sabato 22 giugno 2013

Hotel Transylvania

Regia: Genndy Tartakovsky
Origine: USA
Anno: 2012
Durata:
91'




La trama (con parole mie): Dracula, rimasto traumatizzato dalla morte della moglie - nonchè madre di sua figlia - a seguito di un insurrezione di umani contro di loro avvenuta a fine ottocento, decide di costruire una sorta di resort celato agli occhi del mondo ad uso e consumo dei suoi "colleghi" mostri, che hanno così la possibilità di potersi concedere vacanze rilassanti rimanendo completamente loro stessi.
Giunto ai giorni nostri riuscendo nell'intento di preservare Mavis - la sua piccolina - dal mondo esterno, il Principe dei vampiri ora comincia ad avere qualche problema rispetto all'indole da adolescente curiosa della ragazza, che per il suo centodiciottesimo compleanno ha chiesto espressamente al padre di essere lasciata libera di esplorare il mondo esterno: Dracula ha studiato, dunque, un piano affinchè il tentativo fallisca, ma quando Jonathan, giramondo per nulla "mostruoso", entra nelle loro vite, tutto cambia.
E ancora una volta uno "zing" ridefinisce la storia.




Il Cinema d'animazione ha conosciuto, nel corso dell'ultimo decennio, uno sdoganamento importantissimo che ne ha, di fatto, cambiato i connotati trasformandolo da giocattolo per i bambini sotto i dieci anni da visione pomeridiana - nonostante i distributori nostrani continuino a pensarla in questo modo - a calderone di proposte spesso e volentieri addirittura più indicate per un pubblico adulto: da Valzer con Bashir a Persepolis, passando per Miyazaki e la Pixar, ci si è trovati di fronte a veri e propri gioiellini in grado di trascendere l'animazione e divenire dei film "adulti" in tutto e per tutto, con tanto di premi e riconoscimenti giunti anche nel corso dei Festival più importanti.
Parallelamente si è sviluppato un filone "gemello" in grado di raccogliere il testimone dei prodotti per i piccoli dei vecchi tempi che ha sempre cercato - di norma attraverso l'ironia ed il citazionismo - di unire l'intrattenimento dei bambini a quello dei genitori, sfruttando anche tematiche comuni tra le diverse fasce di pubblico presente in sala: da Shrek a Madagascar, passando per Kung fu Panda, sono state molteplici - alcune riuscite, altre decisamente no - le proposte più leggere di questo genere, tutte spesso e volentieri di grande successo al botteghino.
Proprio in questo contesto si colloca Hotel Transylvania, titolo sul quale non avrei puntato un soldo bucato e che, al contrario, si è rivelato piuttosto divertente per quanto molto, molto semplice - a tratti così immediato da risultare decisamente indicato per i piccoli - ed in più di un'occasione tagliato letteralmente con l'accetta - vedasi il finale, la parte più smaccatamente trash e meno riuscita della pellicola -: fortunatamente per il regista Genndy Tartakovsky - e per gli occupanti di casa Ford che hanno affrontato la visione come una palestra per i momenti in cui il Fordino deciderà di vedere una decina di volte al giorno il cartone animato del momento - la tematica del rapporto genitori/figli filtrata attraverso il legame tra Dracula e la sua adolescente erede Mavis risulta trattata in modo divertente ma con quel pizzico di profondità necessario per catturare l'attenzione anche dei non minori, cui non bastano certo le gag di Frankenstein, della Mummia o dell'Uomo invisibile per sentirsi in dovere di prestare attenzione all'evoluzione della storia.
Personalmente, Dracula e figlia a parte, ho trovato irresistibile la situazione dell'Uomo Lupo, praticamente travolto da una cucciolata di figli completamente privi di controllo tra i quali spicca la fantastica Berenice, di gran lunga il personaggio più geniale dell'intero film - la ricerca delle tracce di Jonathan è già una perla che al Saloon ricordiamo con grande piacere -: il resto è una divertente serie di citazioni delle creature più famose di fiabe o leggende - dai Gremlins al Gobbo di Notre Dame, passando per streghe, armature fantasma, Yeti, Idre e chi più ne ha, più ne metta - ribaltata dal punto di vista dei mostri così come fu per il Capolavoro Monsters&Co., primo film a raccontare la vita dall'altra parte della barricata di quelli che sono gli spauracchi dei bambini umani.
Considerato quello che mi aspettavo, devo ammettere di aver passato un'ora e mezza in grande scioltezza, senza sentire il peso eccessivo degli inseguimenti e delle carrellate create ad hoc per la visione in 3D in sala e riflettendo sul tema della libertà di scelta dei propri figli anche nel momento in cui gli stessi finiscono per prendere strade che noi, da genitori, non ci sentiamo di condividere, scoprendo che attraverso un confronto di questo tipo si finisce per crescere da entrambe le parti: del resto, perfino con l'immortalità dalla nostra parte - Dracula docet - crescere qualcuno ed esserne - o sentirsi, nel momento in cui quel qualcuno diventa adulto - responsabile si tramuta senza dubbio una continua sfida grazie alla quale non si finisce mai di imparare, un pò come accade per la vita.
E non è detto che scelte apparentemente "mostruose" non si possano rivelare, al contrario, l'inizio di qualcosa di importante ed un'occasione di "diventare grandi" sia per i bambini che per i genitori.
Anzi, forse addirittura di più per i secondi.


MrFord


"Scary monsters, super creeps
keeps me running, running scared
scary monsters, super creeps
keeps me running, running scared."
David Bowie - "Scary monsters" -


12 commenti:

  1. film graziosissimo, io 3 bicchieri glieli avrei dati :)

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    1. Tre mi pare un pò esagerato, comunque molto carino, molto migliore di quanto mi aspettassi.

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  2. anche a me è piaciuto parecchio e anche ai bradipini...

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    1. Per i bambini, secondo me, è una pacchia, e l'ho trovato anche io decisamente più interessante di quello che avrei detto dal trailer.

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    1. Beh, certo non parliamo di Miyazaki, ma il suo lavoro lo fa, dai! :)

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    1. Gestisce bene il rapporto tra genitori e figli. Verrà buono tra qualche anno con il Fordino! :)

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  5. l'ho abbandonato dopo pochi minuti.
    una bambinata clamorosa. quindi un film perfetto non tanto per il fordino, quanto per il daddy ford uahahah :)

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    1. Divertente che tu possa considerare di abbandonare qualcosa di guardabile e divertente per poi schiaffarci certe schifezze inenarrabili come quella che hai postato oggi! ;)

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  6. A me non è dispiaciuto. La Belva ha sorriso in più di una occasione ma alla fine mi ha chiesto quando avrebbe potuto vedere Fantomas.
    Constato di avere una palese regressione senile e, al contempo, di aver generato un mostro ( che riesce a guardare lo stesso episodio di Songebob infinite volte. Fortunatamente non nella stessa giornata. Palestratevi ragazzi, palestratevi :-)

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    1. Anche io mi sono divertito. E già mi alleno per i tempi in cui il Fordino vorrà vedere venti volte al giorno lo stesso cartone! ;)

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