venerdì 26 marzo 2010

Ab aeterno

Mi ero ripromesso di non parlare di Lost fino alla sua conclusione definitiva, ma l'episodio nove di quest'ultima stagione mi ha costretto ad uscire allo scoperto.
Nonostante il protagonista dello stesso sia Richard, un personaggio che mi ha sempre detto poco e che, credo non per nulla, si sia guadagnato negli anni il poco edificante soprannome di "uomo con il kajal", Ab aeterno è, senza dubbio, uno dei più interessanti e chiarificatori episodi dell'intera serie.
E non parlo di stagione, ma di serie. Sottolineo giusto per sottolineare quanto importante sia la materia trattata.
L'arrivo dello stesso Richard sull'isola e le sue origini, la Black rock e il suo naufragio, l'abbattimento della grande statua, la lotta secolare fra Jacob e il fumo nero sono solo alcuni dei segreti rivelati in questi densissimi tre quarti d'ora, capaci anche di riportare il buon Hugo ad un ruolo primario in una trentina di secondi, e di trasformare i due eterni - in tutti i sensi - nemici e padroni dell'isola in una sorta di portatori dei concetti di Bene e Male.
Ma il Bene giustifica davvero tutte le morti che l'isola e la sua battaglia avrebbero richiesto? E il male, tenuto prigioniero, può davvero rinunciare alla sua intima libertà?
Roba grossa, insomma.
Per non parlare della metafora delle pietre e del fatto che ogni "abitante" dell'isola deve trovarsi di fronte al "suo" male per trovare il "suo" bene.
Quasi senza dubbio, direi che si può considerare Ab aeterno come l'episodio più clamoroso mai passato sullo schermo di una delle serie più misteriose e complesse del panorama televisivo recente. E questo conta mica poco.
Detto ciò, il plauso più grande va alla squadra di sceneggiatori, totalmente geniali, che si prendono un momento nella follia sconsolata di Richard a inizio episodio per giocare un bel tiro a tutti - detrattori e fan - quelli che, negli anni, avevano ventilato l'ipotesi che l'isola fosse l'aldilà e che tutti i suoi abitanti erano morti.
Richard preso dallo sconforto che rivela a Jack il segreto "sei morto, siamo tutti morti, e questo è l'Inferno" è il piccolo colpo basso di uno straordinario team creativo, che ha messo in piedi, negli anni, la migliore serie tv di tutti i tempi.
E tacciano cortesemente tutti quelli "chepppalle Lost, è troppo complicato e non si capisce nulla", o vi mando dritto dritto mister fumo nero.
A tal proposito, devo ammettere di essere ancora vacillante, su quale parte scegliere: per prima cosa, lo split avvenuto fra gli ex sopravvissuti dell'Oceanic 815 punta tutto a favore dei "cattivi" - chi mai prenderebbe Jack, Hugo e Sun contro Sawyer, Sayid, Jin e Kate? -, per seconda non posso che prendere posizione con il mio protetto - Sawyer, appunto - e per terza, beh, Jacob definisce il suo avversario "man in black".
Cazzo, vuoi vedere che gli anti lostiani avevano ragione?
Che sono tutti morti e il capo dei ribelli è Johnny Cash?

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MrFord

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