giovedì 22 settembre 2011

Nord

Regia: Rune Denstad Langlo
Origine: Norvegia
Anno: 2009
Durata: 78'







La trama (con parole mie): Jomar, ex promessa dello sci crollato sotto il peso di un esaurimento nervoso, lavora svogliatamente come guardiano in un impianto quasi abbandonato, sperando sempre di poter convincere la direttrice della clinica psichiatrica locale a ricoverarlo. 
Quando il suo ex migliore amico torna a cercarlo, Jomar scopre di essere padre di una bambina di quattro anni che vive nell'estremo Nord del paese, e così, pur se riluttante, decide di mettersi in viaggio a bordo della sua motoslitta per incontrare la piccola.
Attraverso gli scenari quasi incantati dominati dalla neve il giovane incontrerà personaggi curiosi e malinconici come lui, riscoprendo l'avventura di un vero e proprio - pur se insolito - road movie.



Fin dai tempi del mio primo post, e come ormai tutti voi avete imparato a conoscere, sono stato uno strenuo difensore del panesalamismo cinematografico e non solo in opposizione all'atteggiamento spesso spocchioso ed irritante di chi vive praticamente in simbiosi con il solo Cinema autoriale, e guarda tutti gli altri poveri stronzi sempre un pò dall'alto in basso.
Ho anche ammesso in più di un'occasione che il mio approccio attuale, frutto certo delle esperienze di vita vissuta e non solo di visioni, nasce dal fatto che qualche anno fa, ai tempi dell'esplosione vera e propria della mia passione per il Cinema, ho vissuto un paio di stagioni da "sbruffone che se ne intende di Cinema al contrario di tutti voi che andate a vedere il blockbuster da sabato sera, poveri rincoglioniti" in cui riuscivo - complici gli impegni lavorativi meno pressanti - a schiaffarmi anche tre o quattro mattonazzi sconosciuti al giorno senza battere ciglio, a volte addirittura alzandomi la mattina presto per spararmi il film russo di turno prima di andare in negozio.
Fortunatamente, sono uscito da un vortice che mi avrebbe privato di tutta una serie di visioni necessarie - fosse anche solo al divertimento e alla distensione -, senza contare il fatto che sono ormai convinto che chi ama il Cinema lo ama indiscutibilmente in toto, a prescindere dai generi e dall'autorialità in senso "alto" del termine - con alcune eccezioni, ovviamente, ma per questo esistono le bottigliate! -.
Ma perchè mai mi sto dilungando in questa sorta di manifesto programmatico?
Semplicemente perchè Nord, che è indiscutibilmente, clamorosamente, inesorabilmente autoriale dall'inizio alla fine, esponente della tipica categoria dei "film da Festival" con pochi dialoghi, atmosfere grottesche, inquadrature ricercate e certamente non costruito per piacere al grande pubblico, risulta essere un'opera cui mi pare davvero difficile non voler bene.
Certo, è evidente fin dal principio quanto lo script sia poco importante per il regista - ex documentarista concentrato principalmente sull'immagine e sull'idea del viaggio - e risulti in qualche modo estremamente convenzionale, malgrado i bizzarri personaggi che lo popolano, ed altrettanto evidente appare la sterilità di alcune situazioni, completamente al servizio dell'aspetto visivo e della colonna sonora - magnifica, ad opera degli altrettanto incredibili Motorpsycho in una delle loro identità alternative -, ma poco importa.
Sarà che da sempre sono affascinato dal viaggio - come concetto ed esperienza -, o che il protagonista Jomar conquista subito grazie alla sua involontaria piromania - impagabile la sequenza del rifugio in cui trova riparo dalla tormenta di neve -, ma questo piccolo film che da alcuni è stato esageratamente paragonato al meraviglioso Una storia vera di David Lynch è riuscito a farsi strada nel mio cuore quasi come se non fosse l'odioso prodotto da cineforum che, a ben guardare, indiscutibilmente è.
I personaggi incontrati dal protagonista lungo la strada, persi in quel candore splendido e terribile, a metà strada tra la follia e le magiche atmosfere che in passato hanno illuminato il Maestro Bergman, o "tra il nulla e l'addio", come direbbe Clint, più che apparire distanti ed "altolocati" come i radical chic cinematografici vorrebbero, si mostrano estremamente umani, e clamorosamente vicini allo spettatore proprio nella loro condizione di entità smarrite, perennemente alla ricerca di qualcosa - o qualcuno - che dia il significato che cercano alla vita.
Così, alternando l'ottimo confronto con il vecchio nella tenda alla sbronza "in fieri" a suon di capelli rasati ed assorbenti interni imbevuti d'alcool legati attorno alla testa secondo "le indicazioni di un polacco" culminata con l'esibizione dei passati talenti del protagonista come professionista dello sci - un momento quasi alla Jackass, grottesco ed esilarante -, Jomar ci conduce, non proprio per mano, attraverso un deserto algido ed accecante, all'incontro che potrebbe cambiare la sua vita: senza neppure rendersi conto che il cambiamento potrebbe già essere giunto attraverso il viaggio stesso.

MrFord

"Have you seen the North
that cold grey place
don't want its shadow anymore
on my face."
Elton John - "The North" -

14 commenti:

  1. sarà il fascino del road movie, ma ha conquistato pure me. certo non è il tosaerba di Lynch :)
    Apprezzo la Norvegia che tra scrittori e registi si sta facendo sentire...
    la storia capelli rasati-assorbenti interni-alcool, geniale :D
    Comunque ottima la tua digressione iniziale!

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  2. Vincent, concordo sia a proposito del road movie in generale, sia a proposito di questo road movie in particolare, che a proposito della Norvegia - che, prima o poi, dovrà a questo punto essere meta di un viaggio -.
    La scena degli assorbenti interni e dell'alcool potrebbe essere replicata in una di quelle serate da "una notte da leoni". ;)
    Muchas gracias per l'apprezzamento alla digressione!

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  3. Bellissimi i Road movie. Unica cosa... questo è da vedere belli svegli... i pochi dialoghi sono la morte del papà medio. Anch'io ho apprezzato e condivido la digressione iniziale.

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  4. Questo è uno di quei consigli per cui è davvero indispensabile un blog di cinema! Grazie Ford!

    Una Cyb estremamente educata

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  5. Gae, devo dire che questo film in particolare, nonostante i pochi dialoghi, non concilia il sonno. Quindi puoi rischiartela, secondo me! ;)
    E muchas gracias anche a te per i complimenti alla digressione iniziale!

    Cyb, come mai estremamente educata!? Hai fatto un fioretto a Gè!? :)

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  6. questo mi sembra il tipico classico noioso film fordiano! :)

    comunque i tipi davvero pane e salame a te con i tuoi sokurov e tarkovskiy darebbero una bella mano di botte :D
    va là che alla fine sei più radical-chic di me!

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  7. Cannibale, guarda che questo tipico classico noioso film fordiano potrebbe piacerti, e vedresti che in realtà è molto più pane e salame di quanto non sembri!

    Detto questo, i tipi davvero pane e salame sono già tutti qui con me pronti ad organizzare una spedizione dalle tue parti e darti quello che ti meriti! :)

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  8. Sembra meritare, e anche io ho un debole per i road movie.
    Proverò a recuperarlo.

    Per sabato, oltre ad aghronomist, ci potremmo buttare su qualche cosa che non hai visto, ma che volevi vedere. Non so, pensaci tu, qualcosa di dinamico e divertente. Vedi tu.
    Mi fido.
    ;)

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  9. interessante! ottima segnalazione.

    non so tu, ma nel mio periodo nouvelle-vague/spocchioso, all'esterno elargivo tutto il mio incommensurabile sapere circa la rinomata cinematografia polacca, mentre nel privato godevo come un cretino, e senza mai riferirlo in giro, coi film di bombolo... che bei tempi!

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  10. Dembo, sono curioso di sapere che ne pensi, se ti capita recuperalo!
    Per sabato tranquillo, ho già pensato ad un paio di soluzioni: vedremo sul momento! :)

    Frank, io nel periodo spocchioso, invece, facevo lo spocchioso e basta. Devo dire che fare lo stronzo mi è sempre riuscito discretamente bene! ;)

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  11. umm. potrebbe essere che lo vedrò.

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  12. Bravissimo James.
    E' vero, è proprio un film al quale non riesci a non volere bene.
    Simpatico che l'abbiamo approcciato con i nostri due diversi stili (che poi credo rispecchiano un pò noi stessi), io quello della malinconia, te quello del viaggio e anche del cazzeggio (oltre al resto ovviamente).

    E' vero, gran colonna sonora, ma io non ne parlo mai.
    Colpevolmente

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    Risposte
    1. In effetti si presta bene ad entrambe le letture.
      E all'ascolto. ;)

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