sabato 20 novembre 2010

Walk the line

Assecondando il trend "musicale" che sta prendendo piega sul blog in questi giorni, e riagganciandomi al discorso fatto a proposito di Sid&Nancy e delle grandi storie d'amore del rock, non posso esimermi dal parlare del biopic ispirato dalle vicende di uno dei miei miti non solo musicali, quel Johnny Cash passato attraverso generazioni di culture negli States dal country profondo e i tour con Elvis fino alla celebratissima serie di dischi American recordings prodotti dal geniale Rick Rubin.
In realtà, il film - del quale non citerò l'abominevole titolo italiano - concentra la sua attenzione, in particolare, sulla tormentata storia d'amore che vide protagonisti Johnny Cash e June Carter, dapprima compagni di tour, dunque amici e confidenti, infine, dopo aver assistito a matrimoni falliti e crisi interiori, finalmente uno accanto all'altra, come sarà dal loro matrimonio al termine delle loro vite.
E per uno accanto all'altra, intendo davvero, come potrebbe essere nel più intenso degli Up: Johnny e June non si separano mai, sono presenti ai reciproci concerti, alle registrazioni dei dischi, sui set delle trasmissioni e dei film cui partecipa Johnny, si occupano delle loro proprietà e dei figli, sopravvivono alle peggiori crisi di "perdizione" nelle quali Cash, di tanto in tanto, ricasca.
La loro unione, benchè già in qualche modo già sancita dai cuori, si decide ufficialmente durante il tour che vede il "Man in black" esibirsi a Folsom, per uno storico concerto che segnò il suo più grande successo, perchè accolto da critica e pubblico anche oltre i confini del country: ed è proprio da quella storica data live - replicata fedelmente anche nelle singole battute - che Mangold sceglie di partire, dando origine ad una narrazione classica attraverso un lungo flashback che ripercorre le tappe principali della vita di Cash fino a quel momento, dalla morte dell'amatissimo fratello al complicato rapporto con il padre, dal servizio militare al primo matrimonio, dagli inizi come venditore porta a porta al provino che lo porterà ad unirsi ad Elvis, June Carter e Jerry Lee Lewis in un tour che ne decreterà l'ascesa come nuova star del cantautorato Usa.
Al centro delle vicende che si susseguono il rapporto ed il legame che crescono, si consolidano, rischiano la rottura e poi tornano ancora più vicini fra loro di John e June, che una volta insieme si definiranno Holy terror e Wildwood flower: e non può che essere così.
I due musicisti si completano, fondendo il carattere a tratti scostante e sempre in bilico di Cash e quello solare e deciso di June, che compie un percorso che la porta a fare da madre, amica, confidente, amante fino a compagna di viaggio fino alla fine.
Un pò quello che ogni donna fa con la persona con cui sceglie di condividere la propria vita.
Una vita che per Johnny viene quasi provvidenzialmente salvata, proprio nel momento peggiore, dalla determinazione e dall'affetto di June, che continuerà a rifiutarlo sistematicamente fino a quando, proprio come in un film, non cederà quando quel vecchio mascalzone di Cash non interromperà un concerto per ottenere il sì più importante della sua - anche se sarebbe meglio dire loro - esistenza.
Esistenza che condivideranno istante per istante.
E che si porterà via June, inaspettatamente, nella primavera del 2003, proprio quando tutti avrebbero scommesso a colpo sicuro che ad andarsene per primo sarebbe stato Johnny.
Johnny ormai debole e vecchio, eppure ancora capace di lavorare ad un ultimo disco prima di raggiungerla, neppure sei mesi dopo.
L'Holy terror e il Wildwood flower non ne volevano proprio sapere di stare l'uno lontano dall'altra.

Mi rendo conto che ho parlato a profusione di Cash e June, ma quasi per nulla del film, che, per quanto assolutamente accademico possa sembrare, è un ottimo prodotto d'intrattenimento, girato con mestiere, che coinvolge e riesce ad avvicinare alla musica di uno dei più importanti artisti americani del secolo scorso anche il pubblico distante dal country.
Inoltre, occorre ammettere che Joaquin Phoenix - ma del resto, nel suo caso già si sapeva - e Reese Whiterspoon - questa sì che fu una sorpresa - sono stati in grado di fornire due performance straordinarie, impegnandosi anche nella realizzazione delle parti cantate, che nella pellicola sono completamente reincise - e suonate - dai due attori.
Uno di quei film per tutti, che sicuramente avrà scontentato e continuerà a scontentare una parte della critica e dei fan più "hardcore" di Cash, che forse avrebbero preferito una narrazione incentrata sui suoi eccessi, eppure fedele a parte della vita del cantautore ed in grado di emozionare anche i cowboys più duri.
Inoltre, onestamente, credo che, per quanto commerciale sia, la scelta di incentrarsi sull'amore nella vita di Cash sia enormemente più difficile ed impegnativa che dedicarsi a sbronze, anfetamine e sballi di vario genere: un pò come paragonare un'uscita in discoteca il sabato sera, in piena "caccia", o un matrimonio da costruire giorno per giorno.
La baldoria non sarà quotidiana, ma la coscienza e la felicità di qualcosa di costruito con le proprie forze, alla fine, sarà sempre troppo grande per qualsiasi "notte da leoni".
E su questo, posso parlare per esperienza.

MrFord

"As sure as night is dark and day is light,
I keep you on my mind both day and night,
and happiness I've known proves that it's right
because you're mine, I walk the line."
Johnny Cash - "I walk the line" -

9 commenti:

  1. ho cominciato ad avvicinarmi alla musica, e soprattutto alla voce di johnny cash con la sua cover di "hurt" dei nine inch nails. dopo di ché questo film mi ha aiutato molto ad approfondire la conoscenza di un personaggio e un uomo grandioso, la cui importanza negli usa è pari almeno a quella di elvis mentre da noi non è che sia granché conosciuto, e quel titolo italiano che giustamente non citi è un'ulteriore prova di mancanza di rispetto nei confronti di uno dei più grandi della musica di sempre.

    ottimo biopic, quindi, fondamentale per avvicinarsi a cash e mi sembra anche decisamente nel pieno rispetto del suo stile.
    grandi attori (e per me la whiterspoon non è stata una sorpresa, visto che anche in filmetti non eccezionali si era sempre distinta)

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  2. I Fell Into A Burning Ring Of Fire
    I Went Down, Down, Down
    And The Flames Went Higher
    And It Burns, Burns, Burns
    The Ring Of Fire
    The Ring Of Fire

    Sei ancora con me in quel "cerchio di fuoco", tra ciliegie, Jameson e Monopoli?

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  3. Cannibale: onestamente non ti immaginavo il tipo da Cash,più da NIN, rimandendo in tema Hurt.
    Occorre dire che le cover del vecchio Johnny sono praticamente sempre meglio delle canzoni originali. Aveva il potere di rendere suo ogni pezzo.
    E occorre anche dire che i grandissimi mettono sempre tutti d'accordo. Anche noi due. :)

    Julez: ci sono sempre, e sempre di più. Con o senza tutte quelle cose. L'importante siamo noi.

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  4. sono anche da nin, ovviamente
    però come dici tu cash è un grandissimo e poi i miei gusti musicali (ancor più di quelli cinematografici) spaziano veramente ovunque

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  5. Pesa: Cash rules!

    Cannibale: spaziare fa sempre bene, ci permette di pescare le cose migliori che Musica - o Cinema - hanno da offrirci.

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  6. Ok, inizio mattinata all'insegna di Johnny Cash! Ci sta bene: tempo uggioso e malinconico e come sottofondo sonoro ci sta da Dio :)

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    1. Beh, Cash ci sta sempre. Anche se io lo vedo più inserito in un contesto da Frontiera, quindi sotto il sole cocente. ;)

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  7. Ho apprezzato anch'io il taglio che hanno dato a questo biopic,personalmente mi sono immedesimata forse + in Cash che in June,anche perchè dopo i miei wild days da giovane adesso "rigo dritta" grazie al mio Sire :D
    Ho visitato i Sun studios in Giugno,e ci raccontavano proprio di come la carriera di Cash fosse cominciata lì,dopo che aveva conosciuto la loro segretaria perchè aveva cercato di venderle qualcosa...

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