mercoledì 1 febbraio 2012

La ragazza senza volto

Autore: Jo Nesbo
Origine: Norvegia
Editore: Piemme
Anno: 2005 (2009 in Italia)



La trama (con parole mie): Natale si avvicina, e Oslo è stretta in una morsa di gelo che costringe i disadattati a cercare rifugio presso l'Esercito della salvezza. 
Harry Hole, di nuovo solo e in lotta con l'alcolismo, deve affrontare l'insediamento del nuovo capo della polizia Gunnar Hagen e la sua fama tra i colleghi dopo lo scontro decisivo con Tom Waaler.
Quando, durante un concerto organizzato dallo stesso Esercito, Robert Karlsen - uno dei suoi soldati - viene ucciso a sangue freddo, parte un'indagine che coinvolgerà alcuni membri molto in vista dell'organizzazione scoprendo come un nervo il loro passato, un killer imprendibile dalle incredibili caratteristiche fisiche proveniente dai balcani, il dipartimento di polizia e, ovviamente, il commissario Hole.
In bilico tra passato e futuro e tra peccato e redenzione, Harry si troverà tra le mani una vicenda losca e terribile che lo costringerà a fare i conti con le ombre che continuano ad agitare i suoi sonni.




Senza fiato. Ecco come mi ha lasciato il crescendo de La ragazza senza volto.
Quando, la scorsa estate, scoprii Nesbo ed il suo indimenticabile protagonista grazie a Il leopardo - ultimo, almeno per ora, romanzo della saga di Harry Hole - e decisi di riprendere dal principio la sua storia, pensai che, per quanto straordinari potessero essere i lavori precedenti, non sarei mai arrivato a provare sensazioni forti come quelle provocate dal mio personale libro dell'anno 2011.
Invece, dopo gli ottimi Il pettirosso, Nemesi e La stella del diavolo, con La ragazza senza volto Nesbo è riuscito a sorprendermi, colpirmi in pieno e lasciarmi a terra come un pugile dopo un ko.
L'unico difetto che trovo per questo noir spettacolare, coinvolgente, crudele e splendido è l'adattamento italiano del titolo, assolutamente senza senso rispetto all'originale - e perfetto - Il redentore: tutto il resto è una corsa senza tregua che inchioda alla pagina e ai protagonisti quasi ci si trovasse all'interno e di fronte a loro, in grado di regalare al lettore non soltanto un thriller da manuale ed una vicenda come di consueto narrata magistralmente dallo scrittore norvegese - ormai, a tutti gli effetti, il mio Nolan letterario -, ma una galleria di personaggi indimenticabile, dal sempre più mitico Hole - che ormai se la gioca con Max Dembo ed Hap e Leonard come mio preferito assoluto - ai suoi colleghi in polizia - la solo apparentemente fredda ed insostituibile Beate, la spalla perfetta Halvorsen, il nuovo capo Hagen, Skarre con i suoi contrasti -, dai membri dell'Esercito della salvezza - Robert e Jon Karlsen, la felina Martine, Rikard, il comandante David Eckoff - allo straordinario Mali Spasitelj, il Piccolo Redentore, antagonista dai tratti impossibili da identificare segnato dagli orrori della guerra nell'ex Jugoslavia, una figura solitaria e delicata, gentile e spietata, tanto potente da affermarsi senza mai "alzare la voce" e da non far rimpiangere il gigantesco - ed opposto a lui - Tom Waaler del romanzo precedente.
Ma è ora di lasciar perdere la cronaca, la recensione, l'analisi.
La ragazza senza volto è un'opera di pancia, per quanto chirurgico resti il buon Jo con la sua prosa.
E' un'opera legata a doppio filo alla colpa e al peccato, ai segreti e ai ricatti morali - e non solo -, all'amore e all'odio, alla vita - quella che aspetta di affacciarsi in questo mondo - e alla morte - sempre pronta a colpire, e tornare a ricordarci che non aspetta altro che venirci a prendere, o peggio, ghermire le persone che amiamo -: la vicenda di Jon e Robert varrebbe da sola ben più di un post, così come la storia sotterranea di Martine e Sofja, Raghnild e Beate, donne forti eppure fragili, capaci di sopportare ben più di quanto qualsiasi uomo potrebbe eppure alla mercè di quegli stessi compagni, amanti, amici o nemici appartenenti all'altra metà del cielo.
Eppure Nesbo non si limita, e per la prima volta dipinge un Hole più equilibrato e maturo, che ha i suoi momenti migliori nei confronti con Hagen - la sequenza del mignolo e dell'esercito giapponese -, Skarre - un piccolo Tom Waaler che diviene una sorta di fratello minore da guidare - e la stessa Beate nel faccia a faccia tra i due che segue la risoluzione del caso: attorno, storie di sogni spezzati si inseguono ed intrecciano - agghiacciante la vicenda di contorno della madre del tossico Kristoffer -, dai fantasmi della guerra che emergono nel viaggio a Zagabria alla neve norvegese, incapace di seppellire rancori e mali troppo grandi, troppo oscuri. 
Mali che possono guarire soltanto attraverso il sangue.
E nel cuore pulsante dell'Esercito della salvezza, ecco giungere il bisogno di redenzione.
Redenzione per Martine e Robert. Perfino per David Eckoff.
Redenzione per Bjarne Moller, vecchio capo rimpianto da Harry che pare appeso ad una malinconia struggente nel suo esilio volontario a Bergen, oltre alla lancette di un orologio che segna ben più del tempo che passa.
Redenzione per Beate e Halvorsen, ed una purezza che pare dare speranza alla House of pain - famigerata zona degli uffici della omicidi di Oslo -.
Redenzione per Mali Spasitelj, cresciuto nel mito del suo vecchio comandante Bobo, giovane senza volto in cerca di una vita inseguita una vittima dopo l'altra, in un'attesa simile a quella che lo avvolgeva sotto i carri serbi che si incaricava di far esplodere per proteggere la sua Vukovar, la famiglia, gli amici, la madre, un randagio raccolto per strada.
Redenzione per Harry Hole, commissario fuori dagli schemi e dalle regole, incorruttibile perchè intimamente corrotto, capace di essere modello ed esempio perchè privo di limiti, di amare perchè conscio del grande senso di vuoto che lascia una vita, una volta passata. Una volta strappata.
E redenzione per noi, che leggiamo sulla pagina storie di dolore, vendetta e morte, ma anche d'amore, riscatto e vita.
Redenzione, sentenzia Harry, passandosi la mano sulla nuca nel bagno dell'aeroporto.
Per nessun altro, se non lui stesso.
Eppure l'impressione è che l'imponente Hole porti sulle spalle il peso di un grido destinato a scomparire nella nebbia di Bergen, perso nel ticchettio di lancette che, più che il tempo, segnano il dolore che alcuni devono portare per permettere la vita ad altri.
Un pò come Mali Spasitelj, morto e risorto dopo tre giorni - altra grande invenzione dell'autore -, dalla Vukovar devastata dai serbi a una promessa portata ad una madre.
"Noi siamo colleghi", sentenzia Harry, parlando della redenzione in quello stesso bagno.
Anche Harry muore e risorge di continuo, dal fondo di una bottiglia al tappo di un'altra.
Mali Spasitelj non è un suo collega. E non lo sarà mai.
Ma questi due uomini paiono così legati da sembrare fratelli.


MrFord


"Confusi alla folla ti seguono muti,
sgomenti al pensiero che tu li saluti: 
a redimere il mondo, gli serve pensare,
il tuo sangue può certo bastare."
Fabrizio De Andrè - "Via della croce" -


32 commenti:

  1. Come dire, con un titolo così, come posso non leggere il tuo blog? ;) I libri scandinavi, nonostante si innamorata della Scandinavia, mi sono ripormessa di non leggerli più. Mi inducono al suicidio in modo subdolo :(

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    1. Ginger, il titolo non poteva essere un altro!
      Detto questo, i libri di Nesbo con Hole protagonista, più che indurre al suicidio, spingono alla lotta, e a rialzarsi sempre.
      E questa è una cosa buona e giusta. ;)
      Inoltre, Nesbo scrive davvero da dio.

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    2. Ah va bene, se mi assicuri che non è di quel genere che ho citato, quando lo trovo provo a leggere un po' di pagine. Avrei bisogno di imparare a redimermi, magari il libro mi aiuta.

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    3. Vedrai che ti piacerà. E la redenzione fa sempre bene.
      L'unica cosa è che, per avere un quadro come si deve, bisognerebbe partire dal primo dei libri pubblicati dedicati al mitico e superalcolico Hole, Il pettirosso - almeno in Italia -.
      Ad ogni modo, quando ti capita fammi sapere com'è andata la cura Nesbo!

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  2. Questo ce l'ho,ma non l'ho ancora letto.Come ci siam detti più volte, condivido la passione per questo autore di gran lunga superiore alla media.

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    1. Blackswan, insieme a Il leopardo è quello che mi è piaciuto di più.
      Personaggi perfetti, vicenda intricata e serratissima, grande il tema della redenzione.
      Stupendo.

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  3. jo nesbo...che te lo dico a fare?!
    ah ho visto che gira nell'infinito spazio telematico un filmetto tratto da un suo libro(calmo,non della saga di harry!!!)...poca cosa,ma mi sono sentito in divere di guardamelo!
    massimiliano

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    1. Massimiliano, il film in questione ce l'ho in recupero proprio in questi giorni, spero di poterlo vedere presto.
      Per Nesbo e Hole, che te lo dico a fare!?
      E questo in particolare mi ha colpito anche più degli altri.
      Il Piccolo Redentore è un personaggio da paura.

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  4. ciao..ho scoperto solo ora il tuo blog..interessante..sono diventato follower e l'ho aggiunto anche tra quelli che seguo..se ti va fai un salto nel mio:
    http://letteraturaecinema.blogspot.com

    Ciao ciao

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    1. Luigi, benvenuto da queste parti!
      Verrò senz'altro a vedere il tuo, anche perchè dopo la questione Moneyball non posso esimermi! ;)

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  5. Wow che recensione! Sono un po' a corto di libri da leggere, soprattutto per il tempo dannato me. Ma per questo farò un eccezione perché mi ha intrigato un sacco.

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    1. Absinto, muchas gracias!
      Però devo dirti che, per quanto questo romanzo sia STUPENDO, per coglierne tutte le sfumature dovresti cominciare dal principio la saga di Hole, con Il pettirosso. La ragazza senza volto è il quarto uscito in Italia della serie dedicata all'alcolista commissario.

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  6. Sembra interessante, ma come con i film, anche nel "mondo libri" sono messa male ed ho miliardi di libri che mi attendono sulla scrivania, però dai, me lo segno...c'è sempre tempo per un buon libro :D

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    1. I libri di Nesbo sono stati una scoperta incredibile. Recuperali a partire dal primo, sono una bomba.

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    2. Bene, fammi poi sapere come ti sembra!

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    1. Betty, come dicevo agli altri, per quanto Il leopardo sia una ficata pazzesca, secondo me ti conviene partire con Il pettirosso per scoprire tutte le sfaccettature del mitico Hole.

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  8. Sto terminando "Il potere del cane" di Winslow. Bellissimo, dopo passo a "Il pettirosso", poi proseguo con gli altri di Nesbo. Vediamo se fai centro anche questa volta.
    p.s.Ho appena ripescato la tua recensione di Skyline. Non sono evidentemente l'unica ad avere il gusto dell'orrido...

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    1. Newmoon, Il potere del cane è una meraviglia.
      Aspetto di sapere cosa ne penserai di Nesbo e Hole.
      Skyline terrificante. Una merda gigantesca. Ed è d'accordo anche il Cannibale, pensa te. ;)

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  9. Perdona l' off topic ma volevo segnalarti che ti ho nominato per il Versatile Blogger Award dato che fai parte della mia personale lista di 15 blog degni di essere nominati per cotanto premio... http://cinemarecensionilab.blogspot.com/2012/02/versatile-blogger-award-ringraziamenti.html

    Un saluto
    Fabrizio Reale

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  10. Ho spesso girato intorno a questo autore ma non mi sono mai deciso. Mi son ripromesso di stare alla larga dai thriller con protagonista seriale. Mi limitavo al Bosch di Connelly, devo fare uno strappo?

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    1. Ford non ha letto Connelly, io sì e ti dico che per me Nesbo è pure meglio. Il protagonista ha dei lati simili a Bosch, ma è un passo avanti. Non saprei spiegartelo se non così: Hole esce dalle pagine e ti sembra di conoscerlo e gli vorresti affidare la tua vita. Anche quando beve fino a non ricordarsi della notte precedente!

      Scusate l'intrusione

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    2. Allora devo cercare di recuperare il primo libro della serie, sono un po' maniacale su queste cose.

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    3. Firma, la serie di Nesbo dedicata a Hole è stupefacente.
      Il primo è Il pettirosso. Comincia da lì.
      Mi saprai dire, ma sono sicuro che ti conquisterà.

      Julez, che bello vedere il tuo commento! Era un sacco che non capitava, sono felice! :)

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  11. segnato, sembra proprio nelle mie corde, gracias Ford!

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    1. De nada, Lorant.
      Ricordati anche tu di partire dal primo, Il pettirosso.
      Hole è un vecchio lupo di mare come noi, un personaggio fantastico. Sono sicuro che ti piacerà.

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  12. Quando leggo le tue recensioni si Nesbo, ti viene voglia di correre a leggerlo.
    Per ora ho letto solo Il Leopardo, ma non mi ha colpito molto! :(
    Per me la scoperta del 2011 è Bunker e so che puoi capire.
    Nesbo non mi è dispiaciuto, davvero, ma mi aspettavo molto di più. Vorrei leggere L'uomo di neve, visto che ne Il Leopardo se ne fa spesso riferimento...

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    1. Rossana, Bunker è un mito, con lui si sfonda una porta aperta da queste parti, considerato che Come una bestia feroce è uno dei miei romanzi preferiti in assoluto.

      Nesbo, per me, è geniale. Scrive chirurgicamente, eppure si sente tutta la passione dei personaggi.
      E Hole è un protagonista con dei controcazzi giganteschi.
      Detto questo, dovrai rivedere la tua posizione su Il leopardo, altrimenti partiranno calci rotanti come li riserverei solo al Cannibale! ;)
      L'uomo di neve è l'unico che mi manca. Ora sto leggendo il primo di Gischler, poi recupero anche quello.
      Ovviamente poi ne parlerò anche qui.

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  13. Insomma, capo, me li sono fatti fuori tutti fino a qui in un mese (mi mancano "L'uomo di neve" e "Il leopardo") e già mi sto disperando per quando arriverà il momento in cui non avrò più una nuovo capitolo della storia di Harry Hole da leggere. Vorrei saltare dentro alle pagine solamente per farmi una birra con lui. Che dire, mister? Grazie.

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    1. Ale, de nada.
      Hole è un mito.
      Gustati L'uomo di neve e Il leopardo - insieme a questo il mio preferito -, e tranquillo.
      In estate dovrebbe uscire l'edizione italiana del nuovo romanzo, che in Norvegia è già uscito.

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