tag:blogger.com,1999:blog-48950013196644999322024-03-14T09:23:22.521+01:00WhiteRussian: cinema (e non solo) all'ultimo sorsoUn Saloon lungo la Frontiera. Un luogo d'incontro. Il Cinema come compagno di viaggio.James Fordhttp://www.blogger.com/profile/05661617976934655703noreply@blogger.comBlogger3277125tag:blogger.com,1999:blog-4895001319664499932.post-32762660384712143192020-08-05T14:03:00.001+02:002020-08-05T14:03:07.696+02:00White Russian's Bulletin<div style="text-align: center;">
<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwObkZGhDNZ3FHy-kS9sic2THr4xe21TQ1QE3mfjNORJd96S0EkXjZsz1dALvXwUGTELmYIYA_5qdqz4q7Yde4VeYYQiJf7b_vt6-m8wHN_istWedQdqaJABvoj-LLa9x3EQxcjmcB8QdG/s400/bulletin.jpg" /></div>
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Torno al bancone per un nuovo episodio del Bulletin di questo periodo della vita così unico per il vecchio cowboy, in termini di visioni spesso e volentieri dedicato a recuperi di film che conosco a memoria e già recensiti e strarecensiti da queste parti, a vivere il più possibile e scoprire, di tanto in tanto, produzioni curiose sulle varie piattaforme di streaming, Netflix in primis.</div>
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A farla da padroni a questo giro di bevute uno dei titoli più chiacchierati dell'ultimo periodo ed alcune proposte che, probabilmente, in altri tempi non avrei neppure pensato esistessero, ma che hanno solleticato la parte più sportiva e viaggiatrice del vecchio Ford.</div>
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<b>IL CERCHIO CELTICO (Bjorn Larsson, Svezia, 1992)</b></div>
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<img height="320" src="https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/41X9pR+XSDL._SX200_BO1,204,203,200_.jpg" width="161" /></div>
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Larsson, dai tempi del mitico La vera storia del pirata Long John Silver, è entrato nel mio cuore di lettore per restarci, anche se è sempre difficile quando si incrocia il cammino di un nuovo autore a partire dal suo lavoro migliore: Il cerchio celtico, primo titolo a farlo conoscere al grande pubblico, è un solido romanzo d'avventura che starebbe un gran bene anche al Cinema, con un incedere inizialmente lento ed un crescendo finale davvero notevole, legato a doppio filo alla passione per la vela dello scrittore e ad alcuni luoghi affascinanti non solo per i marinai navigati.<br />
La Scozia dipinta da Larsson è un luogo che, come il mare e come l'Uomo, sa essere affascinante e spietato, placido e furioso, senza dimenticare tutte le sfumature nel mezzo: e il Rustica, quasi più protagonista dei protagonisti, ne attraversa le correnti trasportando il lettore come se vi fosse imbarcato. Il cerchio celtico ha il limite dei numerosi riferimenti nautici che rischiano di appesantire lo scorrimento della lettura, e di essere molto classico, ma per chi è disposto ad affrontare anche questo tipo di difficoltà, offrirà una cavalcata degna della tradizione migliore.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwQ07zQqa7HTINsq_9L4INfvczFSqD1sqR2joT7d0eGTvJh788pfLxYaA00exufu9xDFAhOhEtAeBuJVmatnlqsc48pBksV19OdaTfaAG4rRT9VXIX6Zf-5D5VeGRnhF5aSrHiUK260SJI/s200/due+whisky+e+mezzo.JPG" /></div>
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<b>DARK - STAGIONE 3 (Netflix, Germania/USA, 2020)</b></div>
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<img alt="Dark Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BZmY2YzU4NDktODIxYi00YWIyLWIzYTctODBkYzYzZjc0ODdlXkEyXkFqcGdeQXVyMTEyMjM2NDc2._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Una delle serie più chiacchierate dell'anno torna al Saloon con la terza stagione, affrontata dopo i cambiamenti avvenuti nel corso di quest'anno così particolare: negli ultimi giorni mi è capitato di leggere opinioni qui nella blogosfera che, forse, tendono a fare di Dark un fenomeno più grande di quello che, in realtà, non sia stato, ma questo non nega che si tratti di una produzione solida e convincente, chiusa forse troppo in fretta - in termini di stagioni - ma in modo coerente, pur se, a mio parere, troppo ricca di carne al fuoco a questo giro di giostra per riuscire davvero a stimolare un trasporto emotivo in un pubblico concentrato al massimo nel comprendere i passaggi tra mondi paralleli ed epoche differenti.<br />
Del resto, i viaggi nel tempo sono una cosa molto difficile da gestire, piccolo o grande schermo che sia. Resta il ricordo di un'esperienza interessante e ricca di spunti di riflessione, che voi siate come il sottoscritto degli aspiranti ribelli al concetto di Tempo ed al fatto di doversi inevitabilmente arrendere ad esso, o una sorta di surfisti che non vedono l'ora di cavalcarne le onde.</div>
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<b>DARK TOURIST - STAGIONE 1 (Netflix, Nuova Zelanda, 2018)</b></div>
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<img alt="Dark Tourist Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BYTA3MTYyNmQtN2IxMC00ZjUxLTk5MzYtMTliNmM0NzY1MWE4XkEyXkFqcGdeQXVyNTAyODkwOQ@@._V1_UY268_CR4,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Uno dei guilty pleasures di questa nuova fase della mia vita è senza dubbio la scoperta delle serie a sfondo documentaristico offerte dalla piattaforma di Netflix, pronte a stimolare passioni - come quella per i viaggi - momentaneamente costretta allo standby da Covid.<br />
Dark Tourist, produzione neozelandese di un paio d'anni fa, vede il giornalista David Ferrier - dal sardonico approccio inglese - recarsi in luoghi considerati mete di culto per i cosiddetti "turisti dell'orrore", persone attratte da catastrofi, pericoli, psicopatici ed affini: una serie che spero veda realizzarsi una seconda stagione pronta a mostrare le stranezze che l'Uomo è capace di coltivare dentro e fuori la sua testa ma anche utile a mostrare alcune situazioni talmente assurde da andare anche oltre il Cinema: in particolare, l'episodio legato al tour nei luoghi che furono teatro della catastrofe di Fukushima - impressionante vedere la paura crescere anche tra i protagonisti del viaggio, sconvolti dal livello di radiazioni dei contatori geiger portatili - e quello in Turkmenistan - dominato da un dittatore che rende il Paese uno dei più chiusi al mondo insieme alla Corea del Nord - restano impressi per quanto la realtà riesca a superare la finzione. E di gran lunga.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwQ07zQqa7HTINsq_9L4INfvczFSqD1sqR2joT7d0eGTvJh788pfLxYaA00exufu9xDFAhOhEtAeBuJVmatnlqsc48pBksV19OdaTfaAG4rRT9VXIX6Zf-5D5VeGRnhF5aSrHiUK260SJI/s200/due+whisky+e+mezzo.JPG" /></div>
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<b>FIGHTWORLD - STAGIONE 1 (Netflix, USA, 2018)</b></div>
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<img alt="Fightworld Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BNDdhNDU5OWItMDEyMS00ZWRmLThjNTUtYjUyYjc0OTE2MWY4XkEyXkFqcGdeQXVyNTAyODkwOQ@@._V1_UY268_CR4,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Sull'onda della scoperta di titoli come Dark Tourist, ed attratto dal concetto di viaggio e dallo sport, ho recuperato anche Fightworld, altra produzione Netflix che vede protagonista Frank Grillo - caratterista ed appassionato di sport di combattimento - girare il mondo raccontando la filosofia e l'universo dietro a discipline più o meno conosciute: dalla Thailandia a Israele passando per il Senegal, scopriamo quanto spesso lo sport, anche quello più duro ed apparentemente violento, sia un simbolo di riscatto e fuga da povertà, crimine e corruzione, un modo per ritrovare se stessi e provare che, una volta affrontati i demoni che ci portiamo dentro, prendere qualche cazzotto da qualcuno che soffre come noi non è poi tanto male.<br />
Da sportivo, comprendo bene quale sia il valore della fatica e della soddisfazione che si prova in determinate situazioni, così come comprendo la valenza salvifica che la disciplina che lo stesso sport impone può avere in situazioni limite in cui l'alternativa può essere la strada o il crimine.<br />
Un altro titolo nascosto e sottovalutato, che sinceramente meriterebbe una nuova stagione.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwQ07zQqa7HTINsq_9L4INfvczFSqD1sqR2joT7d0eGTvJh788pfLxYaA00exufu9xDFAhOhEtAeBuJVmatnlqsc48pBksV19OdaTfaAG4rRT9VXIX6Zf-5D5VeGRnhF5aSrHiUK260SJI/s200/due+whisky+e+mezzo.JPG" /></div>
James Fordhttp://www.blogger.com/profile/05661617976934655703noreply@blogger.com36tag:blogger.com,1999:blog-4895001319664499932.post-62427314545076171682020-07-22T14:58:00.001+02:002020-07-22T14:58:38.840+02:00White Russian's Bulletin<div style="text-align: center;">
<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwObkZGhDNZ3FHy-kS9sic2THr4xe21TQ1QE3mfjNORJd96S0EkXjZsz1dALvXwUGTELmYIYA_5qdqz4q7Yde4VeYYQiJf7b_vt6-m8wHN_istWedQdqaJABvoj-LLa9x3EQxcjmcB8QdG/s400/bulletin.jpg" /></div>
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Come preannunciato e promesso, eccomi di ritorno al bancone del Saloon per un Bulletin che riprende le proposte passate da queste parti nelle ultime settimane, revisioni escluse - da questo punto di vista, è stato sicuramente un periodo in cui farsi coccolare da film già visti, stravisti e amati è stato un vero piacere -: principalmente si tratta di titoli legati a Netflix, la piattaforma che sta riscuotendo più successo nel nuovo Saloon, nonostante l'incalzare dei sempre presenti Disney+ e Prime, che hanno però fatto da serbatoio per i recuperi.</div>
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Spazio dunque a quello che la memoria mi permette di ricordare dei titoli che mi hanno fatto compagnia dalla seconda settimana di giugno a oggi.</div>
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<b>BORDERTOWN - STAGIONE 3 (Netflix, Finlandia, 2020)</b></div>
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<img alt="Bordertown Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BNDNiZTcxYzMtOWRhOC00MmJiLTkyZTAtOTRlMWVmY2YyOGQyXkEyXkFqcGdeQXVyMTMxODk2OTU@._V1_UY268_CR4,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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A cavallo dell'ultima fase del lockdown, alle spalle le visioni delle prime due stagioni nel periodo di piena clausura, Netflix aveva arricchito le sue proposte con l'annata numero tre legata alle vicende del Rocco Schiavone finnico, Sorjonen, anticonvenzionale profiler che dallo "stress" di Helsinki si trasferisce a Lappeenranta, sul confine russo, alla ricerca di una tranquillità che ovviamente non arriverà mai e poi mai.</div>
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Archiviati i primi episodi in lingua originale - una volta compreso che il finlandese non è propriamente un idioma affascinante per l'udito -, ho atteso l'edizione doppiata che ha momentaneamente chiuso le avventure dell'investigatore: una terza stagione a mio parere di transizione, con molti cambi importanti - la morte della moglie, il confronto con una nemesi da fumetto, la strana evoluzione del charachter della figlia, i possibili sbocchi narrativi per una possibile season four - e, forse, un pò più di discontinuità rispetto alla seconda.</div>
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Resta una proposta valida per gli appassionati di thriller e psicopatici, anche se, onestamente, con il caldo degli ultimi giorni forse andrebbe conservata per il prossimo inverno.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4z4UnPR7lfLQKa8aNUf5m2bf4aNd1glkL1iJzrEN5qquDRJkuAyG6MAr_iAIDQZi8I9sqeMwuolAoH_JXr31VJcKPGrw6U8SWgDqo4VZeTo4Oh062cerU6hxRDJ4V6g_jyMFUks5oXKQ/s200/due+whisky.JPG" /></div>
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<b>BECOMING CHAMPIONS (Netflix, Messico, 2018)</b></div>
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<img alt="Becoming Champions Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BNmQwZGUzNzItMWMzZS00MjM1LWIyNmUtZDEzODJhZmY5M2FiXkEyXkFqcGdeQXVyOTA4NjU1NTg@._V1_UY268_CR4,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Nata per veicolare l'attenzione sui Mondiali di due estati fa, Becoming Champions è una miniserie che ho apprezzato come compagnia per le pause pranzo, da appassionato di calcio - in fondo, pur essendo un tifoso molto tranquillo, lo sport più bello del mondo mi ha accompagnato fin dall'infanzia - e da appassionato della rassegna iridata, un appuntamento che, ad ogni occasione, mi trova sempre molto coinvolto nella visione di più partite possibili: questa mini, pur se molto televisiva, offre una panoramica sulle sole otto Nazionali che, nel corso della Storia, sono riuscite a portare a casa la Coppa del Mondo, il premio più ambito che ogni calciatore potrebbe sognare di vincere.</div>
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Il Brasile (con cinque titoli), l'Italia e la Germania (con quattro), Uruguay, Francia e Argentina (con due), Spagna e Inghilterra (con uno) diventano quindi una sorta di viaggio sportivo che attraverso interviste e rivisitazioni racconta - o prova a farlo - i perchè delle vittorie e delle sconfitte di questi Paesi. Una parentesi piacevole in un periodo che, senza dubbio, ha messo a dura prova anche lo sport.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4z4UnPR7lfLQKa8aNUf5m2bf4aNd1glkL1iJzrEN5qquDRJkuAyG6MAr_iAIDQZi8I9sqeMwuolAoH_JXr31VJcKPGrw6U8SWgDqo4VZeTo4Oh062cerU6hxRDJ4V6g_jyMFUks5oXKQ/s200/due+whisky.JPG" /></div>
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<b>THE TITAN GAMES - STAGIONE 1 (Netflix, USA, 2019)</b></div>
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<img alt="The Titan Games Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BODAxMDk0ZDctYTM1My00ODIwLWFkNjYtZjU4MmE5NWQzNmE2XkEyXkFqcGdeQXVyODUxOTU0OTg@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Sponsorizzato dai Fordini - come ormai è risaputo, la Fordina ha da tempo dichiarato di voler sposare The Rock - e recuperato in ritardo rispetto a loro, The Titan Games ha riportato alla mente i tempi di Ultimate Beastmaster, finendo per intrattenere alla grande un vecchio sportivo che rifiuta di darla vinta al Tempo come il sottoscritto.</div>
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Divertente ed incentrato sulle storie di persone comuni, lo show capitanato da Dwayne Johnson fa tutto quello che deve fare, e per quanto pacchiano e a stelle e strisce sia, funziona, anche perchè per chi è abituato a fare attività fisica la curiosità di mettersi alla prova con prove come quelle portate sullo schermo è davvero molta.</div>
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Personalmente, dato che ormai il suddetto Tempo non è dalla mia parte, spero sempre di vedere, un giorno, uno dei Fordini - o entrambi - competere in qualche tamarrata di questo genere.</div>
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Ovviamente sempre con The Rock come host.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4z4UnPR7lfLQKa8aNUf5m2bf4aNd1glkL1iJzrEN5qquDRJkuAyG6MAr_iAIDQZi8I9sqeMwuolAoH_JXr31VJcKPGrw6U8SWgDqo4VZeTo4Oh062cerU6hxRDJ4V6g_jyMFUks5oXKQ/s200/due+whisky.JPG" /></div>
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<b>EUROVISION SONG CONTEST - LA STORIA DEI FIRE SAGA (David Dobkin, USA, 2020, 123')</b></div>
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<img alt="Eurovision Song Contest - La storia dei Fire Saga Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BYzRjYzA5NTQtOTE3MC00OTYzLWEzODItMzQxYWE1NDJkMDA0XkEyXkFqcGdeQXVyMTkxNjUyNQ@@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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In un annata per cause di forza maggiore privata delle uscite in sala, i portali di streaming sono diventati ancora di più un riferimento anche per le nuove uscite, finendo per portare alla ribalta anche titoli che avrei clamorosamente snobbato come questo, islandese per esigenze di copione ma per nulla di fatto, espressione di quella commediaccia a stelle e strisce che nelle serate senza impegno va un gran bene, anche perchè, come per Sanremo o l'Eurovision, se anche ci si addormenta e si perde un pezzo per strada, tutto sommato non fa troppo male.</div>
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A dire il vero, comunque, sarà che Will Ferrell finisce sempre per divertirmi, sarà che l'Islanda è un chiodo fisso che prima o poi dovrò togliermi o che il rapporto padre/figlio mi colpisce da qualsiasi angolazione lo si tratti, ma tutto sommato ho apprezzato La storia dei Fire Saga come visione senza impegno, finendo addirittura per apprezzarlo nel suo essere così com'è.</div>
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In fondo, fare i puristi e gli snob - che si tratti di Cinema o altro - serve sempre fino a un certo punto.</div>
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E la canzone trash, in fondo in fondo, piace a tutti.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4z4UnPR7lfLQKa8aNUf5m2bf4aNd1glkL1iJzrEN5qquDRJkuAyG6MAr_iAIDQZi8I9sqeMwuolAoH_JXr31VJcKPGrw6U8SWgDqo4VZeTo4Oh062cerU6hxRDJ4V6g_jyMFUks5oXKQ/s200/due+whisky.JPG" /></div>
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<b>THE OLD GUARD (Gina Prince-Bithewood, USA, 2020, 125')</b></div>
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<img alt="The Old Guard Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BNDJiZDliZDAtMjc5Yy00MzVhLThkY2MtNDYwNTQ2ZTM5MDcxXkEyXkFqcGdeQXVyMDA4NzMyOA@@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Altro giro, altra produzione Netflix: chiudo questo primo Bulletin più corposo con uno dei titoli più pubblicizzati dalla popolare piattaforma in questo periodo, forte di un cast e di una produzione assolutamente da distribuzione su grande schermo globale e di un plot che pesca a piene mani dall'eredità action degli anni ottanta e novanta.</div>
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Peccato che, per qualcuno che in quegli anni è quasi nato e senza dubbio cresciuto, The Old Guard appaia come qualcosa di molto telefonato e già visto, che scorre via senza colpo ferire e si dimentica non troppi minuti dopo la visione, in barba a quanto, a conti fatto, possa menarsela di poter fare.</div>
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Per quanto mi riguarda, prevedibile, troppo lungo e per nulla in grado di sfruttare un cast che senza dubbio porta in dono un concentrato di talento ben diverso da quello che script e regia garantiscono.</div>
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Si lascia guardare, ma è un pò come uno di quegli appuntamenti con la figa di turno che dopo cinque minuti vorrei che fosse già finito, perchè sai bene dentro di te che sarà una lunga, lenta, inesorabile morte per noia.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEif-EY4jv7nvrHyKPGtLbXhnBtXshSY57U7Y2h-cwHSlINdj7R0N8eOzWboW9N-91L-W7OhuB-qjeegqGzactrdxQE7WQggWYgTe6Mq6EdAwohlIiBzIBeUQcC_0CjTsoBsZ-z0V_dysfgH/s200/bottigliate.JPG" /></div>
James Fordhttp://www.blogger.com/profile/05661617976934655703noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-4895001319664499932.post-21390895185527799542020-07-14T23:00:00.000+02:002020-07-14T23:00:00.131+02:00Notte Horror 2020 - Lidris cuadrade di tre<div style="text-align: center;">
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<img alt="Radice quadrata di tre - Lidris Cuadrade di tre" height="320" src="https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/51jkJPv97vL._SY445_.jpg" width="220" /></div>
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L'occasione del mio ritorno nella Blogosfera è stata piacevolmente accompagnata da una delle iniziative più apprezzate e longeve passate dal Saloon nel passato recente, la rassegna Notte Horror: pur in clamoroso ritardo rispetto ai miei colleghi e nonostante le vicissitudini che in questo periodo mi portano ad essere ben poco presente da queste parti, ho approfittato dell'iniziativa per rispolverare un piccolo cult italiano che non rivedevo da almeno una dozzina d'anni, e che ai tempi rappresentò una vera e propria sorpresa, ed una rivelazione per gli appassionati di genere.</div>
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Lorenzo Bianchini, con questo suo lavoro decisamente artigianale ma ricco di spunti e idee - per quanto derivative -, fece ben sperare gli appassionati di horror nostrani sfruttando quello che molte produzioni decisamente più imponenti continuano ad ignorare: i film di paura devono sfruttare la suggestione per poter fare paura.</div>
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E' risaputo, infatti, che una volta svelati arcani e mostri, o rivelata l'immagine dietro un suono, sia molto più facile esorcizzare - per usare un termine adatto al genere - l'inquietudine: da questo punto di vista Lidris cuadrade di tre tiene discretamente bene per quasi tutta la sua durata, anche se ammetto che, visto a distanza di anni e in una serata dalla risata facile - il ridoppiaggio della parte conclusiva è stato da antologia, ma questa è un'altra storia - l'atmosfera che avevo riscontrato ai tempi mi è parsa appannata, o quantomeno dalla potenza ridotta.</div>
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Resta il fatto che, considerata la produzione e la realizzazione tutte italiane, il lavoro di Bianchini resta una delle sorprese underground più interessanti degli Anni Zero, consigliatissima per qualunque appassionato non sia ancora entrato accanto ai protagonisti all'interno di uno dei teatri più horror che ognuno di noi ha la possibilità di vivere - la propria scuola superiore - per vivere il delirio pronto a scatenarsi tra labirinti reali e mentali.</div>
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James Fordhttp://www.blogger.com/profile/05661617976934655703noreply@blogger.com20tag:blogger.com,1999:blog-4895001319664499932.post-76000818544570911962020-07-06T14:26:00.001+02:002020-07-06T14:26:42.687+02:00White Russian's Bulletin <div style="text-align: center;">
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Chi non muore si rivede, e dato che, da buon fan sfegatato della vita, a morire non ci penso nemmeno per scherzo, eccomi di nuovo al bancone del Saloon: è stato un periodo intenso e strano, così come intenso e strano è stato questo VentiVenti di pandemie, cambi di direzione, rivelazioni e nuovi percorsi: ad ogni modo, affrontato il periodo di cambiamento personale che avevo preannunciato a fine maggio, eccomi di nuovo al timone di un Bulletin in versione particolare, considerato che ho passato le ultime settimane a rivedere film che nel tempo hanno significato molto per me nella stagione che vivrei tutto l'anno neanche fossi un Ex Presidente, l'estate.</div>
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Sugli schermi del nuovo Saloon, infatti, sono ripassati Mediterraneo, Puerto Escondido, Collateral, Fracchia la belva umana, Amores Perros, Pulp Fiction, I diari della motocicletta e, ovviamente, Il grande Lebowski, che ha inaugurato la mia nuova avventura lo scorso trenta maggio.</div>
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Le uniche cose relativamente nuove vengono dalle serie Netflix che accompagnano parte della mia pausa pranzo, ma di questo avrò tempo di parlare nel prossimo Bulletin, che essendo diventato aperiodico, o quantomeno non rigido come prima, posterò ogni volta che avrò quattro o cinque titoli nuovi da recensire.</div>
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Nel frattempo approfitto per fare un brindisi al rientro nella cara, vecchia Blogosfera, che da dieci anni ormai, nel bene e nel male, nei bassi e negli alti, quando "sei tu che mangi l'orso" o quando "è l'orso che mangia te", c'è sempre stata.</div>
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<img alt="Il Grande Lebowski e il White Russian" height="233" src="https://www.filmforlife.org/wp-content/uploads/2015/04/Grande-Lebowski.jpg" width="400" /></div>
James Fordhttp://www.blogger.com/profile/05661617976934655703noreply@blogger.com14tag:blogger.com,1999:blog-4895001319664499932.post-14669961222951250862020-05-25T00:05:00.000+02:002020-05-25T00:05:10.841+02:00White Russian's Bulletin<div style="text-align: center;">
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Settimana particolare, questa del Saloon, che rappresenta anche quella che, per motivi organizzativi legati ai cambiamenti che hanno travolto il sottoscritto negli ultimi mesi, sarà momentaneamente l'ultima del Bulletin per qualche giorno, o settimana, o il tempo che ci vorrà per arrivare a sistemare parecchie cose: è particolare anche perchè legata principalmente alle visioni delle serate Cinema con i Fordini trasformatesi in pranzi e cene, fatta eccezione per quella che è, senza dubbio, una delle serie più chiacchierate di quest'anno così strano, The Last Dance.</div>
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Proprio ad essa devo uno degli entusiasmi da appassionato più forti del VentiVenti, per uno dei titoli che rivedremo, senza dubbio, nelle classifiche di fine anno.</div>
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<b>THE LAST DANCE (Netflix, USA, 2020)</b></div>
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<img alt="The Last Dance Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BY2U1ZTU4OWItNGU2MC00MTg1LTk4NzUtYTk3ODhjYjI0MzlmXkEyXkFqcGdeQXVyMTkxNjUyNQ@@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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L'avrete letto e riletto in tutte le salse, ma quando una verità è sentita e inconfutabile, è impossibile che resti nascosta a lungo: The last dance è una macchina del tempo, per chi ha vissuto di persona l'incredibile periodo che vide quello che probabilmente è il più grande cestista di sempre - l'equivalente di Maradona per il calcio o Alì per il pugilato - regalare ai suoi Bulls il sesto e ultimo titolo NBA. </div>
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Per quanto mi riguarda, dopo aver passato i cinque anni del liceo a detestare il basket, tra il novantasette e il duemila iniziai, spinto dalla lettura dello splendido manga Slam Dunk - il cui autore è un fan accanito dei Bulls di Jordan -, a frequentare quotidianamente il campetto del parco dove, fino a quel momento, avevo dedicato quasi tutte le mie energie al calcio e alle ragazze. </div>
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Furono anni di gran divertimento, grazie ai quali riscoprii la pallacanestro e la sua bellezza da ultimo secondo, considerato che non esiste uno sport in cui il concetto stesso di ultimo secondo valga allo stesso modo.</div>
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Personalmente non sono mai stato un fan sfegatato dei Bulls - i Lakers restano i miei favoriti -, ma indubbiamente quella che rese famoso il franchise di Chicago in tutto il mondo - come giustamente viene sottolineato, in un'epoca in cui non esistevano social di nessun genere - fu una delle formazioni più incredibili della Storia degli sport di squadra: attorno al fuoriclasse per eccellenza Jordan si trovarono atleti e giocatori incredibili ma anche gregari che seppero tirare fuori il meglio di loro stimolati, probabilmente, dalla presenza del migliore al loro fianco.</div>
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Non farò spoiler perchè questa incredibile miniserie non ne ha bisogno, considerato che, nonostante sapessi già come sarebbe andata a finire, ricordassi le azioni più memorabili ed i tiri più incredibili, ho vissuto l'adrenalina di The last dance dal primo all'ultimo secondo, in quella che è una lezione di passione prima che per lo sport, per la vita: neanche il migliore, se vuole restare il migliore, può sedersi e aspettare, ma deve rimboccarsi le maniche e farsi il culo come e forse anche più degli altri. La differenza, a prescindere dal talento, è tutta lì. Non me ne voglia il Drugo, ma la fatica e l'allenamento e la determinazione faranno sempre la differenza a parità di talento.</div>
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Poi, Michael Jordan resterà sempre "Dio travestito da Michael Jordan", e su questo non c'è dubbio.</div>
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Ma se lui si fa il culo a strisce, ed è Michael Jordan, per quale motivo non dovremmo farcelo noi?</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9jEOdjsZeGEOZk6O-VbcnhXntyFlTUzDow14bYqmbrhmvPyFUY_4eA4jZdmAMHuweDdaxYD0ZLS0R0oshs9KJSGFWnkEPn9VubA9XEl7FX0kxnpo1oQlT_0LKPi4Ynj3S5svzXrEz9TYi/s200/tre+whisky.JPG" /></div>
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<b>TESORO, MI SI SONO RISTRETTI I RAGAZZI (Joe Johnston, USA/Messico, 1989, 93')</b></div>
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<img alt="Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BOTQ1NTg4MDAtOGU0OS00ZGQwLTliZjQtNDEzZjAzZGI5MjFjXkEyXkFqcGdeQXVyNTI4MjkwNjA@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Con l'avvento al Saloon di Disney+, ho approfittato per rispolverare un classicone dell'infanzia fordiana - visto, se non ricordo male, addirittura in sala - in una delle serate Cinema con i Fordini, consapevole del fatto che l'avventura dei quattro protagonisti nel giardino di casa divenuto una vera e propria giungla avrebbe colpito nel segno: infatti, paradossalmente, le avventure dei ragazzini rimpiccioliti alle dimensioni di una pulce, hanno finito per conquistare i più piccoli tra i Ford più de La maledizione della prima luna - abbastanza snobbato, a dirla tutta - e della seconda trilogia di Star Wars. Dalla sequenza cult con la morte della formica a causa dell'attacco dello scorpione - presa malissimo dalla Fordina - ai siparietti di Rick Moranis, l'esperimento è risultato decisamente riuscito, e nonostante si tratti solo ed esclusivamente di un giocattolo ad uso e consumo delle visioni per famiglie, devo ammettere che ha resistito bene anche alla prova del Tempo, considerato che dovevano essere più di vent'anni che non lo rivedevo.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgl0U1GpT7kAV13mEFywVmqncPyB4LI51T2Dqj3i_AOPysggruKtUCq5q483tvadUiutRzi7gtM4EaZ0fV_40t-E4mjyM0ZJhmh_iz3MP7cTzzwZhyphenhyphensv2CBWxUy-Ddz-Ai7d1oPOmedOec/s200/un+whisky+e+mezzo.JPG" /></div>
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<b>LA PRINCIPESSA E IL RANOCCHIO (Ron Clements&John Musker, USA, 2009, 97')</b></div>
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<img alt="La principessa e il ranocchio Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BMjEyOTQ5NzAzNl5BMl5BanBnXkFtZTcwMTcyNTU1Mg@@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Richiesto a gran voce dalla Fordina - in pieno periodo principesse, con una delle rappresentanti della categoria che ancora le mancava -, La principessa e il ranocchio è tornato sugli schermi del Saloon per la prima volta dai tempi della sua uscita, confermando la solidità della coppia Clements/Musker, un'affascinante ambientazione ed una colonna sonora jazz davvero efficace.</div>
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Gli autori di Oceania, La sirenetta e Il pianeta del tesoro confermano la loro ottima alchimia e portano sullo schermo un lavoro solido e piacevole, non clamoroso per originalità ma che conquista e diverte, e regala una delle scene più toste che la Disney abbia mai proposto nei suoi prodotti - la morte della lucciola Ray, forse il charachter più emozionante -: promosso dalla Fordina e anche dal Fordino - che inizialmente aveva protestato -, è stato davvero un piacere rivederlo, conferma della validità della struttura che Mamma Disney mette a disposizione dei suoi utenti.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwQ07zQqa7HTINsq_9L4INfvczFSqD1sqR2joT7d0eGTvJh788pfLxYaA00exufu9xDFAhOhEtAeBuJVmatnlqsc48pBksV19OdaTfaAG4rRT9VXIX6Zf-5D5VeGRnhF5aSrHiUK260SJI/s200/due+whisky+e+mezzo.JPG" /></div>
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James Fordhttp://www.blogger.com/profile/05661617976934655703noreply@blogger.com15tag:blogger.com,1999:blog-4895001319664499932.post-26667998912636619922020-05-18T00:05:00.000+02:002020-05-18T00:05:00.597+02:00White Russian's Bulletin<div style="text-align: center;">
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Prosegue il percorso che, un passo dopo l'altro, dovrebbe portarci oltre questi mesi così "cinematografici" data la loro peculiarità, e con esso appuntamenti con grande e piccolo schermo, recuperi e titoli proposti dai network dello streaming, così come le ormai mitiche Serate Cinema con i Fordini, che a questo giro non vedranno i due titoli passati questa settimana nel Bulletin - Indiana Jones e il mistero del teschio di cristallo e Piccoli brividi - semplicemente perchè entrambi già recensiti da queste parti.</div>
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Nel frattempo ci prepariamo ad un progressivo ritorno - si spera - alla normalità, con tutti i cambiamenti che questa prima metà del VentiVenti avrà portato.</div>
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<b>AFTERMATH - LA VENDETTA (Elliot Lester, UK/USA, 2017, 94')</b></div>
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<img alt="Aftermath - La vendetta Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BMWFkYmM2ZTctNmZjZi00MWQwLWI0MjctZDdiNjJlMTlmNzdkL2ltYWdlXkEyXkFqcGdeQXVyMjM4NTM5NDY@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Pensare a Schwarzy come figura centrale di un film drammatico, per chi, come me, è cresciuto negli anni ottanta, è quasi fantascienza: l'ex Conan e Terminator, nel ruolo del nonno distrutto dal dolore, risulta effettivamente strana anche oggi, nonostante l'Arnold di noi tutti abbia superato bellamente la settantina. Eppure, qualche anno fa, aveva già dato buona prova di essere in grado di reggere il ruolo in Contagious, e si conferma, nonostante i suoi oggettivi limiti, ancora una volta in parte.</div>
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Peccato che, per il resto, Aftermath manchi di carattere, e che un progetto di questo genere non sia finito tra le mani di Clint, che considerata la materia avrebbe probabilmente sfornato l'ennesimo filmone: senso di colpa, vendetta, tragedia, il pane quotidiano per l'ex Dirty Harry.</div>
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Dietro la macchina da presa, però, troviamo Elliot Lester, e non me ne voglia, la differenza si vede tutta: gli spunti ci sono, ma lo spessore è davvero di un'altra categoria.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgl0U1GpT7kAV13mEFywVmqncPyB4LI51T2Dqj3i_AOPysggruKtUCq5q483tvadUiutRzi7gtM4EaZ0fV_40t-E4mjyM0ZJhmh_iz3MP7cTzzwZhyphenhyphensv2CBWxUy-Ddz-Ai7d1oPOmedOec/s200/un+whisky+e+mezzo.JPG" /></div>
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<b>WACO (USA, Paramount, 2018)</b></div>
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<img alt="Waco Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BY2Q3NjIzZjMtN2QxMC00MGI2LWFlOTctMDRlYWVlNzdjY2U2XkEyXkFqcGdeQXVyNDIzMzcwNjc@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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A volte, non si sa bene perchè, titoli interessanti e potenzialmente nelle corde di chi li "mette in lista", finiscono nel dimenticatoio senza essere recuperati nei tempi che meriterebbero: Waco è, senza ombra di dubbio, uno di essi, quantomeno per me ed il Saloon.</div>
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Uscita negli States quasi due anni fa, ispirato ad una controversa storia vera che ricordavo vagamente, con un ottimo cast - bravissimi sia Michael Shannon che Taylor Kitsch - e figlia di un genere da sempre tra i miei favoriti, Waco è rimasta nel cassetto per oltre un anno prima di essere rispolverata in questa parte iniziale di Fase 2: e per fortuna, direi.</div>
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Ricordavo John Erick e Drew Dowdle per alcuni prodotti non perfetti ma con spunti interessanti usciti nel corso degli ultimi anni - No escape, The poughkeepsie tapes -, e devo ammettere che i due sono riusciti a confezionare un prodotto teso, pungente rispetto alla gestione di situazioni critiche da parte delle forze dell'ordine - alcuni passaggi di Waco mi hanno riportato alla mente la scellerata gestione di Genova nel duemilauno - e molto toccante: sapete bene quanto lontano dalla religione sia, eppure nel corso delle sei puntate della miniserie ho provato empatia e comprensione per i Davidiani, criticabili concettualmente per un sacco di cose ma oggettivamente colpevoli, in quella situazione, di aver esercitato i loro diritti ed aver reagito ad un vero e proprio attacco motivato soltanto da decisioni politiche. </div>
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Restano negli occhi, senza alcun dubbio, la chiusura dell'episodio quattro con Koresh/Kitsch che suona la chitarra alla finestra per rispondere alle torture psicologiche dell'FBI e l'ultimo, drammatico episodio che, purtroppo, segna una delle pagine più tristi della storia recente degli States. Notevole.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9jEOdjsZeGEOZk6O-VbcnhXntyFlTUzDow14bYqmbrhmvPyFUY_4eA4jZdmAMHuweDdaxYD0ZLS0R0oshs9KJSGFWnkEPn9VubA9XEl7FX0kxnpo1oQlT_0LKPi4Ynj3S5svzXrEz9TYi/s200/tre+whisky.JPG" /></div>
James Fordhttp://www.blogger.com/profile/05661617976934655703noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-4895001319664499932.post-77381295445898990932020-05-11T00:05:00.000+02:002020-05-11T00:49:07.332+02:00White Russian's Bulletin<div style="text-align: center;">
<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwObkZGhDNZ3FHy-kS9sic2THr4xe21TQ1QE3mfjNORJd96S0EkXjZsz1dALvXwUGTELmYIYA_5qdqz4q7Yde4VeYYQiJf7b_vt6-m8wHN_istWedQdqaJABvoj-LLa9x3EQxcjmcB8QdG/s400/bulletin.jpg" /></div>
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Seconda settimana di Fase 2 e primi tentativi di ritorno alla vita "esterna" che, tra lavoro e questioni personali, hanno finito per alimentare, al netto delle serate Cinema con i Fordini, il ruolo fondamentale di massaggiatore dei neuroni di PES: accanto alla Play, serie tv nordiche che continuano ad essere ripescate dal bacino di Netflix, film chiacchierati in rete ultimamente e recuperi che finiscono per incontrare bottigliate che, ai tempi, non avevano ricevuto neanche alla lontana. </div>
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Ma del resto, il Tempo ha il potere di cambiare davvero un sacco di cose.</div>
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MrFord</div>
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<b>BORDERTOWN - STAGIONE 2 (Netflix, Finlandia/Francia, 2018)</b></div>
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<img alt="Bordertown Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BNDNiZTcxYzMtOWRhOC00MmJiLTkyZTAtOTRlMWVmY2YyOGQyXkEyXkFqcGdeQXVyMTMxODk2OTU@._V1_UY268_CR4,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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La quarantena e la Fase 1 sono state senza dubbio un'occasione, qui al Saloon, per riscoprire una serie di titoli di stampo thriller/crime nordici che, per mancanza di tempo e impegni quotidiani, sarebbe stato decisamente arduo recuperare in altri momenti: quello più interessante, senza dubbio, è stato Bordertown, una sorta di versione finnica del nostrano Rocco Schiavone con protagonista un profiler dei metodi e dai modi curiosi che, a seguito della malattia della moglie, da Helsinki decide di trasferirsi a Lappeenraalta, città al confine con la Russia, in cerca di una tranquillità maggiore che ovviamente non arriverà.</div>
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Dopo una prima stagione di rodaggio, occorre fare un plauso agli autori che, con la seconda annata, alzano l'asticella mantenendo la struttura dei due episodi dedicati ad una sola storia ed incastrando una serie di casi decisamente più interessanti di quelli visti all'esordio: una buona conferma, dunque, per Kari Sorjonen ed il suo cast di comprimari, in attesa della pubblicazione sulla piattaforma di Netflix della terza stagione, già uscita in patria. </div>
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Menzione d'onore per la storia del cecchino, che mi ha ricordato le atmosfere tipiche di Nesbo.</div>
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<b>GUNS AKIMBO (Jason Lei Howden, UK/Germania/Nuova Zelanda, 2019, 98')</b></div>
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<img alt="Guns Akimbo Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BNzU3ZTI1OTktNjVkNy00OWEzLWIyNzAtMWQ5YjRkZDU1ZjAxXkEyXkFqcGdeQXVyODk4OTc3MTY@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Applaudito e generalmente ben accolto dalla rete, con protagonista un Daniel Radcliffe che si conferma come un attore inquieto ed incapace di sedersi sugli allori che lo vedranno, suo malgrado, associato ad Harry Potter a vita - e in questo occorre fargli dei gran complimenti -, Guns Akimbo ha destato la curiosità del Saloon tempo fa, e saperlo approdato sulla piattaforma di Prime ha finalmente messo a tacere la curiosità che si era creata da queste parti: onestamente, però, mi aspettavo qualcosa di più da questo fumettone tamarro e incasinatissimo, considerato che alle tamarrate sono abituato da oltre trent'anni e che cose molto più datate come Crank ancora oggi risultano, a mio parere, più divertenti e spassose di questa.</div>
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A remare contro sono senza dubbio una regia troppo insistita sul gusto gamer/videoclipparo anni novanta - all'ennesimo treesessanta mi è venuto da sparare un gancio al buon Howden - ed una storia decisamente ripetitiva, "a livelli" per usare un termine da videogioco, che passata la sorpresa dell'inizio e la simpatia per il protagonista finisce presto per stancare.</div>
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Niente di particolarmente grave, ma sulla cara mi aspettavo decisamente di meglio.</div>
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<b>CRIMINAL MINDS - STAGIONE 15 (CBS, USA, 2020)</b></div>
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<img alt="Criminal Minds Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BNGE2ZmFkZTYtNjRiOS00ZjE3LThjOWMtZTViZjRmNDFjNTQwXkEyXkFqcGdeQXVyNjg4NzAyOTA@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Si chiude un'epoca, al Saloon, con il saluto a Criminal Minds.</div>
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Iniziato nel lontano duemilasette all'inizio della convivenza con Julez, passato attraverso cambi di personaggi e di protagonisti, momenti di grande potenza - l'ho sempre considerato superiore ai vari CSI ed affini - ed altri decisamente dimenticabili - del resto, quindici stagioni sono tante -, Criminal Minds saluta i fan nel modo migliore, con dieci episodi di una qualità che negli ultimi quattro o cinque anni non avevo più trovato, complice forse la sensazione di essere all'ultimo giro di giostra.</div>
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In questo senso fondamentali la figura di un villain giunto dalla stagione precedente - ennesima buona prova di Michael Mosley - ed un ultimo episodio tra nostalgia e lacrime in agguato che sancisce l'addio ad una delle serie simbolo del Saloon, che ha accompagnato i Ford da quando, ancora neppure trentenni, si trovarono in un appartamento da artisti nel centro di Milano a oggi, con le strade verso il futuro che si sono aperte davanti a noi.</div>
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E per non lasciarsi andare solo alla malinconia per il passato, questa stagione sarà sempre ricordata per la personale interpretazione della sigla d'apertura della Fordina, che chiudeva con un plateale "Poliziott!". Da antologia.</div>
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<b>STAR WARS - LA SECONDA TRILOGIA (George Lucas, USA, 1999/2005)</b></div>
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<img alt="Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BNTc4MTc3NTQ5OF5BMl5BanBnXkFtZTcwOTg0NjI4NA@@._V1_UY268_CR9,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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A grande richiesta dei Fordini, dato il "tanto tempo" trascorso dalla prima trilogia, è tornata sugli schermi del Saloon la saga di Star Wars, a distanza di una decina d'anni dall'ultima volta che anche io l'avevo rispolverata: e devo ammettere, pur se a malincuore, che a parte La vendetta dei Sith - che resta un film valido -, rivedere questa seconda trilogia è stata davvero una tortura. I primi due film sono davvero terribili e invecchiati male, e vedendoli a poca distanza da Il signore degli anelli, di fatto loro contemporaneo, è sconvolgente osservare il clamoroso divario in termini di effetti, scrittura, narrazione. Ci si salva con il terzo capitolo, incentrato sullo sprofondare di Anakin nel Lato Oscuro, che pur se non perfetto riesce quantomeno a portare spessore e drammaticità a tre pellicole che, altrimenti, avrebbero avuto una loro importanza solo in termini di merchandising ed operazioni commerciali.<br />
Anche i Fordini stessi, tolte le parti di battaglia e gli ultimi quaranta minuti de La vendetta dei Sith, si sono ritrovati decisamente poco coinvolti, a riprova del fatto che il confronto con le prime tre pellicole è quantomeno impietoso.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEif-EY4jv7nvrHyKPGtLbXhnBtXshSY57U7Y2h-cwHSlINdj7R0N8eOzWboW9N-91L-W7OhuB-qjeegqGzactrdxQE7WQggWYgTe6Mq6EdAwohlIiBzIBeUQcC_0CjTsoBsZ-z0V_dysfgH/s200/bottigliate.JPG" /><br />
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<b>PIANETA ASSURDO (Netflix, USA, 2020)</b><br />
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<img alt="Pianeta assurdo Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BODFmNDkyYmEtNGFjYi00NGIxLThjZWMtMDVlY2EzNmY0MGI1XkEyXkFqcGdeQXVyMTEyMjM2NDc2._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /><br />
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Sempre in materia di Fordini, una segnalazione doverosa va alla fuori di testa Pianeta assurdo, docuserie targata Netflix incentrata sulle stranezze che ci regala il regno animale: narrata da Madre Natura - !?!?!? - e giostrata dagli autori neanche fosse una sorta di episodio di Spongebob sotto lsd, questa serie ha lasciato il segno dal piglio, per l'appunto, assurdo, alla sigla di chiusura, adorata in tutte le salse da queste parti.</div>
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Senza dubbio il suo valore sia come documentario che come prodotto cinematografico resta molto basso, a prescindere dalla qualità delle immagini - così incredibili sempre grazie alla suddetta Madre Natura -, eppure da queste parti ci si è divertiti parecchio grazie al tono surreale e sopra le righe del prodotto, senza contare che la passione del Fordino per gli animali ha reso tutto più facile, compresa una visione incredibilmente quasi priva delle interruzioni che, di norma, i più piccoli di casa Ford garantiscono.</div>
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James Fordhttp://www.blogger.com/profile/05661617976934655703noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-4895001319664499932.post-62838123223550295262020-05-04T22:57:00.000+02:002020-05-04T22:57:22.979+02:00White Russian's Bulletin<div style="text-align: center;">
<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwObkZGhDNZ3FHy-kS9sic2THr4xe21TQ1QE3mfjNORJd96S0EkXjZsz1dALvXwUGTELmYIYA_5qdqz4q7Yde4VeYYQiJf7b_vt6-m8wHN_istWedQdqaJABvoj-LLa9x3EQxcjmcB8QdG/s400/bulletin.jpg" /></div>
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Per festeggiare come si conviene l'inizio della tanto agognata Fase 2 ho pensato che uno dei vecchi e cari ritardi del Saloon ci stesse alla perfezione, considerato che, per la prima volta da sei settimane, sono riuscito ad allontanarmi da casa per allenarmi. </div>
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Nel frattempo, all'interno del Saloon continuano a farla da padrone proposte seriali nascoste pescate su Netflix e affini e le serate Cinema con i Fordini, che cominciano ad avere all'attivo un buon numero di visioni che spero possano essere la base per il loro amore futuro per il Cinema.</div>
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MrFord</div>
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<b>GRENSELAND - TERRA DI CONFINE - STAGIONE 1 (Netflix, Norvegia/Germania/Svezia, 2017)</b></div>
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<img alt="Grenseland - Terra di confine Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BODRjOWVjMGItOTE0MC00YmYzLWFmMzEtMzA1MzdkMjYzMGFjXkEyXkFqcGdeQXVyMTMxODk2OTU@._V1_UY268_CR4,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Questa quarantena resterà sicuramente nella mia memoria, parlando di visioni, come quella dei recuperi pescati dal bacino dello streaming che, con ogni probabilità, in un periodo normale, tra orari di lavoro e impegni, nonostante trame interessanti sarebbero rimasti clamorosamente nella lista dei "forse un giorno". Dopo The Valhalla Murders e Bordertown, approda al Saloon un altro prodotto nordico distribuito da Netflix, legato alla figura di un detective di Oslo che, tornato al paese natio, è costretto a fare i conti con la propria integrità e la coscienza quando la sua famiglia si trova al centro di un caso che potrebbe cambiare completamente la sua vita lavorativa e non.</div>
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Il prodotto risulta interessante per cast e ambientazione, la trama ricorda quella del crime nordico che negli ultimi anni va tanto forte tra le pagine dei libri, mancano forse quella scintilla che accende la passione dello spettatore ed un finale fatto e finito, probabilmente perchè, ai tempi della sua produzione, si poteva supporre la programmazione di una seconda stagione che non è mai - o ancora - arrivata. Personalmente ho preferito la prima parte, più legata al thriller e alle ambientazioni di provincia, che non la seconda, più crime e rimbalzata a Oslo - sempre bellissima -, ma comunque, in tempi di quarantena, si lascia guardare senza patemi.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4z4UnPR7lfLQKa8aNUf5m2bf4aNd1glkL1iJzrEN5qquDRJkuAyG6MAr_iAIDQZi8I9sqeMwuolAoH_JXr31VJcKPGrw6U8SWgDqo4VZeTo4Oh062cerU6hxRDJ4V6g_jyMFUks5oXKQ/s200/due+whisky.JPG" /></div>
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<b>TREMORS (Ron Underwood, USA, 1990, 96')</b></div>
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<img alt="Tremors Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BMTEzNjkwMzIyMjZeQTJeQWpwZ15BbWU4MDI2NTU5ODYx._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Una delle cose più belle delle serate Cinema è poter rivedere cult della mia infanzia attraverso gli occhi dei Fordini, affascinati dalle loro prime scoperte cinematografiche: nella pausa che è intercorsa tra la cavalcata de Il signore degli anelli e quella de Lo hobbit, ho inserito come cuscinetto Tremors, una chicca dal sapore anni ottanta arrivato a cavallo con i novanta che avrebbero - ma non per sempre, per fortuna - ucciso un certo tipo di immaginario tamarro e sguaiato.</div>
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La divertente storia di un gruppetto di persone tanto folli da vivere in uno sperduto paesino dal sapore di vecchio West in Nevada pronte a lottare con le unghie e con i denti contro dei vermoni giganti giunti chissà da dove, pronti a scavare nel sottosuolo fino ad abbattere edifici e divorare uomini e animali è piacevole e sempre divertente anche a trent'anni di distanza, grazie all'ambientazione molto redneck, i battibecchi da buddies tra Kevin Bacon e Fred Ward - caratterista sottovalutatissimo - ed una serie di sequenze action molto ben realizzate.</div>
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Un intrattenimento che funziona ancora oggi, di quelli "old school" come piacciono a me, e che, come pensavo, sono riusciti ad intrattenere i Fordini e rilassare le loro giovani menti di spettatori tra una fatica di Peter Jackson e l'altra.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwQ07zQqa7HTINsq_9L4INfvczFSqD1sqR2joT7d0eGTvJh788pfLxYaA00exufu9xDFAhOhEtAeBuJVmatnlqsc48pBksV19OdaTfaAG4rRT9VXIX6Zf-5D5VeGRnhF5aSrHiUK260SJI/s200/due+whisky+e+mezzo.JPG" /></div>
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<b>LO HOBBIT (Peter Jackson, Nuova Zelanda/USA, 2012/2013/2014)</b></div>
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<img alt="Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BMTcwNTE4MTUxMl5BMl5BanBnXkFtZTcwMDIyODM4OA@@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Terminato il viaggio de Il signore degli anelli, passati attraverso Avatar e il succitato Tremors, i Fordini hanno richiesto a gran voce di tornare nella Terra di mezzo buttandosi nella trilogia de Lo hobbit, di fatto prequel delle avventure di Frodo e compagni, pronto a riprendere le gesta di Bilbo Baggins e degli accadimenti che portarono l'anello nelle sue mani.</div>
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Rivisto a distanza di quasi dieci anni dall'unica visione il mio giudizio si è completamente ribaltato: ai tempi avevo trovato il primo capitolo molto bello per la gestione della malinconia e del fascino della trilogia del Signore degli anelli, ed il secondo ed il terzo più deboli, figli dei doveri di produzione verso il successo commerciale. Ebbene, nonostante si tratti sicuramente di un prodotto meno incisivo e potente del suo predecessore, ho trovato - ma potrebbe essere un merito legato al fatto di averli visti in tre giorni, quindi a distanza ravvicinata - il suo crescendo interessante, ed il primo capitolo, decisamente favolistico, più debole di quanto ricordassi.</div>
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Hanno riscosso un discreto successo rispetto ai Fordini Gandalf - che già era il preferito del Fordino prima - e Radagast, mentre tra i "cattivi" a farla da padroni sono stati gli orchi Azog e Bolg, anche se la curiosità rispetto a Gollum - presente solo nel primo capitolo - e Smaug l'ha fatta da padrona.</div>
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Una cavalcata interessante, anche se, senza dubbio, per sempre sorella minore di quella legata al viaggio dell'unico anello.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4z4UnPR7lfLQKa8aNUf5m2bf4aNd1glkL1iJzrEN5qquDRJkuAyG6MAr_iAIDQZi8I9sqeMwuolAoH_JXr31VJcKPGrw6U8SWgDqo4VZeTo4Oh062cerU6hxRDJ4V6g_jyMFUks5oXKQ/s200/due+whisky.JPG" /></div>
James Fordhttp://www.blogger.com/profile/05661617976934655703noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-4895001319664499932.post-11325262519293764792020-04-27T00:05:00.000+02:002020-04-27T00:05:08.135+02:00White Russian's Bulletin<div style="text-align: center;">
<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwObkZGhDNZ3FHy-kS9sic2THr4xe21TQ1QE3mfjNORJd96S0EkXjZsz1dALvXwUGTELmYIYA_5qdqz4q7Yde4VeYYQiJf7b_vt6-m8wHN_istWedQdqaJABvoj-LLa9x3EQxcjmcB8QdG/s400/bulletin.jpg" /></div>
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La primavera è esplosa, la quarantena prosegue - anche se, fortunatamente, comincia ad intravedersi qualche spiraglio di "liberazione" - e anche in casa Ford cerchiamo di limitare i danni dando più spazio possibile alle serate Cinema con i Fordini, che spero possano ricordare questi momenti in un modo più gioioso di quanto non sia stato possibile per noi vecchi del Saloon. </div>
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Spazio, dunque, accanto a Netflix e affini, alla prima cavalcata con Il signore degli anelli dei giovani eredi del vecchio cowboy.</div>
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MrFord</div>
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<b>GLITCH - STAGIONE 1 (Netflix, Australia, 2015)</b></div>
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<img alt="Glitch Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BODk2YmE5MjEtMmQzNy00MzZjLTgxNDAtYTgzMThlZTg1M2E3XkEyXkFqcGdeQXVyMjIwNTI1MTM@._V1_UY268_CR3,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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In pieno recupero da quarantena, che probabilmente ha rappresentato un'occasione per tantissime proposte da piccolo schermo semisconosciute, è giunto al Saloon l'australiano Glitch, ambientato in una ipotetica cittadina dell'entroterra del continente "down under" e basato sull'interessante intro legato al ritorno dalla morte di alcune persone trapassate in contesti ed epoche diverse, tra le quali appare subito come fondamentale la figura della moglie di uno degli agenti di polizia della città, morta neppure due anni prima, che ritrova il marito sposato con la sua migliore amica ed in procinto di diventare padre.</div>
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Le idee sono interessanti, la prospettiva per la seconda e terza stagione buona, il cast risulta abbastanza azzeccato - mio preferito assoluto il buon Fitzgerald, una specie di Crocodile Dundee, il più fordiano dei redivivi -, pesa forse una realizzazione a budget senza dubbio limitato e dal taglio molto televisivo.</div>
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Per il momento ci rifletto, i tempi comunque di socialità sfrenate, del resto, sono ancora parecchio lontani.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4z4UnPR7lfLQKa8aNUf5m2bf4aNd1glkL1iJzrEN5qquDRJkuAyG6MAr_iAIDQZi8I9sqeMwuolAoH_JXr31VJcKPGrw6U8SWgDqo4VZeTo4Oh062cerU6hxRDJ4V6g_jyMFUks5oXKQ/s200/due+whisky.JPG" /></div>
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<b>IL SIGNORE DEGLI ANELLI (Peter Jackson, Nuova Zelanda/USA, 2001/2002/2003)</b></div>
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<img alt="Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BNzA5ZDNlZWMtM2NhNS00NDJjLTk4NDItYTRmY2EwMWZlMTY3XkEyXkFqcGdeQXVyNzkwMjQ5NzM@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Una delle cose più belle di essere un grande appassionato di Cinema è senza dubbio quella di poter trasmettere questa stessa passione ai propri figli: che diventino a loro volta fan della settima arte oppure no, avere la possibilità di vedere le emozioni che suscitano titoli che hanno costruito il percorso fatto dall'infanzia all'età adulta in noi è qualcosa di stupefacente, davvero magico.</div>
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Approfittando della quarantena e trasformandolo grazie alle versioni estese in una sorta di miniserie in sei puntate, ho potuto vivere la "prima volta" dei Fordini di fronte all'affresco dipinto da Peter Jackson legato al mitico romanzo - che, lo ammetto, non ho mai amato - di Tolkien: il risultato è stato una cavalcata divertentissima, dalla paura provata dai piccoli Ford nelle miniere di Moria alle imitazioni che ora fanno di Gollum, dalla passione del Fordino per Gandalf - anche se sembra più Peregrino Took - alle incitazioni all'indirizzo dell'esercito di "coloro che dimorano sotto la montagna" - detti più propriamente "fantasmi verdi" -.</div>
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Il lavoro di Jackson, anche a distanza di ormai quasi vent'anni, risulta sempre epico e magico, velato da quella malinconia da tempo che scorre ma che, se ben sfruttato, può trasformare una vita - anche la più piccola - nella più incredibile delle avventure.</div>
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Senza dubbio la meraviglia del Cinema, nel senso più puro e magico del termine, passa attraverso questa trilogia come in pochi altri titoli, e la rende e renderà sempre un Classico irrinunciabile.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9jEOdjsZeGEOZk6O-VbcnhXntyFlTUzDow14bYqmbrhmvPyFUY_4eA4jZdmAMHuweDdaxYD0ZLS0R0oshs9KJSGFWnkEPn9VubA9XEl7FX0kxnpo1oQlT_0LKPi4Ynj3S5svzXrEz9TYi/s200/tre+whisky.JPG" /></div>
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<b>TYLER RAKE (Sam Hargrave, USA, 2020, 116')</b></div>
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<img alt="Tyler Rake Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BMDJiNzUwYzEtNmQ2Yy00NWE4LWEwNzctM2M0MjE0OGUxZTA3XkEyXkFqcGdeQXVyMTMxODk2OTU@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Con le sale cinematografiche chiuse e le uscite scombinate, i network come Netflix diventano fondamentali anche oltre il piccolo schermo, assumendo il ruolo di bacino dal quale andare a pescare le eventuali novità del periodo: già puntato un paio di settimane fa, Tyler Rake - o Extraction - è il tipico action fordiano che indispettirebbe il Cannibale, tutto sequenze adrenaliniche, spari, botte e inseguimenti, costruito come se il fu Tony Scott incontrasse il Cinema action orientale.</div>
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Trama e personaggi sono piuttosto tagliati con l'accetta, e senza dubbio il motivo principale per il quale godersi la visione resta la qualità molto alta dei corpo a corpo e delle sequenze di combattimento, girate in uno stile davvero adrenalinico - ma non troppo tamarro, anzi, in stile The Raid - e tirate per il collo in modo da far restare senza fiato il pubblico.</div>
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Probabilmente i non appassionati potrebbero alla lunga patire le quasi due ore occupate per buoni due terzi dalla componente action, ma per chi apprezza Tyler Rake potrebbe diventare un piccolo guilty pleasure da quarantena da tenere buono per una qualche revisione anche in future serate da rutto libero e neurone spento.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4z4UnPR7lfLQKa8aNUf5m2bf4aNd1glkL1iJzrEN5qquDRJkuAyG6MAr_iAIDQZi8I9sqeMwuolAoH_JXr31VJcKPGrw6U8SWgDqo4VZeTo4Oh062cerU6hxRDJ4V6g_jyMFUks5oXKQ/s200/due+whisky.JPG" /></div>
James Fordhttp://www.blogger.com/profile/05661617976934655703noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-4895001319664499932.post-14395841614393091492020-04-20T00:28:00.000+02:002020-04-20T00:28:32.551+02:00White Russian's Bulletin<div style="text-align: center;">
<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwObkZGhDNZ3FHy-kS9sic2THr4xe21TQ1QE3mfjNORJd96S0EkXjZsz1dALvXwUGTELmYIYA_5qdqz4q7Yde4VeYYQiJf7b_vt6-m8wHN_istWedQdqaJABvoj-LLa9x3EQxcjmcB8QdG/s400/bulletin.jpg" /></div>
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Mentre la quarantena prosegue - sperando si avvii ad una "nuova fase" di apertura - e la clausura influenza le vite, il lavoro e chi più ne ha, più ne metta, le visioni al Saloon si attaccano principalmente al piccolo schermo, fatta eccezione per qualche esperimento e per le serate Cinema dei Fordini, che ora si accingono ad affrontare per la prima volta Il signore degli anelli.</div>
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Senza dubbio, in un momento storico in cui le sale paiono dinosauri in estinzione, la fanno da padrone le proposte seriali ed i network come Netflix, che sempre di più si imporranno come una realtà imprescindibile in tempi di distanziamento sociale.</div>
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MrFord</div>
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<b>IL BUCO (Galder Gaztelu Urrutia, Spagna, 94', 2019)</b></div>
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<img alt="Il buco Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BOTMyYTIyM2MtNjQ2ZC00MWFkLThhYjQtMjhjMGZiMjgwYjM2XkEyXkFqcGdeQXVyMTkxNjUyNQ@@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Recensito piuttosto bene - per essere un film da piattaforma streaming - sia in rete che su portali a grande diffusione, Il buco è stato una delle poche nuove visioni che ci si è concessi al Saloon in questo periodo di quarantena: riflessioni sociali non banali, spunti interessanti, un mix semplice ma efficace che pare mescolare The Cube a riferimenti letterari importanti - il Don Chisciotte che il protagonista sceglie di portarsi nell'agghiacciante struttura carceraria come unico oggetto personale -, violenza in stile orientale e un tentativo di proporre la sensibilizzazione della coscienza sociale in modo diretto, teso e non pesante e autoriale.</div>
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Peccato che, nonostante le premesse, il film esaurisca presto la sua carica, e nella parte finale non si dimostri a mio parere coraggioso abbastanza per giustificare il tutto: un pò come se fosse stata lanciata una provocazione senza che la stessa potesse davvero centrare il bersaglio per la quale era stata, per l'appunto, lanciata.</div>
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Senza dubbio una visione particolare, ma che avrebbe potuto essere davvero molto di più.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4z4UnPR7lfLQKa8aNUf5m2bf4aNd1glkL1iJzrEN5qquDRJkuAyG6MAr_iAIDQZi8I9sqeMwuolAoH_JXr31VJcKPGrw6U8SWgDqo4VZeTo4Oh062cerU6hxRDJ4V6g_jyMFUks5oXKQ/s200/due+whisky.JPG" /></div>
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<b>LO SHOW DI BIG SHOW - STAGIONE 1 (Netflix, USA, 2020)</b></div>
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<img alt="Lo show di Big Show Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BN2U2ZGE0MGMtODczOC00NzM4LTkyMTAtY2ViNmRjMzMwMzVhXkEyXkFqcGdeQXVyMTMxODk2OTU@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Per un appassionato di wrestling del mio calibro, fosse anche solo per affezione, era impossibile non fare un tentativo con la serie comedy in stile Modern Family legata alla figura di Big Show, uno dei lottatori più importanti del periodo in cui il wrestling venne traghettato dagli Anni Novanta al Nuovo Millennio, e ancora oggi veterano sempre pronto a lavorare in modo da lanciare nuovi volti nel panorama dello sport entertainment.</div>
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Senza dubbio, nonostante la partecipazione molto attiva dei Fordini, la serie è davvero poca cosa anche nell'ambito delle sit com, e se non fossi stato un appassionato "del settore" avrei abbandonato la nave già dopo il primo episodio: ci sono volute le partecipazioni di gente come Mick Foley ed i riferimenti al wrestling per poter mandare giù il tutto e non privare i piccoli del Saloon di un intrattenimento che pare aver divertito soltanto loro.</div>
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Probabilmente, farò a meno di comunicare l'uscita di un'eventuale seconda stagione.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgl0U1GpT7kAV13mEFywVmqncPyB4LI51T2Dqj3i_AOPysggruKtUCq5q483tvadUiutRzi7gtM4EaZ0fV_40t-E4mjyM0ZJhmh_iz3MP7cTzzwZhyphenhyphensv2CBWxUy-Ddz-Ai7d1oPOmedOec/s200/un+whisky+e+mezzo.JPG" /></div>
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<b>BORDERTOWN - STAGIONE 1 (Netflix, Finlandia, 2016)</b></div>
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<img alt="Bordertown Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BNDNiZTcxYzMtOWRhOC00MmJiLTkyZTAtOTRlMWVmY2YyOGQyXkEyXkFqcGdeQXVyMTMxODk2OTU@._V1_UY268_CR4,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Una cosa sicuramente interessante del periodo di lockdown è stata la possibilità di recuperare serie che, in condizioni di normalità, per il tempo a disposizione e la quotidianità serrata, sarebbe stato impossibile anche solo immaginare di andare a cercare: sulla scia di The Valhalla Murders, al Saloon si è proseguito nel filone del thriller nordico con questa sorta di versione finlandese del nostrano Rocco Schiavone. Kari Sorjonen, profiler dei metodi inusuali della polizia di Helsinki, decide di trasferirsi nella città natale della moglie, Lappenranta, al confine con la Russia, per trovare la tranquillità che nella capitale non aveva mai avuto.</div>
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Ovviamente non sarà così, e caso dopo caso lui e la sua nuova squadra si troveranno ad affrontare crimini violenti di ogni genere, pronti a sconvolgere una volta ancora la vita privata del detective: strutturata a blocchi di coppie di puntate dedicate ad un singolo caso Bordertown non rappresenta certo una proposta rivoluzionaria, ma come intrattenimento legato al genere funziona, per quanto il taglio finisca per essere abbastanza televisivo.</div>
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Interessanti i soggetti legati ai crimini, così come il metodo del protagonista - legato all'utilizzo delle stanze della memoria -, per il resto un prodotto solo per gli appassionati.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4z4UnPR7lfLQKa8aNUf5m2bf4aNd1glkL1iJzrEN5qquDRJkuAyG6MAr_iAIDQZi8I9sqeMwuolAoH_JXr31VJcKPGrw6U8SWgDqo4VZeTo4Oh062cerU6hxRDJ4V6g_jyMFUks5oXKQ/s200/due+whisky.JPG" /></div>
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<b>NON SUCCEDE, MA SE SUCCEDE... (Jonathan Levine, USA, 2019, 125')</b></div>
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<img alt="Non succede, ma se succede... Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BMmE4Mzk0OWQtMDI1OS00NDU3LWI2M2YtNzc1MGMxZGI3ZTE1XkEyXkFqcGdeQXVyMjMxOTE0ODA@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Ho sempre avuto un debole per Seth Rogen, uno di quei cazzoni che negli Anni Novanta sarebbe stato da dio dentro a cose come Clerks. Il suo approccio pane e salame ed film legati al clan Apatow lo rendono uno dei buddies ideali per le serate senza troppo impegno, e le commedie romantiche con deragliamenti sguaiati sono da sempre le mie preferite.</div>
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Non succede, ma se succede... - stendo un velo pietoso sul titolo italiano - si ascrive perfettamente al genere, anche se, devo ammetterlo, non riesce a raggiungere il livello di altri titoli come Zack&Miri, un pò per la sua durata - il muro delle due ore è duro da affrontare per questo tipo di titoli -, un pò perchè i momenti di ilarità legati all'insolita coppia Rogen/Theron finiscono per essere troppo pochi, o di sicuro meno di quanti ci si potrebbe aspettare.</div>
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Resta una visione buona per una serata senza impegno, con il giusto equilibrio tra sguaiatezza maschile e spessore femminile, ma senza dubbio non è destinato a lasciare un segno nella memoria.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgl0U1GpT7kAV13mEFywVmqncPyB4LI51T2Dqj3i_AOPysggruKtUCq5q483tvadUiutRzi7gtM4EaZ0fV_40t-E4mjyM0ZJhmh_iz3MP7cTzzwZhyphenhyphensv2CBWxUy-Ddz-Ai7d1oPOmedOec/s200/un+whisky+e+mezzo.JPG" /></div>
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<b>CORRUZIONE (Don Winslow, USA, 2017)</b></div>
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<img alt="Corruzione (Einaudi. Stile libero big) eBook: Winslow, Don ..." height="320" src="https://m.media-amazon.com/images/I/41RD4HmyjjL.jpg" width="204" /></div>
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Don Winslow è da sempre una delle certezze letterarie del Saloon, quasi sempre - come il suo collega Nesbo - in grado di centrare l'obiettivo grazie a competenza, talento e capacità di raccontare.</div>
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Uscito qualche anno fa ma recuperato solo oggi, Corruzione pare scritto per essere un film: incentrato sulla figura di Denny Malone, poliziotto irlandese che regna supremo sulla Harlem degli afroamericani e dei domenicani, e sulla sua squadra, racconta quanto la realtà della società influisca sugli atteggiamenti e sulle decisioni di chiunque occupi una posizione di potere, da una parte o dall'altra della barricata della Legge.</div>
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A metà tra l'epopea scorsesiana ed il taglio da 25ma ora o Collateral, Corruzione è l'ennesima grande prova d'autore di Winslow, senza dubbio uno dei grandi maestri contemporanei del crime, pronto a mostrare il lato oscuro di ogni personaggio dei suoi romanzi senza dimenticare neppure per un istante la loro umanità: ed è proprio questo, il bello.</div>
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Denny Malone e i suoi sono profondamente umani, nel bene e nel male.</div>
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Così come i trafficanti ed i politicanti con i quali si trovano a venire a compromessi, a combattere, a giocarsi la vita: per quanto si possa pensare che le regole siano dettate e precise, le sfumature del tavolo da gioco sono sempre troppo indistinte.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9jEOdjsZeGEOZk6O-VbcnhXntyFlTUzDow14bYqmbrhmvPyFUY_4eA4jZdmAMHuweDdaxYD0ZLS0R0oshs9KJSGFWnkEPn9VubA9XEl7FX0kxnpo1oQlT_0LKPi4Ynj3S5svzXrEz9TYi/s200/tre+whisky.JPG" /></div>
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<b>GODLESS (Netflix, USA, 2017)</b></div>
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<img alt="Godless Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BMTY0NzkxNDcxNF5BMl5BanBnXkFtZTgwOTI5ODM5MzI@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Era da parecchio che leggevo e sentivo parlare di questa miniserie western, e da parecchio che, colpevolmente, ne rimandavo la visione. Complici Netflix ed il lockdown, ho potuto recuperare quello che, da appassionato, posso ufficialmente considerare come un vero e proprio gioiellino western, genere prediletto da queste parti: la vicenda delle donne di LaBelle, città di vedove a seguito di un terribile incidente nella miniera che costituisce la spina dorsale della città, e della rivalità tra Frank Griffin e Roy Goode, porta in dono tutta l'epica di un genere che ha fatto la Storia del Cinema e che ancora oggi ha il potere di affascinare, per quanto lontano nel Tempo e nei modi possa apparire.</div>
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Sette episodi che si prendono tutto quello che serve per disporre tutti i pezzi sulla scacchiera ed esplodere in una chiusura splendida, a tratti crudele e a tratti profondamente commovente, un vero film nella serie che chiude una vicenda in grado di raccontare anche in una manciata di minuti personaggi che avrebbero lo spessore dei protagonisti, e lasciare ai protagonisti destini di un secondo come quelli che un'epoca crudele come quella poteva riservare.</div>
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E per essere "senza dio", devo ammettere che Godless rappresenta qualcosa di così "santo" da valere i il rischio di battersi per lei fino alla fine.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9jEOdjsZeGEOZk6O-VbcnhXntyFlTUzDow14bYqmbrhmvPyFUY_4eA4jZdmAMHuweDdaxYD0ZLS0R0oshs9KJSGFWnkEPn9VubA9XEl7FX0kxnpo1oQlT_0LKPi4Ynj3S5svzXrEz9TYi/s200/tre+whisky.JPG" /></div>
James Fordhttp://www.blogger.com/profile/05661617976934655703noreply@blogger.com14tag:blogger.com,1999:blog-4895001319664499932.post-65064133382289042132020-04-13T00:05:00.000+02:002020-04-13T00:05:01.367+02:00White Russian's Bulletin<div style="text-align: center;">
<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwObkZGhDNZ3FHy-kS9sic2THr4xe21TQ1QE3mfjNORJd96S0EkXjZsz1dALvXwUGTELmYIYA_5qdqz4q7Yde4VeYYQiJf7b_vt6-m8wHN_istWedQdqaJABvoj-LLa9x3EQxcjmcB8QdG/s400/bulletin.jpg" /></div>
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Prosegue la quarantena, e con lei uno dei periodi senza dubbio più strani, densi e clamorosamente "cinematografici", in più di un senso, della mia vita. Essendo abituato a vivere parecchio ed avendo oggettivamente patito molto il momento, devo ammettere di dover ringraziare le serate Cinema con i Fordini, che sono una fonte inesauribile di soddisfazione, e la definitiva consacrazione delle piattaforme come Netflix, fondamentali in una condizione come quella che coinvolge il mondo in queste settimane. </div>
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Probabilmente avrò dimenticato qualcosa, avendo bellamente trascurato il blog nelle ultime due settimane, ma più o meno questo è quello che ricordo delle visioni passate al Saloon in questi tempi da virus.</div>
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MrFord</div>
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<b>HARRY POTTER</b></div>
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<b><br /></b></div>
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<img alt="Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2 Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BMjIyZGU4YzUtNDkzYi00ZDRhLTljYzctYTMxMDQ4M2E0Y2YxXkEyXkFqcGdeQXVyNTIzOTk5ODM@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Nuova passione del Fordino, che ormai snocciola incantesimi come se non ci fosse un domani agitando le bacchette dei take away in giro per casa, la saga di Harry Potter è stata rispolverata e conclusa rispetto all'ultima puntata del Bulletin. </div>
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Dopo Il calice di fuoco - che resta, cinematograficamente, il titolo migliore della serie -, siamo passati attraverso le morti illustri de L'ordine della fenice, Il principe mezzosangue e le due parti de I doni della morte, tutti inferiori al lavoro di Mike Newell ma comunque in grado di intrattenere come si conviene i Fordini, regalando emozioni principalmente grazie al personaggio più profondo, sfaccettato e riuscito nato dalla penna della Rowling, Severus Piton.</div>
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Probabilmente delle serate Cinema i Fordini ricorderanno più Harry Potter che non I Goonies o Predator, ma resta la grande soddisfazione di stare trasmettendo la passione per un mezzo di comunicazione unico e fantastico, il Cinema.</div>
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<b>JACK RYAN - STAGIONE 2 (Prime Video, USA, 2019)</b></div>
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<img alt="Jack Ryan Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BNDg1Zjc4YzktMmRmZi00ZWJmLWJiYzgtYjg3MmE0OTM1NzY5XkEyXkFqcGdeQXVyMTkxNjUyNQ@@._V1_UY268_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Compagno di viaggio di Netflix in questo periodo di quarantena è Prime Video, che, pur se in misura minore rispetto alla piattaforma "mamma" di Stranger Things e affini, riesce a fornire alternative buone per i momenti pranzo e cena di casa Ford, da sempre dedicati ad un episodio di serie. Jack Ryan, che si era candidato come l'erede di prodotti come Alias e 24 già alla prima stagione, conferma la sua solidità con la seconda, forse più semplice in termini di scrittura ma ugualmente efficace nello stile, ottima nelle parti action ed impreziosita da una sigla davvero geniale, degna dei bei tempi dell'opening di Dexter.</div>
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Resta un prodotto per appassionati del genere, ma anche qualcosa di solido e ben gestito, che rende giustizia sia alla parte legata allo spionaggio che a quella delle botte e delle esplosioni.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwQ07zQqa7HTINsq_9L4INfvczFSqD1sqR2joT7d0eGTvJh788pfLxYaA00exufu9xDFAhOhEtAeBuJVmatnlqsc48pBksV19OdaTfaAG4rRT9VXIX6Zf-5D5VeGRnhF5aSrHiUK260SJI/s200/due+whisky+e+mezzo.JPG" /></div>
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<b>HAWAII FIVE-O - STAGIONE 6 (USA, CBS, 2016)</b></div>
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<b><br /></b></div>
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<img alt="Hawaii Five-0 Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BOGMxNDUxMzMtNTgwZS00ZjVlLTkyNmUtNGEzYzQ0YjY3OTAxXkEyXkFqcGdeQXVyMTYzMDM0NTU@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Il periodo della quarantena ha riportato sugli schermi del Saloon anche la Five-O, da anni lasciata nel dimenticatoio ed usata come riempitivo - del resto, è la tipica serie ottima per questo scopo - per pranzi e cene, pronta a conquistare anche i Fordini grazie alla theme song della sigla ed alla netta divisione tra buoni e cattivi, in questo periodo di gran voga tra i due piccoli eredi del vecchio cowboy. Niente di davvero memorabile, sia in termini di scrittura che di realizzazione, ma i paesaggi mozzafiato delle Hawaii e le non troppe pretese, uniti all'atmosfera da pranzo della domenica, fanno in modo che i difetti e la superficialità passino in secondo piano, per una serie conclusasi soltanto quest'anno innocua e piacevole da piazzare quando si vuole davvero rilassare il cervello.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgl0U1GpT7kAV13mEFywVmqncPyB4LI51T2Dqj3i_AOPysggruKtUCq5q483tvadUiutRzi7gtM4EaZ0fV_40t-E4mjyM0ZJhmh_iz3MP7cTzzwZhyphenhyphensv2CBWxUy-Ddz-Ai7d1oPOmedOec/s200/un+whisky+e+mezzo.JPG" /><br />
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<b>DARK - STAGIONE 1 e 2 (Netflix, USA/Germania, 2017/2019)</b><br />
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<img alt="Dark Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BMmIyZjA3NGUtYjlhNS00ZDlkLWI0MDgtMDc2YWNjNGMwYWZhXkEyXkFqcGdeQXVyMzY0MTE3NzU@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /><br />
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Una delle sorprese più interessanti della quarantena, diventata l'appuntamento fisso dell'orario dell'aperitivo mentre i Fordini si dilettano con la loro "ora del cartone": questa serie tedesca targata Netflix, che riprende il tema sempre interessante ed affascinante dei viaggi nel Tempo, incrocia le vicende di quattro famiglie che toccano, in un modo o nell'altro, quattro scenari differenti, dal millenovecentoventuno al duemilacinquantatre, passando attraverso gli anni cinquanta e ottanta.</div>
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Mescolando teorie scientifiche già utilizzate in Lost e Interstellar, dramma adolescenziale, thriller e sci-fi, gli autori portano sullo schermo una gran bella proposta, che avvince e smuove tutte quelle domande che in questi casi viene quasi naturale farsi: saremmo disposti a viaggiare attraverso il Tempo, e per curiosità da spettatori o con l'intenzione di cambiare le cose?</div>
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Non solo, ma il Tempo stesso, considerato come un'entità, è davvero considerabile come l'abbiamo sempre considerato, o è qualcosa di troppo stratificato e complesso perchè la nostra scienza possa allo stato attuale darne una definizione?</div>
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Un ottimo prodotto, dunque, che patisce solo una leggera flessione nella seconda stagione chiusa con quello che è, a mio parere, un rischio enorme preso dal team creativo dietro la serie: speriamo che, con la terza in arrivo, sappiano sfruttare la cosa al meglio.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwQ07zQqa7HTINsq_9L4INfvczFSqD1sqR2joT7d0eGTvJh788pfLxYaA00exufu9xDFAhOhEtAeBuJVmatnlqsc48pBksV19OdaTfaAG4rRT9VXIX6Zf-5D5VeGRnhF5aSrHiUK260SJI/s200/due+whisky+e+mezzo.JPG" /></div>
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<b>LA CASA DI CARTA - STAGIONE 4 (Netflix, Spagna, 2020)</b></div>
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<img alt="La casa di carta Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BZDcxOGI0MDYtNTc5NS00NDUzLWFkOTItNDIxZjI0OTllNTljXkEyXkFqcGdeQXVyMTMxODk2OTU@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Con ogni probabilità Netflix e le serie televisive sono state una delle ancore di salvezza di questo periodo di quarantena, con tutti chiusi in casa costretti in qualche modo a riscoprire o a sopravvivere la convivenza forzata: fortunatamente per tutti i fan raccolti negli ultimi anni in tutto il mondo, il Professore e la banda dei Dalì sono tornati alla ribalta con il loro quarto giro di giostra.</div>
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Come sempre le evoluzioni di trama ed accadimenti sono quantomeno improbabili, ma la forza di questa serie sempre splendida da vedere - e da consumare un episodio dietro l'altro - è quella di aver azzeccato ritmo e personaggi, ed essere riuscita ad inserire elementi cari al pubblico maschile come femminile così come momenti pronti a diventare immediatamente cult - la sequenza su Ti amo di Tozzi al matrimonio del fu Berlino è un colpo di genio -. </div>
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Prosegue, dunque, il colpo alla Zecca di Stato ed il braccio di ferro tra il Professore e la sua nuova nemesi, Alicia Sierra, mentre la banda deve far fronte a dissidi interni, tentativi di ribellione, vecchie e nuove ferite e soprattutto alla presenza di Gandìa, capo della sicurezza del Governatore, che si rivelerà una spina nel fianco davvero difficile da affrontare.</div>
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Un rollercoaster dal quale è sempre un piacere farsi trasportare lungo i binari degli articolati piani del mitico Professore.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwQ07zQqa7HTINsq_9L4INfvczFSqD1sqR2joT7d0eGTvJh788pfLxYaA00exufu9xDFAhOhEtAeBuJVmatnlqsc48pBksV19OdaTfaAG4rRT9VXIX6Zf-5D5VeGRnhF5aSrHiUK260SJI/s200/due+whisky+e+mezzo.JPG" /><br />
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<b>MANDY (Panos Cosmatos/Casper Kelly, UK/Belgio/USA, 2018, 121')</b><br />
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<img alt="Mandy Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BMjk1MjhmZWQtNzU3OC00NDE4LThlODQtNTdhZGM4M2E3MWZkXkEyXkFqcGdeQXVyMTMxODk2OTU@._V1_UY268_CR2,0,182,268_AL_.jpg" /><br />
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Non ricordo dove esattamente mi capitò di leggere bene di Mandy, thriller/horror psichedelico con Nicholas Cage di un paio d'anni fa incensato, a quanto pare, da qualche zoccolo duro di radical chic di nicchia: fatto sta che, pur se in ritardo, ho deciso di recuperarlo sperando in una di quelle rivelazioni in grado di sorprendere e lasciare senza parole.</div>
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In un certo senso, il lavoro di Cosmatos è stato così: ha lasciato il Saloon senza parole regalando ai suoi occupanti un sacco di grasse risate, considerato che non ricordo qualcosa di così trash - anche se, in questo caso, non voluto - dai tempi del primo Sharknado.</div>
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Dalla trama risibile alla fotografia da pieno trip d'acido passando per i tempi dilatatissimi, tutto mi ha ricordato gli ultimi, terrificanti - non nel senso horror, purtroppo - lavori di Rob Zombie, e ringrazio la visione soltanto per le chicche incredibili fornite da Nicholas Cage in due sequenze memorabili, l'epifania della vendetta nel bagno della sua casa con tanto di mutanda bianca e bottiglia nascosta nella credenza e lo scontro con i demoni motociclisti, apoteosi di un trash che neppure nei più tamarri film action anni ottanta avrebbero potuto immaginare.</div>
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Se non altro, Mandy è stato oggettivamente in grado di lasciare il segno. E' il film "autoriale" clamorosamente più brutto che abbia visto da molto tempo a questa parte.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh863tZnhA9mg-KPrwh7QYylRmTAOZjFM9voIm9zHo0u030YlXGWNjm2mNZwz2qMr6SHuHku8nMz8cxDhftQ0xHxhKvdAQ7QWlu7cXW3mRghG_MDlrOtEyyyZZlZ8yW8tmeOYX7oq0A6VK_/s200/un+whisky.JPG" /></div>
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<b>TIGER KING (Netflix, USA, 2020)</b></div>
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<img alt="Tiger King Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BYzI5MjQ2NzEtN2JmOC00MjE2LWI2NjItYTNjNTJjMjBkOWZkXkEyXkFqcGdeQXVyMTMxODk2OTU@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Gli States, si sa, sono un bel ricettacolo di larger than life e follia, che si tratti delle grandi città o della provincia profonda, almeno per quanto riguarda chi è abituato alla "vecchia Europa": ricordo ancora quando, ai tempi dei tempi, per la prima volta arrivai a New York. Era il lontano novantaquattro, e vissi quei giorni come un bambino portato in uno zoo di proporzioni gigantesche, nonostante, qui in Italia, arrivassi da una delle realtà più "globali" che potevano immaginarsi allora, la Milano da bere. Quando, lo scorso anno, tornai nella Grande Mela, lo stupore fu minore, ma la sensazione che da quelle parti le cose fossero sempre un pò sopra le righe rimase la stessa. </div>
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Figurarsi in Oklahoma, dove per anni fu un'icona Joe Exotic, eccentrico - a dir poco - proprietario di uno zoo ed esperto di felini, che negli anni, per portare avanti la sua attività, si è circondato di disadattati, fuggitivi, ex detenuti e personaggi ai margini della società, alimentando il suo ego smisurato - arrivò a candidarsi Governatore sperando di poter correre per la Presidenza - fino a sconfinare in attività e tentativi maldestri che lo portarono alla sua attuale residenza, la prigione.</div>
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In realtà, a prescindere dalla vicenda di Exotic e dei suoi dipendenti, rivali o nemesi, la cosa più interessante che esce da questa vicenda decisamente sopra le righe, è che da qualunque prospettiva la si voglia vedere, l'animale più pericoloso resta sempre e soltanto l'uomo.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4z4UnPR7lfLQKa8aNUf5m2bf4aNd1glkL1iJzrEN5qquDRJkuAyG6MAr_iAIDQZi8I9sqeMwuolAoH_JXr31VJcKPGrw6U8SWgDqo4VZeTo4Oh062cerU6hxRDJ4V6g_jyMFUks5oXKQ/s200/due+whisky.JPG" /></div>
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James Fordhttp://www.blogger.com/profile/05661617976934655703noreply@blogger.com13tag:blogger.com,1999:blog-4895001319664499932.post-85858601786997952572020-04-11T00:09:00.001+02:002020-04-11T00:09:46.890+02:00Wrestlemania 36<div style="text-align: center;">
<img alt="Aggiornamenti sulla card di WrestleMania 36 | Tuttowrestling" height="180" src="https://tuttowrestling.com/imgnbsuperbanner/Wrestlemania-36.jpeg" width="320" /></div>
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E' curioso pensare a quante cose possano cambiare, nel corso di un solo anno.</div>
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La vita, in tutte le sue sfumature, è sempre pronta a riservarci sorprese e deviazioni, colpi di scena, cadute ed incredibili rivelazioni, e tra le tante che mi hanno coinvolto e stanno coinvolgendo, così come stanno coinvolgendo tutti, ha finito per toccare anche una delle mie più grandi passioni, il wrestling.</div>
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Lo scorso anno, in questi giorni, ero a New York per coronare il mio sogno di bambino ed assistere dal vivo a Wrestlemania, il Superbowl dello Sport Entertainment, e a distanza di dodici mesi quello stesso spettacolo, che si nutre di pubblico e di vibrazioni ed emozioni provenienti dallo stesso, si è ritrovato a dover far fronte all'emergenza legata alla diffusione del Coronavirus.</div>
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L'edizione di quest'anno dello Showcase of Immortals, infatti, passerà alla Storia: è - e probabilmente sarà - la prima in assoluto ad essere stata registrata ed essere stata proposta senza pubblico.</div>
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Dalla sede originaria di Tampa Bay, in Florida, infatti, a seguito del dilagare dell'epidemia negli States la WWE ha deciso di portare comunque al suo pubblico il suo spettacolo - pur rimaneggiato, data l'assenza di nomi importanti come quello di Roman Reigns, due anni fa colpito da leucemia, che ha rinunciato ad uno dei match di cartellone per preservare la sua salute - registrando il tutto proponendolo in due serate.</div>
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Il risultato è stato senza dubbio straniante per chi, come me, segue questo carrozzone da trent'anni, e senza dubbio guardare un evento di wrestling in un'arena vuota crea lo stesso effetto che avrebbe un concerto a porte chiuse, ovvero di qualcosa in qualche modo incompiuto, soprattutto in termini di emozioni: non è un caso che l'esperimento più riuscito delle due serate si è rivelato essere il "match" tra John Cena e "The Fiend" Bray Wyatt, costruito come un omaggio alle ultime decadi di wrestling o una puntata di una sorta di serie tv, un cocktail riuscitissimo - almeno per gli appassionati del genere - che ha saputo cogliere l'occasione di queste condizioni particolari per proporre qualcosa di davvero diverso.</div>
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Il resto è andato più o meno come lo aspettavo, in termini di risultati, anche se pensare alle più di ottantamila persone del MetLife Stadium lo scorso anno che facevano tremare le gradinate e lo streaming da quarantena senza alcun grido dal pubblico di questo appare davvero come qualcosa di storico, a suo modo, e senza dubbio ancora adesso assurdo, per un amante della vita vissuta come me.</div>
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La speranza, ovviamente, è che l'anno prossimo si possa tornare a sentire il boato della folla di fronte ad uno spot particolarmente pericoloso, o ad un colpo di scena inaspettato.</div>
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Nel frattempo, in tempi strani come questi, ci facciamo bastare la stranezza di alcuni esperimenti particolarmente riusciti.</div>
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<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/LKnTh7r1FVU/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/LKnTh7r1FVU?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
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James Fordhttp://www.blogger.com/profile/05661617976934655703noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-4895001319664499932.post-15598875393900580002020-03-31T00:40:00.000+02:002020-03-31T00:40:38.292+02:00White Russian's Bulletin - Decade Edition<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibJhLdfk6t5UGnNImhtAzopKdFCI94ZHn9Wrgjja3mdHuV-iygdjC6E7tlCfKAQuSXOM61AoAtMyDRSv6X3OagfLDaor31R9exw1wmO74MDicwKamkmNRbvwW2VMX8YIkMRBw6QycRo2A/s1600/WHITE+RUSSIAN+%25283%2529.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibJhLdfk6t5UGnNImhtAzopKdFCI94ZHn9Wrgjja3mdHuV-iygdjC6E7tlCfKAQuSXOM61AoAtMyDRSv6X3OagfLDaor31R9exw1wmO74MDicwKamkmNRbvwW2VMX8YIkMRBw6QycRo2A/s320/WHITE+RUSSIAN+%25283%2529.png" width="320" /></a></div>
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La prima volta che ho pensato ai dieci anni del blog avevo in mente un sacco di progetti, tra sondaggi, classificone, post in serie e quant'altro: poi le cose sono cambiate, la blogsfera si è desertificata, le motivazioni sono scemate e ultimamente la vita vissuta ha preso direzioni nuove e complesse.</div>
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Ci tenevo, però, a presentare un Bulletin speciale, che partisse dalle liste dei dieci migliori di ogni categoria dei Ford Awards per indicare quelli che sono stati i miei personali film, serie e libri del decennio trascorso da queste parti, senza che comparissero anche le altre nove posizioni, ma celebrando i vincitori tra i vincitori, ringraziandoli per aver reso più speciale la mia permanenza qui ed alimentando la passione che da sempre ho per piccolo e grande schermo, così come per quei "piccoli oggetti rettangolari che si chiamano libri".</div>
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Ecco, dunque, il meglio del meglio del Saloon degli ultimi dieci anni. Sperando, ovviamente, di ritrovarci qui a brindare tra altri dieci.</div>
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MrFord<br /></div>
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<b>FORD AWARD DECADE EDITION - LIBRI</b></div>
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<img alt="Iperborea - La vera storia del pirata Long John Silver - Björn Larsson" height="320" src="https://iperborea.com/media/files_intranet/apps/librocatalogo/cover/000075/20150625113346_75_cover_def.jpg" width="156" /></div>
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I Ford Awards dedicati ai libri sono stati, negli scorsi dieci anni, dominati in lungo e in largo da Don Winslow (due volte vincitore) e Jo Nesbo (quattro volte vincitore), percorsi da Joe Lansdale - che non si è mai piazzato sul gradino più alto del podio ma che continua ad essere uno dei fordiani ad honorem più fordiano ad honorem che ci sia - e spezzati da rivelazioni vecchie e nuove. Ma nessun romanzo è mio quanto La vera storia del pirata Long John Silver, che oltre ad essere un lavoro straordinario di scrittura, è il ritratto del personaggio in cui - alcool a parte - mi sono più ritrovato in tutta la mia Storia di lettore.</div>
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Come, se non ricordo male, scrissi nel post ai suoi tempi, io sono Long John Silver.</div>
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Il vecchio Barbecue vive ed è attaccato alla vita, è uno stronzo senza ritegno ma è anche profondamente se stesso, si è costruito sulla sua esperienza e sulla stessa ha dato e preso, senza lamentarsi dei giri di chiglia, delle frustate, dei tesori e delle vittorie.</div>
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Si è preso tutto, Long John Silver. Si è preso la vita.</div>
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Quello che cerco di fare sempre anche io.</div>
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<b>FORD AWARD DECADE EDITION - SERIE TV</b></div>
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<img alt="Breaking Bad: storia, successo e importanza della serie di Vince ..." height="200" src="https://images.everyeye.it/img-articoli/breaking-bad-storia-successo-importanza-serie-vince-gilligan-v5-47057.jpg" width="320" /></div>
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La decina delle serie tv è stata forse la più difficile da prendere in esame per questo premio speciale, considerato che si partiva dall'ultima stagione di Lost, passando attraverso cose come True Detective, The Young Pope e Chernobyl, senza contare secondi posti d'eccezione come Sons of Anarchy e Spartacus. Eppure, se i naufraghi più noti del piccolo schermo hanno rappresentato una rivoluzione ed il decennio precedente, nulla può essere paragonato all'evoluzione di Breaking Bad, l'unica serie televisiva che ricordi aver incrementato, stagione dopo stagione, la sua qualità, l'intensità e la potenza, diventando un riferimento per chiunque voglia scoprire quello che, a tutti gli effetti, è ormai diventato il mondo gemello del Cinema.</div>
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L'epopea di Walter White e Jesse Pinkman è una lezione di scrittura, profondità, tensione, nonchè una delle tre serie fondamentali di sempre, insieme al già citato Lost e Twin Peaks.</div>
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<b>FORD AWARD DECADE EDITION - FILM NON DISTRIBUITI IN ITALIA</b></div>
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<b><br /></b></div>
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<img alt="Swiss Army Man - Film (2016) - MYmovies.it" height="320" src="https://pad.mymovies.it/filmclub/2016/04/005/locandina.jpg" width="215" /></div>
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Come spesso accade, nel nostro Paese capita che titoli interessanti, premiati o anche solo potenzialmente accattivanti vengano ignorati dalla distribuzione, finendo per essere recuperati solo grazie al tam tam della blogosfera, una delle cose più belle che l'esperienza di avere un blog di Cinema riserva: tra le cinque categorie, questa è stata quella sulla quale sono stato più sicuro e veloce.</div>
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Swiss Army Man, per me, è uno dei più grandi film degli ultimi dieci anni, un Capolavoro vero, un'opera d'arte giocata e costruita sull'emozione e sulla vita, dalla profondità enorme, che ancora oggi, a distanza di anni, mi commuove solo al ricordo.</div>
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Potrei stare qui a scrivere per ore, ma non varrebbe neppure lontanamente l'emozione di una visione che, almeno per quanto mi riguarda, è stata un passaggio fondamentale di tutta la mia vita di appassionato. E non solo.</div>
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Swiss Army Man è pura magia. E come ogni magia che si rispetti, va vissuta sulla pelle.</div>
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<b>FORD AWARD DECADE EDITION - IL PEGGIO</b></div>
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<b><br /></b></div>
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<img alt="Detachment - Il distacco - Film (2011) - MYmovies.it" height="320" src="https://pad.mymovies.it/filmclub/2011/09/054/locandina.jpg" width="228" /></div>
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Per quanto riguarda il decisamente meno ambito dei premi, quello destinato al peggio, ho deciso di puntare su un film che, in realtà, non è certo il peggiore della decina di vincitori: se, però, di film brutti ne esistono e ne esisteranno sempre, portando a volte addirittura ad una certa ilarità, titoli che abusano del loro potere e potenzialità non riusciranno mai, almeno da queste parti, a pensare positivo.</div>
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Detachment, uno tra i primi grandi bottigliati illustri del Saloon - e ne sono passati, da The tree of life a La forma dell'acqua -, è un film che, a mio parere, abusa intellettualmente degli spettatori e degli strumenti che poteva avere, rappresentando, di fatto, una sorta di abuso sessuale spirituale.</div>
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Ricordo ancora bene quanto mi fece incazzare, e quanto continuo e continuerò a bottigliare tutti quei film e registi che vorranno giocare a fare finta di essere accanto al pubblico pur mettendosi un gradino - e oltre - sopra neanche fossero i peggiori tra i politici.</div>
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<b>FORD AWARD DECADE EDITION - IL MEGLIO</b></div>
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<b><br /></b></div>
<div style="text-align: center;">
<img alt="The Wolf of Wall Street - Film (2013) - MYmovies.it" height="320" src="https://pad.mymovies.it/filmclub/2010/07/050/locandina.jpg" width="224" /></div>
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Anche la decina dedicata ai migliori film presentava numerosi grossi calibri, titoli che sono divenuti e diverranno i cult delle prossime generazioni di cinefili: ma dentro di me, sapevo quale sarebbe stato il nome che chiamava a gran voce. Anzi, ululava.</div>
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The Wolf of Wall Street è stato una vera e propria epifania, e ricordo ancora di averlo iniziato bello stravaccato sul divano e di averlo finito seduto per terra davanti alla televisione: Scorsese e Di Caprio allo stato puro, ritmo da lancio con il paracadute, scrittura esemplare, un crescendo che, parlando del mitico Marty, non vedevo dai tempi di Quei bravi ragazzi e Casinò. </div>
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In dieci anni che hanno portato alla ribalta titoli e nomi nuovi, da Nolan a Refn passando per il più recente vincitore Bong, il film della decade per me è figlio di quella che ormai può essere considerata classicità: ma da buon vecchio, non posso che appoggiare e spalleggiare questo lupo che, nonostante la giungla intorno, sa ancora bene come farsi sentire.</div>
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E cazzo, quando lo fa, arriva dritto al cuore.</div>
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James Fordhttp://www.blogger.com/profile/05661617976934655703noreply@blogger.com14tag:blogger.com,1999:blog-4895001319664499932.post-47720622804176128432020-03-26T00:06:00.000+01:002020-03-26T00:06:29.681+01:0010 Russians<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxv1qYShvbRp9k3ingc5GZow96d4uNKhKRjhC9TNN9ka-wdZlvWjeBUzFW6gD8jeksf7H21kv1IaDTW5T9IeAQXbNIBaKsSK_V_LRqwO_t4YFRX-eT7avoIW2DFdYovPFVBpNguX40K6A/s1600/WHITE+RUSSIAN+%25283%2529.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxv1qYShvbRp9k3ingc5GZow96d4uNKhKRjhC9TNN9ka-wdZlvWjeBUzFW6gD8jeksf7H21kv1IaDTW5T9IeAQXbNIBaKsSK_V_LRqwO_t4YFRX-eT7avoIW2DFdYovPFVBpNguX40K6A/s320/WHITE+RUSSIAN+%25283%2529.png" width="320" /></a></div>
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Oggi è un giorno speciale, qui al Saloon.</div>
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Esattamente, ora più ora meno, dieci anni fa, nasceva quasi per gioco questo spazio.</div>
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Uno spazio che è vissuto al mio fianco, è cambiato con me, e sulla sua pelle ha provato tutte le esperienze della blogosfera, dagli anni in cui ogni giorno nascevano spazi di ogni genere, e si sentiva pulsare questo piccolo universo di vitalità, ad oggi, quando noi pochi rimasti siamo una sorta di dinosauri, mangiati dai social e dal nuovo che avanza.</div>
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Onestamente, aspettavo di arrivare a questa data per chiudere baracca e burattini e lasciare nel miglior modo possibile. Ora, invece, mi trovo ad affrontare cambiamenti molto più importanti, e questo piccolo spazio diventa un sostegno al quale aggrapparsi, un compagno di viaggio che ha visto la mia vita evolversi, e continuerà ad esserne testimone.</div>
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Per l'occasione, ho deciso di ripercorrere la Storia del Saloon recuperando, con qualche eccezione, i dieci vincitori di ogni categoria dei Ford Awards, e ho deciso di sottoporli ad una sorta di sondaggio, prima di dire la mia in proposito: di seguito elencherò i titoli che hanno fatto sognare, in bene o in male, questo vecchio cowboy nel corso della decade, chiedendo ad ognuno di voi una sua personale top ten in proposito, prima che io cominci a postare le mie.</div>
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Nel frattempo, ringrazio tutti voi per avermi accompagnato ed accompagnarmi, Julez per ogni cosa e i Fordini per, dicendola sempre come Rocky, farmi vivere un'altra volta.</div>
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Ai tempi, pensavo che per i dieci anni qui ci sarebbe stata una grande festa. Ora ha più il sapore della serata intima, ma poco importa. Siamo qui. Sono qui.</div>
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Ed è questo che conta.</div>
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MrFord</div>
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<b>WHITE RUSSIAN'S DECADE - LIBRI</b></div>
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<b><br /></b></div>
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<b>2010 - Il potere del cane di Don Winslow</b></div>
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<b>2011- Il leopardo di Jo Nesbo</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>2012 - La ragazza senza volto di Jo Nesbo</b></div>
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<b>2013 - Polizia di Jo Nesbo</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>2014 - Cujo di Stephen King</b></div>
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<b>2015 - La vera storia del pirata Long John Silver di Bjorn Larsson</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>2016 - Il cartello di Don Winslow</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>2017 - Benedizione di Kent Haruf</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>2018 - N. A. (in sostituzione della non assegnazione il migliore dei secondi, Mucho Mojo di Joe R. Lansdale)</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>2019 - Il coltello di Jo Nesbo</b></div>
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<b><br /></b></div>
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<b><br /></b></div>
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<b>WHITE RUSSIAN'S DECADE - SERIE TV</b></div>
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<b><br /></b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>2010 - Lost</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>2011 - Romanzo Criminale</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>2012 - Breaking Bad</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>2013 - Spartacus (Breaking Bad vinse per il secondo anno consecutivo)</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>2014 - True Detective</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>2015 - Narcos </b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>2016 - The Young Pope</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>2017 - The Handmaid's Tale</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>2018 - La casa di carta</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>2019 - Chernobyl</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b><br /></b></div>
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<b><br /></b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>WHITE RUSSIAN'S DECADE - NON USCITI IN ITALIA</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>2010 - N. A. (sostituito da Wind River, migliore dei secondi posti)</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>2011 - Mother di Bong Joon Ho</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>2012 - Holy Motors di Leo Carax</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>2013 - Mud di Jeff Nichols</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>2014 - The Raid 2 di Gareth Evans</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>2015 - Rudderless di William H. Macy</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>2016 - Swiss Army Man di Dan Kwon & Daniel Scheinert</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>2017 - A ghost story di David Lowery</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>2018 - Roma di Alfonso Cuaron</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>2019 - Lords of chaos di Jonas Akerlund</b></div>
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<b><br /></b></div>
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<b><br /></b></div>
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<b>WHITE RUSSIAN'S DECADE - IL PEGGIO</b></div>
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<b><br /></b></div>
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<b>2010 - Gamer di Neveldine & Taylor</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>2011 - Tekken di Dwight H. Little</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>2012 - Detachment di Tony Kaye</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>2013 - Il cecchino di Michele Placido</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>2014 - Under the skin di Jonathan Glazer</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>2015 - Mortdecai di David Koepp</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>2016 - Bad Moms di Jon Lucas & Scott Moore</b></div>
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<b>2017 - Cinquanta sfumature di nero di James Foley</b></div>
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<b>2018 - La forma dell'acqua di Guillermo Del Toro</b></div>
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<b>2019 - La Llorona di Michael Chaves</b></div>
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<b><br /></b></div>
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<b><br /></b></div>
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<b>WHITE RUSSIAN'S DECADE - IL MEGLIO</b></div>
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<b><br /></b></div>
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<b>2010 - Inception di Christopher Nolan</b></div>
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<b>2011 - Drive di Nicholas Winding Refn</b></div>
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<b>2012 - Killer Joe di William Friedkin</b></div>
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<b>2013 - Re della terra selvaggia di Behn Zeitlin</b></div>
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<b>2014 - The wolf of Wall Street di Martin Scorsese </b></div>
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<b>2015 - Inside Out di Pete Docter & Ronnie Del Carmen</b></div>
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<b>2016 - Captain Fantastic di Matt Ross</b></div>
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<b>2017 - Victoria di Sebastian Schipper</b></div>
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<b>2018 - Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino</b></div>
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<b>2019 - Parasite di Bong Ho Joon</b></div>
James Fordhttp://www.blogger.com/profile/05661617976934655703noreply@blogger.com19tag:blogger.com,1999:blog-4895001319664499932.post-44929467765258262382020-03-25T00:05:00.000+01:002020-03-25T00:05:12.109+01:00Bloody Sky<div style="text-align: center;">
<img alt="Bloody Sky (Flames Series Vol. 2) di [Ferrari, Bianca]" height="320" src="https://images-eu.ssl-images-amazon.com/images/I/417QoSZu-HL.jpg" width="234" /></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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A un mese di distanza dall'uscita del precedente <a href="http://whiterussiancinema.blogspot.com/2020/02/burning-sand.html">Burning Sand</a>, Julez torna alla ribalta confermandosi l'unica vera penna del Saloon con il secondo capitolo della storia di Skylar e Alexander, che promette di essere ben più tosto e drammatico del precedente. </div>
<div style="text-align: left;">
Se non avete ancora conosciuto i due protagonisti, siete amanti delle storie d'amore travagliate e non vi guastano un pò di azione e di momenti da stomaci forti, potete senza dubbio approfittare di questo periodo sicuramente anomalo per arricchire la vostra libreria - virtuale o no - con questa doppietta caricata a dovere da Julez.</div>
<div style="text-align: left;">
A questo indirizzo trovate tutti i riferimenti del caso - www.amazon.it/dp/B08619N76Y/</div>
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Buona lettura!</div>
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MrFord</div>
James Fordhttp://www.blogger.com/profile/05661617976934655703noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4895001319664499932.post-84318313924284615992020-03-23T01:28:00.000+01:002020-03-23T01:28:51.987+01:00White Russian's Bulletin<div style="text-align: center;">
<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwObkZGhDNZ3FHy-kS9sic2THr4xe21TQ1QE3mfjNORJd96S0EkXjZsz1dALvXwUGTELmYIYA_5qdqz4q7Yde4VeYYQiJf7b_vt6-m8wHN_istWedQdqaJABvoj-LLa9x3EQxcjmcB8QdG/s400/bulletin.jpg" /></div>
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<br /></div>
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In questi giorni e scenari assurdi da quarantena forzata, nonostante le difficoltà - che sono più da imposizione che altro - il Saloon continua nel suo viaggio attraverso la lotta verso il ritorno alla normalità, alternando le serate Cinema con i Fordini alla scoperta di titoli che normalmente, con ogni probabilità, sarebbero passati sotto silenzio.</div>
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Ecco dunque cos'ha offerto il bancone negli ultimi sette giorni.</div>
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MrFord</div>
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<b>SCRUBS - STAGIONE 9 (ABC, USA, 2010)</b></div>
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<b><br /></b></div>
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<img alt="Scrubs: Medici ai primi ferri Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BODE1MGVjZjMtODc5My00ODBjLTg0NWItMDllNTNlM2Y3ZGYyXkEyXkFqcGdeQXVyNTA4NzY1MzY@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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Alla fine, anche la cavalcata di Scrubs, voluta fortemente dai Fordini, è giunta al termine.</div>
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Purtroppo, e non mi spiego davvero per quale motivo sia accaduto, Bill Lawrence decise, ai tempi, di non salutare il pubblico con il bellissimo ultimo episodio dell'ottava stagione e di tornare con una nona inutile e poco interessante, sconclusionata a livello di scrittura e con un finale assurdo degno dell'annata dello sciopero degli sceneggiatori.</div>
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Un vero peccato considerata l'affezione che questa proposta ha generato non solo in casa Ford nel corso delle stagioni, ed un vero spreco che, almeno dall'esterno, vedo legato solo ad un tentativo fallito di monetizzare su un titolo che aveva sempre funzionato. </div>
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Peccato davvero.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEif-EY4jv7nvrHyKPGtLbXhnBtXshSY57U7Y2h-cwHSlINdj7R0N8eOzWboW9N-91L-W7OhuB-qjeegqGzactrdxQE7WQggWYgTe6Mq6EdAwohlIiBzIBeUQcC_0CjTsoBsZ-z0V_dysfgH/s200/bottigliate.JPG" /></div>
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<br /></div>
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<b>THE VALHALLA MURDERS (Netflix, Islanda, 2020)</b></div>
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<b><br /></b></div>
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<img alt="The Valhalla Murders Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BNWUzODllZDYtNDEyOC00NzZlLTkzYmMtMWE0YWEwYTA1Y2RhXkEyXkFqcGdeQXVyMTI4ODE4ODA@._V1_UY268_CR4,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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Pescato quasi per caso nel grande bacino di Netflix al termine della cavalcata di Hunters, The Valhalla Murders, produzione islandese dal sapore che ricorda quello dei romanzi di Nesbo e della trilogia di Millennium, è stato una scoperta decisamente piacevole, per quanto imperfetta, che in condizioni di normalità lavorativa e quotidiana probabilmente non avrebbe avuto spazio all'interno della routine da crollo sul divano della sera. </div>
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Nell'innevata Reykjiavik, alle prese con il primo serial killer della sua storia, la poliziotta veterana Kata e l'islandese Arnar, richiamato da Oslo per lavorare sul caso, si trovano invischiati in una vicenda che risulterà essere molto più grande di quanto non ci si potesse aspettare.</div>
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Alcune ingenuità di scrittura, altre parti trattate troppo superficialmente, ma nel complesso un prodotto che intrattiene decisamente bene che in questo periodo di quarantena, se si è appassionati del genere, potrebbe fornire una buona alternativa per qualche giorno di visioni.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4z4UnPR7lfLQKa8aNUf5m2bf4aNd1glkL1iJzrEN5qquDRJkuAyG6MAr_iAIDQZi8I9sqeMwuolAoH_JXr31VJcKPGrw6U8SWgDqo4VZeTo4Oh062cerU6hxRDJ4V6g_jyMFUks5oXKQ/s200/due+whisky.JPG" /></div>
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<br /></div>
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<b>BLOODRIDE (Netflix, Norvegia, 2020)</b></div>
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<b><br /></b></div>
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<img alt="Bloodride Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BYWI4OWEwYTktMzNkZS00N2U0LThhZDUtNjBkY2FiN2I5MGYxXkEyXkFqcGdeQXVyMTMxODk2OTU@._V1_UY268_CR4,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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<br /></div>
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Restando in Nord Europa, terra ormai molto ben voluta al Saloon, sempre cercando proposte che possano intrattenere in questo periodo di isolamento forzato, è stato pescato Bloodride, antologico norvegese di soli sei episodi che richiama, con venature più horror, il celebratissimo Black Mirror.</div>
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Non parliamo, ovviamente, di qualcosa che possa eguagliare o anche pensare di farlo il titolone britannico ormai divenuto cult, ma in termini puramente di svago i sei racconti hanno un sapore interessante e portano a casa la pagnotta, in particolare, per quanto mi riguarda, il quinto, per quanto sicuramente derivativo. Ad ogni modo, un titolo interessante per passare un paio di serate senza troppi patemi e senza avere la sensazione di essere stati fregati.</div>
<div style="text-align: left;">
Le tematiche ci sono, gli spunti anche. Sempre per appassionati di genere, come per The Valhalla Murders, ma comunque da non sottovalutare.</div>
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<br /></div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4z4UnPR7lfLQKa8aNUf5m2bf4aNd1glkL1iJzrEN5qquDRJkuAyG6MAr_iAIDQZi8I9sqeMwuolAoH_JXr31VJcKPGrw6U8SWgDqo4VZeTo4Oh062cerU6hxRDJ4V6g_jyMFUks5oXKQ/s200/due+whisky.JPG" /></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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<b>CHI HA INCASTRATO ROGER RABBIT? (R. Zemeckis, USA, 1988, 104')</b></div>
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<b><br /></b></div>
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<img alt="Chi ha incastrato Roger Rabbit Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BMDhiOTM2OTctODk3Ny00NWI4LThhZDgtNGQ4NjRiYjFkZGQzXkEyXkFqcGdeQXVyMTA0MjU0Ng@@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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Alle spalle l'avventura della trilogia di Indiana Jones, con i Fordini abbiamo approcciato un altro dei grandi classici della mia infanzia, quel Chi ha incastrato Roger Rabbit che lasciò a bocca aperta ai tempi divenendo un instant cult leggendario: un'antologia di sequenze memorabili, una tecnica spettacolare - per i tempi ma, a ben guardare, anche per oggi -, una storia noir degna dei migliori Chandler, personaggi rimasti nella Storia.</div>
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Certo, comincia a sembrare più un vecchio film di quelli che guardano i genitori o i nonni, e rispetto ad altri del periodo - mi vengono in mente La storia fantastica e Labyrinth, tra i più amati dai Fordini - ha fatto meno breccia nel cuore dei piccoli del Saloon, ma in fondo, a ben vedere, di fatto parliamo di un film assolutamente da adulti.</div>
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Ad ogni modo, Eddie Valiant e lo spassosissimo Roger sono una coppia cinematografica tra le più riuscite di sempre.</div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9jEOdjsZeGEOZk6O-VbcnhXntyFlTUzDow14bYqmbrhmvPyFUY_4eA4jZdmAMHuweDdaxYD0ZLS0R0oshs9KJSGFWnkEPn9VubA9XEl7FX0kxnpo1oQlT_0LKPi4Ynj3S5svzXrEz9TYi/s200/tre+whisky.JPG" /></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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<b>HARRY POTTER E IL CALICE DI FUOCO (M. Newell, UK/USA, 2005, 157')</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: center;">
<img alt="Harry Potter e il calice di fuoco Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BMTI1NDMyMjExOF5BMl5BanBnXkFtZTcwOTc4MjQzMQ@@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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<br /></div>
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Dovete sapere che il Fordino, senza ombra di dubbio, ha l'animo del nerd. </div>
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Con tutti i pro e i contro, il quasi più giovane di casa Ford ha infatti ereditato dal suo vecchio la capacità di appassionarsi senza limiti alle cose, portandole in una certa misura alla maniacalità: a differenza di me, però, lui tende a cercare di far partecipare tutti alle stesse, finendo spesso e volentieri per stremarci a suon di domande e racconti.</div>
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La più recente di queste passioni è la saga di Harry Potter, che abbiamo deciso, dopo avergli visto concludere i primi due romanzi, di fargli assaporare anche cinematograficamente, considerato che non stava più nella pelle di scoprire cosa sarebbe accaduto ai protagonisti: in questo senso devo ammettere che il primo titolo inserito nel percorso delle serate Cinema - gli altri li avevano visti per conto loro -, Il calice di fuoco, non solo è il mio preferito per quanto riguarda il grande schermo, ma anche rispetto ai romanzi stessi.</div>
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Rivederlo, considerata anche la firma autorevole di Mike Newell, è stato un vero piacere, i piccoli Ford hanno tenuto botta nonostante la durata e già ora tempestano di domande rispetto alle evoluzioni della trama: senza dubbio passaggi come la prima apparizione di Voldemort o i turbamenti adolescenziali dei protagonisti rimangono ben impressi, e la macchina spettacolare che fu nei primi Anni Zero questa saga non è mai apparsa così ben oliata.</div>
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<br /></div>
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<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwQ07zQqa7HTINsq_9L4INfvczFSqD1sqR2joT7d0eGTvJh788pfLxYaA00exufu9xDFAhOhEtAeBuJVmatnlqsc48pBksV19OdaTfaAG4rRT9VXIX6Zf-5D5VeGRnhF5aSrHiUK260SJI/s200/due+whisky+e+mezzo.JPG" /></div>
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<b>ELEFANTE A SORPRESA (Joe R. Lansdale, USA, 2019)</b></div>
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<img alt="Risultato immagini per elefante a sorpresa" height="320" src="https://www.einaudi.it/content/uploads/2019/11/978880624246HIG.JPG" width="204" /></div>
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Per la seconda volta in due settimane, fiero di essere tornato a ritmi di lettura come quelli che avevo qualche anno fa, torna da queste parti Joe Lansdale con i suoi due più amati protagonisti, Hap e Leonard, impegnati in una nuova avventura nel pieno rispetto di quello che, ormai, è il loro stile.</div>
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Certo, la brillantezza dei bei tempi se n'è andata così come l'età per i due main charachters, ma devo ammettere che, da poliziesco action senza troppe pretese, Elefante a sorpresa è il migliore degli ultimi tre romanzi della serie, usciti a distanza molto ravvicinata l'uno dall'altro e decisamente di un livello più basso rispetto ai capitoli che hanno costituito la base del mito dei due improvvisati detectives.</div>
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In un certo senso, Elefante a sorpresa ricorda il fu Rumble Tumble, che paradossalmente fu forse il meno amato tra i primi romanzi della serie da queste parti ma che ora, considerato tutto, appare quasi come un miracolo, considerata la stanchezza che, per certi versi comprensibilmente, ha colto con il tempo lo scrittore e i suoi due personaggi principe.</div>
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Da questo punto di vista, dunque, questa sorpresa è stata più che piacevole.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwQ07zQqa7HTINsq_9L4INfvczFSqD1sqR2joT7d0eGTvJh788pfLxYaA00exufu9xDFAhOhEtAeBuJVmatnlqsc48pBksV19OdaTfaAG4rRT9VXIX6Zf-5D5VeGRnhF5aSrHiUK260SJI/s200/due+whisky+e+mezzo.JPG" /></div>
James Fordhttp://www.blogger.com/profile/05661617976934655703noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-4895001319664499932.post-76693871533475176382020-03-16T01:33:00.000+01:002020-03-16T01:33:37.947+01:00White Russian's Bulletin<div style="text-align: center;">
<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwObkZGhDNZ3FHy-kS9sic2THr4xe21TQ1QE3mfjNORJd96S0EkXjZsz1dALvXwUGTELmYIYA_5qdqz4q7Yde4VeYYQiJf7b_vt6-m8wHN_istWedQdqaJABvoj-LLa9x3EQxcjmcB8QdG/s400/bulletin.jpg" /></div>
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In diretta dalla quarantena - anche se il lodigiano non è più l'epicentro della pandemia in Italia -, il Saloon continua a lottare contro una condizione che non gli è propria - quella della forzata condizione casalinga - sfruttando il momento per accelerare i tempi dei Sabati Sera Cinema dei Fordini ormai moltiplicati e recuperare visioni e letture neanche si fosse tornati indietro di qualche anno, quando da casalingo - per scelta - mi godevo un altro tipo di libertà.</div>
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Ad ogni modo, tra piccolo e "grande" schermo, titoli vecchi e nuovi, gli spunti, per fortuna, non mancano.</div>
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MrFord</div>
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<b>HOTEL ARTEMIS (Drew Pearce, UK/USA, 2018, 94')</b></div>
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<img alt="Hotel Artemis Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BMDhhNWE3NmQtY2Y1OC00MzQ4LWJhNjktZWEzNjEzMTE3YWIyXkEyXkFqcGdeQXVyMjM4NTM5NDY@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Giunto in casa Ford in una di quelle serate da divano senza pretese che nelle normali condizioni di routine lavorativa avrebbe significato una dormita galattica, Hotel Artemis è stato, principalmente, un intrattenimento derivativo senza troppe pretese che non potrà mai competere con la magia degli action anni ottanta e prima parte dei novanta ma che, quantomeno, finisce per risultare meno indigesto di alcuni dei prodotti troppo seriosi figli degli anni zero. </div>
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Molto sfortunato al botteghino - probabilmente la produzione sperava nell'inizio di un franchise -, pronto a pescare a piene mani dall'immaginario di titoli simili dal buon successo - John Wick in primis - Hotel Artemis è giusto un diversivo buono per gli appassionati del genere e per chiunque non abbia troppe pretese, arricchito da un cast comunque interessante considerata la tipologia di prodotto e quantomeno non noioso da vedere.</div>
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Un giocattolino.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgl0U1GpT7kAV13mEFywVmqncPyB4LI51T2Dqj3i_AOPysggruKtUCq5q483tvadUiutRzi7gtM4EaZ0fV_40t-E4mjyM0ZJhmh_iz3MP7cTzzwZhyphenhyphensv2CBWxUy-Ddz-Ai7d1oPOmedOec/s200/un+whisky+e+mezzo.JPG" /></div>
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<b>SEMPRE AMICI (Neil Burger, USA, 2017, 126')</b></div>
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<img alt="Sempre amici Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BNzY3NzYyNjI0N15BMl5BanBnXkFtZTgwNjYzMDc0NjM@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Ai tempi della sua uscita, avevo adorato Quasi amici. Uno di quei film che, per quanto a loro modo un pò ruffiani, fanno sempre bene ed è sempre un gran piacere guardare.</div>
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Avevo completamente ignorato l'esistenza di questo remake made in USA fin troppo a ridosso della pellicola transalpina fino a quando, considerato il massiccio sfruttamento di Prime dell'ultimo periodo, non è capitato anche da queste parti: a prescindere dal fatto che, senza dubbio, avendo visto l'originale ed essendo da questo punto di vista "fresco" dell'esperienza, l'operazione, il cast e la gestione non mi sono apparsi neppure troppo malvagi, anzi. Sotto molti aspetti funzionano.</div>
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La pecca più grande resta quella di non aggiungere nulla rispetto ad un titolo divenuto un instant cult che, forse, necessitava di qualche anno in più prima di essere non solo considerato per un remake, ma tendenzialmente rifatto con variazioni minime.</div>
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Una visione ci può stare, ma forse varrebbe quasi più la pena nel caso in cui Quasi amici, incredibilmente, mancasse ancora alla lista delle vostre visioni.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4z4UnPR7lfLQKa8aNUf5m2bf4aNd1glkL1iJzrEN5qquDRJkuAyG6MAr_iAIDQZi8I9sqeMwuolAoH_JXr31VJcKPGrw6U8SWgDqo4VZeTo4Oh062cerU6hxRDJ4V6g_jyMFUks5oXKQ/s200/due+whisky.JPG" /></div>
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<b>SANGUE E LIMONATA (Joe Lansdale, USA, 2017)</b></div>
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<img alt="Risultato immagini per sangue e limonata" height="320" src="https://www.einaudi.it/content/uploads/2019/03/978880623530HIG.JPG" width="204" /></div>
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Joe Lansdale è uno dei fordiani più ad honorem che esistano, un pò come i suoi due protagonisti principi, Hap e Leonard. Scoperti ormai una buona decina di anni fa e recuperati in tutta la loro serie di romanzi, i due improvvisati detectives sono ancora oggi una delle fonti di divertimento letterario più importanti per questo vecchio cowboy, anche se l'accelerazione della produzione dello scrittore texano dedicata loro - conseguenza, probabilmente, della serie televisiva - non ha certo giovato alla freschezza e alla qualità della proposta: passato, infatti, Honky Tonk Samurai, il buon Joe pare essersi messo comodo, e dopo aver sfornato nuove avventure dei due ragazzacci texani ad una velocità mai avuta prima è uscito con un "romanzo a mosaico" che racconta alcuni episodi del loro passato, dall'infanzia all'adolescenza. </div>
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Molto piacevole per i fan di vecchia data, forse troppo "morbido" per chi dovesse approcciarsi al loro mondo ora. Spero solo che con l'ultima fatica, Elefante a sorpresa, prossimo della lista, le cose possano tornare un pò come ai vecchi tempi.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4z4UnPR7lfLQKa8aNUf5m2bf4aNd1glkL1iJzrEN5qquDRJkuAyG6MAr_iAIDQZi8I9sqeMwuolAoH_JXr31VJcKPGrw6U8SWgDqo4VZeTo4Oh062cerU6hxRDJ4V6g_jyMFUks5oXKQ/s200/due+whisky.JPG" /></div>
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<b>INDIANA JONES E IL TEMPIO MALEDETTO (S. Spielberg, USA, 1984, 118')</b></div>
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<img alt="Indiana Jones e il tempio maledetto Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BMGI1NTk2ZWMtMmI0YS00Yzg0LTljMzgtZTg4YjkyY2E5Zjc0XkEyXkFqcGdeQXVyNzkwMjQ5NzM@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Le "serate Cinema" dei Fordini proseguono con la riscoperta di uno dei più grandi miti degli anni ottanta e non solo, quell'Indiana Jones che fece la fortuna di Harrison Ford e consegnò al pubblico uno degli eroi più noti ed apprezzati anche al di fuori della cerchia degli appassionati di settima arte.</div>
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Spinti dalla curiosità per il ribattezzato "stregone pazzo", i Fordini hanno approcciato questa seconda avventura del vecchio Indy - paradossalmente a livello qualitativo inferiore alla precedente - con un entusiasmo maggiore, lo stesso che ai tempi avevo avuto io.</div>
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Del resto, Il tempio maledetto è un vero e proprio circo di inseguimenti, trappole, situazioni ben oltre la fantascienza che resero il franchise dell'archeologo più famoso del grande schermo un vero e proprio cult del genere e non solo, tra cuori estirpati a mani nude e cene a base di serpenti e cervelli di scimmia. </div>
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Il ritmo è serratissimo, il divertimento assicurato, e il Tempo pare non pesare troppo. Almeno a giudicare dalla partecipazione dei Fordini, che non immaginano neppure lontanamente com'era l'epoca in cui il loro vecchio si entusiasmava per le gesta di Indy impegnato contro lo "stregone pazzo".</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4z4UnPR7lfLQKa8aNUf5m2bf4aNd1glkL1iJzrEN5qquDRJkuAyG6MAr_iAIDQZi8I9sqeMwuolAoH_JXr31VJcKPGrw6U8SWgDqo4VZeTo4Oh062cerU6hxRDJ4V6g_jyMFUks5oXKQ/s200/due+whisky.JPG" /></div>
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<b>INDIANA JONES E L'ULTIMA CROCIATA (S. Spielberg, USA, 1989, 127')</b></div>
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<img alt="Indiana Jones e l'ultima crociata Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BMjNkMzc2N2QtNjVlNS00ZTk5LTg0MTgtODY2MDAwNTMwZjBjXkEyXkFqcGdeQXVyNDk3NzU2MTQ@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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L'ultima tappa - per ora Il teschio di cristallo resta in stand by - del percorso dei Fordini nel mondo di Indiana Jones è stata L'ultima crociata, probabilmente il titolo più amato e divertente della saga, grazie anche al fondamentale contributo di uno degli Sean Connery più in forma di sempre.</div>
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Nonostante il tracollo della Fordina - che aveva insistito a tutti i costi per vederlo, ma era visibilmente provata dalla giornata - la cosa più bella è stata la partecipazione del Fordino, che non solo ha dichiarato di sentirsi a suo agio immedesimandosi con la figura di Jones Senior, ma ha chiesto delucidazioni sui nazisti, il graal, l'esistenza oppure no di alcuni riferimenti.</div>
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A prescindere dalle valutazioni e dalla critica cinematografica vera e propria, queste sono le cose che rendono il passaggio di testimone un vero piacere, e lasciano il gusto unico dell'esperienza e dell'emozione trasportate a chi viene dopo di noi.</div>
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Un pò come i Jones, anche se, effettivamente, a conti fatti, io e il Fordino la viviamo un pò alla rovescia.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwQ07zQqa7HTINsq_9L4INfvczFSqD1sqR2joT7d0eGTvJh788pfLxYaA00exufu9xDFAhOhEtAeBuJVmatnlqsc48pBksV19OdaTfaAG4rRT9VXIX6Zf-5D5VeGRnhF5aSrHiUK260SJI/s200/due+whisky+e+mezzo.JPG" /></div>
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<b>HUNTERS - STAGIONE 1 (Prime Video, USA, 2020)</b></div>
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<img alt="Hunters Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BZWEwZTcyNjctMjAzZC00ZGU0LWIxYWQtMDAwMmU1NzQ1ZjQ3XkEyXkFqcGdeQXVyODk4OTc3MTY@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Alle spalle Narcos, che aveva riportato un entusiasmo da piccolo schermo nel sottoscritto che quest'anno ho potuto vivere prima solo grazie a The Witcher, in casa Ford si è cercato, in questo periodo di quarantena, un titolo che potesse venire buono per i momenti "da aperitivo" in cui i Fordini si dilettano con il loro film o cartone animato. </div>
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Hunters, produzione Prime di grande impatto dal sapore tarantiniano, ha colmato abbastanza bene il vuoto, portando in scena dramma, pulp e ironia con il giusto tocco, forse un pò prevedibile ma ben orchestrato e gestito: l'epopea del giovane Jonah, che si ritrova dall'essere outsider di quartiere a pedina fondamentale nella caccia ai nazisti ospitati segretamente dal governo USA è coinvolgente e ricca di situazioni e personaggi interessanti, a tratti commovente e a tratti furba.</div>
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Sarà interessante, considerate le evoluzioni della trama, come verrà deciso di gestire la seconda stagione, se preferendo una svolta completamente fuori dai binari della Storia o una gestione più realistica: a prescindere dalla scelta, gli ingredienti per tirare fuori qualcosa di valido ci sono in una direzione o nell'altra.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwQ07zQqa7HTINsq_9L4INfvczFSqD1sqR2joT7d0eGTvJh788pfLxYaA00exufu9xDFAhOhEtAeBuJVmatnlqsc48pBksV19OdaTfaAG4rRT9VXIX6Zf-5D5VeGRnhF5aSrHiUK260SJI/s200/due+whisky+e+mezzo.JPG" /></div>
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<b>SCRUBS - STAGIONE 8 (ABC, USA, 2009)</b></div>
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<img alt="Scrubs: Medici ai primi ferri Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BODE1MGVjZjMtODc5My00ODBjLTg0NWItMDllNTNlM2Y3ZGYyXkEyXkFqcGdeQXVyNTA4NzY1MzY@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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La cavalcata di Scrubs, serie amatissima dai Fordini e compagnia per pranzi e cene degli ultimi mesi, giunge ormai quasi al termine con quella che è stata la sua vera stagione conclusiva - bellissimo il finale, assurdo pensare di prolungare con un altro anno, ma se ne parlerà quando scriverò della nove - salutando un cast che è riuscito a fare il verso e ad un tempo fare amare il cosiddetto "medical drama" da un punto di vista più leggero - ma non sempre - e confidenziale, sfornando idoli assoluti come Cox e Kelso ed una galleria di personaggi nei quali chiunque ha la possibilità di trovare un favorito, o quantomeno qualcuno in cui immedesimarsi.</div>
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L'inventiva ovviamente non è più quella delle prime stagioni, ma il crescendo che conduce al commiato porta questa ottava stagione ad essere una delle meglio riuscite della produzione, carica dello spirito che, probabilmente, aveva spinto Bill Lawrence a crearla.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwQ07zQqa7HTINsq_9L4INfvczFSqD1sqR2joT7d0eGTvJh788pfLxYaA00exufu9xDFAhOhEtAeBuJVmatnlqsc48pBksV19OdaTfaAG4rRT9VXIX6Zf-5D5VeGRnhF5aSrHiUK260SJI/s200/due+whisky+e+mezzo.JPG" /></div>
James Fordhttp://www.blogger.com/profile/05661617976934655703noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-4895001319664499932.post-26056980464918282082020-03-09T00:05:00.000+01:002020-03-09T00:05:15.732+01:00White Russian's Bulletin<div style="text-align: center;">
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Se la scorsa settimana mi pareva assurdo stare a scrivere dal quasi epicentro italiano della psicosi collettiva del Coronavirus, a questo giro mi sembra di essere precipitato in una sorta di fiera dell'assurdo: metri di distanza, attività chiuse, zone rosse e regioni rosse, casini all'italiana per qualcosa che, a conti fatti, ci danneggerà a livello economico e sociale alla stregua di una guerra. Ma tant'è. Spero solo di non impazzire troppo, considerato il livello da "animale in gabbia" che mi pare di stare raggiungendo.</div>
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Intanto, ecco quello che è passato da queste parti in settimana.</div>
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MrFord</div>
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<b>BRITTANY RUNS A MARATHON (Paul Downs Colaizzo, USA, 2019, 104')</b></div>
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<img alt="Brittany non si ferma più Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BNDRlNTJmNGEtNWM0YS00OWI3LWFkNjUtMzg5MTJjODcyZGU3XkEyXkFqcGdeQXVyODk4OTc3MTY@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Pescato quasi a caso dal bacino di Prime memore delle buone parole spese da Ink, Brittany runs a marathon - inascoltabile il titolo italiano - è stato una vera e propria sorpresa in una di quelle serate in cui il rischio di crollo da divano è altissimo: la storia della protagonista e della sua rinascita - fisica e mentale - attraverso la passione per la corsa con l'obiettivo di correre la Maratona di New York, oltre a rendere bene come commedia indie, centra perfettamente lo spirito di sacrificio e la passione di chiunque pratichi sport con dedizione e costanza, finendo addirittura per commuovere proprio nel passaggio più importante della suddetta Maratona.</div>
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Quando a Brittany la prima mentore del running dice che "non si corre per arrivare primi, ma per arrivare alla fine" c'è il succo dei sacrifici piccoli e grandi che si compiono quando una disciplina - a prescindere da quale sia - ci conquista: in tutta la fatica espressa dalla protagonista ho rivisto ogni singola goccia di sudore che, negli ultimi quasi tre anni, ho sentito scendermi sulla pelle con il crossfit, e la gioia che si prova quando si sente dentro di aver dato tutto quello che si poteva per portare se stessi al traguardo, a prescindere da quale sia o da quanto ci sia voluto per arrivarci.</div>
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<b>I PREDATORI DELL'ARCA PERDUTA (Steven Spielberg, USA, 1981, 115')</b></div>
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<img alt="I predatori dell'arca perduta Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BMjA0ODEzMTc1Nl5BMl5BanBnXkFtZTcwODM2MjAxNA@@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Le serate Cinema dei Fordini si moltiplicano in questo periodo di chiusura forzata delle scuole, e nel corso di questa settimana, oltre a Predator - che non ho ripostato considerato quante volte è stato citato da queste parti -, hanno portato i piccoli del Saloon a conoscere un altro personaggio cult per la mia generazione e non solo, Indiana Jones.</div>
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Attratti dall'ambientazione che a loro ha ricordato i due Jumanji con The Rock e dalle gag che il vecchio Indy regala - la più famosa, quella del colpo di pistola al nemico pronto ad esibirsi nelle sue evoluzioni con la spada, ancora oggi funziona alla grande -, I predatori dell'Arca Perduta, oltre a rimanere un fantastico film d'avventura, ha permesso anche di iniziare ad illustrare ai Fordini la Storia della Seconda Guerra Mondiale e del nazismo, che a scuola ancora, per ovvi motivi, non hanno affrontato. </div>
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Una visione che ha confermato il valore di uno dei prodotti più pop e meglio realizzati degli anni ottanta.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9jEOdjsZeGEOZk6O-VbcnhXntyFlTUzDow14bYqmbrhmvPyFUY_4eA4jZdmAMHuweDdaxYD0ZLS0R0oshs9KJSGFWnkEPn9VubA9XEl7FX0kxnpo1oQlT_0LKPi4Ynj3S5svzXrEz9TYi/s200/tre+whisky.JPG" /></div>
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<b>L'OCCHIO DEL MALE (Bjorn Larsson, Svezia, 1999)</b></div>
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<img alt="L'occhio del male" src="https://iperborea.com/media/files_intranet/libri/librocatalogo/cover/000104/104Occhio_72p.jpg" /></div>
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Da queste parti Bjorn Larsson avrà sempre un posto d'onore grazie a quello che, ad oggi, è uno dei miei romanzi preferiti di tutti i tempi, La vera storia del pirata Long John Silver. Anni prima che regalasse a noi tutti quel Capolavoro ed in anticipo su eventi storici come l'11 settembre, Larsson raccontò una storia di razzismo e terrorismo ambientata nella Parigi multietnica legata a doppio filo alla memoria storica della guerra in Algeria ed alla realizzazione di un progetto che avrebbe portato nuove stazioni della metropolitana effettivamente esistenti.</div>
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I destini di Ahmed, Rachid e Alain, tutti e tre segnati dal conflitto in Algeria ma figli di posizioni ed esperienze diverse - il primo ateo, sposato con una francese e disilluso rispetto all'essere umano, il secondo fondamentalista guidato dalla fede cieca, il terzo codardo e razzista, mosso dall'odio e dall'ignoranza - si incrociano coinvolgendo le persone a loro più vicine.</div>
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Un romanzo teso e sicuramente molto avanti con i tempi, impreziosito da lampi di grande stile ma anche, a suo modo, forse incompleto. Senza dubbio, però, una lettura da non perdere per chi ama il genere.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwQ07zQqa7HTINsq_9L4INfvczFSqD1sqR2joT7d0eGTvJh788pfLxYaA00exufu9xDFAhOhEtAeBuJVmatnlqsc48pBksV19OdaTfaAG4rRT9VXIX6Zf-5D5VeGRnhF5aSrHiUK260SJI/s200/due+whisky+e+mezzo.JPG" /></div>
James Fordhttp://www.blogger.com/profile/05661617976934655703noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-4895001319664499932.post-5425748762245625482020-03-02T00:20:00.000+01:002020-03-02T00:20:28.962+01:00White Russian's Bulletin<div style="text-align: center;">
<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwObkZGhDNZ3FHy-kS9sic2THr4xe21TQ1QE3mfjNORJd96S0EkXjZsz1dALvXwUGTELmYIYA_5qdqz4q7Yde4VeYYQiJf7b_vt6-m8wHN_istWedQdqaJABvoj-LLa9x3EQxcjmcB8QdG/s400/bulletin.jpg" /></div>
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Nel pieno del quasi epicentro della psicosi da Coronavirus il Saloon torna, per vincere l'assurdità dell'antisocialità della situazione che stiamo vivendo, con un Bulletin abbastanza ricco - considerati gli ultimi tempi -, ed una serie di recuperi da piccolo schermo che, insieme ai "sabati sera Cinema" con i Fordini moltiplicatesi a causa della chiusura delle scuole, hanno caratterizzato gli ultimi giorni da queste parti: novità e vecchi titoli che, in qualche modo, possono legare le generazioni e distrarci da una situazione surreale come quella che stiamo vivendo.</div>
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MrFord</div>
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<b>I DOMINATORI DELL'UNIVERSO (Gary Goddard, USA/Israele, 1987, 106')</b></div>
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<img alt="I dominatori dell'universo Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BYzRlMzQzNDEtYTg5My00NTFjLWFiYzYtMjJkMzUyYzJjMzgyXkEyXkFqcGdeQXVyMTQxNzMzNDI@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Tratto dalla notissima linea di giocattoli, Masters of the universe è una delle tamarrate più cheap e clamorose degli anni ottanta, figlia delle produzioni Golan/Globus che resero la mia infanzia decisamente felice: ovviamente non potevo che inserirla nella lista dei "sabati sera Cinema" con i Fordini, che dopo Conan il distruttore - che non ho recensito la scorsa settimana, mea culpa - hanno avuto modo di sperimentare anche l'He Man di Dolph Lundgren prima ancora di aver avuto l'esperienza illuminante della maratona di tutti i Rocky, per la quale aspetterò ancora qualche anno.</div>
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Oggettivamente si tratta di un film clamorosamente brutto, ma per chi, come me, è cresciuto con i pupazzetti di He Man e Skeletor ed il Castello di Greyskull, resta una chicca senza precedenti, un cult del trash che non si può dimenticare.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgl0U1GpT7kAV13mEFywVmqncPyB4LI51T2Dqj3i_AOPysggruKtUCq5q483tvadUiutRzi7gtM4EaZ0fV_40t-E4mjyM0ZJhmh_iz3MP7cTzzwZhyphenhyphensv2CBWxUy-Ddz-Ai7d1oPOmedOec/s200/un+whisky+e+mezzo.JPG" /></div>
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<b>SCRUBS - STAGIONE 7 (ABC, USA, 2008)</b></div>
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<img alt="Scrubs: Medici ai primi ferri Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BODE1MGVjZjMtODc5My00ODBjLTg0NWItMDllNTNlM2Y3ZGYyXkEyXkFqcGdeQXVyNTA4NzY1MzY@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Prosegue, volgendo ormai alle sue ultime stagioni, il recupero al Saloon di Scrubs, divenuta una delle serie preferite in particolare del Fordino, che incappa con l'annata numero sette nel punto più basso della sua cavalcata - almeno per ora -, complice, se non ricordo male, il famigerato sciopero degli sceneggiatori che mise in ginocchio la maggior parte delle produzioni da piccolo schermo quell'anno. Meno episodi del solito, pochi picchi, molte giocate sul sicuro.</div>
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Resta comunque un titolo che fa bene al cuore e si guarda volentieri in qualsiasi momento e condizione, reso ancora più funzionale da un cast ispirato e perfettamente all'interno dei suoi personaggi: talmente tanto che, Scrubs alle spalle, molti di loro sono letteralmente spariti. O quasi.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4z4UnPR7lfLQKa8aNUf5m2bf4aNd1glkL1iJzrEN5qquDRJkuAyG6MAr_iAIDQZi8I9sqeMwuolAoH_JXr31VJcKPGrw6U8SWgDqo4VZeTo4Oh062cerU6hxRDJ4V6g_jyMFUks5oXKQ/s200/due+whisky.JPG" /></div>
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<b>DOOM PATROL - STAGIONE 1 (AMAZON PRIME, USA, 2019)</b></div>
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<img alt="Doom Patrol Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BZjkzM2E0NDgtYjM5Mi00ZTljLTgxNzctZmJiNzI3YjhmNjIzXkEyXkFqcGdeQXVyNjg3MDMxNzU@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Non sono mai stato un fan della DC Comics. Anche ai tempi in cui leggevo fumetti come se non ci fosse un domani e scrivevo sceneggiature sperando di poter, un giorno, trasformarlo in un lavoro, la Marvel è sempre stata il mio riferimento assoluto o quasi per il mercato americano.</div>
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Prima della visione di Titans lo scorso anno, non avevo mai sentito parlare della Doom Patrol, e riscoprirla in questa serie iniziata praticamente per caso grazie alla piattaforma di Amazon Prime è stato un vero piacere: innanzitutto perchè questa serie - e chi l'ha scritta - è assolutamente delirante, piena zeppa di trovate così assurde da farmi tornare alla mente cose come Spongebob o BoJack Horseman - dall'esercito delle chiappe a Danny la strada gender free -, poi perchè l'atmosfera da Stranger Things versione fifties è una bomba, così come i personaggi, losers di prima categoria come piacciono da queste parti.</div>
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Un lavoro da non sottovalutare, che potrà risultare strambo e scombinato - ma attenzione, il "cattivo" Mr. Nobody è uno dei charachters più geniali che abbia visto di recente - ma che si fa volere più che bene, e che rappresenta una delle scoperte migliori del passato recente del piccolo schermo.</div>
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Avrei osato con una valutazione più alta, ma spero che con la seconda stagione questi scombinati possano regalarmi gioie ancora più grandi.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwQ07zQqa7HTINsq_9L4INfvczFSqD1sqR2joT7d0eGTvJh788pfLxYaA00exufu9xDFAhOhEtAeBuJVmatnlqsc48pBksV19OdaTfaAG4rRT9VXIX6Zf-5D5VeGRnhF5aSrHiUK260SJI/s200/due+whisky+e+mezzo.JPG" /></div>
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<b>NARCOS: MEXICO - STAGIONE 2 (Netflix, USA, 2020)</b></div>
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<img alt="Narcos: Messico Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BMGJiMTc0OTctZDU1Yy00YjdiLTk1NWYtZTgzMjc1ODg4YzhkXkEyXkFqcGdeQXVyODk4OTc3MTY@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Da sempre, per genere, stile, narrazione e qualità, sono un fan dell'ormai franchise di Narcos. Alle spalle le prime due, spettacolari stagioni con protagonista Pablo Escobar e la terza, dedicata al Cartello di Cali - avversario storico di Pablo - e passaggio agli orizzonti messicani, ho ritrovato, con il nuovo setting, le atmosfere e le vicende già romanzate da Don Winslow nella sua trilogia formata da Il potere del cane, Il cartello e Il confine.</div>
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Lo scorso anno gli autori si erano concentrati sulla vicenda - che fu fondamentale soprattutto in termini simbolici - che portò alla morte dell'agente Kiki Camarena, mentre con questa season two i riflettori si spostano sugli effetti che quella stessa morte ebbe rispetto agli affari non solo del patron messicano Gallardo e sui suoi associati, ma anche sui loro rapporti con la Colombia - principale fornitrice del prodotto che i messicani, ai tempi, di fatto traghettavano negli States - e gli USA, sempre pronti a dare un colpo al cerchio e uno alla botte per fare la figura dei buoni samaritani e contemporaneamente arricchirsi senza alcuno scrupolo.</div>
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La tensione è sempre alta, i personaggi funzionano, le sfumature delle miserie umane vengono mostrate pienamente dal nero al grigio: unico limite, forse, il fatto che resti un'opera di genere, lontana dai gusti di chi con il crime ha poca confidenza. Ma cazzo, che botta. E che botta, cazzo.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9jEOdjsZeGEOZk6O-VbcnhXntyFlTUzDow14bYqmbrhmvPyFUY_4eA4jZdmAMHuweDdaxYD0ZLS0R0oshs9KJSGFWnkEPn9VubA9XEl7FX0kxnpo1oQlT_0LKPi4Ynj3S5svzXrEz9TYi/s200/tre+whisky.JPG" /></div>
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<b>GREMLINS (Joe Dante, USA, 1984, 106')</b></div>
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<img alt="Gremlins Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BZDVjN2FkYTQtNTBlOC00MjM5LTgzMWEtZWRlNGUyYmNiOTFiXkEyXkFqcGdeQXVyMTQxNzMzNDI@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Altro giro e altro regalo per i "sabati sera Cinema" moltiplicatisi al Saloon a causa della chiusura forzata di scuole, luoghi di lavoro e chi più ne ha, più ne metta.</div>
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Gremlins è stata una delle prime pellicole che, ai tempi delle elementari e della mitica videoteca del mitico Paolo, ha contribuito a formare la mia passione per il Cinema: spaventosa, ironica, con quel gusto un pò nostalgico tipico delle pellicole anni ottanta, questa piccola chicca firmata da Joe Dante ha visitato gli schermi dell'allora casa Ford decine di volte, cominciando a formare il mio concetto "stagionale" di settima arte - anche se, in questo caso, sono andato un pò troppo lungo, considerata l'ambientazione natalizia - da sempre radicata in questo vecchio cowboy.</div>
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Non lo rivedevo da anni, e oggi mi pare più una commedia nera che non quel piccolo horror che sembrava ai tempi: i Fordini - entrambi - si sono vantati di non essersi spaventati -, hanno manifestato il desiderio di volere anche loro un Gizmo - e come non capirli - e mi hanno tempestato di domande per tutto il tempo, segno che il film riesce ancora a fare il suo lavoro nonostante l'età.</div>
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Considerato, dunque, che il Saloon è passato indenne, comincio ad accarezzare seriamente l'idea di passare a calibri più grossi come Predator, per cercare di far salire un pò la tensione: in questo caso, valuteremo con il ritorno del caldo, sempre per parlare di Cinema stagionale.</div>
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Intanto, archivio volentieri questo sempre piacevole tuffo nel passato.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwQ07zQqa7HTINsq_9L4INfvczFSqD1sqR2joT7d0eGTvJh788pfLxYaA00exufu9xDFAhOhEtAeBuJVmatnlqsc48pBksV19OdaTfaAG4rRT9VXIX6Zf-5D5VeGRnhF5aSrHiUK260SJI/s200/due+whisky+e+mezzo.JPG" /></div>
James Fordhttp://www.blogger.com/profile/05661617976934655703noreply@blogger.com14tag:blogger.com,1999:blog-4895001319664499932.post-48743499759069763772020-02-25T10:32:00.000+01:002020-02-25T10:32:18.305+01:00Burning Sand<div style="text-align: center;">
<img alt="Burning Sand (Flames Series Vol. 1) di [Ferrari, Bianca]" src="https://images-eu.ssl-images-amazon.com/images/I/51ZmU95Bv3L.jpg" /></div>
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Come molti dei più affezionati avventori del Saloon ben sanno, da qualche anno Julez è ufficialmente l'unica e vera scrittrice presente da queste parti.</div>
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Oggi esce il suo nuovo romanzo, che riprende le tematiche romance dei lavori precedenti per trasportarle in un contesto molto attuale ed "action", nel cuore dell'Iraq e della guerra: una dilogia che mostra l'evoluzione che Julez sta vivendo come autrice, e che, in barba al genere, ha colpito perfino un vecchio cuore di pietra come me.</div>
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A questo link trovate i riferimenti: www.amazon.it/dp/B085463KF2</div>
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Mi raccomando, dateci dentro e scoprite il mondo di Alexander e Skylar.</div>
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MrFord</div>
James Fordhttp://www.blogger.com/profile/05661617976934655703noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-4895001319664499932.post-20632018989310342552020-02-24T00:05:00.000+01:002020-02-24T00:05:03.359+01:00White Russian's Bulletin<div style="text-align: center;">
<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwObkZGhDNZ3FHy-kS9sic2THr4xe21TQ1QE3mfjNORJd96S0EkXjZsz1dALvXwUGTELmYIYA_5qdqz4q7Yde4VeYYQiJf7b_vt6-m8wHN_istWedQdqaJABvoj-LLa9x3EQxcjmcB8QdG/s400/bulletin.jpg" /></div>
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Nuova edizione del Bulletin in diretta dall'epicentro della psicosi indotta dai media rispetto al Coronavirus, ennesima dimostrazione di quanto il Nostro Paese sia purtroppo piuttosto indietro rispetto a svariate parti del mondo, culturalmente parlando: ma onde evitare polemiche, torno sul caro, vecchio Cinema raccontando quello che è passato su questi schermi negli ultimi giorni, a partire dal recupero di una delle pellicole più recensite a cavallo della Notte degli Oscar che mi aveva visto protagonista, di recente, di un tracollo da divano clamoroso. Ce l'avrò fatta, questa volta, ad affrontare Jojo Rabbit?</div>
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MrFord</div>
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<b>JOJO RABBIT (Taika Waititi, Nuova Zelanda/Repubblica Ceca/USA, 2019, 108')</b></div>
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<b><br /></b></div>
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<img alt="Jojo Rabbit Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BZjU0Yzk2MzEtMjAzYy00MzY0LTg2YmItM2RkNzdkY2ZhN2JkXkEyXkFqcGdeQXVyNDg4NjY5OTQ@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Ford incontra Jojo Rabbit, capitolo due.</div>
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Alle spalle il clamoroso tracollo della settimana della Notte degli Oscar, ho affrontato nuovamente il lavoro di Waititi preparandomi il terreno: in una sera in solitaria, di ritorno dalla palestra, ho ritenuto opportuno affrontare la visione mangiando il mio tradizionale kebabbazzo del mercoledì sera in modo da limitare il rischio di un coma da divano, riuscendo ad occupare una buona metà della visione accompagnato dal cibo.</div>
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Vicende del sottoscritto a parte, comunque, com'è andata?</div>
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Ho trovato Jojo Rabbit interessante, un abile mix di Wes Anderson e di Amelie, con una colonna sonora pazzesca, un ottimo Sam Rockwell - che, del resto, per me ormai è una garanzia - ed un paio di sequenze da ricordare - stupenda quella della scoperta del destino della madre da parte del piccolo protagonista -: le idee ci sono, l'ironia e la profondità anche, forse l'unica pecca è che risulti tutto un filo troppo fiabesco, ma può andare bene anche così. </div>
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In fondo, emozionarsi per una fiaba non ha mai fatto male a nessuno.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwQ07zQqa7HTINsq_9L4INfvczFSqD1sqR2joT7d0eGTvJh788pfLxYaA00exufu9xDFAhOhEtAeBuJVmatnlqsc48pBksV19OdaTfaAG4rRT9VXIX6Zf-5D5VeGRnhF5aSrHiUK260SJI/s200/due+whisky+e+mezzo.JPG" /></div>
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<b>POLIZIOTTO IN PROVA (Tim Story, USA, 2014, 99')</b></div>
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<b><br /></b></div>
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<img alt="Poliziotto in prova Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BNjU4NzYzOTY1MF5BMl5BanBnXkFtZTgwMTAyNTc1MDE@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Sempre per arginare i crolli da divano, e forte dello scorso weekend rinforzato dai riposini pomeridiani, ho recuperato questa mezza tamarrata di qualche anno fa sulla piattaforma di Prime, giusto per passare una serata senza troppi pensieri prima dell'inizio di una settimana lavorativa che avrebbe portato, ma ancora non lo sapevo, alla situazione di psicosi da apocalisse che si sta vivendo ora qui nel Lodigiano.</div>
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Il film di Tim Story non è niente di che, ma come action buddy movie regala i suoi momenti da risata sguaiata e rutto libero, complice il botta e risposta continuo tra Kevin Hart - che è perfetto per questi ruoli - e Ice Cube, che come tipo tosto fa sempre la sua figura.</div>
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Nulla di trascendentale, ma per farsi due risate senza impegno ci può stare.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgl0U1GpT7kAV13mEFywVmqncPyB4LI51T2Dqj3i_AOPysggruKtUCq5q483tvadUiutRzi7gtM4EaZ0fV_40t-E4mjyM0ZJhmh_iz3MP7cTzzwZhyphenhyphensv2CBWxUy-Ddz-Ai7d1oPOmedOec/s200/un+whisky+e+mezzo.JPG" /></div>
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<b>AMERICAN GODS - STAGIONE 1 (Starz, USA, 2017)</b></div>
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<b><br /></b></div>
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<img alt="American Gods Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BYTMyYmFjYWUtYjMyOS00ZjRlLWIxODUtYjUyYTFkM2ZmMmQxXkEyXkFqcGdeQXVyNjg3MDMxNzU@._V1_UY268_CR9,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Qualche anno fa avevo molto apprezzato il romanzo firmato da Neil Gaiman, e pur se colpevolmente con un certo ritardo, ho finalmente deciso di recuperare la serie dallo stesso ispirata, giunta ormai alle porte della terza stagione e presentata ai tempi dell'uscita come un titolo pronto a diventare un riferimento del genere.</div>
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Non ricordo nel dettaglio l'evoluzione della storia di Moon nel romanzo, ma senza dubbio American Gods risulta interessante, fuori di testa e fordiano abbastanza per prendersi il suo spazio al Saloon fino a quando la corsa dell'ex galeotto protagonista e del suo mentore/capo/qualunquecosasia Wednesday proseguirà: divinità vecchie e nuove, vizi capitali, morti che risorgono e morti che restano morti e basta, ironia nera, molto alcool ed un pizzico di dramma rendono questa proposta una delle più interessanti del passato recente del Saloon, reduce da mesi di un piccolo schermo sottotono almeno quanto il grande. </div>
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Si è ancora raccontata una minima parte della vicenda, speriamo che, con la seconda e la terza stagione, oltre ad approfondire la storia si ingrani una marcia ancora più decisa.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwQ07zQqa7HTINsq_9L4INfvczFSqD1sqR2joT7d0eGTvJh788pfLxYaA00exufu9xDFAhOhEtAeBuJVmatnlqsc48pBksV19OdaTfaAG4rRT9VXIX6Zf-5D5VeGRnhF5aSrHiUK260SJI/s200/due+whisky+e+mezzo.JPG" /></div>
James Fordhttp://www.blogger.com/profile/05661617976934655703noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-4895001319664499932.post-70420374420570176032020-02-17T00:05:00.000+01:002020-02-17T00:05:10.407+01:00White Russian's Bulletin<div style="text-align: center;">
<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwObkZGhDNZ3FHy-kS9sic2THr4xe21TQ1QE3mfjNORJd96S0EkXjZsz1dALvXwUGTELmYIYA_5qdqz4q7Yde4VeYYQiJf7b_vt6-m8wHN_istWedQdqaJABvoj-LLa9x3EQxcjmcB8QdG/s400/bulletin.jpg" /></div>
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Alle spalle la Notte degli Oscar ed il mancato post di commento alla stessa - quest'anno, devo dire, è andata di gran lusso grazie a Parasite -, torna il Bulletin nella sua formula tradizionale e legato almeno in parte ai titoli che hanno preso parte alla cerimonia più nota dell'anno cinematografico. Accanto a loro il Saloon ritrova un trio di vecchi amici che si erano perduti e prosegue nel recupero di una serie divenuta ormai un cult, paradossalmente, per i più piccoli di casa Ford.</div>
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MrFord</div>
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<b>1917 (Sam Mendes, USA/UK/India/Spagna/Canada, 2019, 119')</b></div>
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<img alt="1917 Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BOTdmNTFjNDEtNzg0My00ZjkxLTg1ZDAtZTdkMDc2ZmFiNWQ1XkEyXkFqcGdeQXVyNTAzNzgwNTg@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Il grande favorito - ed il grande deluso - degli Oscar 2020, è giunto sugli schermi del Saloon qualche giorno prima della Notte, rafforzando l'impressione - fortunatamente sbagliata - che si sarebbe giocato l'incetta delle statuette con Joker, considerata l'abilità di entrambe le pellicole di risultare ad un tempo autoriali e profondamente pop.</div>
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Sam Mendes, che non è proprio l'ultimo arrivato, gira con grande tecnica una storia bellica che pare shakerare Dunkirk e Salvate il soldato Ryan, formalmente ineccepibile, arricchita da un paio di twist molto interessanti ma, a conti fatti, priva del cuore che ci si aspetterebbe da un titolo di questo genere.</div>
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Si lascia guardare, alimenta molto bene la tensione, rende molto bene le potenzialità dei mezzi tecnici che il Cinema oggi offre, eppure manca la scintilla che rende un buon film qualcosa di davvero memorabile, o che, nonostante sia stato ispirato dai racconti del nonno del regista, reduce della Seconda Guerra Mondiale, il regista avesse davvero la necessità di raccontare.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwQ07zQqa7HTINsq_9L4INfvczFSqD1sqR2joT7d0eGTvJh788pfLxYaA00exufu9xDFAhOhEtAeBuJVmatnlqsc48pBksV19OdaTfaAG4rRT9VXIX6Zf-5D5VeGRnhF5aSrHiUK260SJI/s200/due+whisky+e+mezzo.JPG" /></div>
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<b>ODIO L'ESTATE (Massimo Venier, Italia, 2020, 110')</b></div>
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<img alt="Odio l'estate Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BY2Q5ZDdmZWItMmNiYi00MjU5LThmOTAtZDU5N2ZhYmM1NDAzXkEyXkFqcGdeQXVyMTY5OTQzNzY@._V1_UY268_CR3,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Ricordo benissimo gli esordi televisivi di Aldo, Giovanni e Giacomo, così come la loro esplosione ai tempi di Mai dire gol e de I corti in teatro. Divenuti campioni d'incassi con il loro primo film Tre uomini e una gamba, ebbero il grande merito di far riscoprire una comicità all'italiana leggera e mai volgare, che fino a Chiedimi se sono felice - a mio parere il loro lavoro migliore - ed in parte a Tu la conosci Claudia? riuscirono a mantenere a livelli interessanti. </div>
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Poi, come spesso accade per i comici consolidati, finirono vittime di loro stessi attraversando un decennio totalmente da dimenticare sia in televisione che al Cinema, finendo per allontanarsi da quello che era stato lo spirito del loro inizio: fortunatamente, ricongiuntisi con il vecchio amico Massimo Venier, i tre paiono aver ritrovato proprio quello spirito in Odio l'estate, dai tempi del già citato Chiedimi se sono felice di gran lunga la loro produzione migliore.</div>
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Forse parzialmente telefonato, ma genuino e piacevole, questo nuovo film porta con sé la malinconia che, a fine estate, rapisce da bambini così come da adulti, con la sensazione che la stagione delle vacanze e degli amori effimeri sia ad un tempo il momento più bello e più terribile dell'anno, perchè così come in grado di regalare magie, spietatamente giunge al termine sempre troppo presto.</div>
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Un pò come la vita. Ed è bello che Aldo, Giovanni e Giacomo non solo se ne siano ricordati, ma siano riusciti a raccontarlo quasi al loro meglio.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4z4UnPR7lfLQKa8aNUf5m2bf4aNd1glkL1iJzrEN5qquDRJkuAyG6MAr_iAIDQZi8I9sqeMwuolAoH_JXr31VJcKPGrw6U8SWgDqo4VZeTo4Oh062cerU6hxRDJ4V6g_jyMFUks5oXKQ/s200/due+whisky.JPG" /></div>
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<b>SCRUBS - STAGIONE 6 (ABC, USA, 2007)</b></div>
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<img alt="Scrubs: Medici ai primi ferri Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BODE1MGVjZjMtODc5My00ODBjLTg0NWItMDllNTNlM2Y3ZGYyXkEyXkFqcGdeQXVyNTA4NzY1MzY@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Prosegue il recupero dell'intera cavalcata di Scrubs, ai tempi seguita saltuariamente dal vecchio cowboy e divenuta a scoppio ritardato uno dei cult del Saloon soprattutto grazie alla presa avuta sui Fordini ed alla presenza di un idolo totale come il dottor Cox.</div>
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Al sesto giro di giostra i medici del Sacro Cuore mostrano i primi segnali di stanca tipici delle produzioni lunghe, ed un mordente che non pare più quello degli esordi nonostante i numerosi avvenimenti importanti della stagione - il consolidamento del matrimonio di Turk e Carla, il secondo nato in casa Cox, il matrimonio di Elliot, il figlio di J.D. -: Scrubs è sempre piacevolissimo da vedere e per accompagnare i sempre più incasinati pasti di Casa Ford è perfetto, eppure in cuor mio spero, con la settima stagione, di poter assistere ad un colpo di coda che mi permetta di affrontare le ultime tre annate al meglio, e non con l'impressione che avrebbero dovuto chiudere prima.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4z4UnPR7lfLQKa8aNUf5m2bf4aNd1glkL1iJzrEN5qquDRJkuAyG6MAr_iAIDQZi8I9sqeMwuolAoH_JXr31VJcKPGrw6U8SWgDqo4VZeTo4Oh062cerU6hxRDJ4V6g_jyMFUks5oXKQ/s200/due+whisky.JPG" /></div>
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<b>JOJO RABBIT (Taika Waititi, Nuova Zelanda/Repubblica Ceca/USA, 2019, 108')</b></div>
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<img alt="Jojo Rabbit Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BZjU0Yzk2MzEtMjAzYy00MzY0LTg2YmItM2RkNzdkY2ZhN2JkXkEyXkFqcGdeQXVyNDg4NjY5OTQ@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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L'appuntamento con Jojo Rabbit, uno dei titoli più recensiti anche qui nella blogosfera nel periodo precedente la Notte degli Oscar, è stato tra i più assurdi della mia vita recente di spettatore: tra lavoro, palestra, ritmi incalzanti e circo dei Fordini, nell'ultimo anno ho diminuito molto la mia percentuale di film visti alla sera, ma mai come nel giorno di Jojo Rabbit ho avuto un tracollo clamoroso.</div>
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Dei venti minuti scarsi visti a pezzi a fronte dei quasi centodieci complessivi, devo ammettere che il lavoro di Taika Waikiki mi è parso interessante ed emotivamente pronto a colpire - al contrario, ad esempio, di 1917 -, un pò come se avessero mescolato Wes Anderson ad una commediaccia tamarra ma dal cuore d'oro.</div>
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Sospendo il parere sul voto, e mi riprometto un recupero in tempi non sospetti, magari nel weekend, decisamente più lontano dal rischio crollo che ormai è un must della settimana lavorativa.</div>
James Fordhttp://www.blogger.com/profile/05661617976934655703noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-4895001319664499932.post-77662822727685288842020-02-10T00:27:00.001+01:002020-02-10T00:27:48.732+01:00White Russian's Bulletin - Oscars Edition<div style="text-align: center;">
<img alt="Risultato immagini per oscars 2020" height="184" src="https://static.rbcasting.com/The-Academy-Oscar-Oscars-2020-111.jpg" width="320" /></div>
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A poche ore dalla notte con la risonanza mediatica maggiore della settima arte, il Bulletin si presenta con una puntata speciale dedicata ai pronostici ed alle speranze riposte in una delle edizioni della Notte degli Oscar approcciata con meno partecipazione di sempre dal sottoscritto: la vita e gli impegni, oltre al tramonto dell'epoca dei blog, spesso e volentieri portano via il tempo dedicato, negli anni addietro, ad uno degli appuntamenti più divertenti e chiacchierati del Saloon.</div>
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Ma dato che non sono il tipo che molla, anche a questo giro di giostra torno alla carica dando il mio contributo al grande circo delle predizioni.</div>
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MrFord</div>
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<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span style="font-weight: 700; margin: 0px; padding: 0px;">Miglior film</span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">1917</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">The Irishman</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Piccole donne</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Jojo Rabbit</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Joker</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Storia di un matrimonio</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">C’era una volta… a Hollywood</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Parasite</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Le Mans 66 – La grande sfida</i></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
Quest'anno arrivo clamorosamente impreparato, avendo visto soltanto sei dei nove candidati al miglior film. Tra questi sei, personalmente premierei Parasite, che difficilmente vincerà, o C'era una volta a Hollywood, ma con ogni probabilità si giocheranno la statuetta Joker e 1917.</div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<b>Saloon: </b>Parasite</div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<b>Academy: </b>Joker</div>
<div class="adv_inread" style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span style="font-weight: 700; margin: 0px; padding: 0px;">Miglior regia</span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;">Martin Scorsese per <i style="margin: 0px; padding: 0px;">The Irishman</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;">Sam Mendes per <i style="margin: 0px; padding: 0px;">1917</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;">Quentin Tarantino per <i style="margin: 0px; padding: 0px;">C’era una volta… a Hollywood</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;">Bong Joon Ho per <i style="margin: 0px; padding: 0px;">Parasite</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;">Todd Phillips per <i style="margin: 0px; padding: 0px;">Joker</i></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;">Vale lo stesso discorso fatto per il miglior film: Bong e Tarantino scelte personali, facilmente vincerà Mendes.</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Saloon: </b>Bong Joon Ho</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Academy: </b>Sam Mendes</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span style="font-weight: 700; margin: 0px; padding: 0px;">Miglior attore protagonista</span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;">Joaquin Phoenix per <i style="margin: 0px; padding: 0px;">Joker</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;">Adam Driver per <i style="margin: 0px; padding: 0px;">Storia di un matrimonio</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;">Leonardo DiCaprio per <i style="margin: 0px; padding: 0px;">C’era una volta… a Hollywood</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;">Jonathan Pryce per <i style="margin: 0px; padding: 0px;">I due papi</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;">Antonio Banderas per <i style="margin: 0px; padding: 0px;">Dolor y Gloria</i></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;">Statuetta praticamente già assegnata, che nonostante tutto mi trova d'accordo. Phoenix ha indubbiamente svolto un grandissimo lavoro.</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Saloon: </b>Joaquin Phoenix</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Academy: </b>Joaquin Phoenix</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span style="font-weight: 700; margin: 0px; padding: 0px;">Miglior attrice protagonista</span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;">Scarlett Johansson per <i style="margin: 0px; padding: 0px;">Storia di un matrimonio</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;">Saorsie Ronan per <i style="margin: 0px; padding: 0px;">Piccole donne</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;">Charlize Theron per <i style="margin: 0px; padding: 0px;">Bombshell</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;">Renee Zellweger per <i style="margin: 0px; padding: 0px;">Judy</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;">Cynthia Erivo per <i style="margin: 0px; padding: 0px;">Harriett</i></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
Qui inizia il disastro, non ne ho visto uno. Con ogni probabilità se la giocheranno la Johansson e la Zellweger, personalmente io tifo a priori per Charlize Theron.</div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<b>Saloon: </b>Charlize Theron</div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<b>Academy: </b>Renee Zellweger</div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span style="font-weight: 700; margin: 0px; padding: 0px;">Miglior attore non protagonista</span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;">Tom Hanks per <i style="margin: 0px; padding: 0px;">Un amico straordinario</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;">Anthony Hopkins per <i style="margin: 0px; padding: 0px;">I due papi</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;">Al Pacino per <i style="margin: 0px; padding: 0px;">The Irishman</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;">Joe Pesci per <i style="margin: 0px; padding: 0px;">The Irishman</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;">Brad Pitt per <i style="margin: 0px; padding: 0px;">C’era una volta… a Hollywood</i></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
Anche in questo caso, come per la statuetta per l'attore protagonista, spero ci siano ben pochi dubbi. Non ho visto I due papi e Un amico straordinario, ma sinceramente parliamo di una delle categorie che dovrebbe essere più "già decisa" della cerimonia.</div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<b>Saloon: </b>Brad Pitt</div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<b>Academy: </b>Brad Pitt</div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span style="font-weight: 700; margin: 0px; padding: 0px;">Miglior attrice non protagonista</span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;">Laura Dern per <i style="margin: 0px; padding: 0px;">Storia di un matrimonio</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;">Scarlett Johansson per <i style="margin: 0px; padding: 0px;">Jojo Rabbit</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;">Margot Robbie per <i style="margin: 0px; padding: 0px;">Bombshell</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;">Kathy Bates per <i style="margin: 0px; padding: 0px;">Richard Jewell</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;">Florence Pugh per <i style="margin: 0px; padding: 0px;">Piccole donne</i></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;">Anche in questo caso arrivo poco preparato, avendo visto solo Richard Jewell, e anche in questo caso la Johansson probabilmente se la giocherà con la Dern. Personalmente, a simpatia vado per Florence Pugh.</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Saloon: </b>Florence Pugh</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Academy: </b>Laura Dern</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span style="font-weight: 700; margin: 0px; padding: 0px;">Miglior sceneggiatura originale</span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">C’era una volta… a Hollywood</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Storia di un matrimonio</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Parasite</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Cena con delitto – Knives Out</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">1917</i></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;">Incredibilmente qui piazzo un quattro su cinque, e resto sulla stessa linea di film e regia. Prima scelta Parasite, tallonato da Tarantino.</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Saloon: </b>Parasite</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Academy: </b>C'era una volta a Hollywood</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span style="font-weight: 700; margin: 0px; padding: 0px;">Miglior sceneggiatura non originale</span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Jojo Rabbit</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Joker</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Piccole donne</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">The Irishman</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">I due papi</i></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;">Anche in questo caso le lacune sono parecchie, dato che all'appello rispondono soltanto The Irishman e Joker per il momento, ma penso saranno proprio loro a giocarsi la vittoria.</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Saloon: </b>Joker</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Academy: </b>Joker</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span style="font-weight: 700; margin: 0px; padding: 0px;">Miglior film di animazione</span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Dov’è il mio corpo?</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Klaus</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Dragon Trainer – Il mondo nascosto</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Toy Story 4</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Missing Link</i></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
Anche in questo caso arrivo all'appuntamento con all'attivo soltanto i due titoli mainstream, e per quanto i Globes abbiano dichiarato un vincitore che non mi aspettavo, continuo a puntare sulla cara, vecchia Pixar.</div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<b>Saloon: </b>Toy Story 4</div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<b>Academy: </b>Missing Link</div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span style="font-weight: 700; margin: 0px; padding: 0px;">Migliore film straniero</span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Les Misérables </i>(Francia)</span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Honeyland</i> (Macedonia del Nord)</span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Corpus Christi</i> (Polonia)</span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Parasite </i>(Corea del Sud)</span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Dolor y Gloria </i>(Spagna)</span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;">Anche in questo caso totalizzo un due su cinque, ma pur non avendo visto tutto, credo che il vincitore, a parte clamorosi ribaltoni dell'ultimo minuto, sia già annunciato.</span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Saloon: </b>Parasite</span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Academy: </b>Parasite</span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span style="font-weight: 700; margin: 0px; padding: 0px;">Miglior documentario</span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">American Factory</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">The Cave</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">The Edge of Democracy</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">For Sama</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Honeyland</i></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span style="font-weight: 700; margin: 0px; padding: 0px;">Miglior cortometraggio documentario</span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">In the Absence</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Learning to Skateboard in a Warzone (Id You’re a Girl)</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Life Overtakes Me</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">St. Louis Superman</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Walk Run Cha-Cha</i></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span style="font-weight: 700; margin: 0px; padding: 0px;">Miglior cortometraggio</span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Brotherhood</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Nefta Football Club</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">The Neighbor’s Widow</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Saria</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">A Sister</i></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span style="font-weight: 700; margin: 0px; padding: 0px;">Miglior cortometraggio animato</span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Dcera</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Hair Love</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Kitbull</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Memorable</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Sister</i></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;">Sull'intero blocco dei corti non mi esprimo, avendo visto soltanto il bellissimo Hair love, così come sui documentari, a questo giro clamorosamente a secco. Diciamo che spero che le proposte più interessanti arrivino ad essere distribuite adeguatamente.</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span style="font-weight: 700; margin: 0px; padding: 0px;">Migliore colonna sonora</span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Joker</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Piccole Donne</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Storia di un matrimonio</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">1917</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Star Wars: L’ascesa di Skywalker</i></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
Non ricordo in modo particolare 1917 e Star Wars, dunque in questo caso vado di default con Joker. Anche se, in tutta onestà, non penso che la statuetta in questione sposterà troppo gli equilibri.</div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<b>Saloon: </b>Joker</div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<b>Academy: </b>1917</div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span style="font-weight: 700; margin: 0px; padding: 0px;">Migliore canzone originale</span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;">“I’m Standing With You” da <i style="margin: 0px; padding: 0px;">Atto di fede</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;">“Into the Unknown” da <i style="margin: 0px; padding: 0px;">Frozen II – Il segreto di Arendelle</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;">“Stand Up” da <i style="margin: 0px; padding: 0px;">Harriet</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;">“(I’m Gonna) Love Me Again” da <i style="margin: 0px; padding: 0px;">Rocketman</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;">“I Can’t Let You Throw Yourself Away” da <i style="margin: 0px; padding: 0px;">Toy Story 4</i></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;">A prescindere da chi vincerà questa categoria, non posso non prendere le parti della Fordina e tifare forte per Into the unknown, considerato che Elsa è il primo idolo totale della più piccola del Saloon.</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Saloon: </b>Into the Unknown</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Academy: </b>(I'm gonna) Love me again</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span style="font-weight: 700; margin: 0px; padding: 0px;">Miglior fotografia</span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">1917</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">C’era una volta… a Hollywood</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Joker</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">The Irishman</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">The Lighthouse</i></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;">La carrellata dei premi tecnici, probabilmente, sarà a senso unico o quasi. In questo caso, mi sento di andare leggermente contro corrente, pur rimanendo dalla parte del secondo titolo favorito.</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Saloon: </b>Joker</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Academy: </b>1917</span></span><span style="font-weight: 700; margin: 0px; padding: 0px;"><br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Migliori effetti speciali (“visual effects”)</span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Avengers: Endgame</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">The Irishman</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Il re leone</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">1917</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Star Wars: L’ascesa di Skywalker</i></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;">Vale il discorso fatto poco sopra. Vittoria probabilmente annunciata, pronostico del vecchio cowboy sempre contro.</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Saloon: </b>Avengers Endgame</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Academy: </b>1917</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span style="font-weight: 700; margin: 0px; padding: 0px;">Migliori trucco e acconciature</span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Bombshell</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Joker</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Judy</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Maleficent – Signora del Male</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">1917</i></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;">Uno dei pochi duelli incerti, per quanto riguarda il comparto tecnico, rispetto alla tempesta che scatenerà 1917. Speriamo bene.</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Saloon: </b>Joker</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Academy: </b>Joker</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span style="font-weight: 700; margin: 0px; padding: 0px;">Migliore scenografia</span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">The Irishman</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">1917</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">C’era una volta… a Hollywood</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Parasite</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Jojo Rabbit</i></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;">Anche in questo caso vincitore annunciato, e anche in questo caso speranza di sorpresa da parte mia.</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Saloon: </b>C'era una volta a Hollywood</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Academy: </b>1917</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span style="font-weight: 700; margin: 0px; padding: 0px;">Migliori costumi</span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Joker</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Piccole donne</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">C’era una volta… a Hollywood<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />The Irishman<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Jojo Rabbit</i></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;">Altro premio tecnico che nasconde un mondo ma che storicamente non è tra i miei favoriti. A mio avviso se la giocano in due, poi si vedrà.</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Saloon: </b>Joker</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Academy: </b>Piccole donne</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span style="font-weight: 700; margin: 0px; padding: 0px;">Miglior montaggio</span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Le Mans 66 – La grande sfida</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">The Irishman</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Parasite</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Jojo Rabbit</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Joker</i></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;">In questo caso si prospetta un bel duello, forse tra i più incerti e interessanti della serata.</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Saloon: </b>Parasite</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Academy: </b>Joker</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span style="font-weight: 700; margin: 0px; padding: 0px;">Miglior sonoro (“sound editing”)</span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">1917</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Le Mans 66 – La grande sfida</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;"><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Joker</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">C’era una volta… a Hollywood</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Star Wars: L’ascesa di Skywalker</i></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;">Poche storie, sulla parte tecnica degli Oscar tecnici non ci sarà storia.</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Saloon: </b>Le Mans 66</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Academy: </b>1917</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span style="font-weight: 700; margin: 0px; padding: 0px;">Miglior montaggio sonoro (“sound mixing”)</span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">1917</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Le Mans 66 – La grande sfida</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;"><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Joker</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;"><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">C’era una volta… a Hollywood</i></span><span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><i style="margin: 0px; padding: 0px;">Ad Astra</i></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;">Vale la categoria precedente.</span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Saloon: </b>Le Mans 66<br /></span></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Georgia, Times, "Times New Roman", serif; line-height: 1.8em; padding: 0px 0px 2em;">
<span class="s1" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Academy: </b>1917</span></span></div>
James Fordhttp://www.blogger.com/profile/05661617976934655703noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-4895001319664499932.post-20811753344999462152020-02-03T00:05:00.001+01:002020-02-03T00:05:38.647+01:00White Russian's Bulletin<div style="text-align: center;">
<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwObkZGhDNZ3FHy-kS9sic2THr4xe21TQ1QE3mfjNORJd96S0EkXjZsz1dALvXwUGTELmYIYA_5qdqz4q7Yde4VeYYQiJf7b_vt6-m8wHN_istWedQdqaJABvoj-LLa9x3EQxcjmcB8QdG/s400/bulletin.jpg" /></div>
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Prosegue, nonostante la marcia di avvicinamento agli Oscar, uno dei periodi di entusiasmo più bassi di questo vecchio cowboy per il grande e piccolo schermo, fatta eccezione per le revisioni - la consueta maratona dei Rocky è stata una bomba - ed i sabati sera Cinema con i Fordini, complice l'assenza effettiva di titoli in grado di solleticare quello che, fino a qualche anno fa, era dato per scontato. </div>
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Nell'attesa che questo momento di transizione mi riveli cosa sarà del mio futuro, il Bulletin continua la sua strada, pur con pochi titoli tra le cartucce.</div>
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MrFord</div>
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<b>LE RAGAZZE DI WALL STREET (Lorene Scafaria, USA, 2019, 110')</b></div>
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<b><br /></b></div>
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<img alt="La ragazze di Wall Street Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BNjM5ZTNiNGMtMDA2OC00MDYyLWEyNzAtOWZmMzFlY2VmOWM4XkEyXkFqcGdeQXVyMTkxNjUyNQ@@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Tratto da una storia vera, Hustlers - decisamente meglio del terribile titolo italiano - rappresenta, per certi versi, la visione di un certo mondo apparentemente dorato da un punto di vista femminile e femminista in barba alle convinzioni - errate - che lo stesso sia in mano agli uomini, una sorta di rivelazione sulla realtà effettiva che gli stessi uomini rifiutano di ammettere per ego o limitazioni di testa.</div>
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Giunto sugli schermi del Saloon spinto da ottime recensioni e tiepidino almeno per una buona metà, trova nella seconda parte la sua reale dimensione, ed uno spessore che non ha davvero nulla da invidiare a produzioni come Molly's Game o Tonya che nel passato recente hanno mostrato più palle di tante altre ad esclusivo focus maschile.</div>
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Una buona sorpresa, dunque, ed un prodotto che, seppur non clamoroso per inventiva o evoluzione, porta a casa il risultato solido e diretto come solo una donna cazzuta può essere.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwQ07zQqa7HTINsq_9L4INfvczFSqD1sqR2joT7d0eGTvJh788pfLxYaA00exufu9xDFAhOhEtAeBuJVmatnlqsc48pBksV19OdaTfaAG4rRT9VXIX6Zf-5D5VeGRnhF5aSrHiUK260SJI/s200/due+whisky+e+mezzo.JPG" /></div>
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<b>LEGEND (Ridley Scott, USA, 1985, 94')</b></div>
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<b><br /></b></div>
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<img alt="Legend Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BYTAxZmQ4YzktNTI3Yi00MjgzLTg0YzMtODdmMWVmODUzNjJmL2ltYWdlL2ltYWdlXkEyXkFqcGdeQXVyNjc1NTYyMjg@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Scelto dal Fordino per la più recente serata Cinema, Legend torna sugli schermi del Saloon per la prima volta dopo almeno dieci anni, confermandosi uno dei cult anni ottanta meno amati dal sottoscritto: nonostante lo splendido trucco di Tim Curry - che dimostra e dimostrava di essere un vero fuoriclasse del travestimento -, la presenza di Tom Cruise e l'ambientazione fantasy, il lavoro di Scott risulta posticcio e noioso, chiaro risultato di problemi in fase di produzione e troppo serioso.</div>
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Un'ora e mezza che ha il sapore delle tre, incapace di avvincere grandi e piccini se non per il contributo del Signore delle Tenebre già citato, e che ha rappresentato il primo revival tra quelli che ho vissuto con i piccoli di casa Ford in grado di mettermi in difficoltà da divano.</div>
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Almeno, l'abbiamo archiviato. Con buona pace del Tommasone, che avrà modo di riscattarsi nei prossimi anni anche agli occhi dei più piccoli del Saloon.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEif-EY4jv7nvrHyKPGtLbXhnBtXshSY57U7Y2h-cwHSlINdj7R0N8eOzWboW9N-91L-W7OhuB-qjeegqGzactrdxQE7WQggWYgTe6Mq6EdAwohlIiBzIBeUQcC_0CjTsoBsZ-z0V_dysfgH/s200/bottigliate.JPG" /></div>
James Fordhttp://www.blogger.com/profile/05661617976934655703noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-4895001319664499932.post-28814539249475379182020-01-27T00:19:00.001+01:002020-01-27T00:19:53.146+01:00White Russian's Bulletin<div style="text-align: center;">
<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwObkZGhDNZ3FHy-kS9sic2THr4xe21TQ1QE3mfjNORJd96S0EkXjZsz1dALvXwUGTELmYIYA_5qdqz4q7Yde4VeYYQiJf7b_vt6-m8wHN_istWedQdqaJABvoj-LLa9x3EQxcjmcB8QdG/s400/bulletin.jpg" /></div>
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Settimana curiosa al Saloon, con nessuna nuova visione ma tanti recuperi e momenti dedicati alle serie televisive ormai commentate e volute dai Fordini. Contrariamente alle ultime settimane, non inserirò le recensioni dei primi quattro Rocky - rivisti come è mia consuetudine e necessità - e de Il ritorno dello Jedi, che ha chiuso la prima trilogia di Star Wars decisamente apprezzata sempre dai Fordini. </div>
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Restano dunque giusto un paio di titoli, nella speranza che, con gli Oscar alle porte, mi decida a dedicare qualche serata in più alla cara, vecchia, settima arte.</div>
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MrFord</div>
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<b>SCRUBS - STAGIONE 5 (ABC, USA, 2006)</b></div>
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<b><br /></b></div>
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<img alt="Scrubs: Medici ai primi ferri Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BODE1MGVjZjMtODc5My00ODBjLTg0NWItMDllNTNlM2Y3ZGYyXkEyXkFqcGdeQXVyNTA4NzY1MzY@._V1_UX182_CR0,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Prosegue la cavalcata nel recupero di Scrubs, legato principalmente all'apprezzamento che il Sacro Cuore e le sue strambe situazioni riscuotono rispetto ai Fordini, ormai legatissimi a tutto il cast di una delle serie comedy simbolo dei primi Anni Zero.</div>
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Con questa quinta stagione assistiamo ad uno dei cambiamenti più importanti affrontati dai protagonisti - la gravidanza di Carla ed il futuro che aspetta da genitori lei e Turk - mentre il resto del cast regala le consuete chicche di ironia e piacevole intrattenimento, in bilico tra sentimenti e risate.</div>
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Dovesse essere mossa una critica è che un titolo di questo tipo non potrà mai essere tanto diverso da se stesso, ma in questi casi va assolutamente bene così.</div>
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Del resto, i Fordini approvano. E io mi diverto troppo con il vecchio Cox per non essere d'accordo con loro.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwQ07zQqa7HTINsq_9L4INfvczFSqD1sqR2joT7d0eGTvJh788pfLxYaA00exufu9xDFAhOhEtAeBuJVmatnlqsc48pBksV19OdaTfaAG4rRT9VXIX6Zf-5D5VeGRnhF5aSrHiUK260SJI/s200/due+whisky+e+mezzo.JPG" /></div>
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<b>MODERN FAMILY - STAGIONE 10 (ABC, USA, 2019)</b></div>
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<b><br /></b></div>
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<img alt="Modern Family Poster" src="https://m.media-amazon.com/images/M/MV5BNjI0MTdiNjgtY2FiZS00M2RmLWE5ZTItZjkxOTdjMDkyY2M5XkEyXkFqcGdeQXVyMzQ2MDI5NjU@._V1_UY268_CR3,0,182,268_AL_.jpg" /></div>
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Altro appuntamento fisso che coinvolge i piccoli e i grandi al Saloon è quello con Modern Family, ormai un classico nonostante non sia mai stato un amante delle sit com. Dieci anni sono tanti, e perfino con il freschissimo prodotto ABC si sentono tutti forse per la prima volta, per quanto alcuni tra i ventidue episodi siano decisamente azzeccati.</div>
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Il cast si allarga, l'intenzione di cambiare almeno in parte le carte in tavola si nota, ma se gli autori vogliono davvero mantenere alto lo standard, dovranno rinfrescare parecchio una proposta che, ormai, per quanto azzeccata, si comincia a seguire più che altro per affezione.</div>
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La sfida, dunque, sarà, come per i Gallagher, trovare nuova linfa dalla stagione che, in differita, affronterò probabilmente tra qualche mese. Sperando che sia un nuovo inizio, e non l'inizio della fine.</div>
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<img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4z4UnPR7lfLQKa8aNUf5m2bf4aNd1glkL1iJzrEN5qquDRJkuAyG6MAr_iAIDQZi8I9sqeMwuolAoH_JXr31VJcKPGrw6U8SWgDqo4VZeTo4Oh062cerU6hxRDJ4V6g_jyMFUks5oXKQ/s200/due+whisky.JPG" /></div>
James Fordhttp://www.blogger.com/profile/05661617976934655703noreply@blogger.com21