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giovedì 7 aprile 2016

Thursday's child

La trama (con parole mie): alle spalle un inizio anno piuttosto interessante, i distributori italiani devono aver pensato a quale potesse essere il modo migliore per far scontare le uscite dei vari Boyle, Inarritu, Tarantino e via discorrendo soprattutto a chi, come il sottoscritto ed il suo sgradito socio Cannibal Kid, ogni settimana si ripresenta all'appuntamento con una rubrica dedicata alle uscite.
Il modo migliore è senza dubbio infilare una serie di weekend stipati di titoli per la maggior parte inutili senza alcuna vera pellicola di richiamo, che si parli di blockbuster o di chicche d'autore.
Non resta che portare pazienza e confidare negli scambi come sempre al miele dei due antagonisti numero uno della rete.


"La più bella del reame non è Edward Furlong Kid, ma sono io!"
Il cacciatore e la regina di ghiaccio

"L'ultimo film che mi ha suggerito il Cannibale mi ha fatto davvero vomitare!"
Cannibal dice: Un prequel dell'inutile Biancaneve e il cacciatore?
Darei la caccia a chi ha avuto questa malsana idea e pure chi ha scelto di metterci dentro Jessica Chastain, cosa che mi costringerà a dare un'occhiata a 'sta robaccia più maleficent di Mr. Ford.
Ford dice: a me Biancaneve e il cacciatore, in termini di schifezzuole, non è dispiaciuto come avrei pensato e forse sperato.
Questo sequel, però, mi pare totalmente inutile se non per questioni estetiche del cast, unica valida ragione per recuperarlo.
Quello che è sicuro, è che quella regina di ghiaccio di Katniss Kid è uno dei nemici più acerrimi non solo del sottoscritto, ma del Cinema.



Veloce come il vento

"Anche ubriaca, alla guida saresti meglio di Ford sobrio." "Perchè, quello è anche sobrio!?"

Cannibal dice: Descritto come una specie di Rush all'italiana, così come Ford è un po' un Donald Trump all'italiana, questo Veloce come il vento potrebbe confermare lo sfrecciare veloce dell'attuale cinema italiano. Oppure schiantarsi brutalmente come chi si affida a WhiteRussian per scegliere di vedere un bel film.
Ford dice: ho visto la locandina di questa roba quando ho portato con Julez il Fordino a vedere Kung Fu Panda 3, e sono stato assalito dai dubbi. Considerato che il mio rapporto con il Cinema italiano è ormai incrinato, direi che per il momento posso anche correre veloce come il vento via.



Victor - La storia segreta del Dottor Frankenstein

"Credimi, Igor: un ibrido tra Cannibal e Ford SI PUO' FARE!"
Cannibal dice: Certo che le idee originali questa settimana proprio si sprecano. Nel giro di pochi giorni, esce il secondo film dedicato a quel mostro di Fordenstein... volevo dire Frankenstein. Considerando che qui c'è pure l'insopportabile maghetto Daniel Radcliffe, direi che è il secondo film dedicato a Frankenstein che mi evito alla grande nel giro di pochi giorni. È un record. Quasi quanto quello di Ford che è il primo uomo al mondo ad aver dato personalmente alla luce due figli, stracciando così il precedente primato di Arnold Schwarzenegger in Junior.
Ford dice: così come ho evitato il Frankenstein della scorsa settimana, eviterò accuratamente anche questo come e più che se fosse un radical finto Capolavoro consegnato da quello scienziato pazzo di Victor Kid.



Grimsby - Attenti a quell'altro

"Quelli sono Ford e quell'altro: stacci alla larga, sono due tipi poco raccomandabili."
Cannibal dice: Sacha Baron Cohen non mi sta particolarmente simpatico e questo film negli Usa si è rivelato un megaflop. Ciò nonostante, sono piuttosto curioso di assistere a questo Grimsby, più che altro per vedere Sacha Baron Cohen alle prese con un personaggio che ricorda parecchio Liam Gallagher degli Oasis. Non ho mica detto James Ford dei WhiteRussian.
Ford dice: archiviate un paio di buone idee agli esordi, Sacha Baron Cohen è scivolato nello zalonismo più totale. Direi che eviterò anche questo, e piuttosto punterò su qualche filmetto teen made in Cannibalandia da stroncare come si deve.



Microbo & Gasolina

"E con questo mezzo batteremo quelle mezze cartucce di Ford e Microbo Kid."
Cannibal dice: Michel Gondry ha fatto un nuovo film ed esce pure in Italia e io non ne sapevo niente?
L'influenza funesta di Mr. Ford purtroppo si sta cominciando a far sentire. Per rimediare è necessaria una bella dose di cinema francese radical-chic e questa pellicola sembra davvero l'ideale. Il mio ideale.
Ford dice: ho l'impressione che Michel Gondry, archiviati i successi di una decina di anni or sono, si sia fossilizzato su se stesso neanche fosse un Tim Burton o un Cannibal Kid qualsiasi.
Quest'ultimo Microbo & Gasolina mi pare destinato a rafforzare ancora di più quest'ipotesi. Peccato.



Mister Chocolat

"Ed ecco a voi, signore e signori, due veri fenomeni da baraccone: Ford e Cannibal!"
Cannibal dice: Altra pellicola francese. Cosa che significa che oui, me la gusterò più che volentieri. In più il protagonista è il simpatico Omar Sy di Quasi amici, film che avrà presto un remake/sequel/spinoff italiano: Per niente amici, interpretato dal sottoscritto Cannibal Kid e da Mr. James Ford.

Ford dice: credo che l'ottimo Quasi amici sia stato una vera e propria maledizione, per Omar Sy. Non in termini di carriera o economici, questo è sicuro, quanto di standardizzazione: ormai il buon attore francese è diventato solo un nome sulla locandina, un po' come il Cannibal Kid delle recenti puntate di questa rubrica rispetto a quello delle prime Blog Wars.




Una notte con la regina

"Mi dispiace, cara, ma io sono già promesso ad Alessia Carmicino."
Cannibal dice: Questa sembra un'inglesata regale perfetta per la blogger Alessia Carmicino. Non essendoci attori muscolosi o storie strappalacrime sulla maternità, la di nuovo neo mamma Ford invece girerà al largo alla grande, mentre io potrei farci anche un pensierino a passare una notte insieme alla regina. Sperando sia più come Elizabeth Hurley nella serie The Royals che non Elisabetta II.
Ford dice: preferirei passare una notte con Dua Lipa - una delle poche donne in grado di convincere sia me che il Cannibale - che non accanto a Peppa a guardare una roba da salotto come questa, ennesima conferma di una settimana funesta, almeno in sala.



Banat - Il viaggio

"Questa parte della piantagione deve averla curata Cannibal: non c'è un albero che sia sopravvissuto."
Cannibal dice: Film che parla dell'immigrazione, ma con un punto di vista opposto rispetto a quello cui siamo abituati di solito, quello di un italiano in Romania. Verrà trattato come le rumene qui da noi, ovvero sarà costretto a prostituirsi? Lo scopriremo guardando questa istruttiva pellicola e sperando che presto anche Ford emigri. Verso la Romania, o possibilmente anche verso la Luna.
Ford dice: altro titolo italiano, altri dubbi. Ormai, quando si parla di Cinema nostrano, sono più scettico addirittura di quando leggo un post su Pensieri Cannibali.



Che cos'è un manrico

"Andiamo immediatamente a chiedere un miracolo per quei due disastrati di Cannibal e Ford." "Sul serio? Pensavo fossero senza speranza!"
Cannibal dice: Mentre io ancora devo scoprire cos'è un Ford, questo film ci spiega cos'è un manrico, o meglio chi è. Manrico è un trentenne distrofico e questa pellicola italiana rischia di essere o una ruffianata pazzesca o un potenziale Quasi amici nostrano.
Ford dice: questo titolo, a prescindere da come si rivelerà, avrà quantomeno il merito di aver ispirato il mio primo documentario, chiamato Che cos'è un Cannibal.



L'età d'oro

"E così ho completato un altro video segreto del mio sogno erotico Cannibal Kid!"

Cannibal dice: Ma basta! Quanti film escono? E quanti film italiani escono? E soprattutto: quanti film fanno fare a Laura Morante e chi diavolo li va a vedere?
Ford dice: probabilmente, il mio nuovo acerrimo nemico è il responsabile della distribuzione italiana. E dei titoli italiani. Altro che Cannibal Kid.



Troppo napoletano

Una bella foto ricordo scattata per Ford e Cannibal da parte della troupe di Troppo napoletano.
Cannibal dice: Più che troppo napoletano, sembra troppo una porcheria!
Ford dice: troppo una schifezza, vorranno dire!


mercoledì 6 febbraio 2013

Les Misérables

Regia: Tom Hooper
Origine: UK
Anno: 2012
Durata: 158'




La trama (con parole mie): Jean Valjean, incarcerato all'inizio dell'ottocento dopo aver rubato del pane per la sua famiglia in povertà, dopo diciannove anni di lavori forzati torna finalmente un uomo libero. Perseguitato dalla sua condizione e dallo zelante ispettore Javert, trova rifugio in una chiesa: quando trafuga l'argenteria e viene catturato durante la fuga, però, il religioso che l'aveva ospitato confessa alle autorità di avere donato gli oggetti di valore all'uomo, scagionandolo.
Da quel momento la vita di Valjean cambia, e l'ex detenuto scompare cambiando identità e facendo tutto il possibile per aiutare i bisognosi: gli anni passano, la Francia cambia, la lotta tra poveri e ricchi continua, ma non si quieta il desiderio dell'ispettore Javert di ritrovare quel prigioniero che ancora ritiene si sia messo al di sopra della sua adorata Legge.
Nel frattempo Cosette, la figlia adottiva di Jean, una volta cresciuta si innamora di Marius, un rampollo di nobili schieratosi con il popolo nella lotta per la Libertà.





E così, anche in casa Ford si è deciso di affrontare uno dei candidati più forti della prossima corsa agli Oscar, quel Les Misérables tratto dall'omonimo - e notissimo - musical a sua volta ispirato dall'ancora più noto romanzo di uno dei più grandi scrittori di tutti i tempi, Victor Hugo.
So che probabilmente vi sareste aspettati di veder volare le bottigliate, considerate le premesse e considerato il regista - Tom Hooper, che un paio d'anni fa mi aveva regalato una delle sòle più clamorose delle ultime stagioni cinematografiche, il bolsissimo Il discorso del re -, eppure non ho trovato questo monumentale - in senso sia positivo che negativo - musical fiume così male come avrei pensato: la messa in scena è ricca ed ottimamente realizzata, il cast fisicamente in parte, alcuni passaggi musicali particolarmente riusciti - oltre alle notissime Stars e On my own l'apertura sul tema degli schiavi così come gli incroci con protagonisti Helena Bonham Carter e Sacha Baron Cohen ed il finale sulla melodia dedicata al popolo in rivolta sono particolarmente riusciti -, il climax emozionante, le tematiche importanti - ma qui, di nuovo, il merito va tutto al signor Hugo -.
D'altro canto, i suoi difetti più eclatanti non riescono ad essere imputabili - o almeno non troppo - alle scelte registiche: il fatto che sia completamente - e dico completamente - cantato e dunque particolarmente indigesto se visto a stomaco pieno e con un pò di stanchezza sulle spalle è dovuto alla stessa versione teatrale alla quale Hooper si è ispirato, il fatto che Russel Crowe e Hugh Jackman non siano proprio dei fenomeni come cantanti e che siano stati scelti per "fare cassetta" potrebbe essere responsabilità della produzione ed alcune parti clamorosamente "da Oscar" sono, in questi casi, un tributo quasi obbligato, soprattutto se si è un cineasta dal quale ci si aspetta, ormai, un papabile vincitore dell'ambita statuetta.
Come se non bastasse, mi sbilancio anche affermando senza troppi patemi d'animo che Les Misérables è risultato incredibilmente meno palloso di quanto non sia stato Lincoln - suo diretto rivale nella corsa a favorito dell'Academy -, e che alcune interpretazioni hanno pienamente reso giustizia ai personaggi figli della penna del mitico Victor - per quanto non mi sia mai piaciuta, Anne Hathaway è stratosferica, così come Samanta Barks nel ruolo di Eponine ed il piccolo Daniel Huttlestone in quello di Gavroche, vincitore del premio di preferito fordiano - aggiungendo pathos ad un drammone che altrimenti, complice la scellerata scelta dei recital vocali a raccordare le canzoni invece dei normali dialoghi, sarebbe stato davvero indigesto.
Certo, resta il dubbio che se la stessa materia fosse finita tra le mani di un regista in grado di osare di più - qualcuno ha detto Baz Luhrmann? - il risultato sarebbe stato sicuramente qualcosa di molto più simile ad un cult che non ad un tentativo di sdoganare un genere piuttosto classico nel più classico dei modi rispetto al grande pubblico - sfruttando, chissà, anche la spinta di un eventuale premio che anche i non appassionati di Cinema conoscono molto bene -, ma a conti fatti il lavoro di Hooper è quello di un artigiano che conosce bene il suo mestiere e sa quale materia sfruttare per catturare l'attenzione del pubblico più esigente - la ricerca di Javert ed il suo confronto con Valjean con annessa riflessione sul valore della Legge è roba grossa davvero, e la lotta e la rivoluzione sono in grado di infiammare sempre i cuori - così come di quello occasionale - la storia d'amore tra Cosette e Marius, le macchiette interpretate dai già citati Baron Cohen e Bonham Carter, il finalone spaccacuore -.
Una delusione mancata, quindi, che non rappresenterà certo il meglio che il Cinema potrà offrire al sottoscritto nel corso di questo 2013 ma che, al contrario del lavoro precedente del regista, certo non finirà nella classifica dedicata al peggio: molto più banalmente, siamo di fronte ad una proposta di quelle buone per tutti, e che proprio per questo rischia grosso l'incetta in una certa notte nel corso della quale sarà messa a confronto con titoli sicuramente più meritevoli, ma non per questo altrettanto vincenti - almeno sulla carta -. 


MrFord


"On my own
pretending he's beside me
all alone
I walk with him till morning
without him
I feel his arms around me
and when I lose my way I close my eyes
and he has found me."
Da Les Miserables - "On my own" -


lunedì 9 luglio 2012

Il dittatore

Regia: Larry Charles
Origine: Usa
Anno: 2012
Durata: 83'




La trama (con parole mie): Aladeen, dittatore del piccolo stato arabo di Wadiya, è messo alle strette dall'ONU rispetto alle sue intenzioni a proposito delle armi di distruzione di massa e alla chiusura al resto del mondo. In procinto di viaggiare a New York per chiarire la sua posizione, il leader ignora che il suo vice Tamir trama alle sue spalle in modo da sostituirlo con un sosia che sia una marionetta pronta a seguire i suoi "consigli" da eminenza grigia, e dichiari ufficialmente il passaggio a Repubblica di Wadiya firmando una costituzione che sia il viatico per le grandi società petrolifere mondiali per mettere finalmente radici in loco.
Aladeen, scampato alla morte e solo sul suolo americano, dovrà trovare il modo di affermarsi di nuovo come vero se stesso ed equilibrare le sorti del suo Paese e del suo governo.




Come ben sapranno, ormai, tutti i frequentatori del saloon di vecchia data - e forse anche quelli più "freschi" -, considerati il pane e salame, Kevin Smith, i buddy movies sbracati da Apatow in giù e gli action più beceri possibili, dalle parti di casa Ford non ci si scandalizza certo per la volgarità o la sguaiatezza di una pellicola.
Al contrario, di solito ci si fanno sopra quattro risate alla facciazza di benpensanti e moralisti.
Esistono però alcuni fenomeni che, pur basati su idee a tratti assolutamente valide ed in grado di strappare qualche momento di ilarità, non riescono neppure lontanamente a convincermi che stia assistendo a qualcosa di particolarmente interessante, degno di nota o anche semplicemente utile per del sano divertimento da zero neuroni: in Italia una reazione di questo tipo è innescata tendenzialmente da cose come I soliti idioti, mentre guardando oltreoceano - o Manica, considerate le origini del loro protagonista - i primi titoli che mi tornano alla mente sono quelli portati sullo schermo dalla premiata ditta Larry Charles/Sacha Baron Cohen.
Fin dai tempi di Ali G non ho mai negato la chance di una visione al lavoro della suddetta coppia, e sempre dai tempi di Ali G non mi pare sia cambiato nulla rispetto al risultato ottenuto: la mancanza di misura ed una volgarità che qui da noi potrebbe essere associabile ai peggiori tra i cinepanettoni finiscono per schiacciare sotto il loro peso anche gli spunti più interessanti e le riflessioni presenti dietro il non sense e lo humour nero.
Il dittatore, ultimo prodotto di quella che potrebbe essere definita una serie, non è da meno: scritto per essere una sorta di parodia della situazione internazionale riferita alle tensioni tra l'Occidente a stelle e strisce e l'Oriente del petrolio ed una critica allo stesso sistema statunitense - uno dei pochi momenti effettivamente efficaci, con la descrizione del protagonista e despota Aladeen di una dittatura, confusa con quello che è, di fatto, il sistema politico e sociale made in Usa e non solo -, finisce per divenire una sorta di caricatura di se stesso almeno quanto il suo protagonista, un Baron Cohen che dai tempi delle sue prime comparse nei panni del già citato Ali G pare non essersi evoluto per nulla, come attore e come comico.
I momenti al limite dell'imbarazzo sono moltissimi, così come le scivolate nel cattivo gusto pronte a minare la credibilità di un film che fa tutto il possibile - e anche di più - per distruggere le poche idee messe sul piatto a suon di volgarità gratuite che, purtroppo, non risultano neppure così simpatiche, irresistibili o divertenti come vorrebbero essere - le leccate di ascelle o le classiche battute sempre attorno a razza e sesso finiscono per stancare quasi subito -, e la stessa struttura della pellicola appare slegata e poco logica - anche in questo caso, sarà pure un film demenziale, ma questo non deve necessariamente significare che debba essere curato in maniera demenziale -.
Osservando le peripezie di Aladeen mi è tornato alla mente un film passato per assurdo come questo ed in realtà tra i titoli più interessanti dello scorso anno, quel Four lions entrato prepotentemente nella classifica dei migliori venti titoli fordiani del 2011: in quel caso Morris prese un argomento scottante e sempre d'attualità come quello della jihad e lo trasformò in un ritratto agghiacciante delle vite che la stessa ha inghiottito soprattutto negli ultimi vent'anni, senza dimenticare, in tutto questo, un tocco sagace nella piena tradizione della comicità britannica.
Quello che Baron Cohen pare essersi ormai lasciato alle spalle per trasformarsi in tutto e per tutto in un prodotto figlio della cultura che spesso e volentieri tende a sbeffeggiare.


MrFord


"I was so right (so right)
so right
thought I could turn emotion
on and off
I was so sure
so sure (I was so sure)
but love taught me
who was, who was, who was the boss."
Diana Ross - "The boss" -


venerdì 15 giugno 2012

Last friday night

La trama (con parole mie): nuova settimana di uscite che, udite udite, vedrà il sottoscritto ed il suo rivale per antonomasia Cannibale trovarsi d'accordo sulla quasi totalità dei titoli.
Ma non preoccupatevi: la tregua è destinata a durare poco, anche perchè all'orizzonte oltre il weekend si staglia già una nuova Blog War.
Noi siamo pronti.
E voi? 

"Avevo detto al Cannibale di non atteggiarsi a Del Piero, ma non ha proprio saputo resistere!"

Le paludi della morte - Texas Killing Fields di Ami Canaan Mann


Il consiglio di Cannibal: so io chi ci metterei, nelle paludi della morte
Film già visto, cotto e mangiato, cioè commentato qui http://pensiericannibali.blogspot.it/2012/03/jessica-chastain-film-festival.html.
La pellicola d’esordio di Ami Canaan Mann, figlia di Michael Mann (Collateral, Heat, L’ultimo dei Mohicani) è un thriller interessante, sebbene non del tutto originale e riuscito. Buono il cast, in cui svetta Jessica Chastain, e affascinanti le atmosfere texane. Peccato per uno sviluppo non eccezionale della sceneggiatura.
La Mann è una figlia di papà raccomandata proprio come Ford, però, per quanto ancora lontana dal talento fenomenale di una Sofia Coppola, una possibilità la merita. La Mann, intendo. Ford invece non merita manco mezza chance.
Il consiglio di Ford: figlia di tanto padre.
Il film non l'ho ancora visto - rimedierò a breve - ma l'ambientazione texana ed il nome della regista mi fanno ottimamente sperare, considerato quanto Michael Mann sia considerato al saloon.
Nonostante il delirio a proposito del fatto che il sottoscritto possa essere un figlio di papà - cosa che sospetterei, al contrario, di Katniss Radical Kid -, mi trovo d'accordo anche sulla Chastain, che migliora ad ogni film che passa.

"Hey Sam, ma prima di venire a cercare il Cannibale non potevi fermarti a comprare una cartina di Casale e dintorni!?"
21 Jump Street di Phil Lord, Chris Miller


Il consiglio di Cannibal: jumpate su!
Già visto pure questo, ma devo ancora scrivere la recensione. Nell’attesa, non posso fare altro che consigliarlo, visto che è una delle commedie americane più divertenti e riuscite degli ultimi tempi. Tratto dalla serie tv anni ’80 che ha lanciato Johnny Depp, è un buddy movie liceal-poliziesco con l’accoppiata ben assortita Jonah Hill e Channing Tatum che sono certo piacerà pure a quel musone di James Snob.
Il consiglio di Ford: saltate sul Cannibale! Con i piedi uniti!
Anche questo in lista, e le premesse che si riveli uno di quei buddy movies in stile SuXbad che tanto piacciono in casa Ford ci sono tutte, a partire dai protagonisti, entrambi protetti del Saloon.
Per una volta l'inizio del weekend trova insospettabilmente d'accordo me e quel degenerato del Cannibale: sarà mica l'effetto di qualche hangover!?!?
 
"Hey Ford, ora che ho perso peso e mi sono allenato dici che sono in forma come te?" "Non siamo in un film di fantascienza, Cannibale!"
Il dittatore di Larry Charles


Il consiglio di Cannibal: abbasso le dittature, a parte quella Cannibale
Sacha Baron Cohen mi fa ridere preso a piccole dosi, soprattutto per le sue battute più politically incorrect. Sulla distanza di un intero film però può risultare un pochino pesante. Un’occhiata disimpegnata al suo dittatore comunque credo la si possa anche dare. Si prospetta una porcata di film, ma almeno due risate dovrebbe garantirle. Anche se per quelle bastano i commenti involontariamente ridicoli del mio blogger rivale…
Il consiglio di Ford: abbasso le dittature, soprattutto quella del Cannibale!
Sorprendentemente - e sono tre! - sono in linea perfetta con quello che il mio imberbe compagno di rubrica pensa di Cohen, che mi fa lo stesso effetto de I soliti idioti.
Cercherò di evitarlo, ma se dovesse capitare, per una serata a neuroni sotto zero potrebbe anche starci.

"Il Cannibale? Certo che lo conosco! E' l'unico dittatore con un ego più grande del mio!"
Adorabili amiche di Benoît Pétré


Il consiglio di Cannibal: Ford e Cannibal, adorabili nemiche
Appuntamento ormai consueto con il film da sala del tè settimanale offerto da Mrs. Ford. Per quanto attualmente sia in trip da cinema francese, questo Thelma & Louise fuori tempo massimo credo me lo risparmierò senza problemi, preferendo lasciarlo alla mia poco adorabile “amica”.
Il consiglio di Ford: adorabili pisolini all'ora del the.
Dopo essermi sorseggiato un buon Earl Grey ed aver prepotentemente spaccato la tazza in testa a quella strega di Cannibal Witch direi che salto a piè pari questa robetta da tardone bollite e passo avanti.

"Non è stato facile arrivare a Casale, ma finalmente ce l'ho fatta: ora nessun ostacolo si metterà tra me e la blind date con il Cucciolo Eroico!"

C’era una volta in Anatolia di Nuri Bilge Ceylan


Il consiglio di Cannibal: c’era una volta Mr. Ford. E purtroppo c’è ancora
Ed ecco invece la pellicola etnica e pseudo impegnata fordiana della settimana. Un poliziesco turco di scarso appeal che potrebbe attirare giusto il pubblico più Radical Ford. Per me l’unico c’era una volta rimane invece quello della splendida serie Once Upon a Time.
Il consiglio di Ford: c'era una volta Cannibale. Prima dell'ennesima disfatta subita per mano di Ford.
Mi mancava un pò di sano conflitto, in questo clima gioviale che si era creato per il weekend imminente: in barba a tutta la follia del Kid, questo film promette di essere una bomba totale, anche perchè dietro la macchina da presa c'è uno dei più tecnici registi del pianeta, autore dello strabiliante Uzak e del meno riuscito - ma visivamente spettacolare - Le tre scimmie. Se amate almeno un briciolo il Cinema d'autore, non potete perdervelo.
Altro che le favolette cannibali!

"Qui si mette male: anche questa volta il Cannibale ha deciso di recensire un film non alla sua portata!"
La bella e la bestia in 3D di Gary Trousdale, Kirk Wise



Il consiglio di Cannibal: Ford in duplice versione, sia bella che bestia e pure in 3D? No, grazie!
Ancora? Un altro film riproposto in 3D soltanto per raggranellare altri soldi? Un’altra sdolcinata produzione disneyana in grado di commuovere tanto tanto i cuoricini più sensibili come quello di Ford?
Io non ci sto! E, come detto sopra, per me le fiabe ormai sono solo quelle di Once Upon a Time.
Il consiglio di Ford: basta, basta, basta. Al 3D. In 3D.
Nonostante La bella e la bestia sia uno dei film Disney più belli mai realizzati - in barba alla palese ignoranza cinematografica del Cannibale -, mi schiero apertamente contro queste bieche operazioni commerciali mangiasoldi della grande D.
Basta. Davvero.

"Eddai, Ford! Ormai lavoriamo insieme da mesi, dovresti aver imparato a mangiare come una persona normale!" "Candelabro Kid, per noi tamarri non è così facile!"
Benvenuto a bordo di Eric Lavaine


Il consiglio di Cannibal: malvenuto a fordo
Questa settimana la Francia non regala soddisfazioni ma, dopo un’annata finora incroyable, un weekend di tregua possiamo anche concederglielo.
Benvenuto a bordo si preannuncia una commediola inutile, una sorta di film vaccanziero e di variante francese al cinepanettone. In più, tra i consulenti alla produzione c’è stato pure il capitano Schettino!
E avere Schettino come consulente per un film ambientato su una nave da crociera è come avere Ford come consulente per un blog di cinema: un naufragio assicurato! Ahahah
Il consiglio di Ford: Concordia Kid e la sua crociera.
Film agghiacciante della settimana, insolitamente non targato Italia.
Senza neppure soffermarmi su Schettino e la facile ironia che ne consegue, salto in blocco una delle proposte più insignificanti degli ultimi tempi e passo oltre.
Un pò come se dalla mia nave pirata dovessi vedere il Cannibale tra i flutti, circondato dagli squali.

"Sapevo che la crociera sarebbe finita così: ma chi ha avuto l'idea di dare in mano il timone al Cannibale? Schettino!?"

Paura 3D di Antonio e Marco Manetti


Il consiglio di Cannibal: mi fa già paura abbastanza Ford
Ancora non ho visto alcun film dei Manetti Bros., però mi ispirano (abbastanza) fiducia. Dopo la fantascienza de L’arrivo di Wang, si danno all’horror con Paura 3D, il loro secondo film uscito in appena una manciata di mesi. Che vogliano diventare più prolifici di Woody Allen?
Comunque sia, sono tra i pochi in Italia a fare ancora cinema di genere e quindi una possibilità possiamo anche dargliela. Almeno fino a che non si mettono a fare film di genere fordiano!
Il consiglio di Ford: Manetti, ho detto BASTA 3D.
I Manetti non sono male, e certamente rappresentano una delle voci più interessanti dell'underground italiano, eppure la presenza della fatidica ed odiata sigla 3D fa crollare la mia curiosità rispetto a questa potenzialmente interessante proposta.
Per il momento, rimando.
In fondo, il Cucciolo Eroico è in grado di fornirmi tutto l'orrore possibile quotidianamente con i suoi pareri allucinanti!

"Torturatemi quanto volete, ma vi prego, non costringetemi più a leggere Pensieri Cannibali!"
Venti anni di Giovanna Gagliardo



Il consiglio di Cannibal: non lo vedo manco tra venti anni
E figuriamoci se questa settimana non arrivava una docu-fiction italiana, che si propone di ripercorrere addirittura gli ultimi 20 anni di storia mondiale o qualcosa del genere. E il fatto che in rete non si trovi manco il trailer, non depone certo a suo favore…
Venti anni? Sì, di galera a Ford se ha il coraggio di consigliare questo film. O anche un film con Jean-Claude Van Damme qualunque.
Il consiglio di Ford: non vorrei incontrarti tra vent'anni. E neppure tra cento.
Sarà curioso ritrovarci tra vent'anni e scoprire che il Cannibale, ormai incanutito e senza capelli, starà continuando imperterrito a spacciarsi per un teen qualsiasi nel tentativo di imbucarsi ad un party sperando - invano - di rimorchiare una diciottenne.
E sarà divertente prenderlo a bottigliate anche allora.
Come dite? Dovevo parlare di un film in uscita? Quale film?

"Dedicherò il mio prossimo disco al mio fan numero uno: Katniss Kid."
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