un bel gruppo di amici pane e salame pronti alla risata e alla bevuta con tutti i crismi: quindi non indugiate oltre, lasciatevi andare alla leggerezza tipica della stagione, chiamate un pò di gente e lasciate che Jonah Hill e i suoi piccoli compagni d'avventura vi guidino attraverso una notte che parrà non finire mai.
In fondo, potreste sempre considerare questo come un antipasto, e programmare una bella maratona con sbronza omaggio recuperando tutti i titoli che ho fornito in questo post.
Di sicuro, arrivereste all'alba più leggeri.
E decisamente più ubriachi.


MrFord


"I'm Big Bank, I am the Chief
I got a lot of raps but I'll be real
I never need a horse I like to chill
so I, drive up in my new Seville
my Tribe went down in the hall of fame
cause I'm the one who shot Jesse James
pound for pound, I will never break down."
The Sugarhill Gang - "Apache" -




22 commenti:

  1. Sono sobbalzata sulla sedia quando hai messo The sitter ( non voglio nemmeno nominare l'orrido titolo italiano: pessimo gusto a go go) sulli stesso piano di Tutto in una notte e fuori orario. Meno male che sei rientrato nei binari verso la fine del post..
    Onestamente (complice il titolista ) pensavo ad una c.....ata pazzesca: i tre mostri me ne ricordano una ( che li sintetizza anche abbastanza) che conisco mooolto bene.
    Me lo procuro.


    Hey, mitici Sugarhill Gang

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    1. Sorella, ho citato quei due filmoni soltanto perchè il genere è lo stesso: notte inaspettata di follia per un protagonista travolto dagli eventi. :)
      Il titolo italiano è da carcere duro.
      Comunque, nel complesso è divertente.
      Se ti capita, comunque, recupera anche Strafumati, che è una bomba, titolo a parte! :)

      E grandi Sugarhill!

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    2. Strafumati, credo di averlo visto...ma sai com'è, ho una età e perdo un pochino ah aha ah

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    3. Puoi sempre rinfrescarlo: rivederlo mi fa sempre divertire quanto la prima volta! :)

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  2. Oddio. Il titolo è a di poco agghiacciante.
    Non lo so, comincio a pensare di essere un pochino troppo vecchia per queste cavolate.
    Ma dicevo lo stesso anche di "Zack e Miri" ed invece mi è piaciuto moltissimo.Magari do una possibilità anche a questo The sitter.

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    1. Newmoon, il titolo è veramente orribile, ma il film è carino.
      Certo, non sarà mai ai livelli di Zack&Miri, ma resta piacevole per il periodo!

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  3. l'avevo detto, io!
    bisogno SEMPRE fidarsi dei consigli cannibali :D

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    1. Ora non esagerare, i consigli cannibali sono un pò come la salmonella, spesso e volentieri! Ahahahahah!

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  4. visto che con Stra-fumati mi sono stra-divertito, direi che questo non lo posso perdere..

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    1. Bradipo, fai bene.
      Poi, in piena estate, film come questo sono perfetti. :)

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  5. è caruccio ma è già il secondo film sottotono di green. l'ho trovato un po' troppo derivato e incerto su che strada prendere.

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    1. Frank, io mi sono lasciato trasportare e mi sono divertito.
      Certo, Strafumati resta il numero uno, ma comunque anche questo può dire la sua.

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  6. Io metterei una legge che obbliga a chiamare con il suo titolo originale o al più, tradotto pari pari.
    Checcazzo quelli magari ci pensano anche due o tre settimane su che nome dare al film poi arriva la distribuzione italiana -ma non solo- a fare quello che le pare.
    BAH....

    Cmq, film di prossima visione, non me lo voglio perdere!

    Ps: finchè avrò dita per digitare e voce per gridare:
    MCLOVIN!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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    1. Fratello, io oltre all'obbligo metterei di legge due o trecento bottigliate usi denti per chi traduce i titoli in questo modo! ;)

      E comunque, ora e sempre, MCLOVIN!!!

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  7. Infatti non capivo cosa ci facesse questo titolo in un film dove ci sono dei bambini...
    Riguardo al film, come hai ripetuto tu, l'estate è meglio se ce la prendiamo leggera :)

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    1. Elle, ignora il titolo e goditi il film per quello che è.
      L'estate, in fondo, serve anche a questo!

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    2. Agli ordini ;)
      (me lo devo ricordare, che l'estate serve anche a questo)

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    3. Ricordalo sempre, perchè è un pò l'ancora di salvezza dell'anno!

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  8. A me la locandina aveva già convinto, ma tu ci hai messo il tuo! :P
    Per quanto riguarda l'ignorante distribuzione italiana, tradurre "Abraham Lincoln Vampire Hunter" con un anonimo e per nulla accattivante "La leggenda del cacciatore di vampiri" credo sia uno dei maggiori obiettivi raggiunti. Dico questo non per la traduzione di per sé (ce ne sono state di peggiori) ma per quell'operazione che ha portato a trasformare un titolo tamarro e figo che mi avrebbe attirato al cinema in un titolo che si mescola senza farsi notare in questa ondata vampiresca che impazza da un po' di anni. Per quanto io ami la cultura tamarra, mi sono rifiutato di vederlo.

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    1. MMS, concordo.
      Il discorso sugli adattamenti ormai ha quasi del clamoroso: nel corso degli anni penso sempre di aver visto il peggio, e invece i distributori riescono ad uscire con qualcosa che scava ancora più in basso.
      Ricordo ancora quando rischiai di rifiutarmi di andare a vedere Se mi lasci ti cancello per il titolo!

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    2. Se mi lasci ti cancello...Non volevo vederlo perché credevo fosse quelle cose tipo "Maschi contro Femmine". xD

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    3. Ti capisco in pieno, MMS.
      Potenza dei geni della distribuzione italiana. ;)

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