
La battuta d'arresto nelle pubblicazioni del Saloon delle ultime due settimane - legata, in verità, al fatto che ultimamente Fordini, lavoro e palestra prendono davvero tutto il mio tempo - mi ha messo di fronte anche ad un'altra triste realtà: non riesco più a ricordare come un tempo quante e quali visioni si sono avvicendate nel tempo, a meno che non si tratti davvero di cose degne di nota o legate a serate speciali. Dunque, in questa nuova puntata del Bulletin, troverete semplicemente gli unici titoli che ricordi degli ultimi quindici giorni, senza sapere se siano stati davvero solo questi, oppure no. In un certo senso, è magico anche questo oblio, in compagnia del Cinema.
MrFord
FUGA DA ALCATRAZ (Don Siegel, USA, 1979, 112')

A distanza di anni dall'ultimo passaggio al Saloon, ho ritrovato il mitico Fuga da Alcatraz grazie ad un passaggio televisivo la sera in cui, dopo aver fatto tappa dai miei in montagna per lasciare i Fordini al fresco una settimana, ho riassaporato - come sempre quando vado da loro - l'ebbrezza delle non connessioni e di lettori dvd e vhs risalenti all'epoca in cui io e mio fratello eravamo adolescenti che reagivano malvolentieri all'idea di passare un weekend lontani dalla città.
Il lavoro di Siegel reso noto soprattutto dall'interpretazione come sempre senza fronzoli di Clint, ispiratore di una marea di film carcerari successivi - su tutti Le ali della libertà - è ancora oggi tosto e potente, teso dal primo all'ultimo minuto e in grado di raccontare nel modo più diretto e semplice possibile una storia che è la più vecchia del mondo, quella della ricerca della libertà.
Certo, ad inseguirla sono uomini non proprio immacolati, ma è anche questo a rendere affascinante, spesso e volentieri, un'impresa: senza dubbio, e non solo nel suo genere, un Classico come si pensa sia un Classico.
GREY'S ANATOMY - STAGIONE 15 (ABC, USA, 2018/2019)

Passano gli anni, e nonostante da tempo la qualità dei bei tempi sia ormai dimenticata, casa Ford non riesce a non voler bene ai medici del Grey Sloane Memorial, sarà che le prime due stagioni erano state traghettatrici delle cene nella casa in cui ci eravamo appena trasferiti con Julez a fine duemilasette. Di quelle annate, così come di altre - quella del duemiladieci, incredibile -, è rimasto davvero ben poco, protagonisti compresi - ormai del nucleo originale del cast sono presenti soltanto quattro charachters -, ma l'appuntamento estivo con le vicissitudini dei "dottori" - così ribattezzati dai Fordini - è imprescindibile.
Certo, vedere Karev, un tempo lo stronzo numero uno della serie, imbolsito e diventato capo, fa un pò strano considerato che è sempre stato il mio favorito, o storie d'amore e momenti da strizzata d'occhio al paraculismo quasi imbarazzanti, ma il Grey Sloane è ormai una fetta di famiglia, così ci si aggrappa ai sentimenti, ai ricordi, ad innesti particolarmente riusciti - il dottor Lincoln è balzato ai primi posti della mia classifica di gradimento - e ci si fa coccolare come da un divano che, ormai, ha ben impressa la forma del nostro culo.
SPIDER MAN - FAR FROM HOME (Jon Watts, USA, 2019, 129')

Avevo una discreta paura, di questo sequel di Homecoming, primo titolo ad inaugurare, di fatto, il passaggio tra la fase tre e quattro del Cinematic Universe. Molta paura.
Endgame ha chiuso un circolo, e riprenderlo senza rischi era un'impresa non da poco.
E devo ammettere che Watts ci è riuscito, e anche discretamente bene.
Far from home è un lavoro scanzonato e dal ritmo veloce, molto teen, con poche pretese, avvincente - anche grazie alla valorizzazione di un villain come Mysterio, più sfaccettato di quanto si possa pensare - e pronto a seminare in vista del futuro di quello che ormai è diventato una sorta di grande e sempre più grande affresco cinematografico, dal ruolo di Spider Man - bellissimo il recupero di J. Jonah Jameson sul finale - a quello che avrà la componente "cosmica" nella stessa fase quattro dell'MCU.
Ma al centro di tutto, ed è questa la carta vincente, l'adolescenza di Peter Parker, sballottato dai tumulti del cuore nel corso di un viaggio in Europa con amici e compagni di scuola: divertenti i siparietti, geniale "Scimmia notturna", interessante il rapporto con Mysterio che ricorda, a tratti, quello con Octopus del secondo capitolo dello Spidey firmato Raimi.
E da antologia la sequenza con gli incubi creati dallo stesso Mysterio, davvero un momento notevole.
Non sarà epico o destinato a cambiare le regole come altri titoli dell'affresco marvelliano in sala, ma è un gran bel divertimento.