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giovedì 4 ottobre 2018



Nuova settimana di uscite in sala e, chissà, nuovo nemico giurato per questo vecchio cowboy: Cannibal, infatti, pare aver deciso di abdicare dal ruolo in favore dell'ospite Antonio D'Astoli, che ce l'ha messa davvero tutta per rischiare una tempesta di bottigliate.
Come sarà andata?

"Davvero non vuoi un sorso di the? Cannibal e Antonio ne sarebbero felici." "No, bella. Io bevo solo White Russian, dalla mattina alla sera."


Venom

"Va bene che hai bevuto qualche bicchiere, ma con due tatuaggi e un paio di cocktails pensi di essere Ford!?"

Antonio: Il leone delle uscite di questa settimana, in mezzo a tante pecorelle dormienti, anche se credo che quasi sicuramente Ford non sarà tra gli entusiasti dell'ennesino cine-comic. Ma che ci possiamo fare se il Cannibale ed io siamo più di bocca buona e non disdegniamo le opere che piacciono al popolo? Del regista mi fido ciecamente avendo diretto quel gioiellino malcompreso di Zombieland (d'altronde è l'unico che a questo giro ha qualche attinenza col genere horror) e che dire del protagonista Tom Hardy? Per lui sarebbe sufficiente una citazione per poi passare al prossimo film, ma voglio andare oltre e dire che è perfetto per la parte con la sua presenza granitica e quel volto che a tratti sembra dolce e compassionevole e in seguito sembra che ti voglia mangiare vivo, giusto per far capire meglio che ci troviamo di fronte ad una nuova versione di Dr Jekyll e Mr Hyde. Dal mio punto di vista è difficile che Venom possa deludere: effetti speciali di altissimi livelli, location metropolitana di innegabile fascino e carisma travolgente di Hardy. What more? Ah, l'unico dubbio è che un cattivo dei fumetti assunto a protagonista possa poi diventare un pappamolla stile la strega di Maleficent, ma male che vada poi ci si riprende andando a vedere Blob - Il fluido che uccide che tanto alla fine sempre di slime alieno si tratta.
Ford: comincio con il ravvisare che il buon Antonio sia decisamente più sconvolto del Drugo dopo una nottata a White Russian, considerato che io Facebook non l'ho neppure mai avuto e che con i cinecomics e Venom - grandissimo charachter - ho ben più familiarità che Cannibal.
Detto ciò, e nonostante le premesse, ho molte riserve su questo film, che spero nel cuore possa rivelarsi una chicca come i due Deadpool, scorrettezze comprese. Stiamo a vedere. Nel frattempo, potrei sempre mangiare i cervelli del suddetto Antonio e di Peppa Kid, ammesso che ne abbia uno. Ahahahahah!
Cannibal Kid: Comincio smentendo entrambi, così non faccio torti a nessuno. Ad Antonio dico che questo Venom mi ispira ben poco. Okay, sembra un pochino più interessante rispetto a quelle porcate degli Avengers o della Justice League, però credo che il massimo che ci si possa attendere è una specie di versione cinecomics del Gollum, o poco più. Inoltre Tom Hardy è da parecchio che non azzecca più un titolo, sia sul grande che sul piccolo schermo, si vedano (anzi meglio di no) i soporiferi Dunkirk e Taboo.
A Ford invece dico che la sublime ironia di Deadpool mi sembra lontana anni luce e questo Venom temo si prenderà troppo dannatamente sul serio. Un po' come te, Ford.

Opera senza autore

"Antonio, mi fai un autografo? Così posso rivenderlo dopo che Ford ti avrà ridotto come Cannibal."

Antonio: E ora cominciano i problemi, nel senso che avrei bisogno di un Virgilio o al massimo di un suggeritore per dire qualche parolina su questo film di cui non conoscevo l'esistenza fino a qualche momento fa. Non me ne vogliano gli estimatori ma un'opera del genere sul grande schermo la avrei vista al massimo costretto dalla scuola e nel mio caso siamo ben oltre quel periodo. Poi diciamo la verità, i film candidati agli Oscar, a parte rari casi, non li ho mai capiti. Per giunta in questo caso abbiamo troppi elementi del tipo "ti piace vincere facile?": un pittore che si ritrova ostacolato dal regime nazista sia nell'ambito artistico che in quello sentimentale. Il trailer con quel violino incalzante fa di tutto per nascondere la noia della trama. Tanta stima per chi lo considererà la prima scelta questo weekend al cinema.
Ford: il regista, se non ricordo male, è quello del Capolavoro Le vite degli altri, che poi si è perso inesorabilmente per strada. Ho visto il trailer e così a pelle mi è parso una palla mortale, neanche si trattasse di una radicalchiccata finta di quelle che piacciono a Cannibal. Per il momento passo, piuttosto il simbionte alieno.
Cannibal Kid: Film passato piuttosto in sordina all'ultima mostra del Cinema di Venezia, ma di cui ha parlato bene Lisa Costa su In Central Perk, e in genere di lei mi fido. Più che di Ford, se non altro. Certo, il timore che possa essere una palla storica c'è tutto, ma anche la speranza che l'impronunciabile Florian Henckel von Stocacchio sia tornato ai fasti de Le vite degli altri, facendo dimenticare il tragicomico The Tourist.

The Wife - Vivere nell'ombra

"Non toccatemi! Se non servite White Russian sono bottigliate per tutti!"

Antonio: Breve estratto dal flusso dei miei pensieri dando un'occhiata al film: "Yawn...ma da quando Glenn Close è diventata uguale a Judi Dench?!?...Zzz...questa trama mi pare di averla vista già un migliaio di volte...Zzz...un bel sonnifero che Ford apprezzerà senz'altro...Zzz...e comunque prima decidi di vivere tutta la tua vita nell'ombra e poi ad un tratto ti svegli a rivendicare i tuoi meriti in età avanzata e con un piede nella fossa?!?...Zzz...Cannibale, svegliami quando finisce che non ce la faccio a tenere gli occhi aperti...Zzz...".
Ford: altro titolo che mi pare degno delle migliori ronfate pomeridiane, per quanto Antonio continui a dipingermi come un vecchio noioso amante del Cinema da the delle cinque come il Cucciolo Eroico. Glenn Close non mi avrà.
Cannibal Kid: Antonio giustamente ti dipinge come un vecchio noioso, anzi una vecchia noiosa, cara Mrs. Ford, uahahah!
Questo è il classico film che Meryl Streep e Judi Dench hanno rifiutato e così hanno preso Glenn Close. Per lei si parla già di nomination agli Oscar. Su Pensieri Cannibali si parla invece di una nomination al Valium Award 2018.

Smallfoot - Il mio amico delle nevi

Tipico esemplare di Ford che studia un artefatto sconosciuto di origine cannibalesca.

Antonio: Eccolo, il film di animazione che tutti aspettavamo, in grado di invertire le prospettive eliminando per sempre i nostri pregiudizi e limiti mentali, all'insegna del "volemose bene" che alla fine siamo tutti uguali. Ma tutti chi? Beh ovviamente Yeti ed esseri umani, ma potremmo dire anche Cannibali e Ford, tanto che differenza fa? La presenza di Lorenzo Licitra (vincitore dell'ultima edizione di X-Factor) ci fa rassicurare che pur se dovessimo floppare con il nostro disco, quanto meno ci rimane da giocare la carta del doppiatore in un cartone con relativo strillo sulla locandina. Una seconda possibilità è concessa a tutti dopotutto, no? Comunque lo stile d'animazione alla "Hotel Transylvania" non dispiace affatto, ma tutto il resto grida anonimato da ogni lato (ps. viva le rime!).
Ford: già mi pare di sentire la solita musica di Cannibal che ciancia a proposito di quanto fordiano sia questo film e quanto abbia voglia di vederlo. La verità è che si tratterà della classica robetta d'animazione da weekend che non ha neppure catturato l'attenzione dei Fordini quando siamo stati a vedere il valido - quello sì - Gli incredibili 2. Di sicuro, però, il paragone Ford/Cannibal-Yeti/Umano è molto azzeccato.
Cannibal Kid: Smallfoot + cinema d'animazione? Questo film non è fordiano. Questo è un film scritto basandosi sulla sua autobiografia, diretto, prodotto, animato e doppiato da Mr. James Ford in persona!

The Domestics

"Il tiro all'Antonio è quasi più divertente del tiro al Cannibale!"

Antonio: Oh, un Mad Max dei poveri mi mancava, solo che qui non ci sono deserti e canyons sconfinati in cui darsele di santa ragione con i mezzi più improbabili, ma il solito mondo post-apocalittico con pochi superstiti e riserve dei beni di prima necessità ormai prossime all'esaurimento. Rimangono però le tribù, ma oltre alla tragedia di dover assistere alla fine della Terra, i protagonisti decidono di perseverare e scegliersi un nome da gang che più sfigato non si può: i familiari. Praticamente carne da macello prêt-à-porter. E allora si dia inizio alla mattanza. Ma aspettate, in lontananza intravedo un gruppo ancora più scemo: persone che indossano un lenzuolo e che si fanno chiamare per l'appunto: i lenzuoli tra le cui fila si conta anche la presenza, non a sorpresa, di Mr Ford. Si accettano scommesse su quanto dureranno in questa guerra tra fazioni. Io nel frattempo sto tranquillo e mi unisco a quella che sceglierà il Cannibale.
FORD: Cannibal, forse ho trovato qualcuno a cui potrei darle più volentieri che a te. Sei contento?
Cannibal Kid: Evvai! Questa settimana non mi tocca nemmeno fare il lavoro di dover prendere di mira Ford a tutti i costi. È uno sporco lavoro che qualcuno deve pur fare, e in questa puntata lo sta facendo più che bene Antonio. Sono quindi io che mi unisco alla sua fazione: quella degli Anti-Ford!

L'albero dei frutti selvatici

"Cannibal, Antonio!? Ford vi ha buttati entrambi qui sotto!?"

Antonio: Quasi quasi lo vado a cogliere un frutto da quest'albero. Il titolo mi piace e il trailer, realizzato ad arte, ancora di più con la sua scelta di non mostrare spezzoni in cui parlano i personaggi e lasciare ampio spazio ai paesaggi mozzafiato della Turchia. Ottima mossa per aumentare il mistero e di conseguenza la curiosità dello spettatore. Del regista non ho visto nulla, ma ricordo i titoli dei suoi precedenti lavori, quindi sicuramente si tratta di un pezzo grosso nel settore. Come in The Wife, anche qui la trama verte su uno scrittore che in questo caso tenta di sbarcare il lunario facendo l'insegnante in qualche paesino sperduto. Spero che oltre all'attenzione dedicata agli scorci naturalistici, ci sia qualche intrigo narrativo da azzannare e spolpare per bene. Affascinante senza ombra di dubbio.
FORD: Ceylan è uno dei pezzi grossissimi del Cinema d'autore vero, quello che annoia tanto Cannibal. Inutile dire che potrebbe essere uno dei film più belli dell'anno. Sempre che si resista al ritmo turco e alle tre ore di durata.
Cannibal Kid: Ritmo turco? Tre ore di durata? Presunto cinema d'autore esaltato dal vero radical-chic Ford?
Di Ceylan mi è bastata la prima inguardabile mezz'ora di C'era una volta in Anatolia per mettere una pietra sopra al suo nome. Vade retro forever.

Il bene mio

"Non puoi avere White Russian sul set, non sei mica il Drugo, o Ford!"

Antonio: Altra mini sorpresa di questo catalogo settimanale e per di più di matrice italiana. Di scottante attualità visto che parla di un paese colpito da un terremoto e abbandonato da tutti, tranne che da un unico abitante, restio a voler ricominciare la sua vita con il resto dei suoi compaesani. A prima vista sembrerebbe un trattato nostalgico sul campanilismo, con un protagonista che rievoca lievemente una versione moderna del Tom Hanks di Cast Away, solo che qui al posto della palla parlante di Wilson abbiamo un più tragico cumulo di macerie. Invece nella trama emerge poi un elemento di mistero: una presenza che si aggira tra le vie diroccate del paese. Di chi si tratterà: uno spirito, un fantasma o peggio ancora di qualche zombie? Io non ho questo grande desiderio di scoprirlo, ma se volete Cannibale ed io rinchiudiamo Ford in un cinema sigillando per bene le porte per portarvi la soluzione dell'arcano, evitandovi la visione di un film che molto probabilmente sarà bello sulla carta ma deludente nella resa finale.
FORD: caro Antonio, così non fai certo il bene tuo. Caro Cannibal, attento: così ti soffia lo scettro di mio rivale!
Cannibal Kid: Sergio Rubini in versione Tom Hanks de' noantri? No, grazie.
Antonio che diventa il nuovo rivale di Mr. Ford? Sì, grazie, glielo lo cedo volentieri che a me ha proprio stufato.

Papa Francesco - Un uomo di parola

"Cari Cannibal e Ford, sappiate che siete scomunicati e sarete esorcizzati. Per Antonio, invece, non c'è speranza."

Antonio: Passeggio facendo finta di nulla sperando che i lettori si siano dimenticati della presenza di questo documentario, ma siccome tutti gli occhi sono puntati su di me aspettandosi qualche sorta di commento, mi giro e rivolgo loro un'amichevole: "Pace bene fratelli!". Ah e vi do la mia parola che questo film lo eviterò accuratamente, preferirei piuttosto un incontro ravvicinato con il simbionte di Venom.
Grazie per avermi sopportato durante queste righe e rivolgo un caloroso saluto a Marco per avermi tenuto in considerazione invitandomi a farmi riscoprire la scrittura. A buon rendere.
FORD: caro Antonio, sappi che ho prenotato per te una serie di lezioni private per un percorso di catechesi con il Papa. A buon rendere.
Cannibal Kid: Grazie a te Antonio, per la tua fantastica ospitata, capace di illuminare una settimana altrimenti piena soltanto di film che sono l'esatto opposto del cinema che piace a me, e per le tue ancor più fantastiche frecciatine a Papa James, volevo dire a Papà James - Un blogger di parola. Nel senso che la sua parola va ascoltata, per poi fare esattamente il contrario. E ora andate in pace. Tutti tranne Antonio. Tu rimani in guerra con Ford, mi raccomando. ;)

giovedì 9 ottobre 2014

Thursday's child


La trama (con parole mie): prosegue inesorabile la marcia delle uscite cinematografiche autunnali verso le consuete classifiche di fine anno. Alle spalle una primavera ed un'estate - soprattutto - decisamente troppo povere di soddisfazioni, almeno questa settimana offre un titolo che sulla carta potrebbe essere uno dei più importanti dell'anno, accanto ad un paio di fordianate che potrebbero fare incazzare non poco il mio rivale e purtroppo collega Cannibal Kid.
Considerato come sono andati gli ultimi mesi, direi che ci sarebbe già da leccarsi i baffi.

"Caro Peppa, Ford voleva pagarmi per darti una bella ripassata. Gli ho detto che l'avrei fatto gratis."

Tutto molto bello

"Facciamo una bella serenata a quei due bromanticoni di Ford e Cannibal!"
Cannibal dice: Di recente, io e Ford siamo tornati nemici. Nemici come non mai. Se l'inizio dell'anno ci aveva trovati in accordo su una manciata di film, per fortuna negli ultimi mesi le cose sono cambiate e, quando qualcosa piace lui, so già che a me farà schifo e viceversa. Su una cosa credo però che torneremo a concordare: l'inconsistenza di Paolo Ruffini. Io ho già avuto modo di stroncare quella porcheria del suo film d'esordio Fuga di cervelli (http://www.pensiericannibali.com/2014/04/figa-nei-cervelli.html) e questa sua opera (???) seconda penso che presto o tardi riceverà lo stesso trattamento cannibale. Ford, che fa tanto l'action hero coraggioso, avrà le palle per avventurarsi pure lui in una visione del Ruffini?
Ford dice: se c'è una cosa che mette d'accordo come poche il sottoscritto ed il suo antagonista Peppa Kid, è il Cinema italiano scadente. E penso che ci sia davvero poco scadente quanto il lavoro di Paolo Ruffini, che ancora una volta non mi sognerò di avvicinare neppure per sbaglio. Anche perchè la rosa dei candidati al Ford Award dedicato al peggio dell'anno è già parecchio nutrita.


Maze Runner - Il labirinto

"Lo sapevo: non dovevamo venire in gita con Ford. Quello ha sempre delle idee un pò troppo Expendables!"
Cannibal dice: Un nuovo film young adult fantascientifico? Bene, bene. Nonostante il genere, dopo i validi Hunger Games e Divergent, già con il mediocre The Giver sembra mostrare il fiato corto, un'occhiata questo Maze Runner sembra meritarla. D'altra parte qui a Pensieri Cannibali in queste cose teen ci sguazziamo. La soddisfazione maggiore comunque non è per me. Io sono un tipo generoso e penso agli altri. Penso a Mr. James Ford che lo odierà e si domanderà come sia possibile che film come questo demoliscano a livello di incassi, almeno negli USA, i suoi bollitissimi Expendables. Forse perché è arrivata l'ora che se ne vadano, finalmente e giustamente, fuori dalle palle?
Ford dice: ed ecco il nuovo fenomeno del botteghino USA, ennesimo fantasy teen come se ne sono visti un paio di milioni negli ultimi anni. Onestamente non mi attrae nemmeno per sbaglio, ma non è detto che che decida di tentare una visione, non fosse altro che per bottigliarlo alla facciazza del Cannibale, che sarà già in prima fila con i popcorn e le caramelle la sera dell'uscita in sala.


The Equalizer - Il vendicatore

"Merda, Ford si è fatto un altro tatuaggio: se continua così finisce che dovrò ricoprirmi tutto, per stare al passo!"
Cannibal dice: Ford non pianga troppo per Maze Runner, perché ecco in arrivo apposta per lui una di quelle porcherie action che probabilmente lo faranno esaltare. Se non altro questo The Equalizer può vantare come protagonista un attore vero come Denzel Washington e non qualche buffone che si spaccia come tale come Schwarzy o Van Damme, ma certo che pure Denzellone continuando a recitare in queste robette quasi da expendables ex-attore sta buttando via la sua carriera...
Ford dice: e qui stupirò il mio rivale. Nonostante la regia di Fuqua - che è un vero tamarro - e la presenza del Denzellone di noi tutti, questo The equalizer mi puzza di sòla come pochi, ed ho come l'impressione che possa, seppur non a livelli così vergognosi, rivelarsi una delusione per l'action tanto quanto il terribile Lucy. Posso solo sperare di essere smentito.


I due volti di gennaio

"Non servite White Russian!? Ma che razza di posto è questo, Casale Monferrato?"
Cannibal dice: Kirsten Dunst è un motivo più che sufficiente per guardare un film, qualsiasi film, ancor più dopo che ha girato uno splendido corto presa per il culo dei fanatici dei Selfie (http://youtu.be/rwDbOmPQNx0). Questa pellicola che nel trailer si vanta, non si sa bene perché, di avere gli stessi produttori di quella palla colossale di La talpa puzza però di noiosa fordianata lontana un miglio. Quindi, che fare: dare una possibilità ai due volti di gennaio, oppure girare il volto da un'altra parte?
Ford dice: ci sono film, a volte, nati male fin dal trailer, e che hanno il potere di spingere il sottoscritto il più lontano possibile da loro. Uno di questi è senza dubbio I due volti di gennaio, che ho intenzione di evitare neanche il Cucciolo ne avesse già scritto un post entusiastico dei suoi, di quelli che mi fanno venire i brividi rispetto alla tortura che si rivelerà la visione.



Il regno d'inverno – Winter Sleep

"Non vedo l'ora di leggere che effetto farà il nostro film su Peppa Kid!"
Cannibal dice: Winter Sleep, un nome un programma. Poco importa se è ancora autunno. La dormita è garantita! D'altra parte il regista Ceylan è lo stesso del soporifero C'era una volta in Anatolia, una di quelle menate che ho abbandonato dopo pochi minuti e che invece la critica più snob, capitanata da Ford, ha esaltato. E questo mattonazzo della durata di 3 ore e mezza e passa promette di essere ancora peggio. Winter Sleep is coming, ma non per me.
Ford dice: finalmente, dopo settimane di cannibalate e merdine varie, un film come si deve approda in sala. Non solo, infatti, è l'ultima opera del grandissimo Ceylan, autore del meraviglioso C'era una volta in Anatolia, ma anche l'ultima Palma d'oro premiata a Cannes.
Probabilmente arriverà in due o tre sale che verranno prese d'assalto dai radical chic, ma l'impressione è che ci troveremo di fronte ad uno dei potenziali film dell'anno, alla facciazza del Coniglione Kid.


Joe

"Prova a dire ancora una volta che sei d'accordo con Cannibal e ti spedisco da Ford a calci per una sessione di bottigliate selvagge!"
Cannibal dice: In una settimana già piena di fordianate, ne arriva un'altra. Il classico film sulla provincia americana con il solito pessimo Nicolas Cage. Rispetto ad altri suoi lavori recenti dovrebbe essere di un livello superiore, ma mi sa che pure qui il rischio sbadiglio è alto. Quindi Ford probabilmente lo adorerà con tutto se stesso.
Ford dice: e dopo Ceylan, un Cage in piena provincia americana per una di quelle proposte da divano e alcool come piacciono a me. E che farei vedere e rivedere al Cannibale una ventina di volte di seguito giusto per fargli del male. Basterebbe un titolo così a settimana, per farmi davvero felice.


Amore, cucina e curry

"Sembra proprio la brodaglia giusta per quel pusillanime di Cannibal!"
Cannibal dice: Certo che il cinema della Terza Età negli ultimi tempi sta andando un casino, per la gioia di Ford e del suo circolo del cucito. Questo film culinario con protagonista Meryl Streep – Parte II ovvero Helen Mirren a me fin dal trailer ha invece fatto passare l'appetito e quindi lo lascio gustare tutto a lui.
Ford dice: per quanto adori il piccante, la cucina indiana ed il curry, penso che investirò il tempo di un'ipotetica visione di questa roba per vecchiette ad una bella abbuffata etnica. Se non altro, uscirò soddisfatto e bello pieno.


Amoreodio

"Come ti senti a stare in un film in pieno stile Cannibal?" "Non troppo bene: e tu a stare in un film in pieno stile italiano?"
Cannibal dice: Dopo aver premesso che tra me e Ford non c'è un rapporto di Amoreodio, ma solo di Odio, almeno da parte mia, devo dire che questo film mi incuriosisce. Una volta un film italiano mi incuriosisce. Si tratta di una pellicola liberamente ispirata ai fatti di Novi Ligure, uno dei rari casi di cronaca che ho seguito con interesse negli ultimi anni, e quindi un'occhiata prima o poi mi sa che gliela darò. Anche se, certo, il trailer lascia immaginare più un film da odiare che da amare.
Ford dice: un trailer agghiacciante per una vicenda sulla quale, qui nella Terra dei cachi, si è costruito il solito circo mediatico che fa tanto contento il mio gossipparo antagonista.
Certo, ora che lui ha il .com, si può certo permettere di essere d'attualità.
Io, nel dubbio, già so di odiarlo.
Il film, non Cannibal.
Per lui non ho davvero più parole.


Class Enemy

Studenti delle superiori sperimentano la sindrome da stress post-traumatico dopo una visione consigliata da Cannibal Kid.
Cannibal dice: Class Enemy è una pellicola slovena a tematica scolastica, dunque giovanile, dunque cannibale, dunque per niente fordiana. Potrebbe allora essere la vera sorpresa di una settimana piena di incognite e una sola certezza: fare l'esatto contrario di quello che consiglia il vecchio, ma per nulla saggio, Mr. Ford.
Ford dice: in rete mi è capitato di incontrare commenti da tipica promozione di questo film assolutamente di nicchia che lo presenterebbero come una sorta di Capolavoro, un fratello minore del bellissimo La classe, o quantomeno qualcosa di simile.
La tematica è interessante e il risultato potrebbe essere sorprendente: speriamo solo di non dover bottigliare l'ennesima cannibalata.


Io sto con la sposa

"La prossima volta, oltre ad una gita, sarà meglio evitare di chiedere a Ford anche di organizzare il matrimonio!"
Cannibal dice: Pellicola italiana ispirata a una storia vera...
Mi sto già annoiando. Io non sto con la sposa e, soprattutto, io non sto con Ford.
Ford dice: io non sto con questo film. E senza dubbio, non sto con Cannibal.


venerdì 4 gennaio 2013

Ford Awards 2012: i film (N° 10-1)

La trama (con parole mie): ed eccoci giunti al momento più atteso, quello che determinerà la classifica dei dieci film più amati dal sottoscritto nel corso dell'anno appena concluso.
Potrebbero non essere quelli tecnicamente meglio realizzati, non rientrare nelle vostre corde, risultare sopra le righe, troppo tamarri o eccessivamente d'autore. 
Ma tant'è, la top ten è proprio questa. Senza se e senza ma.
Questo è il meglio che il mio bancone, i drinks, le serate sul divano o in sala, le sbronze o le lucidità, gli occhi o il cuore abbiano concesso ad un vecchio cowboy in viaggio lungo il Confine.
Cercate di goderne quanto ne ho goduto io.




N° 10: The artist di Michel Hazanavicius


Trionfatore agli Oscar ed apripista della grande stagione dei nostri cugini d’oltralpe, questo omaggio intelligente e magico al Cinema muto è una vera e propria perla nel mondo ormai contagiato dagli effettoni e dal tanto detestato – dal sottoscritto – 3D.
Chi ha amato ed ama i Classici del periodo non potrà non goderne al massimo, ma anche il pubblico abituato a visioni occasionali avrà modo di cadere sotto l’effetto dell’incantesimo della settima arte delle origini, che passa anche attraverso il cane Huggie ed una magnifica sequenza di chiusura.
Magia della settima arte. Senza se e senza ma.



N° 9: Hesher è stato qui di Spencer Susser


Era da un sacco di tempo che non mi capitava di visionare un film profondamente “Sundance” godendone dal primo all’ultimo minuto incondizionatamente: Hesher non ha soltanto rotto questo digiuno prolungatosi fin troppo, ma si è fin da subito candidato come uno degli outsiders più coinvolgenti e sorprendenti dell’anno.
L’elaborazione del lutto da parte di una famiglia e di un ragazzino perduto senza la madre attraverso il caos e l'anarchia di un charachter straordinario: tutto funziona, dal cast alla colonna sonora, dalle sequenze cult – la piscina su tutte – ai personaggi indimenticabili – protagonista a parte, mitica la nonna -.
Hesher è stato qui.
E meno male, cazzo.


N° 8: Un sapore di ruggine e d'ossa di Jacques Audiard


Probabilmente, la pellicola con più cuore e passione dell’intera annata: l’autore dello straordinario Il profeta torna a stupire con un’insolita storia d’amore che in qualche modo ricorda il legame tra i protagonisti di Quasi amici e che vede da una parte una solitudine scardinata e dall’altra una presa di coscienza rispetto alla responsabilità ed al sentimento di paternità.
Un film da pugni chiusi e nocche sbucciate, lacrime, sangue ed ossa rotte: non manca, però, il colpo di genio leggero e quasi magico di una scena di poesia pazzesca come quella sulle note di Firework di Katy Perry. Una meraviglia.


N° 7: C’era una volta in Anatolia di Nuri Bilge Ceylan


Seconda meraviglia totalmente autoriale dell’alta classifica fordiana dopo I colori della passione: un noir atipico e dai tempi dilatatissimi che parte dal ritrovamento di un cadavere nel pieno delle steppe turche spazzate dal vento per scavare nel profondo dell’anima dei suoi protagonisti.
Un viaggio fisico ma soprattutto morale all’interno di un gruppo di poliziotti, medici e procuratori che ricorda Dostoevskij e Gogol, spazi sconfinati che fanno da contrappeso a chiusure di cuore, fotografia incredibile e sogni che finiscono oltre l’orizzonte, gettati via dalla furia di un vento che non lascia nulla, o quasi.




N° 6: Expendables 2 di Simon West


Non poteva non giungere a ridosso della top five il film action definitivo di tutti i tempi, tripudio di botulino, muscoli, autoironia e metacinema: tutte – o quasi – le star del genere figlie degli eighties affiancate dai “nuovi volti” Jason Statham, Chris Hemsworth e Scott Adkins per un cocktail perfetto di risate, tamarraggine, adrenalina e tutte quelle cazzate da macho che fanno impazzire i vecchi cowboys come il sottoscritto.
Scene già cult a profusione – l’arrivo di Chuck Norris su tutte -, battute come se piovesse e la grande accoppiata Sly/Schwarzy opposta a  Van Damme: cosa si può chiedere di più alla vita?
Solo Expendables 3!


N° 5: Ruby Sparks di Jonathan Dayton e Valerie Faris


La coppia di registi del fenomenale Little Miss Sunshine torna sugli schermi con una pellicola che è un vero e proprio gioiellino, una sorta di versione leggera e primaverile di Eternal sunshine of the spotless mind scritta alla grandissima dalla protagonista Zoe Kazan e da vivere a cuore aperto dal primo all’ultimo minuto.
Si ride molto, ma non manca lo spazio per la malinconia. Un po’ come capita anche per l’amore.
Se un film del genere fosse capitato nel mio periodo libero e selvaggio, avrebbe fatto salire nel sottoscritto una gran voglia di innamorarsi.


N° 4: Moneyball di Bennett Miller

 
L’outsider rivelazione che non ti aspetti.
Film emozionante ed intelligentissimo, recitato alla grande da Brad Pitt e Jonah Hill – spalla perfetta – e scritto da dio - forse la migliore sceneggiatura dell'anno -, Moneyball è I Goonies tradotto nell’etica sportiva, il gusto di scommettere tutto, dare spettacolo e poi finire comunque a risultare perdenti.
E’ la pellicola che “tiene i cavalli” per eccellenza.
Un film con le spalle larghe, gli occhi lucidi e tutto il coraggio di chi sa che, sempre e comunque, dovrà sudarsi l’impresa senza aspettarsi che la stessa possa comunque tradursi in una vittoria.


N° 3: La parte degli angeli di Ken Loach


New entry dicembrina in grado di scalare la classifica dei Ford Awards poco prima della loro preparazione ufficiale, l’ultima fatica di Ken Loach è una favola magica ed emozionante dal sapore di periferia e whisky di malto: la storia di Robbie, che viene dal profondo della strada e cerca un futuro per il figlio appena nato, è un toccasana per gli spettatori in quanto Uomini, prima ancora che amanti del Cinema, la speranza che mancava allo straziante My name is Joe ed una ventata d’aria fresca per un pessimista storico come il vecchio Ken.
Fiaba proletaria. Questo è il fiore del partigiano.


N° 2: Take shelter di Jeff Nichols


Numero uno quasi indiscusso per buona parte dell’anno, Take shelter è tutto il meglio che il Cinema made in USA figlio della provincia abbia mai prodotto: il dramma di un uomo alle prese con la costruzione di un rifugio per la sua famiglia in vista della tempesta imminente cui solo lui pare credere si presta a così tante chiavi di lettura da tentare lo spettatore di abbandonare tutto quello che non è istinto e lasciarsi travolgere fino ad uno dei finali più belli non soltanto della passata stagione, ma della Storia del Cinema.
Un Michael Shannon immenso per un film (quasi) immenso.


N° 1: Killer Joe di William Friedkin


Chi segue il Saloon quotidianamente ben sa che il vincitore del Ford Award come miglior film del 2012 era stato già annunciato alla fine di ottobre, quando su questi schermi giunse l’ultima fatica del veterano William Friedkin, già amatissimo da queste parti per L’esorcista, Il braccio violento della legge e soprattutto Vivere e morire a Los Angeles.
Killer Joe è il lato oscuro del vincitore dello scorso anno Drive, e ne raccoglie giustamente il testimone.
Se Drive è stato uno scorpione, Killer Joe è un coccodrillo.
Pare addormentato, ma nel momento in cui decide di scattare, seppiatelo, siete fatti.
Un predatore in tutti i sensi, anche quelli che non vi aspettereste.
Killer Joe è il film fordiano dell’anno.
E non ci sono discussioni.

MrFord



 I PREMI


Miglior regia: William Friedkin per Killer Joe

Miglior attore: Michael Shannon per Take shelter

Miglior attrice: Rooney Mara per Millennium - Uomini che odiano le donne

Scena cult: la sequenza finale, Take shelter

Miglior colonna sonora: Marley di Kevin MacDonald

Premio "leggenda fordiana": il cast di Expendables 2

Oggetto di culto: la coscia di pollo, Killer Joe

Premio metamorfosi: il Cinema muto diventa sonoro, The artist

Premio "start the party": l'assalto d'apertura, Expendables 2

Premio "be there": la Scozia del whisky e del riscatto proletario, La parte degli angeli

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