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sabato 3 novembre 2018

Saturday's child almost Sunday in fuckin' late since Halloween



In sempre più clamoroso ritardo, ecco i commenti alle uscite settimanali orchestrati dalla consueta e scombinata accoppiata formata da questo vecchio cowboy ed il suo rivale Cannibal Kid, per l'occasioni spalleggiati da Marcello. Halloween ed i festeggiamenti prolungati per il mio compleanno hanno portato ad un ritardo "spaziale".


"Finalmente ho distrutto il rifugio segreto del Cucciolo Eroico. Ora la mia missione è conclusa."


First Man - Il primo uomo

"Speriamo che spedendolo sulla Luna, Cannibal sia al sicuro da Ford."

Marcello: Il ritorno di Chazelle dopo La La Land (che ho amato e canticchiato) è una storia che cerca forse di allontanarsi dalla rutilante musica del film che l’ha preceduto. Lo andrò a vedere, nonostante Gosling (che a me continua a non convincere e vedo sempre nei panni del giovane Hercules). La storia del primo uomo sulla luna, nonostante ciò che pensino i complottisti, è un punto altissimo della nostra storia.
Cannibal Kid: Anche io ho amato La La Land, ma per rispetto nei confronti dell'opera ho preferito non canticchiare le sue canzoni. Spero non l'abbia fatto nemmeno Ford. Non so quale sia la sua voce, ma se è direttamente proporzionale ai suoi pareri cinematografici, allora dev'essere più fastidiosa di quella di Giusy Ferreri in calore. Quanto a First Man, confesso di temerlo molto. La storia – vera o presunta – del primo uomo sulla Luna sarà anche un punto altissimo della nostra Storia, ma temo che per Damien Chazelle e Ryan Gosling possa rappresentare un passo indietro nella loro carriera. Un po' perché le storie degli astronauti per me di solito non sono poi così spaziali, e poi soprattutto perché più in alto di La La Land è impossibile andare.
Ford: La La Land è stato senza dubbio uno dei filmoni dello scorso anno, e Chazelle e Gosling una coppia ormai rodata. Eppure nutro parecchi dubbi rispetto a questo First Man neanche fosse un titolo consigliato con fervore da Cannibal: la vicenda è affascinante ma ad altissimo rischio retorica, l'assenza dell'elemento musicale dei precedenti lavori del regista potrebbe risultare un "trauma", l'operazione pare più una strizzata d'occhio all'Academy.
Poi, ben lieto di essere smentito. Tranne che da Cannibal.

Millennium - Quello che non uccide

"Questa è un'immagine di Peppa Kid. E come puoi vedere, io sono messa molto meglio."

Marcello: I Reboot o remake o come diamine vogliono chiamarli a me hanno sempre fatto l’effetto che sono finito per ignorarli completamente. Riuscita la regina Elisabetta della famosa serie a farmi cambiare idea? Dubito.
Cannibal Kid: Ho seguito le vicende di Lisbeth Salander e della saga svedese di Millennium con un buon interesse iniziale ai tempi del primo Uomini che odiano le donne, diventato poi calante con i sequel e con il poco necessario remake ammeregano. Sono però piuttosto curioso di vedere questa nuova incarnazione del personaggio. Dopo le ottime Noomi Rapace e Rooney Mara, è il turno di una delle migliori attrici oggi in circolazione: Claire Foy, questa settimana nei cinema anche come moglie di Ryan Gosling in First Man. Due parti con cui farà dimenticare la Regina Elisabetta interpretata in The Crown?
Ford: la saga di Millennium mi ha sempre attratto, così come il personaggio di Lisbeth Salander, passato attraverso la trilogia nordica - interessante ma poco incisiva - ed il forse non necessario ma bellissimo Uomini che odiano le donne di Fincher. La Rapace e la Mara hanno reso in modo diverso un personaggio già cult, riuscirà nell'impresa Claire Foy? Personalmente spero di sì, razionalmente i dubbi sono tanti quanti quelli nutriti per First Man.



La diseducazione di Cameron Post

"Dici che è il caso di invitare Katniss Kid al nostro pigiama party?"

Marcello: Il film perfetto col quale invitare al cinema Giovanardi. Cameron Post è una ragazza omosessuale cresciuta da una zia convinta che questa sia una malattia. E quindi una volta scopertala la manda in un istituto rieducativo diretto da Maria De Filippi. Insomma potrebbe interessarmi.
Cannibal Kid: E se, in mezzo alle uscite più pompate, il vero filmone della settimana fosse questo? Atmosfera da Sundance, una storia potente, un ottimo cast di ggiovani star. Per La diseducazione di Cameron Post prevedo un'educata promozione nel mio Post. E prevedo anche che il Post di Ford farà... schifo. Se solo ne facesse ancora di Post veri, anziché limitarsi ai suoi striminziti bulletins.
Ford: questo è il tipico titolo in bilico. Potrebbe rivelarsi una chicca stile Sundance fordiana oppure un'inutile e pretenziosa supercazzola radical pronta per essere esaltata da Cannibal. Non so voi, ma io preferirei senza dubbio si rivelasse la prima.

Hell Fest

"Questi sono peggio di quei due bloggers che mi perseguitano!"

Marcello: Oh ragazzi io ve lo dico, l’horror, a parte qualche episodio alto proprio non mi avvince. E questo film ambientato in un parco giochi horror a me ha ricordato i ragazzi che finivano nel paese dei balocchi. Sarò malato io. Che non si fa per non vedere un film che non ti attira, si tirano fuori pure citazioni colte.
Cannibal Kid: Io con l'horror ho un rapporto complicato. Come genere in sé mi piace, ma la maggior parte degli horror che guardo si rivelano o delle porcherie clamorose, o comunque delle mezze delusioni. Per questo Hell Fest le aspettative non sono altissime, ma un'occhiatina credo gliela darò comunque, che non si sa mai.
Ford: sempre amato l'horror - lo testimonia la collaborazione degli ultimi anni con Cannibal - e sempre stato un fan del genere, pur consapevole del fatto che, spesso e volentieri, produca schifezze atomiche. Speriamo non sia questo il caso.

Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni

"Katniss Kid ti fa un baffo, piccola. Sarai la reginetta della blogosfera!"

Marcello: Una giovane ragazza viene trasportata in un mondo magico, dove incontra soldati fatti di pan di zenzero e un esercito di topi. Sembra la storia di Virginia Raggi ma è la trama del nuovo film fantastico che rivisita un classico della letteratura. Credo passerò.
Cannibal Kid: Ecco la disneyata buonista per fare contenti i Ford di turno. Io lo vedrei solo se ci fosse veramente la Raggi, nei cui confronti nutro un'insospettabile attrazione. Sessuale, non politica.
Ford: alla visione del trailer sono stato colto dal desiderio di vomitare. Tipica cartoonata buonista da weekend al multisala che snobbo volentieri e senza pensieri.



Il mistero della casa del tempo

"Se Lynch scopre che mi sono ridotto così, al prossimo Twin Peaks mi darà la parte del Cucciolo Eroico!"

Marcello: Il nuovo film di Eli Roth ha dalla sua almeno tre cose che mi porteranno a vederlo: 1. Jack Black. 2. Cate Blanchett. 3. Lo vuole vedere mio figlio Enea e quindi. Lo vedrò e mi lascerò conquistare come un bimbetto.
Cannibal Kid: Tra Marcello che ha un figlio e Ford che ne ha – se non ho perso il conto – credo 12, io sono ben felice di non averne. Perché odio i bambini? Ma no, ma che dite? È solo che in genere odio i loro gusti cinematografici. E in questo film l'unico mistero presente mi pare: perché uno come Eli Roth ha ceduto a girare una bambinata simile? Soltanto per amore dei soldi?
Ford: fortunatamente i Fordini sono entrati nel trip del "periodo The Rock", e dunque non vedono l'ora di vedere e rivedere Jumanji o A testa alta, ed io sono felice di accontentarli. Credo dunque eviterò per tempo questo mistero della casa del tempo, attendendo il momento in cui potrò mostrare ai piccoli Ford l'intera saga di Rocky.

Il presidente

"Non salirò mai più su un aereo guidato da Ford."

Marcello: Ricardo Darin ha una presenza scenica superiore a quella di molti presidenti, il film di Mitre è molto “attuale”. Un presidente del popolo che i suoi colleghi credono di poter manovrare senza troppi problemi. No, non è basato sulla storia del premier Conte, quello i fili li ha davvero. Lo potrei vedere perché il Sud America su di me ha sempre un ascendente importante.
Cannibal Kid: I film politici sulla carta non mi attirano per niente. Devo però riconoscere che la politica – per quanto la odi – sia uno degli argomenti maggiormente in grado di farmi incazzare e discutere. Quindi una bella discussione incazzosa con Ford, su questo film o su qualsiasi altra cosa, credo potrebbe farmi bene.
Ford: Darin grande spessore, film potenzialmente interessante in una settimana che, inspiegabilmente, pare dare una scossa alla noia accumulata negli ultimi mesi. Speriamo solo che non sia un fuoco di paglia.


Museo - Folle rapina a Città del Messico

"Se non sei Ford, non bere un White Russian di troppo."

Marcello: Basato su una storia vera, due studenti rubarono oltre un centinaio di opere dal museo di antropologia di Città del Messico, ha vinto premi a Berlino e vanta uno degli attori latini che più amo: Gael Garcia Bernal. Nsomma, anche stavolta Vuelvo al Sur!
Cannibal Kid: Va bene Ricardo Darin, va ancora meglio Gael Garcia Bernal, però, caro Marcello, se adesso la tua passione per il Sud America sfocia anche in una lode della musica reggaeton, qui abbiamo un serio problema.
Ford: ma questo titolo non era già dato in uscita il mese scorso!? Cannibal si sarà fatto un white russian di troppo prima di buttare giù i commenti alle uscite, o la distribuzione nostrana lavora senza capo ne coda proprio come il signor Goi?

Ti presento Sofia

"Quei tre bloggers ne dicono di stronzate, eh!?"

Marcello: Lo vedrò, per motivi vari. Sono un papà single, come De Luigi confido di incontrare prima o poi una gnocca come Micaela Ramazzotti, ma a differenza del nostro le direi subito: bella de Marcello tuo, sai quei puzzle di Yokai Watch che ci sono per casa? Non sono evidenti manifestazioni della mia infantilità latente, appartengono ad un ometto che mi piacerebbe farti incontrare davanti ad una pizza ed un film coi Minions! Bananaaaaa
Cannibal Kid: Come mi hanno fatto notare di recente, quando in un film c'è Micaela Ramazzotti, tendo a esaltarlo oltre ogni misura. E pensare che a me la Ramazzotti non è che entusiasmi poi così tanto. Di solito la considero brava soprattutto a scegliere i film giusti. Ma questo non mi sembra proprio il caso.
Ford: devo ammettere che mi ha interessato più la storia personale di Marcello che non la trama di questo film, che sinceramente appare inutile. Donne, intanto, perchè non vi siete ancora messe a fare la fila per contendervelo?

giovedì 20 settembre 2018

Thursday's child




Nuova "incredibile" puntata per la rubrica più incredibilmente a tre della blogosfera, che a questo giro, oltre ai consueti rivali protagonisti Ford e Cannibal sfoggia uno dei nomi ormai storici di queste lande, quello di Pier(ef)fect: come si sarà trovato questo giovane - vero, non finto come Peppa Kid - ospite al cospetto dei due vecchiacci inaciditi?



"Cannibal, esci da questa rubrica!"


Gli Incredibili 2

Tipico momento in cui Ford si addormenta cercando di far dormire i Fordini.

Pier: Intanto fatemi dire che sono rimasto shockato: sono passati 14 anni da Gli incredibili 1! Avevo 15 anni, andavo ancora al liceo, avevo i brufoli. Insomma, troppi brutti ricordi.
Comunque non avendo visto il primo capitolo di questi super eroi impegnati con quotidiane beghe, non credo vedrò questo ritorno, ma non lo escludo del tutto. Non c’è una particolare motivazione, anzi ho sempre avuto buone vibrazioni da questi film di animazione, penso siano ben fatti, hanno ritmo e battute simpatiche ed ho sempre apprezzato (dal poco che ho visto in giro) anche come venga gestita la figura femminile di Elastigirl, mai troppo “fanciulla in pericolo”, ma alla pari col marito.
Penso che se ci portate figli e nipoti a vederlo li tenete buoni per un po’ e non vi annoierete troppo sulla poltrona, io però al momento passo.
Cannibal Kid: Io invece ai tempi del primo Gli Incredibili di anni ne avevo 22 e il film purtroppo l'ho visto. Si è trattata di una delle peggiori esperienze nella storia delle mie frequentazioni delle sale cinematografiche. Sarà che mi sono presentato alla visione del tutto ubriaco dopo una grigliata particolarmente impegnativa e ho cominciato ad avere mal di testa da hangover, fatto sta che ho patito ogni singolo minuto, ogni singolo istante di un film sopravvalutatissimo che mi è sembrato giusto la brutta copia animata di Spy Kids. Comunque Pier, pur non avendolo visto, sembri più preparato in merito rispetto a me e di sicuro anche a quel Pixar-groupie di Ford. Che sia ora per noi di farci finalmente da parte?
Ford: Gli Incredibili è l'esempio della validità della proposta Pixar, l'ho amato da impazzire ai tempi e continuo ora, con i Fordini che si divertono un mondo a vederlo e a contendersi il "ruolo" di Flash. Ovviamente sono in pieno hype e la sala, per il weekend imminente, è già prenotata per tutta la tribù. Spero ovviamente che possa essere un sequel interessante e non una cosa realizzata prettamente con finalità commerciali.

The Nun - La vocazione del male

"Pensavo che quel coniglione di Cannibal si aggirasse da queste parti, e invece ho trovato solo un Ford Mannaro!"

Pier: Intanto volevo ringraziare Goi per avermi costretto a vedere il trailer di un film horror. Gli ho già spedito le parcelle delle mie sedute psicanalitiche. Scherzi a parte, un altro sequel, anzi uno spin off, che pare in America stia avendo successo, ma mi sembra una roba di quelle per cui ti piace vincere facile, d'altronde a chi stanno simpatiche le suore? Fanno paura anche solo all’idea, specie a ritrovarsele in una abbazia in Romania. Comunque complimenti a Taissa Farmiga che fra American Horror Story e questo, deve avere delle giornate piacevolmente serene.
Ovviamente non è il mio genere, a meno che Goi e Ford non mi tengano per mano al cinema. Immagine forse ancora più horror di The Nun.
Cannibal Kid: Io e Ford che ti portiamo al cinema come fossimo una normale famigliola felice? Questo sì che sarebbe un ottimo spunto di partenza per un horror!
Quanto al film, che comunque vedrò perché non posso mica perdermi Taissa Farmiga in versione suora, fa parte della rischiosa saga di The Conjuring. L'evocazione - The Conjuring e The Conjuring - Il caso Enfield erano anche validi, mentre il precedente spin-off Annabelle è una delle cose più brutte e noiose che mi sia capitato di vedere dai tempi in cui facevo le Blog Wars con Ford ed ero obbligato a guardare delle robe allucinanti.
Ford: nonostante sia uscito dalla costola dei due più che discreti Conjuring, questo The Nun mi pare il classico horror da niente buono giusto per spaventare i pusillanimi come Peppa Kid. Potrei vederlo giusto per massacrarlo e sottolineare ancora una volta la mia antipatia per le suore, a meno che non si tratti di comparse di film di un certo tipo. E non parlo di horror.

Una storia senza nome

"E così Pier ha deciso di partecipare a quella rubrica." "Poverino, chissà cosa gli combineranno quei due!"

Pier: Un film italiano con Micaela Ramazzotti e una storia misteriosa che si avvolge alla scomparsa della Natività di Caravaggio, possono portare a due cose: un giallo interessante con uno sfondo affascinante o una ciofecona di cui ti penti ad aver assistito. Già il fatto che nel trailer si sentano dei siciliani che parlano col classico accento marcato, che, vi giuro, non parlo così, non promette bene; e temo che alla fine sia un film un po’ troppo (inutilmente) incasinato. Aggiungeteci anche che i dialoghi mi danno l’impressione di essere cheappissimi e avrete il risultato. Ma, vi stupirò dicendovi che lo vedrei, per ricredermi e per dare speranza al cinema italiano, ma soprattutto per darvi un voto più realistico rispetto a quello gonfiato che darà Goi per colpa della Ramazzotti.
Cannibal Kid: Pier, non sapevo fossi siciliano. Amunì, picciotto, a saperlo prima potevo tirare fuori tutta una sfilza dei peggiori stereotipi su voi corleones... volevo dire su voi siciliani. Ma hey, sono ancora in tempo per farlo!
Su Micaela Ramazzotti, riconosco che in effetti i film in cui è presente hanno preso tutti dei votoni assurdi, però devo dire che fisicamente non è che mi faccia poi impazzire così tanto. Sarà quindi perché la ritengo davvero un'ottima attrice?
Nonostante la sua presenza, questo Una storia senza nome mi appare fin dal titolo del tutto privo di appeal. Cioè, ma come si fa a intitolare un film così? Non vi siete manco sforzati di trovare un nome, e volete che io stia a sentire la vostra storia?
Considerando che il regista è Roberto Andò, già autore di quella pretenziosa porcheruola di Le confessioni con Toni Servillo, la cosa non mi stupisce manco più di tanto.
Ford: in tempi recenti ho concesso fin troppo al Cinema italiano, con il quale sono solitamente più severo che con Cannibal, dunque direi che per il momento eviterò i pregiudizi e i preconcetti a proposito della sicilianità - neppure io sapevo fossi siculo, Pier - ed una probabile recensione negativa legata ad una visione dimenticabile. E se proprio dovessi aver bisogno di rispolverare la Ramazzotti, tornerei a La prima cosa bella.

Un amore così grande

"Guarda, siamo più carini di Romeo e Giulietta, e perfino di Cannibal e Ford!"

Pier: L’unica cosa così grande che un film con la partecipazione straordinaria de Il Volo mi provoca, è la voglia di prendere la borsa ed andarmene lontano. Nemmeno la presenza di Fioretta Mari può salvarci da questa catastrofe. Se Una storia senza nome poteva avere una minima chance giusto perché voglio credere che il cinema italiano non sia finito in un baratro, questa roba, che sembra un misto fra un libro di Moccia e una puntata di Pomeriggio Cinque, no.
Cannibal Kid: Esce un musicarello lirico che vede tra i protagonisti i tre membri de Il Volo e il Dipartimento della Protezione Civile non ha manco diramato un'allerta nazionale? Non lamentiamoci poi delle tragedie che succedono in questo paese e che con un po' di attenzione si potrebbero scongiurare.
Ford: l'unica cosa così grande che meriterebbe questo film è un uragano di bottigliate. Ma non ho intenzione di sottopormi ad una tortura simile neanche sotto compenso.

Un figlio all'improvviso

"Ecco un pò di liquore al caffè, così puoi farti un bel white russian già dal mattino!"

Pier: Il fatto che Un figlio all’improvviso sia una commedia francese gli fa perdere già diversi punti dal mio punto di vista, ma aggiungeteci che mi sembra un racconto telefonatissimo dove le differenze dei rapporti intergenerazionali vengono gonfiate ed enfatizzate da altre differenze sociali, culturali, personali, in un modo un po’ posticcio. Il risultato è che quel minimo di empatia che potrei provare (sono un animo sensibile io, non come i due compari qui) si perde come si perde la credibilità delle vicende. Una di quelle storie che già dal trailer capisci e sai dove va a parare, in cui ti aspetti l’occhio inumidito che potrebbe anche non arrivare.
Quindi scusate se all’improvviso mi sono ricordato di avere un impegno e non potrò vedere questo film.
Cannibal Kid: C'è da dire che negli ultimi tempi questi francesi stanno sfornando più commedie famigliari di quanti figli sfornino i Ford. Premesso questo, io e il mio blogger rivale stranamente ci troviamo dalla stessa parte della barricata quando si tratta di commedie francesi e quindi è meglio se non ne parli troppo male, caro Pier. Anche perché la protezione della Mafia non basterà a salvarti dalla nostra ira, uahahah!
Ford: le commedie francesi, di solito, riescono a divertirmi, sarà perchè sono l'unico ambito in cui i nostri cugini paiono sfoggiare una certa (auto)ironia. Forse anche Cannibal potrebbe pensare di buttarsi in questo genere. D'altro canto, Pier, mi sa che stavolta ti va perfino peggio che a vedere The Nun con me e Peppa a tenerti per mano!

Lola + Jeremy

"Ti vesti peggio di quel tamarro di Ford, lo sai!?"

Pier: Ancora Francia, ancora commedia, ancora Tre metri sopra il cielo versione rimasticata. Lola e Jeremy sono una coppia, e non paghi di appendere un lucchetto su di un ponte, decidono di pubblicare dei vlog su internet in cui raccontano la loro storia d’amore. Tuttavia, invece di farne un grande business come due tronisti qualsiasi, si lasciano proprio perché Lola crede che Jeremy l’abbia sfruttata per fare questi video. Perché il problema non è sbattere alla mercé di tutti i fatti propri in rete, ma il fatto che non sia stata resa partecipe. Insomma, non vedo tenerezza, non vedo romanticismo, vedo solo la banalità di sapere come va a finire prima che, per fortuna, sia finito. L’aggiunta degli amiconi nerd che si fingono super eroi la trovo anche velatamente imbarazzante. Passo.
Cannibal Kid: Filmetto teen romantico molto social e ad alto tasso di bimbominkiosità dritto dritto dalla Francia? Anche se dal trailer sembra una mezza porcheruola, potrei aver trovato il mio film della settimana, e forse della vita!
Ford: nonostante si tratti di pseudo commedia francese, a questi livelli non arrivo neppure se sono sbronzo marcio. Roba da Cannibal in pieno trend adolescenziale. Evito come la peste e opto per un weekend al mare in Sicilia con Pier come consigliere.

Museo - Folle rapina a Città del Messico

"Cannibal e Ford mi hanno invitato ad essere il prossimo ospite della rubrica: parto per l'isola più sperduta si possa immaginare di trovare."

Pier: A questo punto sembrerò disfattista ma non c’è molto che mi convinca anche di questo film, nonostante l’Orso d’oro per la sceneggiatura. Un po’ storia vera, su una grande rapina ad un museo in Messico, un po’ di finzione e rimaneggiamenti. Anche qui svisceramento più o meno approfondito di rapporti con la propria famiglia e con la propria terra. Non so, non mi dice nulla, penso che possa far un po’ di compagnia, specie per le parti magari più movimentate, può essere interessante conoscere vagamente ciò che è accaduto all’epoca del furto, ma personalmente, piuttosto che spendere due ore della mia vita appresso a questo film, andrei a fare una rapina con Cannibal e Ford.
Cannibal Kid: Ottima idea, Pier. Accettiamo la tua candidatura volentieri. Per le nostre scorribande criminali stile Casa de papel con cui ci manteniamo da vivere, visto che ormai i nostri blog non rendono più come un tempo, io e Ford abbiamo giusto bisogno di un picciotto mafiosetto come te, hahaha. ;)
Ford: concordo anch'io. Del resto, ormai, essere bloggers non rende più nulla, dunque la carriera criminale è l'unica che ci possa garantire una vita da scansafatiche come piace a me e Cannibal. Dunque, nel nome di "un'estate senza fine", dovrai aggiungerti alla versione blogosferiana degli Ex Presidenti.

sabato 23 febbraio 2013

Regia: Pablo Larraìn
Origine: Cile
Anno: 2012
Durata:
118'




La trama (con parole mie): siamo nel 1988, e a seguito delle pressioni internazionali il dittatore cileno Augusto Pinochet, che prese il potere con il golpe dell'11 settembre 1973 all'origine di un'ondata di violenze che sconvolse il mondo intero, autorizzò un referendum popolare che avrebbe chiamato i cittadini a scegliere se avrebbe dovuto continuare ad occupare la sua posizione, oppure no.
Nonostante la possibilità di una scontata e schiacciante vittoria del si, i partiti dell'opposizione si rivolsero ad un pubblicitario emergente, Renè Saavedra, per dirigere la loro campagna sfruttando il quarto d'ora giornaliero a disposizione della promozione del no: l'uomo, al contrario di quanto si potessero aspettare gli esponenti della stessa opposizione, decise di basare l'impatto dei loro spazi sull'ottimismo per il futuro, invece che rivangare i drammi del passato.
A cosa avrà portato questa scelta?
E Pinochet ed i suoi avranno posto limiti di libertà di espressione - violenti o no - ai loro rivali?




Sono sempre stato molto sensibile riguardo l'argomento Cile e Pinochet, fin dai tempi in cui mi avvicinai con un certo interesse alla politica e alle evoluzioni sociali nel mondo e non solo qui nella Terra dei cachi e da quando Ken Loach confezionò uno dei migliori corti della raccolta dedicata all'undici settembre mostrando in una lettera aperta agli statunitensi appena feriti dagli attacchi al World Trade Center quello che era stato l'undici settembre cileno benedetto proprio dall'amministrazione a stelle e strisce e concluso con il golpe di Pinochet e la morte del Presidente Allende, uno dei personaggi politici più importanti e stimati dal sottoscritto di tutti i tempi.
Pablo Larraìn, dunque, partiva con un discreto vantaggio nonostante avessi detestato con tutto il cuore il suo Tony Manero, osannato dalla critica quasi ovunque e bottigliato selvaggiamente al Saloon, sfoderando un discorso importante allora come ora, quello della Libertà di un popolo e della Democrazia: non entro nel merito della questione del dittatore che soggiogò il Cile per quasi un ventennio per evitare di rubare troppo spazio alla pellicola, realizzata con un piglio quasi documentaristico - anche nello stile visivo - ed una tecnica invidiabile - ma questa era già stata mostrata nel succitato Tony Manero - da un regista giovane che non ha - giustamente - dimenticato quello che è stato uno dei grandi drammi della sua terra, vinto anche grazie al coraggio di una campagna che, invece che sprofondare nei tristi ricordi ha conservato come punto di forza la voglia di riscatto, di nuovo, di energia, di allegria.
Renè Saavedra, certo ben lontano dall'essere un eroe romantico in stile Guevara, affronta con le armi che ha a disposizione un Potere che non è soltanto costituito, ma oppressione, limitazione alla libertà, alla cultura, alla possibilità di pensare con la propria testa e cercare di costruire una società che possa garantire uguali diritti a tutti i suoi componenti, e proprio da ognuno di loro trarre forza e stimolo per continuare a migliorare: in questo senso la pellicola di Larraìn è importante anche rispetto a quello che tutti noi qui nella blogosfera ci divertiamo a realizzare ogni giorno, lasciando che la nostra voce percorra la rete permettendo confronti, discussioni, riflessioni.
Non sarà potente come altre sue rivali nella corsa alla statuetta per il Miglior Film Straniero, o favorita nella stessa, eppure coinvolge e tocca anche in vista delle imminenti elezioni politiche che chiameranno ognuno di noi alle urne nei prossimi due giorni: il ritratto di Pinochet fornito dagli spot elettorali curati da Saavedra - ed assolutamente fedeli agli originali -, infatti, ricorda - pur risparmiando a noi, qui, le torture, le morti e le sparizioni che dovettero affrontare i cileni - la figura di un certo "Presidente operaio" che ha sconvolto il Nostro Paese negli ultimi vent'anni minando non soltanto la Sua identità politica, ma anche culturale e morale.
Lungi da me fare campagna elettorale, o limitare la libertà di opinione chi ha intenzione, in ogni caso, si sostenerlo - spero quei pochi che bastino per non permettergli di tornare al potere -, ma la scelta di dire "NO", a volte, è importante per costruirsi un futuro migliore, che parta da principi non elitari e che non limiti quello che sarà il mondo che lasceremo ai nostri figli.
E' questa la battaglia che hanno combattuto, civilmente e con la testa ed il cuore, Saavedra ed i suoi compagni, vinta - e non ci sono spoiler, è un fatto storicamente testimoniato - grazie al desiderio di un domani almeno sulla carta migliore: è questo che ha mostrato il film di Larraìn, impegnato principalmente a testimoniare la sua umanità - splendido il rapporto conflittuale ed al contempo di collaborazione tra Renè ed il suo socio, sostenitore del SI -, caratteristica alla base di ogni progresso sociale e non solo.
Certo, non si tratterà di un Capolavoro, o di una pellicola destinata a cambiare la Storia - della settima arte e non -, ma a volte si sente davvero il bisogno di qualcosa che sia "operaio" davvero, e mostri quanto, da uomini e donne liberi, sia importante esprimere il nostro punto di vista, il nostro diritto ed il nostro dovere di conquistare il quotidiano con il cuore, la testa e l'esercizio dell'essere animali sociali.
Con questo spirito, io e il Saloon diremo sempre NO.
Per conquistare il diritto di poter dire SI.
Per quello che conta davvero. E non per quello che ci vorrà essere imposto.


MrFord


"El pueblo unido jamás será vencido,
el pueblo unido jamás será vencido!
De pie, cantar que vamos a triunfar.
Avanzan ya banderas de unidad,
y tu vendrás marchando junto a mí
y así verás tu canto y tu bandera
al florecer la luz de un rojo amanecer
anuncia ya la vida que vendrá."
Inti Illimani - "El pueblo unido jamas sera vencido" -



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