mercoledì 31 gennaio 2018

Assassinio sull'Orient Express (Kenneth Branagh, USA/UK/Malta/Francia/Canada/Nuova Zelanda, 2017, 114')




Le bieche e classiche operazioni da botteghino "di lusso", fatte di grandi produzioni e cast all stars, di norma sono un campo minato entro il quale non mi piace affatto mettere piede, considerato che il tempo è poco e se proprio devo rilassare il cervello preferisco qualche bella proposta tamarra e trash per godermela in tranquillità: come se non bastasse, nel caso in questione la forte antipatia per molti degli attori ed attrici presenti ed il fatto di non aver mai letto il romanzo di Agatha Christie o visto il celebre film di Lumet rendeva l'approccio ancora più ostico.
La tempesta di bottigliate che prevedevo alla vigilia, però, non si è abbattuta su Branagh e soci, che portano a casa la pagnotta con un compitino ben confezionato pronto ad avere le spalle ed il culo parati da una storia avvincente ed assolutamente innovativa per i tempi in cui fu scritta, ennesima testimonianza della grandezza di una scrittrice incredibile e stimolo a recuperare - come feci qualche anno fa per Dieci piccoli indiani - la storia nella sua versione cartacea.
Da una grande storia, dunque, è difficile - specie con molti soldi ed un certo mestiere a disposizione - riuscire nell'impresa di portare sullo schermo un brutto film, e Assassinio sull'Orient Express certo non lo è, grazie ad un'affascinante cornice, la giusta tensione ed un paio di immagini - soprattutto nel finale - discretamente potenti: certo, non farà mai la Storia del Cinema e resterà comunque intrappolato nel grande oceano di proposte che lo spettatore finisce per dimenticare con il tempo, eppure rispetto a quanto poco mi aspettassi - o forse proprio per quello - si lascia guardare e, chi l'avrebbe mai detto, finisce per stuzzicare anche la curiosità per il seguito - Assassinio sul Nilo, anche questo legato ad una pellicola decisamente nota - e per l'impostato e piuttosto duro Poirot dello stesso Branagh, che pur non avendo nulla dell'immagine letteraria del detective riesce a renderlo credibile senza apparire ridicolo.
Perfino gente bollita come Depp, forse perchè costretta a recitare più sotto le righe del solito, risulta meno disturbante di quanto non sia, mentre altra come la Cruz scompare dietro una storia di vendetta, moralità, giudizio e morte assolutamente attuale e profonda, che mi ha fatto tornare in mente il triste caso Lindbergh, che lasciò gli Stati Uniti dominati dalla CIA di Hoover sconvolti.
Dunque ci si trova di fronte a qualcosa di sicuramente non memorabile o creativo nella messa in scena, ma comunque pronto a presentarsi bene e a non sprecare l'occasione fornita da una storia che funziona così incredibilmente bene: la Christie, probabilmente, che fosse per una grande intelligenza o per un rapimento alieno - lei stessa dichiarò di avere avuto più volte contatti con gli extraterresti - continua ad essere avanti anni luce rispetto alla maggior parte dei giallisti di maggior successo di questa e di altre epoche, e in questo caso anche a salvare Branagh e soci da un fallimento annunciato.
L'ambientazione d'epoca, il fascino del treno a vapore e del passaggio da Gerusalemme a Istanbul fino al cuore delle Alpi innevate fanno il resto, e trasformano un potenziale film da massacro in un innocuo e piacevole divertissement dal sapore di the delle cinque, perfetto - come è stato - per un pomeriggio da giornata detox in cui riposo anche dalle bevute.
E per una volta, in perfetto stile Poirot, posso mettere anch'io da parte i disequilibri e non giudicare troppo. Piuttosto, prendere il tempo per qualche pensiero in più.



MrFord



 

8 commenti:

  1. Mi aspettavo chissà cosa e invece mah, niente di che. Mi sono goduta tutti gli attori coinvolti, soprattutto la Pfeiffer, però 'sto Branagh deve limitare il suo One Man Show, santo cielo XD

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    1. Non sarà perfetto, ma io me lo sono goduto decisamente più del previsto.
      Per essere un blockbuster, fa il suo lavoro.

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  2. Nemmeno a me ha convinto più di tanto, le aspettative non erano alte, ma si gioca troppo al "guarda come sono bravo!" e ne sono uscita con il mal di testa. Peccato, mi aspettavo meno Hollywood, più stile british, che rimane posticcio tra ricostruzioni e accenti.

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    1. Lo stile british non me lo aspettavo, quanto più un disastro che non è avvenuto.
      Me lo sono goduto come il riempitivo che deve essere.

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  3. Mi ha intrattenuto bene, ma ammetto che non ho letto il racconto originale..

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    1. Anche a me ha intrattenuto, e anch'io non ho letto la storia originale. Dovrò rimediare. ;)

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  4. Se almeno lo avessi bottigliato, avrei avuto una ragione per vederlo.
    Invece la voglia di vederlo resta sempre sotto un treno. :)

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    1. Beh, considera che potresti sempre bottigliarlo tu! :)

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