domenica 15 luglio 2012

Californication - Stagione 4

Produzione: Showtime
Origine: Usa
Anno: 2011
Episodi: 12




La trama (con parole mie):  avevamo lasciato Hank Moody in balìa della polizia a seguito dell'arresto legato all'aggressione all'agente e fidanzato di Mia, la ragazza colpevole di avergli "rubato" il nuovo romanzo, nonchè della notte di sesso che coinvolse lui e la ragazza - ai tempi minorenne - ancora nel pieno della prima stagione.
Ora lo scrittore in perenne crisi sentimentale e creativa si ritrova a dover affrontare un processo per corruzione di minore che rischia di significare la galera, proprio mentre la sua carriera è rilanciata dalla verità sul libro che Mia ha firmato al suo posto, sul punto di diventare il film indipendente della stagione grazie alle star Eddie Nero e Sasha Bingham.
Nel frattempo, il suo fedele agente ed amico Charlie è intento a raggiungere il traguardo delle cento donne portate a letto, l'amore della sua vita Karen è ormai decisa a mollarlo, sua figlia Becca si da al rock e, all'orizzonte, compare la possibilità di una nuova storia con l'avvocatessa Abby.
Sempre che il vecchio Hank non finisca per rovinare tutto. Di nuovo.




Chi frequenta il saloon da un pò sa bene che quel vecchio bastardo di Hank Moody è, di fatto, uno dei personaggi figli del piccolo schermo che amo di più, un pò per affinità spirituali, un pò perchè la strada verso la sua perdizione pare il destino - con molti meno soldi e scopate occasionali, ovviamente - che si sarebbe profilato per il sottoscritto se Julez non mi avesse tolto da una strada fatta da un pò troppi incontri iniziati sotto la benedizione dell'alcool e finiti in clamorose fughe del giorno dopo, conditi da quella solitudine che si finisce per cucirsi addosso quando, in realtà, si vuole semplicemente chiudere ogni spazio all'esterno e vivere sempre e comunque alla giornata.
Moody, charachter che ha segnato una vera e propria seconda giovinezza per David Duchovny - che tutti, qualche anno fa, pensavano sarebbe rimasto imprigionato nei suoi X-Files figli dei più profondi anni novanta - acquista spessore neanche fosse un whisky invecchiato con il passare delle stagioni, e Californication, inizialmente piuttosto osteggiata dalla parte in rosa di casa Ford, ora è un piccolo cult che affrontiamo sempre più che volentieri, in attesa di scoprire quali saranno i nuovi sviluppi delle avventure del casinista Hank: in questa quarta annata il lato comedy che tanto bene aveva fatto alla terza tiene un profilo molto più basso, concedendosi soltanto qualche sparata di tanto in tanto - l'episodio del miliardario e della scimmia, ad esempio, clamorosamente grottesco ed incredibilmente spassoso - ed incarnandosi principalmente in Eddie Nero - un completamente imprevedibile Rob Lowe -, l'attore designato per interpretare Hank nel film tratto dal suo romanzo rubato dalla giovane Mia ed attribuito dopo numerose vicissitudini al suo autore, "Scopate e cazzotti".
L'attrazione principale, infatti, del consueto circo di sesso, alcool e sentimenti di questo nuovo giro nella "californicazione", è il vuoto creatosi progressivamente nel cuore di Hank, un uomo che aveva tutto - una carriera da scrittore affermato, l'amore della sua vita ed una figlia cui è legatissimo - finito per lasciare che il fiume in piena della sua istintività - vizi, pregi e soprattutto difetti compresi - lo travolgesse rendendolo un ribelle fuori tempo massimo ormai in bilico sulla linea sottile che separa la ricerca del riscatto dall'autodistruzione più completa: se, infatti, il suo inseparabile amico ed agente Charlie Runkle può accontentarsi - più o meno - del sogno di arrivare a cento donne portate a letto per dimenticare i tempi andati, Moody pare non riuscire a liberarsi dalle catene delle sue dipendenze e cercare di fare qualche passo indietro per trovare un suo posto nel mondo che non sia una camera d'albergo dalle notti movimentate o il bancone di un bar dove farsi scivolare in mano il bicchiere con il solito senza neppure doverlo più chiedere.
Da questo punto di vista, questa quarta stagione ha sicuramente rappresentato il momento del confronto con la maturazione del protagonista della serie, divenendo di fatto il primo, grande spartiacque della produzione Showtime a partire dal processo per corruzione di minore con Hank sul banco degli imputati, la rocambolesca cena per festeggiare l'inizio delle riprese del film ispirato dal già citato "Scopate e cazzotti" e la partenza di Becca e Karen per un lungo viaggio: con la quinta stagione ancora inedita in Italia - ma che non vedo l'ora di affrontare - e la sesta e la settima già confermate, chissà che lo scriteriato scrittore non trovi una sua dimensione - pur se completamente caotica - e una strada che lo porti da qualche parte lungo una costa che pare bagnata da un oceano di cocktails serviti da cameriere sempre pronte a saltarti nel letto, scimmie dedite a pratiche estreme ed attori schizzati, soltanto con la sua macchina da scrivere e la consapevolezza di aver trovato, comunque, uno spazio nel mondo.
Io, naturalmente, tifo per lui: da stronzo a stronzo - come scrissi anche in chiusura del post dedicato alla stagione precedente -, non posso non pensare che, nonostante quelli come lui - e un pò come me - siano destinati a cadere spesso e volentieri, la voglia di vivere sia sempre così grande da sollevarsi e ricominciare: un pò come quando, nel pieno dell'hangover, giuriamo a noi stessi che quella sarà davvero l'ultima volta, e appena ripresi stiamo già pensando a quale sarà il prossimo aperitivo spaccafegato da organizzare.
Senza dimenticare, in queste esplorazioni da "walking the line", la passione che guida ogni gesto, dagli errori e le cadute di stile ad una presenza che non è mai messa in discussione: perchè chi ama quelli come il vecchio Hank sa bene che in ritardo, sbronzi o vestiti nella maniera meno adeguata possibile, gli stronzi di quella risma non mancheranno mai di essere presenti, quando avremo bisogno di loro.
E gli Stones - che incarnano perfettamente lo stile Moody - ad intonare You can't always get what you want in chiusura dell'ultimo episodio sono tutto quello che serve perchè i vecchi ribelli abituati al caos e alla sconfitta cerchino una volta ancora il momento della rivincita: chissà che non sia quella buona.


MrFord


"You can't always get what you want
You can't always get what you want
You can't always get what you want
But if you try sometimes well you might find
You get what you need."
Rolling Stones - "You can't always get what you want" -


6 commenti:

  1. ciao ho scoperto oggi il tuo blog e mi piace tantissimo!!!
    Ora mi vado a vedere gli altri articoli!!
    Complimenti!

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    1. Tina, benvenuta da queste parti, e muchas gracias!
      Buona lettura, e se ti capita commenta tranquillamente!

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  2. Julez sempre piu' santa subito !!!!

    Da qui, sai che bazzichiamo poco le serie ma Californication ogni tanto la guardo proprio per l'ottima interpretazione di Duchovny che io avrei scommesso soldi sul fatto che mai piu` si sarebbe scollato dagli XFiles.
    Non ho una vicinanza cosi personale col protagonista ma, a parte questo, sottoscrivo il tuo post (suppongo preparato in anticipo ah ah ah)....beh non proprio tutto. La soundtrack degli Stones appartiene, in modo assoluto ed esclusivo (concedimelo) a The big chill....

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    1. Sorella, Julez santa subitissimo!
      Californication è una delle mie serie di culto, e Moody uno dei miei personaggi preferiti del piccolo schermo: ovviamente il post era preparato in anticipo, più che altro perchè cerco sempre di avere almeno un paio di settimane - se non tre - di post programmati, per ogni evenienza. ;)

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    2. Per ogni evenienza....ah ah ah

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    3. Non si può mai sapere, con le evenienze! :)

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