Regia: Alexandre Bustillo, Julien Maury
Origine: Francia
Anno: 2007
Durata: 83'
La trama (con parole mie): Sarah, una giovane incinta che ha perduto il compagno a seguito di uno spaventoso incidente stradale dal quale solo lei e suo figlio sono usciti vivi, si è chiusa in un guscio dal quale neppure l'imminente gravidanza pare scuoterla.
Il lavoro, il rapporto con la madre e la sorella, o con il medico che si occuperà di seguire la nascita, paiono avere perso ogni senso con la morte dell'amato Matthieu.
La notte che precede il parto, però, una donna misteriosa fa irruzione nella sua casa cercando a tutti i costi di ucciderla e prendersi il suo bambino: chi è questa donna? E perchè pare conoscere Sarah?
In un crescendo di violenza estrema andiamo alla scoperta di un male eviscerato "dall'interno".
Credo che l'idea che ho a proposito dell'assegnazione delle "bottigliate" sia rappresentata alla perfezione da questo coraggioso, estremo tentativo di due esordienti cineasti d'oltralpe dalla passione come non se ne vedevano da tempo per il gore: A l'interieur è una pellicola dalla notevole forza visiva e dalla fotografia d'impatto, curata con perizia negli effetti - mi ha riportato indietro alla grande stagione dei primi slasher degni di questo nome, nel pieno degli anni settanta -, che parte alimentando la tensione e sopperisce al progressivo diminuire della stessa con dosi massicce di violenza a dir poco esplosiva - il braccio inchiodato dalle forbici attraverso la porta del bagno, l'uccisione di Jean-Pierre, per non parlare dell'agghiacciante "parto" -.
Eppure, non riesco a trovare alcuna base effettivamente solida in uno script estremamente prevedibile, tendenzialmente privo di colpi di scena, troppo ricco di citazioni - che paiono più ricicli di idee che non omaggi -, poco coinvolgente e spesso e volentieri votato ad un'estremizzazione da scandalo che poco si addice all'idea di un genere - il gore, per l'appunto - che non dovrebbe affatto preoccuparsi delle reazioni "morali" stimolate nel pubblico.
Peccato davvero, perchè le recensioni - a tratti entusiastiche - di questo film avevano contribuito a creare una forte aspettativa in casa Ford, seminando una traccia che portava più al Cinema orientale dalla fisicità dirompente come quello del primo Kim Ki Duk che non alla recente produzione horror transalpina, che pare avere come tratto distintivo partenze dirompenti bruciate da finali assolutamente non all'altezza - Alta tensione, Martyrs -: purtroppo, anche in questo caso, ad una prima parte che mi ha ricordato il terrore da camera di La morte e la fanciulla impreziosita da esplosioni di violenza devastanti corrisponde un climax che, a tutti gli effetti, climax non arriva mai davvero ad essere, e passa attraverso citazioni neppure così riuscite di cose ben più pregevoli come The descent - la morte della madre, anticipatissima - per giungere a sequenze senza una vera e propria spiegazione logica - lo scontro con il giovane poliziotto dato per morto dopo lo scontro con la donna misteriosa -.
Certo, chi sostiene e continuerà a sostenere quest'opera potrà argomentare senza fatica sulla serie neppure troppo velata di riferimenti ai tumulti delle periferie multirazziali delle città francesi così come alla paura e alla minaccia del "diverso", o al complicato rapporto madre/figlia che si dipana nel triangolo tra Sarah, la donna misteriosa e, per l'appunto, la madre della protagonista, eppure questi stessi rimandi paiono perdere progressivamente importanza - un pò come accade alla tensione, come già sottolineato - a dispetto dello sfoggio - peraltro molto efficace - dello splatter: da questo punto di vista, continuo a sostenere che il gore sia un genere dalle enormi potenzialità "ludiche" spesso e volentieri troppo appesantito da tentativi di renderlo giustificato per lo meno a livello metaforico.
Peccato di nuovo, perchè le efferatezze mostrate nel corso di questo film, inserite in un contesto di humour nero o di puro e semplice gioco al massacro quasi senza spiegazioni - una sorta di Funny games, per intenderci - avrebbero assunto una dimensione ben più feroce e sconcertante, invece di essere la semplice appendice di quella che, nella mente dei due autori, doveva essere una folgorante, incredibile, sanguinosissima ed autoriale oltre misura opera prima.
MrFord
the effect it has on life itself
is a cancer on its source
I rue the moments spent between
the Fetish and the Flame
until this war is over, I won't ever lose my rage."
Slipknot - "Child of burning time" -
James, come sempre, anche quando non sono d'accordo, trovo perfettamente plausibili le tue parole e applaudo il tuo "coraggio" di andare controcorrente, anche se lo fai talmente spesso che inizio a insospettirmi :).
RispondiEliminaPer il resto anch'io ho trovato più di un difetto alla pellicola (sai che il mio 7, in mezzo a tutti gli 8,9 che metto alla fine vale poco...) ma se ci limitiamo al semplice sottogenere dello splatter, A L'interieur è un capolavoro. Se invece, come giustamente sottolinei, si avevano ambizioni più autoriali (senz'altro era così in Martyrs, forse anche in Alta tensione, per citare i film nominati da te) allora non parlo certo di fallimento, ma di film non perfettamente riuscito.
Anche se la metafora dell'aggressore che entra in casa (la donna) vista come l'immigrato che arriva in Francia mi pare buona ('ho letta da Einzige, io non c'ero arrivato).
Vabbeh, aspetto le bottigliate di Them a sto punto...
addirittura bottigliate feroci?! è radical-chic?
RispondiElimina:D
a livello narrativo- e se lo si "legge" solo in tal senso- il film è, in più di una parte, debole, o prevedibile, o entrambi. ma, almeno secondo me, non appena si palesa il messaggio per nulla velato, estremamente attuale, politicamente urgente e culturalmente fondamentale dello scontro Noi\Altro, si capisce che il film funziona come un teorema ed è come assistere a una lezione su noi stessi.
forse sei rimasto deluso perché speravi di trovare più trick narrativi- più svolte- o comunque quella trovata che spiegava come tutti (compreso me) avessero gridato al miracolo dopo la sua visione, che in fin dei conti non ci sono.
non credo che, dopo questo severo giudizio, gli concederai una secondo visione più in là, ma, se lo farai, il mio consiglio (per quanto possa valere) è di dare più preminenza al messaggio che alla forma!
Dae, davvero vado spesso controcorrente!? Forse mi hai confuso con il Cannibale! ;)
RispondiEliminaThem non l'ho ancora visto, quindi non mi sbilancio, ovviamente, ma ti dirò: mi pare che a questo film manchi qualcosa sia dal punto di vista del sottogenere - una certa propensione a "giocare" con la materia, un pò come facevano Mario Bava o il primo Peter Jackson - che dell'autorialità - Kim Ki Duk, come ho scritto nel post -.
Poi, certo, io non ho un ottimo rapporto con tutto ciò che è francese, quindi chissà: può essere che la lettura del conflitto con il diverso trovi un suo senso anche nel mio ritenere A l'interieur una bolla di sapone! :)
Einzige, davvero sono stato severo!? Tutto sommato pensavo di non avere neppure calcato troppo la mano: avresti dovuto sentirmi dopo aver visto Martyrs! Ahahahahahah!
Detto questo, ho apprezzato molto l'idea del messaggio e la messa in scena, ma purtroppo ho riscontrato un'involuzione consistente con il passare dei minuti, proprio come accade in Martyrs e in Alta tensione. Partenza a bomba, e poi una lenta discesa nel già visto e poco logico. Peccato, perchè le premesse c'erano davvero tutte.
Torno a dirlo: avrei voluto vedere una cosa del genere diretta da Haneke.
quando c'è di mezzo una gravidanza, la maternità, in una pellicola splatter, evito a priori
RispondiEliminaVincent, effettivamente, se si è sensibili a certi argomenti, alcune scene di questo film potrebbero risultare parecchio estreme.
RispondiEliminaAd ogni modo, restano sempre effetti: il parto ripreso da Altman in Il dottor T e le donne a me ha fatto molto più effetto, forse perchè clamorosamente vero!
non mi attirava particolarmente, anche perché da buon cannibale "controcorrente" non sono così tanto patito di tutti 'sti film di massacri... però dopo le tue bottigliate mi sa che potrebbe fare per me :)
RispondiEliminama nooo!!! non è da bottigliate. pensa che io sono stato tra gli urlatori che hanno proclamato al miracolo! a parte i vari messaggi che si possono leggere secondo me è ben costruito e soprattutto molto angosciante. considera che lo ritengo uno degli horror migliori degli ultimi anni. certo a volte è prevedibile, ma gli horror che ormai non lo sono è davvero difficile da trovare!
RispondiEliminaCannibale, dipende molto da come potresti aver preso Martyrs o Alta tensione, davvero molto simili per intenti e risultati a questo film. Sono sicuro che potremmo discutere anche in proposito, tanto per non smentirci! ;)
RispondiEliminaFrank, concordo a proposito della situazione degli horror, ma devo dirti che, dopo una discreta partenza, questo si è proprio affossato, tanto da farmi rimpiangere i ben più incisivi Funny games - entrambi -, tanto per rimanere nell'ambito della "violenza domestica".
E davvero nessun paragone con Maestri come Polanski. Peccato, perchè mi aspettavo davvero gran cose!
Amico concordo parola per parola davvero! Io stesso continuo a ripetere che Inside è efficace solo per l'estremizzazione della violenza, ma a livello narrativo gli autori non ci hanno pensato proprio a limare i difetti che ha. Ad ogni modo questi errori, pure gravi, glieli concedo proprio perchè è la loro opera di debutto. Ora aspettiamo Livide che dovrebbe uscire entro natale per vedere se hanno avuto il coraggio di migliorarsi e imparare dai propri errori oppure di perseverare in quest'approccio più viscerale ma che non soddisfa pienamente tutti! Grande recensione davvero, mi hai rubato mentalmente le parole di bocca!
RispondiEliminaPs. ci stai per uno scambio di link dei rispettivi blog? Un caro saluto ;)
Visivamente e sanguinariamente impressionante, ma nient'altro, concordo con te. Però vedo che parli male del finale di Martyrs... davvero?
RispondiEliminaAlan, sono contento che tu abbia apprezzato la recensione, è sempre una soddisfazione riuscire ad interpretare con la propria opinione al meglio anche quella di qualcun'altro. Muchas gracias!
RispondiEliminaPer lo scambio di link no problem, ti sparo dritto nella blogroll! :)
Simone, io concordo con il tuo concordare. :)
E ti confermo che il finale di Martyrs mi ha fatto davvero cagare, in quel suo delirio pseudo religioso!
Nonostante le bottigliate rimango incuriosito dal vederlo, se lo trovo lo guardo sicuro!
RispondiEliminaMi manca l'ultima puntata di Game of thrones, che bomba di serie!
Anche se io avrei aggiunto una spruzzatina un po' più corposa di fantasy. Non tanto, giusto un pochino di più.
Forse nella seconda stagione...
Dembo, una visione, bottigliate o no, la vale. Poi mi saprai dire.
RispondiEliminaPer il fantasy in Game of thrones aspetta l'ultima puntata e vedrai! ;)
Appena ci vediamo ne parliamo, anche perchè sono curioso di scoprire chi sono i tuoi preferiti!
non presenti un film da almeno 2 drink e mezzo da un casino!
RispondiEliminaUbi, tranquillo.
RispondiEliminaStasera ho postato Detective Dee.
Così ho soddisfatto al volo la richiesta. :)
Ma nel finale di Martyrs è racchiuso il concetto stesso del film, ciò che lo rende un'opera tanto importante nell'horror e che poco ha a che fare con le semplici splatterate francesi, ahi ahi ahi mister Ford XD
RispondiEliminaAhi ahi ahi tu, Simone! ;)
RispondiEliminaSe il concetto stesso è quel pippone filo-religioso, allora Martyrs si becca ancora più bottigliate di quante non potessi pensare! E tu con lui! :)
Molto meglio lo splatterone ignorante!
L'ho odiato, uh se l'ho odiato. Nonostante inghiotta pellicole splatter come fossero cioccolatini questo mi è rimasto parecchio sullo stomaco, ho fatto fatica a finirlo.
RispondiEliminaSe non altro, è indimenticabile, questo sì. Ma fin troppo crudele e stupido.
Complimenti per il blog, ci sono un sacco di film interessanti che guarderò sicuramente!
Se ti va passa a dare un'occhiata anche al mio!
Babol, benvenuta da queste parti, e muchas gracias per i complimenti!
RispondiEliminaSono passato dalle tue parti, niente male il blog! Peccato che tu sia su Splinder e non possa followarmi!
Ad ogni modo, ripensa bene a Super8 e cancella l'insoddisfazione, perchè è una ficata pazzesca, specie per noi che siamo stati ragazzetti negli eighties!
Ciao fratello, ti dirò, a me è piaciuto, e anche parecchio.
RispondiEliminaEffettivamente ci sono due o tre scene che non si capiscono, come quella sottolineata da te dell'uomo senza occhi che attacca Sarah, ma il gore è fatto benissimo e il sangue scorre a ettolitri.
Tutto sommato me lo sono goduto.
Sono in pieno trip da horror italiano anni '70, tipo che adesso sto scaricando la filmografia di Fulci, qualche consiglio?
Pontypool l'hai visto?
Fratello, Pontypool non l'ho ancora visto, mentre per quanto riguarda Fulci ti dico "E tu vivrai nel terrore... L'aldilà", il mio preferito.
EliminaPer il resto, ci sta un pò di horror trip.
Questo, invece, nonostante alcune ottime trovate, non mi ha affatto convinto.
Domenica ne parliamo! :)