sabato 21 dicembre 2013

Lo Hobbit - La desolazione di Smaug

Regia: Peter Jackson
Origine: USA, Nuova Zelanda
Anno: 2013
Durata: 161'




La trama (con parole mie): le peripezie di Bilbo Baggins e la compagnia guidata da Thorin Scudo di quercia proseguono attraverso le terre selvagge mentre nell'ombra il potere di Sauron monta spingendo sempre più per un ritorno del Signore Oscuro ed una nuova guerra.
Tallonati dagli orchi guidati da Azog, gli improvvisati avventurieri guidati da Gandalf il grigio giungono ai confini dei territori degli elfi delle foreste, più refrattari al contatto e governati da Thranduil, padre di Legolas: quando lo stregone si separerà da loro per indagare sul ritorno delle forze del male, i piccoli uomini dovranno dare fondo a tutte le loro forze per poter raggiungere Erebor superando insidie e lavorando duramente per mantenere alleanze decisamente instabili, affinchè la missione che si sono prefissati trovi la sua naturale conclusione nell'incontro tra Bilbo ed il drago Smaug, responsabile della rovina dei loro destini.
Riuscirà Bilbo a resistere agli impulsi dell'anello e sopravvivere al confronto con un essere leggendario, crudele e letale?





Passano gli anni, e la mia stima per il lavoro straordinario svolto da Peter Jackson rispetto al mondo tolkeniano de Il signore degli anelli - del quale non sono mai stato un fan letterario, lo ammetto - continua inesorabilmente ad aumentare, parallelamente al divertimento che l'autore neozelandese riesce a garantire con ogni suo lavoro, centrando il bersaglio dell'intrattenimento d'autore con una facilità estrema, a prescindere dai fotogrammi al secondo e dagli effetti speciali - sempre incredibili -, riportando di fatto in sala l'emozione che solo negli anni ottanta si aveva la possibilità di vivere attraverso un'incredibile avventura fatta di pellicola.
Già lo scorso anno, con Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato, Jackson era riuscito a lasciare a bocca aperta il sottoscritto confezionando una piccola perla di nostalgia, emozione e meraviglia, e nonostante - come fu, del resto, anche per Il signore degli anelli - con questo secondo capitolo si paghi, di fatto, la sensazione di trovarsi di fronte ad un unica, grande, sequenza di raccordo - pur se ottimamente realizzata - il risultato è una vera goduria per gli occhi, la testa ed il cuore, un viaggio senza respiro, piacevolmente imperfetto e divertente in grado di far passare in un lampo quasi tre ore, costruito prendendosi tutto il tempo necessario per chiudere lasciando di fatto deflagrare - in tutti i sensi - un climax da season finale di serie tv, nel pieno rispetto del meccanismo del "fiato sospeso" che i fan delle trilogie di vecchia data ricorderanno dai tempi de L'impero colpisce ancora.
E proprio a Star Wars si lega sempre più l'ex sovrappeso Jackson, che con il binomio Il signore degli anelli/Lo hobbit ha di fatto definito una volta per tutte il suo ruolo di George Lucas della settima arte contemporanea, in termini di impatto, qualità e trilogie, per l'appunto.
La cosa curiosa, di questo La desolazione di Smaug, è che si potrebbe parlare del confronto - con ovvie e sacrosante variazioni, in termini di esigenze di spettacolo - e delle variazioni rispetto all'opera letteraria originale, del comparto tecnico come sempre pazzesco, di Orlando Bloom ed Evangeline Lilly clamorosamente invecchiati - pur se truccati in modo da apparire come gli eternamente giovani elfi -, del già citato crescendo che chiude la pellicola lasciando a bocca aperta e completamente sconcertata l'audience, eppure la chiave è tutta ed assolutamente proprio nel drago che battezza l'opera: la creatura appena accennata nel primo capitolo diviene qui una presenza potente e carismatica, resa alla grande da un'animazione che la rende praticamente viva e perfetta interprete del Male rappresentato dall'anello, progressivamente sempre più importante - da qualsiasi punto di vista lo si guardi - per Bilbo, veicolo attraverso il quale si materializzano paure e sconforto di nani ed umani - dunque l'elemento drammatico della storia -, il sopraggiungere di Sauron e, non ultimo in termini d'importanza, lo straordinario lavoro al limite del comico realizzato da Martin Freeman con la sua interpretazione perfettamente hobbit, già cult per quanto riguarda i minuti iniziali del confronto con l'immenso essere sputafuoco.
Il coraggio dei mezzuomini tanto decantato nel corso dei tre film de Il signore degli anelli e ripreso in questa nuova trilogia assume, grazie a Bilbo, una dimensione più sfaccettata e complessa, che trova nell'interesse manifestato da Smaug la conferma di quanto possa provare lo stesso pubblico: senza dubbio la materia originale prevede un approccio meno epico e decisamente più fiabesco, eppure non mancano sentimenti, ombre, charachters per nulla positivi divenuti tali quasi più per dovere, che per indole.
E poi, l'anello.
I suoi semi ed il suo potere sono tutti qui, e più che nel primo confronto tra Gandalf e gli eserciti di Sauron si trovano nell'accettazione della sua presenza da parte degli elfi "neutrali" e pronti a difendere solo loro stessi così come nello stesso Smaug, così potente eppure così solo, distruttore eppure esiliato in un eremo d'oro che lui stesso ha creato.
Non svegliare il can che dorme, recita un vecchio detto.
Ma non è detto che il drago - ed il Male - abbiano bisogno di essere destati.
In fondo albergano già ampiamente dentro di noi.
Piccoli o grandi uomini.



MrFord



"If this is to end in fire
then we should burn together
watch the flames climb high into the night
calling out for the rope, stand by and we will
watch the flames burn over and oh
the mountains sigh."
Ed Sheeran - "I see fire" - 



22 commenti:

  1. meraviglia, meraviglia, meraviglia. La sequenza dei Ragni, quella dei Barili, la splendida ricostruzione di Pontelagolungo e soprattutto il DRAGO mi hanno fatto dimenticare qualsiasi imperfezione. Non condivido per nulla la grande polemica sul tradimento dello spirito tolkieniano: è vero, il libro ha un tono più fiabesco, ma è tutt'altro che una storia a lieto fine piena di simpatici personaggi e come hai detto tu prima, "alcuni characters per nulla positivi sono divenuti tali quasi più per dovere, che per indole."

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    1. Alessia, concordo in pieno: considerare Lo hobbit robetta per bambini è assolutamente fuorviante.

      E Smaug è stupendo.

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  2. Prima parte ai limiti dell'imbarazzante, avevo voglia di strapparmi gli occhi. Poi arriva il drago e gli otto euro del biglietto hanno cominciato ad avere un senso.
    Peccato però per quel primo tempo davvero scrauso...

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    1. Io ho trovato piacevole anche la prima parte, invece.
      Certo, il pezzo forte resta il drago, ma anche il resto non è affatto male.

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    2. La prima parte mi sembrava un film da domenica pomeriggio di Italia1 :-P sarà che sto invecchiando...

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    3. Mah, io che sono già vecchio l'ho apprezzata! ;)

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  3. Vedo il commento qui sopra e rilancio:
    https://m.facebook.com/notes/le-pellicole-del-dottor-massis/lobbit-la-desolazione-di-smadonnamenti/10152458715224638/?refid=17&ref=stream


    Ford,io capisco l'essere di bocca buona,ma qui si rimescola nella risulta registica,nello sterco attoriale,nella bassa idiozia situazionistica, e si sputa in faccia alla trilogia precedente!!

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    1. Giocher, io capisco mantenere un tono da elite selettiva, ma possibile che tu non ti goda neanche un film senza andare controcorrente? Sei peggio del Cannibale! ;)

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    2. Ma quale elite selettiva controcorrente!! Sono una fangirl isterica di questo genere di produzioni! Ero in poleposition palco area vip alla prima di questo nonostante il bolso primo episodio.Partivo con pochissime aspettative e tanta voglia di sbomballarmi senza impegno...Una caccapupu' irriguardevole,altroche'! E se hai letto il mini report a freddo non son stato certo l'unico a pensarla cosi'. Alla riaccensione delle luci c'era gente molto piu' incazzata di me...

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    3. A me il primo a me era piaciuto tantissimo, dunque partivo avvantaggiato: comunque un pò selettivo ed elitario sei, eddai! ;)

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  4. quello dell'anno scorso era molto diludendo, quest'anno pensavo alla delusione di Smaug, non alla desolazione e quindi per ora l'ho evitato anche se il bradipino preme per andarlo a vedere...

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    1. Bradipo, a me quello dell'anno scorso piacque da matti, quindi si sfondava una porta aperta. Comunque Smaug da solo vale la visione.

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  5. Andrò a vederlo proprio questo pomeriggio!! Non vedo l'ora!! ;D

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  6. Quoto te: Smaug da solo valeva gli 8 eurini. I difetti ci saranno anche, mi tocca riconoscerlo, ma in fondo...è così importante?

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    1. Secondo me basta goderselo, senza troppi pensieri.
      E Smaug è fantastico!

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  7. se è noioso anche solo la metà del precedente hobbit, si preannuncia uno spettacolo davvero desolante. chissà perché allora non mi stupisce il tuo entusiasmo... :)

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    1. Entusiasmo è un pò esagerato, ma senza dubbio me lo sono goduto.
      E sono altrettanto sicuro che a te potrebbe annoiare quanto il primo! ;)

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  8. Cazzo che scimmia di vederlo.... devo rimediare subito. Il primo mi è piaciuto molto e sono molto curioso di vedere sto super drago!!!

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    1. Fratello, se ti è piaciuto il primo ti divertirai da matti: e il drago vale da solo il biglietto! ;)

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  9. Il primo capitolo non mi era piaciuto, mentre questo è carino. Aspetterò il terzo film per dare un giudizio complessivo. :D
    Baingiu

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    1. A me il primo era piaciuto molto, e questo ne ha mantenuto lo spirito: speriamo che il terzo faccia anche meglio!

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