giovedì 20 giugno 2013

Headhunters

Regia: Morten Tyldum
Origine: Norvegia, Germania
Anno: 2011
Durata: 100'




La trama (con parole mie): Roger Brown è il migliore sulla piazza nell'individuare i candidati ideali per ricoprire importanti cariche manageriali in Norvegia. Clas Greve, invece, è il migliore sulla piazza nell'apparire vincente e scovare sempre la sua preda, complice un passato nei corpi speciali dell'esercito olandese.
Entrambi credono profondamente nella reputazione, e nei miracoli che la stessa può rendere possibili.
Quando si conoscono all'inaugurazione della galleria d'arte gestita dalla bellissima moglie di Roger, tra i due scatta qualcosa, ed ha inizio una sorta di partita a scacchi che vede Brown impegnato a posizionare lo straniero a capo di un'importante azienda legata alle comunicazioni di sicurezza norvegese con l'intento di mettere le mani su un quadro di Rubens che pare essere in possesso di Greve, che da par suo cela scopi molto personali dietro l'apparente casualità dell'incontro con il cacciatore di teste.
Entrambi nascondono segreti, e quando l'attività di ladro di opere d'arte di Roger porta a galla i fantasmi di Clas, i destini dei due uomini cambieranno radicalmente.





E' ormai nota l'ammirazione che Jo Nesbo si è guadagnato a suon di romanzi da cardiopalma qui al Saloon, accresciuta anche e soprattutto grazie all'indimenticabile personaggio di Harry Hole, idolo fordiano incontrastato nonchè simbolo di un caos interiore che anche da queste parti si conosce molto, molto bene.
L'ultimo lavoro targato Nesbo - perlomeno l'ultimo in ordine di tempo uscito in Italia, dato che tecnicamente è stato scritto e pubblicato prima de Lo spettro - è stato Il cacciatore di teste, thriller ambientato al di fuori dell'universo narrativo del suddetto Hole ma ugualmente efficace ed avvincente, di recente passato da queste parti con buon successo.
Da tempo - ben prima che leggessi il romanzo, a dirla tutta - avevo sentito parlare un gran bene di questo lavoro di Morten Tyldum uscito in Norvegia un paio d'anni fa ed impreziosito dalla partecipazione di Nikolaj Coster-Waldau, ormai noto come il Jamie Lannister di Game of thrones: ora che la visione è alle spalle posso affermare senza troppi patemi che Headhunters è senza dubbio un buon prodotto, soprattutto se la visione giunge vergine dalla lettura del romanzo.
Non che la storia sia stata stravolta o i significati male interpretati - per questo bastano schifezze come Io sono leggenda -, semplicemente rispetto alla materia trattata dal vecchio Jo nel libro le sfumature diminuiscono, e la velocità di scioglimento dell'intrigo è senza dubbio più alta rispetto a quella della pagina scritta: sicuramente, in questi casi, le esigenze produttive e le tempistiche del grande schermo costringono gli sceneggiatori ad adattamenti decisamente più tagliati con l'accetta, eppure per quanto riguarda Headhunters l'utilizzo della voce off del protagonista sarebbe stato decisamente indicato, sia perchè in linea con lo spirito del romanzo - narrato in prima persona - sia per dare maggiore spessore a sfumature decisive sulla pagina come il rapporto tra Roger Brown e la sua altezza, o le spiegazioni del piano messo progressivamente in atto dal cacciatore di teste costretto a lottare per la sua stessa vita, pur sacrificando per esso almeno in parte la velocità ed il ritmo, decisamente elevati dall'inizio alla fine.
Un peccato risulta anche la scelta di tagliare sia la questione dell'aborto voluto da Roger affinchè la moglie Diana non desse alla luce un figlio - aggancio che la nemesi Clas Greve sfrutta proprio per avvicinarsi alla donna -, sia quella del rapporto con il padre del protagonista, in grado di influenzare l'indole di Brown e la sua volontà di emergere a tutti i costi, statura oppure no.
Parliamo, comunque, di cavilli, anche perchè se non avessi letto in precedenza il lavoro di Nesbo probabilmente Headhunters mi sarebbe parso un buon thriller ed una decisamente riuscita incursione in un genere in grado di dare enormi soddisfazioni quando ben trattato: in particolare, e senza considerare l'elemento letterario, la parte centrale con l'inseguimento nei boschi, la lotta nel granaio ed il pauroso incidente stradale dopo il ricovero in ospedale di Roger ed il suo arresto risultano assolutamente perfetti, tanto da tenere sul filo anche chi, come il sottoscritto, sapeva già come si sarebbe risolto il tutto.
Si perde qualcosa, al contrario, nel finale, decisamente meno stratificato di quello orchestrato dallo scrittore tra le pagine del libro, ma poco importa: gli interpreti funzionano, la visione scorre ed intrattiene, le tematiche appaiono molto meno banali di quanto si potrebbe credere - almeno rispetto al thriller d'intrattenimento - e la regia risulta pulita, per quanto priva dei guizzi che distinguono un film qualsiasi da uno davvero grande.
Doveste scegliere necessariamente tra romanzo e film, la mia scelta ricadrebbe indiscutibilmente sul primo, ma se non aveste voglia di imbarcarvi nella lettura, o non ne aveste il tempo, o chissà che altro, Headhunters potrebbe rivelarsi non solo un buon sostituto, ma addirittura una visione discretamente sorprendente, tesa dal primo all'ultimo minuto ed in grado senza dubbio di portarsi a casa la pagnotta, almeno per quanto riguarda il fiato sospeso, il complotto, la vendetta ed un particolare rapporto del protagonista con i suoi capelli, uno dei baluardi posti in difesa di quel metro e sessantotto di altezza e della Reputazione.
Senza quella, parola di Roger Brown, non si va da nessuna parte.


MrFord


"Io senza capelli
sono una pagina senza quadretti
un profumo senza bottiglia
una porta chiusa senza la maniglia
biglia senza pista
un pescatore sprovvisto della sua migliore esca
don Giovanni senza una tresca
io senza te uno scettro senza re." 
Niccolò Fabi - "Capelli" -


 

2 commenti:

  1. L'ossessione per i capelli sta venendo anche a me, di tagliarli di nuovo corti! ;)

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    Risposte
    1. Secondo me stai benissimo con l'acconciatura di adesso, quindi non tagliarli! :)

      E poi ora che sto tentando di farli crescere anche io, approfittiamo! ;)

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