lunedì 6 maggio 2019

White Russian's Bulletin



Un'altra settimana è trascorsa in questa stranissima primavera dal sapore autunnale, qui al Saloon, e come è accaduto spesso dal rientro dagli States è stata una settimana dominata in lungo e in largo dalle serie televisive, tra Game of thrones - di cui parlerò soltanto al termine della stagione -, Shameless - conto alla rovescia per l'ultimo episodio - e Gomorra, unica ad aver scritto la parola fine alla sua quarta apparizione sugli schermi. 
Per poter dunque affiancare alle gesta di Genny Savastano un prodotto simile per contenuti ma geograficamente più vicino al sottoscritto, ho deciso di occupare l'unico slot "non seriale" con Lo spietato, produzione Netflix che riporta alla Milano degli anni ottanta. 
Una settimana crime, dunque, e molto italiana. 



MrFord



GOMORRA - STAGIONE 4 (Sky, Italia, 2019)

Risultati immagini per gomorra 4


Fin dai tempi di Romanzo Criminale è noto il fascino che, anche a chilometro zero, il crime esercita su questo vecchio cowboy, cresciuto con gli affreschi di Scorsese e sempre in attesa di qualche nuova proposta che mostri il mondo "oltre il confine": Gomorra, fin dai suoi esordi, è stata un'ottima sorpresa che in casa Ford abbiamo accolto a braccia aperte, imparando ad odiare quanto a legarci ai suoi protagonisti. Al quarto giro di giostra, la produzione Sky ed il suo protagonista - l'ormai mitico Genny Savastano di Ciro Esposito - erano chiamati a colmare il vuoto lasciato dalla morte di Ciro "L'immortale" - che, come si evince dalla sequenza al termine dei titoli di coda dell'ultimo episodio, tornerà sul grande schermo con uno spin off che ne racconterà le origini, un vero e proprio prequel, intorno a fine anno -: impresa non da poco, considerato che Ciruzzo era stato in tutto e per tutto il contrappeso di Genny, da amico e da nemico.
La missione di Gomorra si può dire compiuta, nonostante una certa incertezza - che in termini narrativi ci può stare - rispetto alla ricerca di un'identità "pulita" da parte di Genny, che per tre quarti della durata della stagione potrebbe tendere a disorientare senza lasciare intravedere il sentiero tracciato dagli autori: Genny intento a lavorare sul suo sogno da imprenditore, Patrizia a Secondigliano, i Levante pronti ad irrompere nella geografia malavitosa di Napoli, Sangue Blu alle prese con i problemi interni del suo clan. Alla fine, però, tutti i nodi vengono al pettine, e accanto ad un paio di sequenze già cult  - "Dì ai tuoi fratelli che Gennaro Savastano è tornato", oppure "Ti avevo detto di non fidarti mai di nessuno, neppure di me" - si chiude una stagione amara anche se meno drammatica di altre, che di fatto afferma che, quando nasci e cresci all'interno di un certo mondo, uscirne è praticamente impossibile. E non ci sono sogni che possano competere con la dura realtà.
Specie in momenti come quello che saluta il pubblico con l'ultima immagine della stagione, che pare uscire dalla fiction e sfondare a muso duro la famosa quarta parete.
Genny è tornato. Lunga vita a Genny.






LO SPIETATO (Renato De Maria, Italia/Francia, 2019, 111')

Lo spietato Poster


A fare il milanese trapiantato e imbruttito, Scamarcio riesce molto bene. Da milanese, anche se di nascita e da spettatore, so che è sempre stato il mondo calabrese a fare la voce grossa per quel che riguarda la malavita, così come che dietro la parte "da bere" ci fosse tutto un mondo sotterraneo che di diverso rispetto alla Sicilia in mano alla Mafia aveva soltanto la capacità di restare nascosto. Un approccio che, nel corso della vita, ho tenuto io stesso. In fondo, è sempre meglio avere i problemi in tasca, piuttosto che in piazza. 
E' un bell'esperimento, questo di De Maria: in parte omaggio ad un Cinema di genere, in parte commedia, in parte dramma. Si guarda bene, accompagna, funziona. 
Ma in realtà, è guascone ed improvvisato come Santo.
Non è originale, è solo "messo giù da gara".
Per chi, come me, viene da Milano Calibro 9 e conosce bene le strade sotto la Madonnina, è un bell'omaggio, un piacevole divertissement, ma fa lo stesso effetto di Blow rispetto a Scarface.
Il plauso a Netflix e all'ex idolo delle adolescenti Scamarcio - che in questi ruoli trova la sua dimensione, nonostante appaia decisamente più vecchio di quanto non sia - va tutto, ma l'entusiasmo, forse, è stato eccessivo. 
In fondo, di storie come questa, iniziate per la gloria e finite in fuga o nel sangue, se ne sono già viste. E anche di migliori.



7 commenti:

  1. Mi recupero sicuramente Scamarcio!

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  2. Se Gomorra l'ho lasciata senza troppo malincuore con la prima stagione (mai avuta voglia di recuperarla, nonostante fosse un buon prodotto), mi sono goduta il ritmo de Lo spietato, con uno Scamarcio entrato in ritardo nelle mie grazie. Anche se non originalissimo, un bel vedere ;)

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    1. Interessante da vedere senza dubbio, ma forse un pochino sopravvalutato! :)

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  3. La tua mini-recensione de Lo spietato puzza di radical-chicchismo e snobismo lontano un miglio.
    "Per chi, come me, viene da Milano Calibro 9 e conosce bene le strade sotto la Madonnina"... Ford, tiratela di meno ahahah

    Gomorra mi piaceva, però a un certo punto mi ha stufato e l'ho abbandonato. Genny se ne farà una ragione. :)

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    1. Immagino che Genny se ne farà una ragione. Un pò come io mi faccio una ragione della tua incompetenza cinematografica! ;)

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