lunedì 18 giugno 2018

Saloon Mundial: the curse of the winners




Dopo Francia '98, vincere un Mondiale non è mai stato presagio di buona sorte, per i detentori del titolo, all'edizione successiva.
La squadra trascinata da Zidane che vinse in casa in quell'anno uscì malamente come ultima del girone nel duemiladue, il Brasile trionfatore in Corea venne superato proprio dalla Francia ai quarti nel duemilasei, l'Italia che alzò la Coppa a Berlino tornò a casa in Sudafrica come i cugini d'oltralpe dopo i gironi, destino identico per la Spagna vincitrice nel duemiladieci in Brasile quattro anni fa.
Oggi, questa maledizione che pare non risparmiare nessuno ha colpito anche i teutonici, tra i favoriti di questo torneo: a seguito di una partita bella e combattuta, che gli stessi tedeschi paiono aver sottovalutato almeno quanto i colleghi argentini contro l'Islanda ieri, il Messico si è imposto meritatamente, facendo iniziare il cammino in salita ai Campioni.
Certo, nel già citato duemiladieci la Spagna iniziò proprio con una sconfitta contro la Svizzera, e poi andò a vincere, ma pare che, in questo caso, le cose non vadano proprio in quella direzione.
Il fatto è che nel calcio di oggi, divenuto globale, non sempre basta essere i più tecnici, i più quotati, i più forti: a volte, quando la condizione fisica spinge una forte motivazione, anche compagini meno favorite possono riuscire in quello che appare come incredibile.
E sinceramente, non posso che esserne contento.
Perchè questo pare un Mondiale costruito sulle sorprese, che per una volta potrebbe davvero regalare una finale - ed una vittoria - ad una squadra nuova, che sorprenda e stupisca - un pò come era accaduto in Sudafrica, quando si giocarono la coppa Spagna e Olanda, che mai l'avevano sollevata prima -: e dunque, a seguito dei miracoli dell'Islanda, del Messico e della Svizzera - ancora una volta - stasera, pronta a fermare al pareggio il Brasile del divo Neymar, in questo momento comincio a coltivare davvero la speranza di una competizione diversa da tutte le altre, che potrebbe regalare al pubblico un'escalation diversa da tutte le altre, e dalle solite schermaglie tra i soliti noti.
Siamo appena all'inizio, e tutto potrebbe accadere o cambiare, considerato quanto questo tipo di competizioni siano imprevedibili, ma voglio continuare a sperare che il buongiorno si veda dal mattino e che il mattino abbia l'oro in bocca, e possano essere la fame e la passione, e non il divismo e le certezze, a farla da padrone sul campo da qui all'ultimo giorno.
Per ora, in questo Mondiale orfano dell'Italia - della quale, sinceramente, non sento così tanto il bisogno se non per trasporto - sento fermentare la voglia di ribaltamento rispetto ai "poteri forti" che stimola il mio animo da ribelle, e mi porta a sperare che quache rivoluzione calcististica sia già in atto, e pronta a sorprendere il mondo.
Nel frattempo, mi godo le vittorie e le sorprese giorno per giorno.
Sperando non siano certo le ultime.



MrFord

7 commenti:

  1. Sai che sono d'accordo? Cioè, cosa può esserci di meglio, in un Mondiale senza la tua nazionale, di sperare nell'affermazione di un outsider? Un po' come fu la Danimarca ad Euro '92, che ancora la racconto ai miei figli. D'altro canto spero anche che emerga qualche stella, qualche mago del pallone, di quelli che anche i miei figli possano dire, quando avranno 40 anni, si, mi ricordo quando ha fatto quel numero, come io ricordo la tripletta di Rossi al Brasile nel '82

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    1. Verissimo, le sorprese e le magie, Nazionale o no, sono le cose che rendono memorabile un Mondiale. E sinceramente, spero che questo possa esserlo.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. giustamente, l'anno che manchiamo noi ci sono le sorprese... di solito l'unica sorpresa ai precedenti mondiali era l'Italia che faticava a qualificarsi al girone (sorpresa per gli altri, non per noi che ci eravamo abituati)...
    quindi o figuraccia con uscita ai gironi...
    o figuraccia con passaggio agli ottavi per il rotto della cuffia e, a seguire, mondiale dignitoso...
    più o meno andavano così...
    quest'anno senza di noi un po' troppe squadre vogliono prendere il nostro posto...
    intanto godo per i tedeschi, che pur arriveranno anche quest'anno almeno in semifinale, come fanno dal 1492...
    Ciao
    Vincenzo

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    1. Io continuo a sperare che questo possa essere il Mondiale delle sorprese, e farci ritrovare in finale due squadre neanche immaginate alla vigilia.

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  4. Chissà se ci sarà davvero un vincitore a sorpresa...
    L'Inghilterra che non vince da più di 50 anni conta come outsider?

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    1. Resta una delle grandi del calcio, quindi direi di no. ;)

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