giovedì 4 gennaio 2018

Seven Sisters (Tommy Wirkola, UK/Francia/Belgio, 2017, 123')




Lo sci-fi distopico, prima ancora di quello cosmico diviso tra astronavi e viaggi interstellari, è da sempre il mio favorito quando si parla di questo genere: da Blade Runner a Predestination, passando per Arancia meccanica, quando il Futuro appare più vicino del Presente nonchè specchio dei problemi dello stesso, è sempre interessante riflettere su quello che siamo e quale direzione potrebbe prendere - se non l'ha già fatto - il mondo.
Tommy Wirkola, autore che avrà sempre un giro gratis al Saloon grazie ai due spassosissimi Dead Snow ma anche un paio di bottigliate nella nuca per quella schifezza atomica di Hansel e Gretel, supportato da Netflix e da una Noomi Rapace nella sua personale versione di Orphan Black, regala una delle chicche più interessanti di questo periodo a cavallo tra la fine e l'inizio dell'anno, assolutamente non perfetto soprattutto nel corso dell'evoluzione della trama ma interessante, avvincente e ben ritmato, un giocattolone più profondo di quanto non si pensi di quelli che, giunti al termine della visione, si finisce per ringraziare quantomeno per aver ricordato quanto sia bello perdersi in una pellicola senza pensare al prima o al dopo, neanche ci si ritrovasse proiettati al suo interno.
What happened to Monday - adattato non si sa per quale assurdo motivo come Seven Sisters - è un viaggio non solo in un futuro spaventoso almeno quanto quello mostrato in cose come The Handmaid's Tale, ma anche nelle speranze di sette donne costrette a vivere una accanto all'altra e una come l'altra per oltre trent'anni, impossibilitate ad essere loro stesse se non all'interno di una casa che sarebbe quasi più facile identificare come prigione fino a quando il destino di una di loro non catapulta le altre al centro di una vera e propria lotta per la sopravvivenza che ha il sapore dell'inizio di una rivoluzione: Wirkola, che sotto sotto è un tamarro all'ennesima potenza, mescola con sapienza parti assolutamente action ad altre più intimiste - che, fatta eccezione per le rivelazioni nel finale, va detto, a mio parere funzionano solo parzialmente - e per quanto non destinato a lasciare davvero il segno nella Storia della Settima Arte, consegna al pubblico un gran bel prodotto d'intrattenimento, che non ha pretese ma guadagna punti, non si presenta come fosse un wannabe cult ma finisce, a modo suo, quasi per diventarlo.
Certo, la caratterizzazione delle sette sorelle è piuttosto tagliata con l'accetta e la Rapace non è un fenomeno, eppure tutto funziona e nel finale assistiamo ad un paio di twist decisamente interessanti, pronti ad offrire, oltre all'intrattenimento, spunti di riflessioni non indifferenti rispetto a quanto siamo o saremmo disposti a fare nel momento in cui si scontrano Amore e Famiglia, o ancora peggio, combaciano.
Il risultato è una sorta di versione tamarra di cose come Minority Report, tirata quanto basta per far vincere anche la stanchezza e godere dell'evoluzione della storia, che dalla sua ha il merito di aver tenuto inchiodata al divano anche Julez che non è particolarmente amante del genere ed ancor meno dell'attrice protagonista qui presente: merito senza dubbio di Wirkola, che vorrei vedere più spesso e con la possibilità di osare, senza essere imbrigliato da regole commerciali o trappole come il già citato Hansel e Gretel - del quale pare sia in lavorazione, purtroppo, un secondo capitolo -.
Per un titolo che doveva essere semplicemente una visione da decompressione da Feste e che ha finito per mancare la Top 30 dei Ford Awards praticamente solo per una questione di tempistiche, direi che è un risultato più che dignitoso.
Se consideriamo, poi, che gran parte dello stesso è merito di un(a) Lunedì, direi che il valore potrebbe addirittura raddoppiarsi.



MrFord



 

7 commenti:

  1. A noi è piaciuto molto,certo la caratterizzazione delle sorelle è un pò stereotipata(la nerd,la sportiva,la fatalona...),ma diciamo che facilita la separazione dei personaggi,quindi
    perdoniamolo XD La Rapace secondo me fa il suo lavoro più che discretamente,e la trama mi è piaciuta da morire.Promossissimo anche dal Khalasar tutto!

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    1. Promosso anche qui: ce lo siamo goduto in gran scioltezza, il ritmo è ottimo ed è uno di quei film che finisci per avere sempre voglia di rivedere.

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  2. Verissimo, un film che non sarà certo una pietra miliare ma assolutamente godibile.
    E giro i complimenti dell'header a Julez! :)

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  3. Ma come scrivi bene?
    🤔
    Bravissimo ❤

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    1. Per così poco!? E poi ormai sei tu la scrittrice di famiglia! :)

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  4. Film che rischiava di essere una porcata, e invece si difende piuttosto bene.
    Peccato per la parte più tamarra, action e quindi fordiana, che affossa un po' le buone intenzioni dell'inizio, però alla fine si lascia guardare. :)

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    1. Il fatto che si lasci guardare bene penso sia il risultato delle sue due anime, una molto fordiana e l'altra molto cannibale, senza che nessuna prevalga. ;)

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