giovedì 27 gennaio 2011

Senza esclusione di colpi

La trama (con parole mie): Frank Dux, pilota dell'aviazione piuttosto indisciplinato nonchè esperto di arti marziali, fugge dagli Stati Uniti per recarsi a Hong Kong e partecipare al Kumite, un torneo internazionale illegale e, a volte, mortale per i suoi partecipanti. 
Nonostante il perfido cattivo di turno, che ovviamente si scontrerà con lui nella finale della competizione, il caro, vecchio Van Damme saprà fare una sana dose di culo a tutti e a farsi amici anche i due ispettori dell'esercito sulle sue tracce per arrestarlo.

Avevo promesso questo post su un altro dei cult totali della mia infanzia, nonchè una delle vette trash più incredibili raggiunte da JCVD nel corso della sua carriera - insieme a Kickboxer è il mio preferito -, ed eccomi qui.
Senza esclusione di colpi è, per tutti gli appassionati di arti marziali e i ragazzini pre adolescenti, probabilmente, una delle pellicole di riferimento dell'epoca, e sono sicuro che riuscirebbe ad esserlo ancora oggi, se solo avesse l'adeguato spazio e una stramaledetta edizione in dvd - LO VOGLIO ASSOLUTAMENTE! -: ricordo quando lo vidi la prima volta, probabilmente attorno ai dieci/undici anni, con mio fratello, e già giudicavo poco credibili sequenze come il mattone sul fondo della pila fatto esplodere dallo Jean Claude di noi tutti colpendo il primo della pila stessa o il ridicolo impego dei due uomini dell'esercito sulle tracce del protagonista - mi piace ricordare che Forrest Whitaker, oggi uno degli attori più quotati di Hollywood, vincitore di un Academy ed interprete di pellicole indimenticabili come Ghost dog, ha iniziato da qui - come assurde, anche per un bamboccio totalmente in balia dell'immedesimazione con eroi invincibili e cazzutissimi come il sottoscritto era allora.
Eppure, oltre ad una memoria incredibile di quasi ogni scena - sarà che la videocassetta passò centinaia di volte nel nostro vecchio videoregistratore -, ancora oggi mi diverto e non poco a seguire le eliminazioni più o meno cruente del torneo, i combattimenti più veloci e quelli più drammatici, i due antagonisti e i molti lottatori di contorno che, visione dopo visione, hanno conquistato una fetta di cuore senza neppure troppa fatica - un nome su tutti, Paco, l'uomo della boxe thailandese: nessuna battuta, nessuna parola, eppure giunto fino in semifinale, a giocarsi contro il Nostro l'accesso alla finalissima -.
Certo, lo script e la stessa pellicola sono assolutamente ridicoli alla luce di un'analisi solo ed esclusivamente cinematografica - del resto Van Damme ha girato praticamente un unico film autorialmente degno di nota, JCVD, consigliatissimo, in tutta la sua carriera -, ma qui si parla principalmente di cuore e ricordi, e ad entrambi non si comanda, specie quando rimandano ad un periodo della vita quasi incantato, dove tutto poteva sembrare vero e gli eroi vincevano sempre le loro battaglie, anche dopo aver faticato ed aver sacrificato il più possibile di se stessi.
Ma ancora non era giunto il tempo di The wrestler, o del suddetto JCVD, e quei protagonisti a metà tra il ridicolo e l'invincibile, il grottesco ed il magico, non potevano - davvero, in nessun caso - patire anche solo la presenza lontana di una sconfitta, per mano della vita o del nemico di turno.
Se dovessi paragonarli alla Storia del Cinema, direi che prodotti come questo sono in tutto e per tutti figli di una golden age in cui tutto era possibile, ma che, con il mondo che è cambiato e il tempo che è passato, non si ripeterà mai più, almeno fino a quando saremo a nostra volta genitori, e seduti sul divano potremo mostrare ai figli in età pre adolescenziale quanto erano incredibili quei supereroi in carne ed ossa dei nostri tempi.
E approfittando dell'occasione, raccontare di quel film che diede origine al famoso calcio rotante di Van Damme, marchio di fabbrica che scandiva, come un orologio, la fine del combattimento decisivo.


MrFord

"It's a do or die situation - we will be invincible.
And with the power of conviction there is no sacrifice.
It's a do or die situation - we will be invincible."
Pat Benatar - "Invincible" -






 

11 commenti:

  1. no jean claude proprio non lo reggo
    prima o poi magari vedrò JCVD, ma il belga marziale proprio non lo sopporto

    lo so, lo so, adesso mi arriva un calcio rotante °_°

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  2. Vedrai che dopo aver visto JCVD ti ricrederai, razza di eretico.
    Jean Claude è un mito totale.
    E stai attento, perchè se gli dico cosa pensi di lui un calcio rotante non te lo toglie nessuno! ;)

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  3. Non mi ricordo neanche se l'ho visto. Penso di sì, ma forse mi confondo. Con JCVD però mi hai incuriosito!

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  4. JCVD è una bomba. Sfiora la fantascienza: un film d'autore vero con Van Damme protagonista. Davvero unico!

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  5. chapeu per Senza esclusione di colpi e Kickboxer che li so a memoria e non scherzo...Però non puoi certo dimenticare "sanguini come Mai Li quando l'ho posseduta!!"

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  6. Ubi, come ti capisco!
    E quella frase è impossibile da dimenticare.
    Cult assoluto.

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  7. Un pò come il balletto ubriaco di Jean Claude.

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  8. ciao James, grande blog! solo per la presenza di film come questo o Over the Top (che vedo qui di lato), sei diventato il mio migliore amico (non ti puoi opporre in nessun modo) :D

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  9. Hey Frank, grazie di essere passato! E ovviamente direi che film come questi cementano da subito nuove amicizie!
    Ma io come sostengo il tuo? Non ho trovato lo spazio followers! Mi sarò rincoglionito a furia di calci rotanti!
    Ripassa quando vuoi!

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  10. Bravissimo. Quella sagoma di Xian ne sa una più del diavolo!

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  11. Xian è lo Yoda dei film di arti marziali, Ubi.
    Sono pienamente con te.

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